Ll'intervista di Agnese Pini a Lucia Aleotti e Alberto Giovanni Aleotti per Money Vibez Stories
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00:00Menarin è al cento per cento un'azienda familiare, perché è proprio impregnata di quelli che sono questi valori fondamentali.
00:09Le altre aziende farmaceutiche con cui noi ci confrontiamo sono immense,
00:14e per cui non dobbiamo mai perdere la fame e questa voglia di mettere l'impegno e avere il talento, entrambe le cose.
00:30Buon pomeriggio, oggi siamo qui con Lucia e Alberto Giovanni Aleotti,
00:50che ringrazio per aver accettato il nostro invito a fare questa chiacchierata per parlare di voi, della vostra azienda e anche della vostra storia.
00:58Io comincerei proprio da qui, perché oggi ci troviamo a fare questa intervista e io vi ringrazio tanto per averci messo a disposizione questo spazio,
01:06in una stanza molto particolare e che ha un grande valore per la vostra vita, per la vostra famiglia e per la vostra storia d'impresa,
01:14perché questo era l'ufficio di vostro padre, se mi avete spiegato giusto, che voi non usate tra l'altro, lo avete lasciato ancora per lui.
01:25Non come ufficio, non doveva essere l'ufficio di nessuno.
01:30Abbiamo fatto una piccola sala riunioni dove possiamo incontrare le persone dell'azienda,
01:38parlare dei vari temi strategici e ricordare i principi che fanno parte del nostro DNA tutti i giorni.
01:48Che cosa rappresenta per voi questa stanza? Parlavate di principi e di valori.
01:54Vostro padre tra l'altro era un uomo che di fatto è partito quasi da niente e ha trasformato un'azienda farmaceutica tutto sommato piccola
02:04in una grande multinazionale che oggi è leader mondiale nel settore.
02:10Cos'è che vi ha trasmesso una storia così? Perché è una storia impegnativa anche da un punto di vista valoriale e non solo imprenditoriale.
02:19Ci ha trasmesso i principi che non hanno età.
02:26Nostro padre ormai è mancato da molti anni, ma ha lasciato alcuni elementi che sono entrati proprio nel nostro DNA,
02:37che noi abbiamo fatti nostri e che continuiamo a cercare di trasmettere a tutte le persone che lavorano all'interno dell'azienda.
02:48Sono principi che non sono legati al fatto di essere un'azienda farmaceutica, nemmeno di essere un'azienda,
02:54ma sono principi quasi, vorrei dire, etici di comportamento di quello che è il ruolo dell'imprenditore
03:05e di quali sono gli elementi fondamentali per poter far sì di creare qualcosa che abbia successo e stabilità e solidità nel tempo.
03:15Ecco, tra l'altro, a proposito di questi valori, alle vostre spalle c'è una parente che riproduce una foto molto emblematica di vostro padre.
03:23Dice tantissimo questa foto.
03:25E poi ci sono delle frasi che mi sembra possano riassumere un po' l'idea dei valori di cui mi parlavate.
03:33Ve ne leggo una e magari mi aiutate a commentarla, a capire che cosa vostro padre voleva dire.
03:41Leggo, il talento senza impegno è inutile e sprecato.
03:44Questo è sempre qualcosa che nostro padre a noi ha trasmesso e noi trasmettiamo alle nostre persone,
03:51per cui tante volte si dice che è una persona bravissima e talentuosa, però se non sono anche persone che si impegnano non serve.
04:00Anche perché chi è talentuoso ma non ha poi l'impegno viene superato da chi ha questa fame.
04:07Nostro padre ha sempre avuto fame e noi dobbiamo avere fame come azienda, perché siamo una grande azienda.
04:16In realtà noi siamo una piccola azienda, ci sentiamo una piccola azienda.
04:20Le altre aziende farmaceutiche con cui noi ci confrontiamo sono immense e per cui non dobbiamo mai perdere la fame
04:28e questa voglia di mettere l'impegno e avere il talento, entrambe le cose.
04:35È molto bella questa idea dell'azienda che resta piccola, perché poi ci racconta molto anche del tessuto imprenditoriale italiano,
04:42dove l'azienda familiare è ancora un cuore pulsante del modo con cui le imprese si sono sviluppate nel nostro paese.
04:50Menarini resta a tutti gli effetti anche un'impresa familiare.
04:55Qual è l'importanza della famiglia per far crescere un'impresa?
05:00Ci sono dei valori che si connettono, che si intersecano fra questi due aspetti?
05:06Menarini è al 100% un'azienda familiare, perché è proprio impregnata di quelli che sono questi valori fondamentali.
05:17È vero che l'Italia esprime delle capacità imprenditoriali e familiari che sono straordinarie
05:25e che probabilmente sono difficilmente standardizzabili, difficilmente ricreabili anche in altri paesi,
05:34ma questo è ciò che ci rende anche come paese abbastanza unici nel mondo.
05:39La capacità ad esempio di essere diventati il quarto paese al mondo per export,
05:46superando il Giappone che però ha il doppio dei nostri abitanti.
05:49Ci dice tantissimo di come questo talento unito all'impegno, alla passione, è in grado di creare delle imprese straordinarie.
06:01Vi leggo un'altra frase che va un po' in linea secondo me con quello che ci dicevamo adesso.
06:06A me piace moltissimo, se volete crescere siate umili e circondatevi di giganti.
06:13Questo è facile, è più facile alleggersi che a mettere in graviere.
06:21Certo, perché ci sono persone che hanno paura delle capacità altrui, temendo che possano fargli ombra.
06:30Noi siamo veramente convinti che quando assumi una persona che è più brava di te in un certo aspetto,
06:41è la tua testa che guida quella scelta e quindi questa persona non ti fa mai ombra ma ti fa luce.
06:48Questo è un elemento fondamentale se si vuole diventare più bravi, più competitivi.
06:54Nessuno è onnisciente, nessuno sa fare tutto al massimo.
06:59Quindi bisogna avere come imprenditori la capacità di andare a fare le scelte giuste dove la persona è più brava di te
07:09e di mettere tutte queste persone all'interno della tua azienda, coordinandole all'interno di un progetto preciso.
07:17Da questo esce quel mix formidabile che fa crescere l'impresa.
07:23E' importante anche persone di valore che abbiano i giganti poi farli crescere.
07:29Cioè bisogna trovare il modo come imprenditore di far fare la giusta strada alle persone
07:35perché chiaramente se no anche i giganti si sentono poi schiacciati, assolutamente.
07:42Tra l'altro mentre parlavate mi veniva in mente, e forse c'entra con quello che stavate dicendo,
07:47che questa azienda per quanto familiare ha fatto una scelta non comune, non convenzionale.
07:52Cioè voi vi siete affidati a un CEO esterno, che appunto è qualcosa che non è scontato quando si parla di impresa familiare.
07:59Va in linea con questo insegnamento paterno?
08:02Sicuramente, è stato qualcosa in cui l'azienda è arrivata a un certo punto con le competenze dell'azienda.
08:10Poi nell'ultima fase dello sviluppo, quindi l'entrata negli Stati Uniti e l'entrata in oncologia,
08:17all'interno dell'azienda non ritenevamo di avere le competenze giuste.
08:23Per cui era importante fare un salto e trovare la persona che potesse aiutarci a fare questo ulteriore passo.
08:31A parte un po' del disegno imprenditoriale, cioè gli imprenditori devono avere un disegno che poi perseguono.
08:39All'interno di questo disegno imprenditoriale, che parte dal nostro padre, passa a oggi e è nostro,
08:47c'è stato sempre quello di far crescere l'azienda nelle geografie e nelle aree terapeutiche in cui non eravamo presenti.
08:57A passi tarati rispetto alle nostre capacità finanziarie, alle nostre anche conoscenze.
09:07Quindi quando abbiamo deciso che era arrivato il momento giusto per poter entrare in oncologia,
09:18che è un obiettivo che avevamo da anni, e negli Stati Uniti, perché le due cose sono legate strettamente insieme,
09:27abbiamo capito che dovevamo scegliere la persona giusta per fare questo pezzo di strada.
09:33E quindi abbiamo scelto un amministratore delegato esterno, che è tra l'altro una donna.
09:39È stata anche una scelta difficile, perché per noi è stato il primo amministratore delegato,
09:46per lei è stato il primo ruolo di amministratore delegato e ci abbiamo messo 18 mesi nella ricerca.
09:52Quindi bisognava trovare la persona giusta, che fosse realmente giusta e desse quel valore aggiunto
09:59all'azienda e potesse realmente far crescere Melarini, il progetto, crescere lei.
10:07È stata una cosa per noi sfidante, però abbiamo avuto fortuna, ma soprattutto anche tenacia e capacità.
10:21Tra l'altro c'è un'altra parola che io vorrei commentare con voi, perché quando parliamo di valori d'azienda
10:26non è quasi mai usata, però è molto bella, è umili, è umiltà. Mi piace moltissimo, perché appunto
10:33quando si parla di grandi imprese, di grandi avventure imprenditoriali, non sono due termini che vanno spesso a braccetto.
10:42Che cosa rappresenta il valore dell'umiltà quando si è capitale in industria, quando si è responsabili
10:51e padrimadri di una grande azienda come la vostra?
10:55L'umiltà è capire che hai fatto tanta strada, ma che quella che hai davanti è molto, molto di più.
11:04Quindi è sempre importante fare il punto di chi sei nel mondo, di chi sono i tuoi competitor,
11:14dov'è che vuoi arrivare, di quali anche sono le possibilità che hai in confronto agli altri giganti.
11:21Quindi questa umiltà ti deve dare la capacità di continuare a sognare, ma di farlo con i piedi per terra
11:31e di capire che dal resto del mondo hai tanto da imparare.
11:36Se hai questa propensione a guardare il mondo in questo modo, riesci poi a cogliere tutti gli insegnamenti
11:46senza rispingerli perché pensi di essere già arrivato.
11:52Cioè chi è umile è anche aperto a imparare dagli altri, dai propri errori, anche a capire che ha fatto un errore.
12:01Per cui chi è molto superbo forse ascolta meno e progredisce ancora meno.
12:09C'è ancora un altro aspetto che mi piace molto pensando alla vostra azienda famiglia che è questo,
12:16è sempre legato al tema familiare.
12:18L'avere un padre che al tempo stesso è anche il dottor Aleotti, che immagino non sia facilissimo da figlio.
12:26Voi a vostra volta avete dei figli a cui trasmetterete questi valori e con cui presumibilmente si ritrovano a un certo punto
12:35queste dinamiche simili.
12:37Che cosa significa tenere dentro tutto questo unitamente un altro aspetto sempre familiare che è molto bello?
12:43Cioè voi siete due fratelli che lavorano insieme dentro l'azienda.
12:48Anche qui non è sempre così scontato, così facile quando si parla di fare impresa facendola ai vostri livelli.
12:56Come siete riusciti a tenere dentro tutto questo?
12:59È un modo abbastanza naturale.
13:02Forse nostro padre ci ha dato un'impostazione anche l'affetto, l'unione della famiglia.
13:08Questo è molto importante.
13:10Non ritenere sempre che l'azienda fosse sempre comunque al primo posto.
13:15L'azienda vale più delle singole ambizioni o quello che è.
13:22E poi quindi è talmente dentro il nostro modo di essere che è una cosa per noi normale.
13:29Credo che qui sia anche importante l'educazione familiare che abbiamo ricevuto.
13:34Siamo stati cresciuti in un clima di affetto sempre stimolati a essere insieme, uniti.
13:42Un corpo unico quindi andare d'accordo molto diversi caratterialmente ma siamo sempre andati d'accordissimo.
13:51Certamente tutto comincia in famiglia perché ci sono anche famiglie che invece in qualche modo alimentano la competizione.
13:59Fanno paragoni tra l'uno e l'altro fratello.
14:05Questo è sbagliato e si riflette poi anche nelle aziende.
14:09Abbiamo accennato poco fa all'importantissimo lavoro internazionale che Menarini fa anche sul campo della ricerca.
14:20Che è qualcosa che non può non andare di pari passo con lo sviluppo industriale soprattutto quando si parla di farmaceutica.
14:26Quali sono adesso i principali campi di investimento su cui voi puntate da questo punto di vista?
14:33La parte cardiologica per noi, cioè ricerca e sviluppo per noi i tre principali campi sono poi i tre killer maggiori.
14:43Quindi il cardiovascolare, l'oncologico e quello dei batteri resistenti.
14:49Per noi questi sono i tre campi di ricerca principali.
14:53Rispetto agli Stati Uniti di cui accennavamo poco fa, lo sviluppo da quel punto di vista a che livello è nella stabilità imprenditoriale
15:05e nei traguardi che vi siete posti su un mercato molto competitivo e molto importante quando parliamo di un settore come il vostro?
15:13L'azienda che abbiamo acquisito negli Stati Uniti sta crescendo molto bene.
15:18Un'azienda che lavora esclusivamente nell'area oncologica e quindi è il nostro ramo oncologico
15:25che sta crescendo specialmente con un farmaco per il tumore metastatico del seno che tra poco arriverà anche in Italia.
15:35Siamo molto soddisfatti, è un mondo che richiede molti investimenti in cui le capacità competitive delle altre aziende
15:44sono sicuramente straordinariamente importanti e in cui la nostra azienda deve lavorare con intelligenza
15:52cercando di captare tutti i segnali che possono aiutare a trovare farmaci sempre migliori per le pazienti e i pazienti.
16:02Si dice che una delle prerogative necessarie, fondamentali per fare bene impresa è la stabilità economica, politica.
16:12Ci troviamo in un momento della storia in cui invece ci sono delle frizioni che allarmano tutti noi,
16:19ciascuno al proprio livello, al proprio gradino di interesse pubblico.
16:24Siete preoccupati da questi cambiamenti dentro cui siamo immersi e come li interpretate, come ci state dentro da imprenditori?
16:36Il mondo ha sempre delle sfide che possono essere più o meno visibili anche sui media, ma ci sono sempre delle sfide che le aziende incontrano.
16:51Ci sono paesi che applicano un protezionismo sfrenato nei confronti delle loro imprese contro le aziende internazionali,
17:02ci sono situazioni in cui possono esserci commerci difficili, ci sono altre situazioni in cui magari un farmaco in cui avevi investito tanto
17:14e che credevi che avrebbe avuto successo invece poi va male.
17:19Questo lo dico perché in qualche modo l'imprenditore sa che ci sono dei momenti difficili, sa che qualcosa può andare storto,
17:30però ripeto, basandosi su alcuni principi di solidità, i principi non passano mai, possono arrivare le guerre, possono arrivare i dazzi,
17:42ma i principi di sviluppo delle imprese non cambiano.
17:46Se si lavora sulla base di quello, in qualche modo, anche tra altri bassi, però l'azienda continua la sua storia.
17:57In questa stanza, insieme a tante cose molto belle, ci sono, sotto la foto che commentavamo poco fa, alcuni scatti e anche degli attestati
18:08che credo siano molto importanti per la storia di vostro padre, ma inevitabilmente anche per la storia di questa azienda,
18:14tra cui c'è l'attestato di quando vostro padre fu nominato cavaliere del lavoro al presidente Leone.
18:20Poco tempo fa anche lei, Lucia, ha ricevuto lo stesso tipo di riconoscimento.
18:27Qual è stata l'emozione di rivivere qualcosa che era già stato vissuto in famiglia?
18:36Una figlia femmina soprattutto non può pensare con un'emozione incredibile a suo padre, quindi certamente il mio primo pensiero è stato per lui,
18:48ma io l'ho vissuto come un riconoscimento non a me, ma a tutto il lavoro che con Alberto, con tutta l'azienda, dal dirigente all'impiegato
19:01all'operaio delle linee produttive hanno fatto in questi anni, quindi dal 1978 anno in cui mio padre è diventato cavaliere del lavoro
19:11al 2024 quando sono diventato io, questa azienda ha continuato a crescere grazie alla forza di tutti, alla forza del gruppo.
19:23Cavaliere del lavoro è proprio il riconoscimento al lavoro dell'imprenditore, ma al lavoro di tutti coloro che in questa impresa hanno dato il massimo,
19:35quindi per chi ha questi valori credi come fratello, come a me è stata un'emozione fantastica.
19:42Tra l'altro volevo capire come vi compensate, vi compenetrate nel lavoro aziendale, come due fratelli riescono a mettere a frutto?
19:53Ognuno ha un pochino un modo di vedere diverso e secondo me a volte anche nel parlare insieme, è importante confrontarsi, a volte essere da soli per qualcuno è più difficile,
20:08in due si riescono a fare di più, a salire di più, quindi un confronto sempre sincero, sempre propositivo.
20:20Si mettono insieme delle sfaccettature diverse, quindi Alberto con il suo carattere e la sua capacità di analisi vede certi elementi,
20:33io con carattere diverso, magari con una visione più larga ma magari meno approfondita ne vedo altre e questo funziona molto bene.
20:46Avete sempre pensato che avreste lavorato nell'azienda di famiglia o avete avuto momenti nella vita in cui continuate sogni diversi?
20:58Il nostro padre è sempre stato, anche l'azienda è sempre stata la sorella maggiore di tutti noi, quindi forse è venuto naturale e anche molto sfidante.
21:13Un imprenditore vive la vita degli imprenditori come noi abbiamo vissuto quella di nostro padre, per cui sente l'ercitazione, sente la responsabilità anche che essere imprenditore questo porti.
21:25Il nostro padre alla fine ha dato un testimone, poi noi da lì siamo partiti e abbiamo dovuto portare l'azienda avanti, quindi uno guarda indietro ma solamente per imparare, perché quello che noi dobbiamo guardare è guardare avanti.
21:44E guardando avanti com'è il vostro futuro rispetto al futuro di Menarini, come lo vedete? Che tipo di traguardo vi date?
21:55Noi abbiamo sempre il traguardo che è la crescita dell'azienda e nella solidità, quindi noi oggi vediamo un'azienda che è veramente globale ma ci vogliamo continuare a considerare un'azienda piccola.
22:13Però in questa dimensione siamo anche consapevoli del ruolo sociale che abbiamo nel portare i farmaci di cui le persone hanno bisogno.
22:28Pensiamo solamente al tema, oltre che come Alberto ha menzionato, i farmaci cardiovascolari, l'oncologia, ma parliamo ad esempio dei nuovi antibiotici.
22:42Ci sono milioni di persone che ogni anno muoiono nel silenzio degli ospedali per infezioni che sono resistenti a tutti i batteri.
22:51Vediamo che è uno dei nostri compiti, ad esempio, di riuscire a far cambiare la percezione globale dell'importanza di portare nuovi antibiotici perché queste morti si possono evitare.
23:06Però per riuscire a farlo serve veramente una capacità globale di avere la medesima visione tra industria e autorità regolatorie perché altrimenti questa fiamma della ricerca in questo settore inevitabilmente si spegne.
23:26Sì, anche perché spesso si parla di resistenza come conseguenza di un abuso degli antibiotici, ma questo è un dato di fatto, non si può fare nulla da un punto di vista industriale.
23:44L'industria è quello che può portare nuovi prodotti che possano risolvere un problema di chi in quel momento si trova in una situazione difficile e non ha altre alternative.
23:58Voi siete a tutti gli effetti un'azienda globale, ma quando si parla di azienda famiglia si parla anche dei dipendenti e il modo di stare dentro le aziende oggi, di lavorare, è cambiato moltissimo, soprattutto in aziende che hanno un approccio non solo italiano ma che guarda oltre i nostri confini e quindi deve sapersi adattare moltissimo.
24:19Com'è cambiato o se è cambiato in questi ultimi anni la modalità di lavoro dei vostri dipendenti, il lavoro agile, le varie possibilità con cui oggi si può essere parte di un'azienda conciliandono poi anche welfare, vite private, difficoltà e fatiche di ciascun lavoratore?
24:42Dunque, questo è un tema molto importante perché il tema del lavoro agile che ormai è abbastanza consolidato anche come modalità di lavoro nella nostra impresa, nasconde però sempre un rischio che è quello della disumanizzazione dei rapporti e della minore capacità di fare squadre.
25:06E di imparare anche.
25:08Quindi questo è un elemento che noi valutiamo con attenzione, riteniamo che una parte di questa flessibilità sia veramente utile, però stiamo molto attenti a evitare che diventi una modalità standardizzata per cui il venire in azienda possa essere quasi marginale.
25:34Non è così.
25:36Le aziende sono fatte in primis dalle persone e le persone devono avere la possibilità di incontrarsi, di scambiarsi l'opinione alla macchinetta del caffè, di ragionare, anche di familiarizzare e magari anche di diventare amici nell'extralavoro.
25:55Poi c'è la grande sfida dell'intelligenza artificiale che ci darà degli strumenti straordinari soprattutto nello sviluppo dei farmaci che noi speriamo di poter utilizzare al meglio.
26:09Come si applica già l'intelligenza artificiale al vostro lavoro?
26:12Noi per esempio abbiamo due farmaci che abbiamo acquisito negli ultimi due anni che sono stati sviluppati con l'aiuto dell'intelligenza artificiale.
26:24Quindi nella selezione del migliore candidato, accanto sempre al lavoro umano, perché l'intelligenza artificiale non è quella che è fatta sola, serve sempre l'intuizione dell'uomo per accompagnare.
26:41È uno strumento come tanti altri, forse più potente di tanti altri, ma è sempre uno strumento a servizio degli uomini.
26:49Che va saputo gestire semplicemente.
26:52Ha saputo gestire delle potenzialità che sono straordinarie, la capacità ad esempio di aiutarci a disegnare il farmaco migliore.
27:03In una maniera molto più rapida, una capacità immensa di elaborazione dei dati, di vedere le cose non solo in una maniera stupida, in una maniera sequenziale, però anche capire qualcosa, fare dei passaggi di più.
27:18Sarà un grande aiuto alla medicina e quindi al futuro delle cure. Noi siamo molto fiduciosi su questo aspetto.
27:27Tra l'altro lei, Lucia, ha da non troppo tempo un grande incarico molto importante da un punto di vista associativo in Confindustria, presidente del centro studio di Confindustria.
27:39Quanto è sfidante un incarico di questo tipo in un momento, tra l'altro appunto, lo dicevamo poco fa, estremamente complesso?
27:46È un incarico che mi piace moltissimo perché dà la possibilità di vedere appunto tutta la capacità che hanno le imprese italiane di essere incredibilmente competitive nel mondo.
28:00Ma mi dà anche la possibilità di far parte della squadra di questa presidenza, di porre i temi che sento anche miei in un contesto lavorativo, cioè in primis il voler fare qualcosa per cambiare le politiche di un'Europa che si è seduta troppo spesso su se stessa,
28:26che ha perso di vista il fatto che ci sono giganti come gli Stati Uniti, la Cina, l'India che sono competitivi, che spingono le loro imprese, mentre al contrario l'Europa cerca solo di regolarle e di imporre in qualche modo appesantimenti burocratici che poi gioco forza ci porteranno fuori dalla competizione globale.
28:50Quindi è un incarico che mi piace moltissimo e che mi impegno a attuare al meglio.
28:56L'Italia può avere davvero un ruolo da protagonista in questo processo di cambiamento dei processi, anche europei, che non sempre come diceva sono andati forse in una direzione più utile per il nostro mondo imprenditoriale?
29:10Questo lo speriamo perché se l'Europa non riesce a capire quanto è importante tornare a far correre lo spirito imprenditoriale invece di cercare di ingabbiarlo continuamente, l'Europa avrà perso tutto, perché non siamo un continente che può contare sulle risorse primarie e dobbiamo contare sulle nostre imprese.
29:37Ma le nostre imprese hanno la sfida ogni giorno di quello che accade in altre parti del mondo e qui i nostri imprenditori possono essere vincenti ma devono essere messi nelle condizioni di competere.
29:52C'è ancora una domanda più personale che mi piacerebbe farvi perché mi avete raccontato questi anni in azienda, sfidanti, difficili, in cui siete cresciuti, in cui sono cambiate molte cose, mi avete parlato di vostro padre, degli inizi.
30:09Cosa vi sarebbe piaciuto fare nella vita se non avesse fatto quello che fate adesso? C'è un piano B, un sogno, un qualcosa che avete lasciato da parte?
30:27Sono sogni da bambino, ma forse dopo uno cresce così uno può pensare di fare l'ingegnere meccanico. Perché lei ha studiato economia, tutti e due avete studiato economia. C'era l'idea dell'ingegneria?
30:44Sì, un pochino. E lei Lucia? No, i miei ultimi sogni ero bambina e volevo fare l'astronauta, poi però la passione per l'impresa la sento veramente. Secondo voi vostro padre se fosse qui oggi che cosa direbbe di quello che state facendo? Come ve lo immaginateci? Pensate mai?
31:07Secondo me un sorrisino ce lo farebbe. Sì però era sfidante, magari dietro davanti sarebbe comunque sfidante. Però secondo me annuisce da lassù. Speriamo. Vi ringrazio moltissimo. Grazie a lei.