Storia della tecnologia del '900. Arriva l'elettricità - Lez 03 - La formazione di un'opinione
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ApprendimentoTrascrizione
00:00Buongiorno e benvenuti a questo nostro incontro che riguarda sempre il tema della innovazione
00:27elettrica nel secolo scorso. Voi sapete che fin dall'inizio, un'informazione che vi ho
00:33dato, limiterò in senso esattamente cronologico al titolo che voi vedete sulla storia della
00:43tecnologia del Novecento arriva l'elettricità, anticipo un poco perché l'elettricità, l'elettrotecnica
00:50come fatto noto, come fatto che ha un'influenza nella vita di tutti i giorni, praticamente
00:57comincia attorno al 1850. Quello che considereremo oggi è un argomento un pochino particolare,
01:04cioè la formazione di un'opinione. Uno potrebbe domandarmi come mai dedichiamo un'ora nostra
01:12di lezione, forse magari un pezzetto anche della prossima, a discutere i meccanismi della diffusione
01:18dell'elettricità e non direttamente qualche oggetto elettrico. Ho ritenuto opportuno dilungarmi
01:27un poco su questi meccanismi della formazione di un'opinione perché sono stati essenziali
01:35sempre tutte le volte che l'umanità è stata confrontata con un fatto nuovo. Quindi cominciamo
01:43a vedere il programma della nostra lezione, noi parleremo della necessità della formazione
01:50di un'opinione, della dinamica, della velocità con la quale nasce la diffusione dell'opinione,
02:00di una certa opinione qualunque esso sia in una società e poi vedremo anche i meccanismi
02:06che sono dei tipici meccanismi che poi se riflettiamo un momento sono gli stessi che
02:12abbiamo oggi. Allora andiamo avanti. Perché è necessaria? Beh è necessaria per un semplice
02:20motivo, gli oggetti devono essere venduti, un'innovazione deve essere accettata e quindi
02:27si deve creare attorno a quell'innovazione, sia la televisione, sia oggi internet, sia in passato
02:34il telegrafo o la lampadina elettrica, una atmosfera di attesa e di attenzione e di disponibilità
02:42ad accettare questa nuova cosa e naturalmente è nel bene e nel male. Questa formazione di
02:51un'opinione ha sempre da combattere contro una naturale resistenza dell'uomo a tutte
02:57le innovazioni. Io scherzosamente ho detto che i verdi sono quasi sempre esistiti, ma è
03:04sempre successo così, ogni volta che nasce qualcosa di nuovo, qualcosa di inaspettato,
03:10qualcosa che non si incastra con i paradigmi che ci hanno insegnato fin da bambini piccoli,
03:17la prima reazione umana è quella di rigetto e scherzosamente non me ne vogliono i verdi
03:23che eventualmente mi stiano a sentire, i verdi sono sempre esistiti e si giustificano come
03:30la risposta ad un moto spontaneo dell'umanità quando è confrontata a qualcosa di nuovo che
03:37non necessariamente sia cattivo ed inaspettato. Se per caso andatevi a rileggere i libri della
03:45fine del secolo scorso, quando ad esempio facevano una nuova ferrovia, leggete che l'opinione
03:52pubblica e insigni i professori universitari dicevano che arrivano al treno, le bucche
03:58abortiranno, le galline ovaiole non faranno più le uova e soprattutto l'uva non maturerà
04:06più. Quindi questa resistenza dovuta in genere a ignoranza e a diffidenza verso il fatto nuovo
04:13è del tutto naturale. Un altro punto è questo, l'ho già accennato all'inizio, per fare sviluppare
04:22queste cose è necessaria che ci sia un'azione diretta o indiretta del contribuente, nel senso
04:29indiretta perché a un certo momento sarà un governo, un Parlamento a votare di fare una
04:36certa iniziativa, una certa innovazione e allora in questo caso è il contribuente che
04:42definisce o decide tramite le elezioni quali innovazioni accettare o andare a meno. Una cosa
04:51interessante, molto interessante su questi meccanismi di innovazione, che è un fatto insolitamente
04:58lento, ci vogliono come vedremo due o tre generazioni a volte perché un nuovo fenomeno si
05:06accettava. Naturalmente ci sono delle eccezioni come la radiocomunicazione, il famoso naufragio
05:15del Titanic, le persone salvate e così via fecero accettare subito questo nuovo effetto
05:22che era la radiotecnica, le radiocomunicazioni. Lo stesso avvenne con la bomba atomica, la bomba
05:28atomica fece finire della fantasia della gente e probabilmente c'è un fondo di vero, improvvisamente
05:36la seconda guerra mondiale. La penicillina, naturalmente la diffusione della notizia che
05:45gli inglesi e gli americani, io parlo nel 43-44, ero già vivo da un bel pezzo e quindi sentivo
05:55queste notizie. Era arrivata nell'Italia del nord la notizia che ci fosse questa cosa misteriosa
06:02che era la penicillina che salvava da tutte le malattie. I meccanismi di nascita di un'opinione
06:09sono molto lenti, ve ne farò ad esempio, tra poco un paio di esempi. Naturalmente dipende
06:16dal grado di acculturamento del cittadino, non ci dobbiamo dimenticare che nell'epoca
06:22che ci interessa, soprattutto tra il 1850 e il 1900, una larga parte degli italiani erano
06:30alfabeti e non leggevano i giornali e quindi non potevano essere per definizione raggiunti
06:37da un'informazione che arrivasse via carta stampata. Scusate la cosa banale, non c'era
06:43la radio, non c'era la televisione e quindi tutto avveniva per trasmissione molte volte
06:50orale. Ma oltre al grado di acculturamento del cittadino, la possibilità di leggere e
06:56di capire, c'era, è importante, ma attenzione, questo non solo allora ma anche oggi, il meccanismo
07:03di acculturamento degli insegnanti. Cosa intendo con questa espressione? Cioè dopo quanto tempo
07:10una determinata informazione viene insegnata nelle scuole. Esiste quindi un meccanismo di
07:20acculturamento che è piuttosto lento, vi farò degli esempi. Diffusione e sostegno da parte
07:26dei mezzi di comunicazione, perché se i mezzi di comunicazione, naturalmente con le riserve
07:33che ho fatto prima, che la gente non sapeva leggere, ma in qualche modo le informazioni
07:38circolavano, non appoggiavano un'iniziativa, non creavano attorno a questa iniziativa un
07:44ambiente favorevole, la cosa non prendeva piede. Vi ho detto poco fa e ho ripetuto che
07:50può essere un meccanismo lento, un meccanismo lentissimo, possono essere necessarie due o tre
07:56generazioni e vi devo spiegare perché se non esiste nella struttura scolastica di una
08:03nazione, un meccanismo di aggiornamento periodico e imposto e organizzato e soprattutto controllato
08:12da qualche ministero dell'istruzione, succede tante volte in alcune nazioni, tipo l'Italia,
08:20che tra quando una verità, questa verità può essere la nuova definizione del metro,
08:25può essere qualsiasi altro oggetto, è riconosciuta a livello nazionale e internazionale e quando
08:32viene insegnata, state attenti, nelle elementari, perché ci sono delle notizie che vanno insegnate
08:39alle elementari, può trascorrere un intervallo di due o tre generazioni, il professore universitario
08:47che insegna i suoi allievi, i suoi allievi che poi li insegnano nelle scuole magistrali e
08:53infine la cosa viene insegnata nelle elementari. Ciò due esempi curiosi che sottopongo alla
09:02vostra attenzione, uno reale e uno ipotetico. La nuova definizione del metro, se voi prendete
09:10i libri che sono per le mani dei nostri figli, trovate scritte delle cose semplicemente oscene,
09:18la definizione del metro come 40 milionesima parte del meridiano terrestre è morta nel
09:271797, durata pochi anni, se ricordo bene. Eppure nei libri si continua ancora a scrivere
09:35quella notizia lì, nel frattempo la definizione del metro è cambiata almeno tre o quattro volte
09:40e che cosa sia il metro, spero tutti siate d'accordo, è opportuno che anche i bambini
09:47degli elementari sappiano il metro, il chilogrammo campione e così via. Quindi ci sono certe
09:52informazioni che per arrivare ai libri, ma non solo degli elementari, i miei figli pochi
09:59anni fa facevano liceo e lì in libri del liceo c'era scritto chiaramente che il metro
10:05era la 40 milionesima parte, ovviamente del meridiano terrestre, ma questo è un caso
10:12reale, vediamo un caso ipotetico, immaginiamo che si diffondano le automobili con idrogeno,
10:20la cosa è del tutto possibile, in certe zone della Germania ci sono già gli idrogenodotti,
10:25alcuni aerei vengono progettati in maniera da poter sostituire i serbatoi dove si mette
10:31anche il rosene con serbatoi per l'idrogeno, ma dal momento in cui uno vendesse la vettura,
10:39mettesse in commercio la vettura per l'idrogeno, provate a pensare, bisogna creare una rete di
10:45idrogenodotti, dei distributori appositi, dei meccanici che siano in grado di mettere
10:51le mani in questi motori e quindi ci vorrebbe un lungo intervallo di tempo. Naturalmente tutto
10:58questo dipende, adesso io ho un poco, essendo un professore universitario, poco di rossore
11:04sulla fronte, dipende dal fatto che noi ad esempio in Italia abbiamo questo intervallo
11:10di tempo, questa costante di tempo tra quando una notizia è accettata come vera e si decide
11:18che tutti i cittadini debbono saperla e quando quella notizia arriva nei libri delle scuole
11:24elementari possono tranquillamente passare 60-70 anni. Prima vi ho fatto un esempio polemico
11:31di 200 e passa anni, in altre nazioni per loro fortuna, tipo Giappone, Germania, questo
11:40intervallo attorno ai 20 anni. Mettiamo di fare polemiche e allora vediamo la formazione.
11:46per la formazione di opinione possiamo individuare tre meccanismi, uno al quale dedicherò praticamente
11:55tutto il resto di questo nostro incontro di oggi, sono le operazioni di divulgazione, l'altro
12:03che vedremo all'inizio della prossima lezione sono le esposizioni, mentre per quello che riguarda
12:11l'ambiente culturale o filosofico prevalente, me la cavo subito, nel senso che non ci dobbiamo
12:18dimenticare che siamo in un'epoca di positivismo trionfante, la scienza veniva veduta, vista
12:27e considerata come base, naturalmente la scienza e le sue applicazioni, come base del progresso
12:34sociale e quindi c'era questa aspettativa fortissima verso questa nuova disciplina, questa nuova
12:45scienza, queste nuove applicazioni. E allora nasce così la divulgazione scientifica, che
12:52per me è un vero tecnico scientifica, vedremo che poi questo tecnico scientifica ha numerose
12:58diverse articolazioni, nasce questa divulgazione e sotto tre forme diverse, la prima è un vero
13:07e proprio romanzo del progresso, una seconda modo è la tecnica spiegata e il terzo sono
13:14i manuali, li ho chiamati scherzosamente, si fa così, che sono quelli che insegnano alle
13:20persone di fare. Cominciamo col romanzo del progresso, il romanzo del progresso è un qualcosa
13:28un romanzo realista, un romanzo sentimentale della scoperta e il motto che si proponevano,
13:36il motto latino era insegnare, divertire, commuovere e quindi c'è tutta una serie di
13:44libri, decine e decine di libri, alcuni di quali ebbero una tiratura in mane che rispondevano
13:53queste domande, chi è stato, come è riuscito, quando è successo e poi alla fine c'era una
14:02informazione, mi dovete credere. Questi libri sono pieni di aneddoti, di notiziole, aneddoti,
14:15vicende, testimonianze, i dolori e così via. In genero tutti una traccia comune, come l'idea
14:23è passata dallo stato di semplice idea alla realizzazione e ai progressi e così via. Vi
14:32farò vedere così per vostra curiosità alcuni di questi libri. Maestri in questa forma di
14:40diffusione erano i francesi, loro scrissero, come potete vedere qui sopra, quest'autore
14:48si chiama Figuier, avrà scritto 20 o 30 libri di diffusione, di diffusione della informazione,
14:57delle grandi invenzioni antiche e moderne delle scienze, industrie e le arti. Poi altri libri
15:04consideravano una cosa abbastanza interessante i martiri della scienza, perché naturalmente
15:11la scienza ha avuto i suoi martiri, vediamo se lo trovo, non è questo, eccolo qua, i martiri
15:20della scienza. Anche questo è un libro francese che però fu tradotto in italiano, vedete i martiri
15:29della scienza, un libro del 1882 dove vengono indicate le vicende tragiche e tristi dei grandi
15:38scopritori che naturalmente hanno dovuto affrontare tanti problemi. Altro testo tradotto in italiano
15:46dalla francese, le meraviglie conquiste della scienza, l'elettricità e le sue applicazioni, sempre del
15:57fighier che citavo prima, Milano, Fratelli Treves, 1884. Tiro la vostra attenzione anche
16:04sull'editore, perché vedremo che in Italia abbiamo avuto degli editori che si erano molto
16:10concentrati in questo tipo di informazione. Naturalmente molti di questi libri avevano un
16:17tono trionfalistico tipo questo, le grandi scoperte della natura, questo qui è un altro
16:28francese tradotto alla UTET, guardate 1886 qui a Torino, naturalmente qui c'è una delle cose
16:37caratteristiche di questi libri dove attenzione non si spiega niente, non si racconta come fa
16:43funzionare la cosa, si dice la cosa c'è, la cosa è vera, la possiamo toccare e voi
16:49avete visto nell'ultimo disegno che ci sono dei signori impettiti con tanto di cappello
16:55a cilindro che vanno a guardare un'esperienza di macchine elettriche, di dinamo, questa qui
17:01è una dinamo e così via. Quindi c'è tutta una serie di libri, vediamone anche uno italiano,
17:08incidentalmente il libro italiano che vi faccio vedere adesso è quello dal quale sono state
17:14prese i titoli, il disegno diciamo, che voi vedete nella prima lezione di ogni ora, vedete
17:23le grandi invenzioni e le conquiste dell'uomo nelle scienze, nell'industria e nelle arti,
17:29opera compilata dal conte Francesco Savornian di Brazzà, vedete di nuovo Fratelli Treves,
17:361888, attorno assieme a questi libri c'erano altri che di carattere un pochino più elevato,
17:44tecnico e scientifico che tipo questo, la fisica e l'elettrotecnica di Francesco Grassi, Milano,
17:53Vallardi, uno degli altri grandi editori per questo tipo di libri, questi libri sono tutti pieni
18:02di fotografie, disegni, persone che toccano vicende, vite, sfortune, fidanzamenti, matrimoni
18:11e sciagure varie. Quindi c'è questa storia di aneddoti, vicende, testimonianze, i dolori,
18:18spiegare come è nata la cosa, come si è sviluppata, come vi dicevo poco fa, descrizioni,
18:25mai spiegazioni, perché la gente non l'avrebbe potuta capire. Avete visto persone che toccano
18:30l'oggetto per dare un tono di realtà e poi soprattutto il messaggio finale, la cosa è
18:36meravigliosa, è impossibile, ma ormai è realtà. E quindi in questo modo è il tipo
18:42di diffusione del primo tipo, cioè quella di divulgazione. Adesso nelle prossime due
18:51trasparenze c'è un lungo elenco di titoli, di libri, il romanzo del progresso, le nuove
18:56conquiste della scienza, le meraviglie della scienza e così via, sono solamente titoli
19:02e alcuni di questi sono dei libri che vi ho fatto vedere, le meraviglie dell'industria,
19:07l'elettricità. Non dobbiamo dimenticare anche i romanzi di fantascienza, di Verne e di
19:13Robidà che in genere hanno un fondamento scientifico e tecnologico. Quindi questo qui è il primo
19:22libro, il primo tipo di libri. Poi viene la tecnica spiegata, cioè il secondo filone
19:30che è la tecnica spiegata. Questi qui sono libri completamente diversi dei precedenti e ne
19:37ho portati alcuni qui sopra. Sono dei libri molto semplici, senza disegni, senza storie,
19:47senza niente e vedete la tecnica spiegata, sono competente, scritti in genere da persone
19:56che hanno un'esperienza diretta, scompaiono biografie ed aneddoti, non trovate niente,
20:02mentre nei libri del primo tipo vi raccontano le storielle pietose di quello che è morto,
20:08le fatiche che ha fatto, i fratelli che hanno dovuto fare i debiti per consentire al fratello
20:14intelligente, etc. In questi libri qui di tecnica spiegata scompaiono tutti questi tipi di informazioni,
20:23il tono è serio e quindi vediamo cosa dico le prossime, sono nozioni elementari, quelle
20:31lì vengono date per scontate e quindi si trova già qualche formula e poi anche qualche
20:39disegno tecnico e così. Quindi questi qui sono dei libri che sono fatti per delle persone
20:45che sanno già qualcosa e dove si riguarda unicamente un oggetto. Vediamo assieme qualche titolo,
20:54studio sulla telefonia, guardiamo la data, 1890, adesso poi dovremo tornare a questo nome,
21:05biblioteca dell'elettricità, altro titolo, telefonia a grande distanza e le traslazioni telefoniche,
21:13non so bene cosa siano le traslazioni telefoniche, le connessioni da una rete all'altra, altri
21:20libri in tutte le lingue del mondo, qui c'era uno francese, il telegrafo elettrico, la sua
21:26storia, le sue applicazioni, 1864 e così via. Quindi abbiamo tutta una serie di questi libri
21:37che hanno lo scopo di far conoscere la disciplina, poi di attirare i giovani talenti che erano
21:45interessati a queste cose, non erano tanti interessati alle notiziole, ma a sapere come
21:51funzionasse una cosa, promuovere le applicazioni elettriche allargando la base delle persone
21:58acculturate. E naturalmente uno degli scopi di questi libri, della tecnica spiegata, era
22:04quello di raggiungere il grande pubblico. Vi ho fatto vedere alcuni di questi libri,
22:09guardiamo assieme nelle prossime trasparenze un po' dei titoli tipici, ormai li avete
22:16capiti, qui troviamo il telefono, la illuminazione, il microfono, l'illuminazione e poi un'esposizione
22:24delle applicazioni dell'elettricità e così via. Quindi questo qui è il secondo genere,
22:30il primo era il romanzo della scoperta, il secondo genere sono questi libri di carattere
22:39tecnico-scientifico e adesso arriviamo al terzo tipo di libri, i manuali, si fa così.
22:47E questo qui è un genere completamente diverso dagli altri, proprio completamente diverso.
22:53Sono libri semplici, libri economici che costano pochi soldi. Se voi guardate sul fondo
23:01la trasparenza c'è scritto galvanostegia e galvanoplastica per dilettanti. Sono trattati
23:10pratici, nei quali si dice si fa così, dovete comprare tanti grammi di qualcosa, la veste
23:16sempre di messa, sono libri che costano poco, pochi centesimi a volta, c'è stata una collana
23:26di libri che costavano 5-10 libri, poi è chiaro non possono essere libri, 5-10 centesimi l'uno,
23:34questo qui cosa costava? Costava 25 centesimi, Franco nel Regno costava 25 centesimi, quindi
23:42sono libri fatti proprio per diffusione, anche questo in tutto il Regno 25 centesimi,
23:51per posta raccomandata 35 centesimi di lire. E quindi c'è tutta una raccolta enorme di libri
23:58di carattere tecnico, per esempio guardiamone un altro, voi vedete sono anche formati piccoli,
24:06esperienze, applicazioni elettriche e ricreative, quindi come insegnare a fare i camparelli,
24:12c'è la scienza popolare di pubblicazione diretta dal professor Michele Alessona, tutta
24:20una raccolta, 1864, guardate anche la data, galvanoplastica è quella che abbiamo visto
24:27lì nel titolo della nostra copertina, apparecchi radiofonici a cristallo, questo qui sarà degli
24:35anni venti e anche questo costava pochi centesimi di lire e così via. Macchine elettriche bobine
24:43di Runcov, altro testo, qui incautamente si suggeriva allo sperimentatore di fare una radiografia
24:54con la propria mano, raggi X, onde elettriche, d'altra parte come vedremo era una grande novità
25:00di quegli anni e sono stati i raggi X e quindi con una certa poco cautela di mettere il tubo
25:11raggi X alla persona senza tutte le precauzioni necessarie. E così via, ce ne sono stati tantissimi
25:19di questi libri, naturalmente che hanno accompagnato lo sviluppo della scienza e della tecnica, per
25:28esempio, e così poi andiamo avanti e vediamo alcuni titoli di questi libri, allora abbiamo
25:34detto trattati pratici, veste di messa, tono diretto, proprio colloquiale, fate così, questi
25:41libri insegnano anche i gesti tecnici, si descrivono i minimi dettagli, prendete un poco
25:48di bicromato, per fare la pila, l'accumulatore, no la pila, un poco di bicromato di potassio,
25:54tanti grammi, potete addirittura comprarlo da noi in alcuni casi, oppure andate a comprarlo
26:00nel tale negozio, scioglietelo in acqua, girate, eccetera, eccetera, quindi c'è la descrizione
26:06dei gesti tecnici e poi gli elenchi dei componenti e dei fornitori. Quindi questa qui è un tipo
26:15di diffusione completamente diverso, l'avete visto anche nella forma, una forma di messa,
26:21disegni molto semplici, non immagini e soprattutto costi ridottissimi, che servivano per diffondere
26:29presso i direttanti e presso gli amatori le conoscenze di queste nuove tecnologie.
26:35Anche in questo caso vediamo alcuni titoli, però ormai avete capito, manuale o trattato,
26:43guida, catechismo del giovane elettricista, oppure il piccolo costruttore elettrico, oppure
26:52il giovane elettricista dilettante e quindi c'è tutta una serie di libri che questo filone
27:02di libri è durato fino agli anni 60, 70, del 1960, 70, quindi quasi un secolo di vita
27:11e dei libri nei quali si spiegavano le cose dei minimi dettagli. Qui vedete altri tre titoli,
27:19il giovane elettricista montatore, il trasformatore, calcolo e costruzione di elettromagneti. Io che
27:25sono vecchio ho conosciuto delle persone che riavvolgevano i motori elettrici che si bruciavano
27:31e facevo un buon lavoro, in maniera del tutto empirica, basandosi su dei manuali di questo
27:38tipo, o riavvolgere i trasformatori, calcolo e costruzione di elettromagneti. E quindi c'è
27:43stata questa grossa diffusione di questi tre tipi di informazione, per la persona colta e curiosa
27:52che voleva capire le novità, per il tecnico e poi naturalmente per il dilettante. Per
28:00il tecnico naturalmente cominciavano in quell'anni già a comparire dei primi libri, dei primi
28:07testi delle varie lingue, cioè ad esempio questo è un libro che fu tradotto in tutte le
28:13lingue, collezioni sull'elettricità, è un testo fondamentale, di un istituto tecnico
28:24che era Liegi, presso il quale si sono formati molti dei grandi elettrotecnici italiani,
28:31soprattutto della scuola milanese. Vedete 1900, quindi all'inizio, all'inizio del secolo
28:40e alla fine del secolo c'erano già dei trattati tecnico-scientifici, che però questi non hanno
28:47attenzione lo scopo di diffusione della cultura, questi sono libri di testo per università,
28:53per studenti universitari. Ecco, noi abbiamo visto le figure e i ruoli della divulgazione
29:01e abbiamo visto in particolare, come ci viene ricordato in questo primo Trasparenza, che abbiamo
29:10finora considerato tre figure degli autori, perché naturalmente ci vuole, per capire quanto
29:16vedono i prossimi minuti, chi scrive i libri, chi li stampa e chi compra i libri e chi li legge.
29:23Allora, queste tre figure sulle quali ci siamo a lungo i trattenuti, cioè il divulgatore
29:29che descrive senza spiegare niente, deve attirare l'attenzione, commuovere l'attenzione.
29:36Il tecnico-scienziato che è orgoglioso di sapere le cose, però cose che sa così approssimativamente
29:43anche lui, perché non era sviluppata una teoria, quindi poche formule, pochi disegni, che però va al sodo
29:50e dice come funzionano, come si collegano le macchine. E poi c'era questa terza figura
29:56di divulgatore e il tecnico che spiega come si fa, quali sono i gesti tecnici. A queste
30:03tre figure naturalmente si devono aggiungere altre tre figure. Una è quella di chi ci mette
30:11dei soldi in questa cosa, cioè l'editore. E poi vedere un momentino perché il dilettante
30:18era interessato a comprare questi libri e qual era quindi anche l'utente tipo.
30:26Allora, per quanto riguarda gli editori, qui nella trasparenza che voi vedete si sta animando
30:33alle mie spalle, ci sono alcuni editori italiani, Epli, notissimo, Sonzogno di Milano, la scienza
30:42del popolo che erano in genere di quei opuscoli del terzo tipo, cioè quelli da 25 centesimi
30:50per intenderci. Ce ne erano tantissimi di questi, qui avevano un grosso mercato, li vendevano
30:56nelle fiere, nei mercati e così via. Poi abbiamo Lavagnino che è un editore che ha pubblicato
31:04manuali di carattere tecnico, penso per quasi mezzo secolo. Io ho visto dei libri di Lavagnino
31:12negli anni 60, quindi ha avuto una lunghissima categoria e poi Lattes, Treves e Flammarion,
31:20è francese, che era un astronomo che però si era lanciato anche in iniziative di diffusione
31:31della cultura. Quindi ci sono gli editori e in alcuni casi sono specializzati, forse il
31:36più specializzato, almeno per noi italiani, è il primo, Epli, lui aveva pubblicato una
31:45raccolta con numerosissimi titoli, se ben ricordo sono 1800, 1900 titoli diversi che
31:55coprono naturalmente tutto lo scibile umano, sono pochi di elettrotecnica, però in questi
32:00libri voi potete trovare tutto. C'era il professore Firpo, uno storico di Torino che è mancato
32:07da pochi anni, che orgogliosamente si vantava che nei lunghi anni della sua carriera di uomo
32:15appassionato anche alla storia della scienza e della tecnologia, fosse riuscito a raccogliere
32:20tutti i 1800 o 1900 titoli. Allora, oltre agli editori naturalmente dobbiamo vedere e spiegare
32:29come mai questi editori trovavano dei clienti. Allora nasce la figura dell'utente e del dilettante
32:37in elettricità, gli esperimenti erano facili, non costavano tanto, numerosi, divertenti, soprattutto
32:47uno accendeva lampadine, il campanello e qualsiasi altra cosa. Naturalmente in questo modo il dilettante
32:58che comprava il libricino andava a comprare il materiale per farsi la pila e poi il filo di
33:05dame isolato in cotone per fare i circuiti e così via, si sentiva in qualche modo vicino
33:12ai grandi protagonisti della scienza del momento. La nuova disciplina stava nascendo in quegli
33:18anni e quindi sentirsi parte di questa mediazione tra scienza e progresso era una cosa che aveva
33:28una certa importanza, non fosse altro una gratificazione, dimostrare ad esempio ai vicini
33:35di casa, ecco qui ricordato il prestigio sociale, di essere in grado di fare un impianto di campanelli.
33:43L'impianto di campanelli era molto semplice, bastava una pila, fili, un pulsante, il campanello,
33:50c'erano delle persone che si costruivano anche al campanello seguendo le regole dei vari libri
33:55e quindi la cosa aveva un certo senso. È abbastanza interessante osservare che quando
34:03negli anni 1925-1935 si diffuse una nuova tecnologia che anche lei aveva del misterioso, perché non
34:14si trasmettevano più informazioni via i fili, ma senza fili, cioè quando è nata la radiotecnica
34:20in quegli anni c'è stato un improvviso ritorno di interesse verso questo tipo di pubblicazioni
34:29e quindi c'erano delle pubblicazioni nelle quali si spiegava come fare un apparecchio radio
34:35e anche questo era sorgente di autogratificazione per la persona che magari seguendo un pochino
34:45bovinamente le regole che gli venivano impartite riusciva a sentire la radio, perché la radio
34:50aveva qualcosa di speciale. Un altro risvolto di questa diffusione della tecnologia furono
35:02le scatole di montaggio sino agli anni 1960. Scatole di montaggio in particolare per quanto
35:11riguarda la radiotecnica, io sono anziano, ogni tanto mi vanto di essere anziano, ma succede
35:18un certo momento, basta aspettare e si diventa anziani. Mi ricordo che negli anni 50-55 mi
35:29concedevo i miei minuti piaceri montando scatole di montaggio, c'era una notissima ditta di Milano
35:36la geloso che vendeva delle scatole di montaggio, per delle persone che non volevano comprarsi
35:42l'apparecchio radio, sostenere la spesa relativa, conveniva molto comprarsi oppure trovare qualcuno
35:52che gli montasse la scatola di montaggio, c'erano delle ditte che vendivano i mobili
35:57già fatti e quindi la persona poteva personalizzare il proprio apparecchio radio, oggi non lo farebbe
36:04più nessuno, facendosi montare la scatola di montaggio e comprando e scegliendosi il mobile,
36:10le manopole e così via. Comunque è una cosa che è durata molto, questa appunto delle scatole
36:17di montaggio. Un'altra forma abbastanza interessante di diffusione è stata quella dei giocattoli
36:24elettrici, i giocattoli elettrici in generale erano trenini, automobiline o qualcosa del genere
36:32oppure delle scatole di montaggio di impianti elettrici, c'era anche il meccano con tutte
36:39le istruzioni per fare le cose di carattere elettrico e tutte queste cose servirono per diffondere
36:49la consapevolezza di questo nuovo oggetto che stava, l'elettricità, che stava entrando
36:56in maniera precipitosa e prepotente nella vita di tutti i giorni. Ci resta da considerare
37:04e lo vedremo all'inizio della prossima lezione, l'altra forma molto importante di diffusione
37:11della cultura che non erano né i libri, né la lettura dei libri, né gli esperimenti
37:16fatti, ma erano le esposizioni, sono state le esposizioni universali. Non ci rendiamo
37:26conto all'importanza che hanno avuto queste esposizioni per la diffusione della cultura
37:31elettrica e per farla accettare e in certi casi desiderare in tutte le sue manifestazioni.
37:38Grazie della vostra attenzione e a risentirci.
38:08Grazie a tutti.