La predisposizione delle persone, alla costruzione di realtà parallele, è oggi sempre più marcata. Immergersi nell’universo digitale, dominato dalle potenti interconnessioni, potrebbe portare all’evasione delle emozioni più complesse da affrontare, dove la paura di confrontarsi con il proprio io interiore, spinge l’uomo a rifugiarsi in una dimensione inesistente.
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TVTrascrizione
00:00A Casa di Amici, il salotto di Radio Roma.
00:06Cristò!
00:07Cristò!
00:08Anna!
00:09Elsa!
00:10Non puoi sfuggire a questo!
00:11Abbi solo cura di mia sorella!
00:12Tua sorella è tornata dalle montagne debole!
00:13Abbiamo perso la vita!
00:14Abbiamo perso la vita!
00:15Abbiamo perso la vita!
00:16Abbiamo perso la vita!
00:17Abbiamo perso la vita!
00:18Abbiamo perso la vita!
00:19Abbiamo perso la vita!
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01:37Abbiamo perso la vita!
01:38Abbiamo perso la vita!
01:39Abbiamo perso la vita!
01:40Abbiamo perso la vita!
01:41Ecco, quando parlo di realtà parallela, oggi purtroppo con l'avvento dei social, molte
02:08persone, a partire dagli adolescenti ma non solo, si costruiscono proprio delle realtà
02:13parallele, in cui appunto non vanno a creare relazioni con i loro coetanei o con altre
02:21persone, ma costruiscono delle relazioni falsate attraverso gli strumenti dei social per poter
02:30crearsi dei mondi o comunque delle realtà che non esistono veramente.
02:35Ecco, quindi la domanda a questo punto, Daniela, mi sorge spontanea.
02:39Perché?
02:40Perché c'è questa tendenza a costruire delle realtà parallele che appunto sono diverse
02:45dalla realtà effettiva?
02:47Ma c'è sicuramente un bisogno di essere accettati e stare nel mondo, affrontare le proprie emozioni
02:58e le emozioni degli altri, quindi in realtà vivere una realtà, la realtà ci costringe
03:05a gestire le nostre emozioni, a imparare a saper modulare quelle che sono le nostre modalità
03:13comportamentali nei confronti dell'altro.
03:16Tutto questo nel momento in cui io entro in una realtà parallela dove sono solo frutto
03:22della mia fantasia, anche me stesso divento frutto della mia fantasia, posso essere chiunque,
03:28ovviamente vado a scegliere una via più facile, perché invece di confrontarmi quotidianamente
03:37con tutte le difficoltà che purtroppo la realtà e il mondo ci circonda, noi ci costruiamo
03:43qualcosa in cui invece questa realtà è facile.
03:46Stiamo bene, siamo protetti o ci sentiamo protetti e tendenzialmente siamo in una situazione
03:53di comfort, come accade in molte realtà.
03:58Io volevo anche porre l'attenzione su un altro aspetto importante, secondo te come si colloca
04:06la paura in questo determinato contesto?
04:10Allora, la paura come abbiamo detto tante volte, ma ci tengo tanto a ripetere, è un'emozione
04:17di base.
04:18L'emozione di base vuol dire che il nostro corpo per istinto prova paura e mette in campo
04:24tutta una serie di meccanismi per cui avvertiamo un pericolo.
04:29In questo caso la paura ci avverte di un pericolo che in realtà è la realtà stessa, quindi
04:39questo pericolo che noi andiamo a sentire è un falso sentire, perché dobbiamo iniziare
04:46a trovare quelli che sono gli strumenti per vivere nella nostra realtà, non per scappare,
04:53non per trovare a difenderci da un pericolo.
04:58Nel momento in cui io penso che tutto ciò che mi circonda è pericoloso e quindi devo
05:03costruirmi una realtà parallela, probabilmente ho trovato il modo per rifugiarmi in un posto
05:17sicuro che sicuro non è, perché noi in realtà ci siamo nella nostra realtà, e che soprattutto
05:23il nostro indicatore principale, cioè la paura, in realtà ci sta dicendo qualcosa
05:29di altro, perché in questo caso è trovare quelli che sono gli strumenti giusti, gli
05:34strumenti adatti per vivere la realtà che ci fa paura.
05:38Per fare una sintesi in sostanza, prima di passare ad un'altra domanda, secondo me fondamentale
05:45anche per il pubblico che in questo momento sta vivendo una situazione simile o magari
05:50può capitare, quindi può essere di insegnamento, ma sostanzialmente noi viviamo delle situazioni
05:57che appena con allarme, con il campanello d'allarme, riteniamo magari per noi pericolose
06:03e difficili da affrontare, noi andiamo in un altro tipo di rifugio, quindi in qualche
06:07modo preferiamo andare dove tutto è facile, dove tutto è semplice, dove non ci sono queste
06:13difficoltà, ma poi, come giustamente hai sempre detto tu Danila, ci si ritorna, tutto
06:19ritorna, anche in futuro questa cosa potrebbe ritornare, ma a questo punto ti chiedo, come
06:25se ne esce?
06:27Allora, mi voglio riallacciare a quello che hai detto prima, sul fatto che effettivamente
06:34c'è una scondizione per cui, è fantasia che io in realtà stando da solo dentro la
06:41mia camera, creandomi degli amici virtuali, trovo una soluzione, la cosa è che nel momento
06:48in cui creo una relazione con un altro, che sia un genitore, un parente, un amico, un
06:54amico, chiunque, entro in una zona di discomfort, esco da una zona di realtà parallela e entro
07:01in una zona di realtà con l'altro e quindi l'altro è una variabile, perché non lo controllo
07:08e quindi di conseguenza diventa pericoloso, ma la base di tutto è il mio problema di
07:14non riuscire ad andare verso l'altro senza gestirmi il comportamento, senza controllarlo,
07:19faccio un esempio tra tutti, prima di mandare un vocale, risento il vocale venti volte,
07:28finché il vocale non è fatto come penso che sia perfetto, questo rispetto a una telefonata
07:35in cui c'è un botto e un risposta, elimina in maniera dannosa quelle che sono le modalità
07:46non verbali di una relazione, il tono, le pause, l'arrabbiatura, la gioia, la sorpresa,
07:54se tutto questo viene annullato da un vocale che tendenzialmente noi pensiamo sia perfetto,
08:01chiaramente non stiamo cercando la relazione con l'altro, perché l'altro nel momento in
08:05cui entra nella nostra relazione va a fare immediatamente uno strappo a quello che è
08:15la nostra perfezione. Ecco hai parlato di perfezione, è proprio quello anche, la nostra
08:21ricerca di essere in un mondo perfetto e di essere perfetti, senza errori, senza sporcature
08:26che poi in realtà ci rendono così spontanei e vivi, veri. Assolutamente, mi rispondo alla
08:32seconda domanda che mi hai fatto, sì, certo che se ne può uscire, se ne può uscire partendo
08:37dal fatto di rendersi consapevoli di quello che stiamo vivendo, cioè mi rendo conto che
08:42la realtà che ho creato intorno a me non è una vera realtà, la mia realtà è parlare
08:47con i miei genitori, è parlare con la mia compagna, è parlare con i miei amici, è stare
08:52in società, è uscire, è sicuramente purtroppo andare incontro a quello che c'è nel brutto
09:02nel mondo, cioè la consapevolezza è decido di mettermi di nuovo in gioco e ricomincio
09:07a vivere nel mondo con il suo bello e con il suo brutto. Esatto, magari spingere un
09:15po' di più per migliorare anche gli strumenti che noi abbiamo a disposizione, senza sfuggire,
09:19questo è il messaggio che vuoi trasmettere? Sì, ovviamente capisco la difficoltà per
09:25chi poi si trova in queste situazioni di voler trovare degli strumenti, gli strumenti si
09:29possono trovare sicuramente, anche non da soli ovviamente, ma si nasce dalla consapevolezza
09:35che quello che c'è dall'altra parte dello schermo non è la stessa cosa di avere una
09:41persona accanto a sé in carne ed ossa con cui provare delle emozioni.