Il silenzio uccide tanto quanto la violenza: il messaggio dei giovani del Minutoli e la dedica a Sara Campanella in occasione dell’evento contro la violenza di genere organizzato dal Lions e Leo Club Messina Ionio con il centro antiviolenza Evaluna. Tra le testimonianze quella di uno studente di medicina, tra i primi a giungere sul luogo del delitto.
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NovitàTrascrizione
00:00Qualsiasi voce si leva contro l'ingiustizia è seme di cambiamento e se parte dei giovani diventa ancora più fecondo.
00:08Rispetto della persona, accettazione del rifiuto, libertà.
00:12A partire da questi valori, gli studenti dell'Istituto di Istruzione Superiore Minutoli, Quasimodo Cuppari,
00:18hanno scelto di condividere una riflessione aperta alla città,
00:21sostenuta dalla proposta del Lions e Leo Club Messina Ionio, che ha fatto tappa nella scuola diretta da Piero Latona.
00:28La scuola, la società, la famiglia però soprattutto deve affrontare cercando di recuperare sul fronte educativo.
00:38Noi cerchiamo di fare la nostra parte, non si riesce più a tollerare l'altro, a tollerare il diverso punto di vista,
00:47a tollerare il contraddittorio e si passa spesso subito alle vie di fatto.
00:53E questo è un compito che dobbiamo assolvere tutti come adulti, prima di ogni cosa, e poi come professionisti.
01:03Non chiamarlo amore, stop agli abusi, stop al silenzio, è il tema del service proposto dal club,
01:09inserito all'interno dell'attività formativa che la scuola da tempo porta avanti.
01:13Una giornata dedicata a Sara Campanella.
01:16L'amore non uccide, Sara vive in noi.
01:18La lettera scritta da un gruppo di studentesse ha aperto la mattinata, che ha visto la presenza di esperti psicologi ed educatori del centro antiviolenza Evaluna.
01:28Significative le testimonianze di due soci Leo, Emanuele Russo e Giuseppe Testa, studente di medicina,
01:34giunto sul posto pochi minuti dopo l'uccisione della ragazza, con il loro appello a far rumore contro il silenzio e l'indifferenza.
01:41Dobbiamo fare rumore, perché qualsiasi iniziativa che noi prendiamo è consapevolezza,
01:48ed è la consapevolezza che ci rende protagonisti del cambiamento,
01:53perché in un certo senso ogni voce che si alza contro l'ingiustizia è un seme di speranza,
02:01e noi dobbiamo coltivarlo.