(LaPresse) «Non voglio parlare dei saluti romani, perché voglio parlare di Sergio Ramelli, a voi interessa parlare dei saluti romani non del fatto che oggi diciamo no a qualsiasi tipo di violenza, possibile che non si capisca la differenza? Possibile che vi fermiate sempre alla strumentalizzazione, su una cosa su cui io non posso influire, se fanno o no i saluti romani». Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa a margine della commemorazione di Sergio Ramelli discutendo con i giornalisti che gli chiedevano se avesse un messaggio per i neofascisti che questa sera ricorderanno il 19enne ucciso 50 anni fa da militanti di Avanguardia Operaia. «Le sembra una bella domanda da fare? -Continua La Russa- La domanda è: che significato ha oggi essere qui a ricordare Sergio Ramelli? Ha un senso di volontà contro ogni odio e violenza, contro ogni strumentalizzazione, compresa la sua domanda. Qua non c'è stato niente che possa preoccupare». A chi gli chiedeva se quelle commemorazioni non allontanino Ramelli da una memoria condivisa e collettiva, La Russa ha replicato infastidito: «Quindi è questo che la interessa? Non il fatto che siamo qui contro la violenza, non il fatto che il sindaco è qui, non il fatto che ci sono da due giorni manifestazioni per la pacificazione. Vi interessa quante mani si alzeranno. La cosa più importante è che non ci sia più violenza».
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NovitàTrascrizione
00:00Da Presidente del Senato un messaggio per chi saluterà Ramelli con i saluti romani?
00:05Basta saluti romani oppure no?
00:06Mi sembra una domanda bella da fare, lo chiedo cortesione.
00:09È una domanda, Presidente, da Presidente del Senato.
00:12La domanda è che il significato ha oggi essere qui a ricordare a 50 anni di distanza Sergio Ramelli.
00:19Ha un senso di volontà contro ogni odio, contro ogni violenza, contro ogni strumentalizzazione,
00:27e compresa la tua ultima domanda, visto che qui non mi pare che ci siano stati segnali che ti possano preoccupare.
00:33Ma i saluti romani sono una strumentalizzazione? Non c'è risposto? Scusi, la domanda è un'altra.
00:37Non mi pare una cosa essenziale.
00:40I saluti romani non sono una cosa essenziale, quindi? Da Presidente del Senato ce lo confermi?
00:45Vai via.
00:46Presidente, però...
00:47Vai via.
00:49Non si può, eh.
00:50Presidente, però le domande sono sacre, Presidente.
00:54Va bene, se potete per favore partire.
00:56Chiamare Camerata Ramelli non allontana la memoria collettiva.
01:05Quindi è questo che ti interessa, non il ricordo di Ramelli, non il fatto che siamo qui contro la violenza.
01:11Ci mancherebbe, Presidente.
01:13Questo è molto importante.
01:13Questo ti interessa.
01:14Non il fatto che il sindaco è qui, non il fatto che ci sono da due giorni manifestazioni per la pacificazione.
01:23Ti interessa quante mani si alzeranno che noi non ci possiamo fare.
01:25Questo fa parte del racconto, però, Presidente.
01:27No, fa parte del tuo racconto.
01:29È importante questo, però, Presidente.
01:30Sì, sì, ma non la cosa più importante.
01:33La cosa più importante è che non ci sia violenza.
01:35Perché non voglio parlare dei saluti romani.
01:38Perché voglio parlare di Sergio Ramelli.
01:40Perché a te interessa parlare dei saluti romani.
01:43Non del fatto che oggi diciamo no a ogni tipo di violenza.
01:46È possibile che non capisci la differenza.
01:50È possibile che vi fermiate sempre alla strumentalizzazione di una cosa in cui io non posso influire.
01:56Se fanno o non fanno i saluti romani.
01:58Cosa ne pensi?