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https://www.pupia.tv - Roma - Indagine conoscitiva dinamiche geopolitiche regione dell'Artico - Audizione - Fabrizio Bozzato
Alle ore 8.30, la Commissione Esteri, in merito all'indagine conoscitiva sulle dinamiche geopolitiche nella regione dell’Artico, ha svolto l'audizione di Fabrizio Bozzato, Senior Research Fellow presso la Sasakawa Peace Foundation. (07.05.25)

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Trascrizione
00:00...fello presso la Sasakawa Peace Foundation. Anche a nome dei componenti della Commissione
00:08saluto e ringrazio per la disponibilità a prendere parte ai nostri lavori il Dottor
00:12Bozzato, che abbiamo già avuto il piacere di audire in sede di indagine conoscitiva
00:17sulle tematiche relative alla proiezione dell'Italia e dei Paesi europei nell'Indo-Pacifico.
00:22A riguardo colgo l'occasione per congratularmi con il Dottor Bozzato per la sua recente nomina
00:28ad ambasciatore straordinario e plenipotenziario del sovrano militare Ordine di Malta presso
00:33gli Stati federati di Micronesia. Segnalo che la Sasakawa Peace Foundation, istituita nel
00:40settembre 1986 come fondazione privata senza scopa di dupro e da sempre impegnata in progetti
00:46e attività volte a promuovere la pace su scala globale attraverso la cooperazione internazionale,
00:52dal 31 marzo al 3 aprile 2025 ha preso parte a una serie di eventi di alto profilo a temare
00:58l'artico in Italia, confermando la crescente leadership della fondazione nel promuovere
01:04il dialogo, la collaborazione scientifica e la diplomazia multilaterale nelle regioni
01:09polari. Tra l'altro ha partecipato attivamente all'organizzazione della conferenza internazionale
01:15Arctic Connection 2025 Space in the Arctic, coorganizzata dalla Società Italiana per l'Organizzazione
01:22Internazionale, dalla Reale Ambasciata di Norvegia-Roma e dall'INOR Center for Business and
01:27Governance della Nord University. Considerati i tempi stretti cedo subito la parola al Dottor
01:33Bozzata finché possa svolgere il proprio intervento. Prego.
01:39Buongiorno Presidente, buongiorno. Oggi ho l'onore di parlarvi da Tokyo in Giappone,
01:47dove è a sede la Sasakawa Peace Foundation. Vi ringrazio vivamente per l'opportunità di
01:52intervenire oggi su un tema di crescente importanza geopolitica, quale quello dell'Artico.
01:59È per me un onore poter condividere con questa autorevole commissione alcune riflessioni e
02:04proposte, frutto dell'esperienza maturata in ambito di ricerca e cooperazione internazionale
02:10presso la Sasakawa Peace Foundation. L'Artico, da lungo tempo percepito come una regione periferica,
02:18sta acquisendo una centralità inedita nell'agenda internazionale. Non si tratta più soltanto di
02:27un ecosistema fragile da preservare, ma di uno spazio strategico nel quale si intersecano
02:33dinamiche climatiche, economiche, tecnologiche e di sicurezza. I dati scientifici ci dicono
02:42che il cambiamento climatico avanza più rapidamente nell'Artico rispetto ad altre parti del pianeta.
02:49Il riscaldamento medio registrato nella regione è più che doppio rispetto alla media globale.
02:56Lo scioglimento dei ghiacci marini estivi ha ridotto l'estensione della banchisa artica di
03:02oltre il 40% negli ultimi 40 anni. Questo fenomeno, oltre a rappresentare una milaggia
03:08esistenziale per molte specie e comunità indigene, sta anche trasformando l'Artico in
03:14un teatro di nuove opportunità e al contempo nuove tensioni. L'apertura graduale delle rotte
03:22artiche, in particolare la rotta marittima settentrionale, Northern Sea Route, e il passaggio
03:29a Nord-Ovest, Northwestern Passage, sta descrivendo le mappe della collettività globale e attirando
03:37l'interesse di attori statali e privati. Le potenzialità logistiche, l'accesso alle
03:43risorse naturali, tra cui idrocarburi, metalli rari e biomasse, e la rilevanza strategica
03:50delle infrastrutture dual use, a uso duale, collocate nella regione, stanno accelerando
03:56una competizione multilivello e in cui si confrontano approcci divergenti alla governance
04:02e alla sicurezza.
04:04Ma l'Artico è anche un luogo di cooperazione concreta. È stato definito da molti analisti
04:16come un laboratorio di diplomazia multilaterale, capace, fino a tempi recenti, di promuovere
04:24un dialogo costruttivo tra paesi con interessi anche contrastanti. Il Consiglio Artico, fondato
04:31nel 1996, ne è stata finora la massima espressione, offrendo una piattaforma di scambio su bali
04:37scientifiche, inclusive e non conflittuali. Tuttavia, l'invasione russa dell'Ucraina ha
04:44posto sotto forte pressione questo sistema di cooperazione. Il congelamento temporaneo
04:49dell'attività del Consiglio Artico e la sospensione delle relazioni con Mosca hanno evidenziato
04:54la vulnerabilità delle istituzioni multilaterali in contesti di crisi geopolitica. È oggi più
05:01che mai necessario pensare a strumenti complementari e resilienti per salvaguardare lo spirito collaborativo
05:07che ha contraddistinto la Governance Artica.
05:14In questo scenario, l'Italia può e deve giocare un ruolo più attivo. Il nostro paese,
05:25pur non essendo uno Stato Artico, partecipa da oltre un decennio al Consiglio Artico come
05:30stato osservatore. È accumulato un capitale di credibilità scientifica, diplomatica e tecnologica
05:36che merita di essere valorizzato. L'Italia è infatti uno dei pochi paesi non artici a mantenere
05:43una base scientifica permanente alle Svalbard, la base dirigibile d'Italia, e vanta una lunga
05:49tradizione di ricerca polare grazie al Consiglio Nazionale delle Ricerche, all'INEA, all'Istituto
05:54di Scienze Polari e ad altre istituzioni universitarie e tecniche. Inoltre, la competenza dell'industria
06:01italiana nei settori della cantieristica navale, dell'ingegneria marittima, dei sistemi satellitari,
06:06e delle tecnologie criogeniche, per menzionarne alcuni, possono essere messe a servizio di
06:12una presenza più strutturata dell'Italia nel Grande Nord. In questo contesto si inserisce
06:19anche la cooperazione tra Italia e Giappone, che reputo particolarmente promettente. I due
06:26paesi condividono una forte identità marittima e un impegno crescente nella diplomazia scientifica.
06:31Durante il seminario congiunto Italia-Giappone sull'Artico e gli Oceani, tenutisi a Roma nel
06:38mese di aprile, 2 aprile per l'esattezza, dal titolo Italia-Giappone, prospettive comuni
06:47sull'Artico. Abbiamo avviato un dialogo sostanziale su come unire le forze per contribuire a una
06:54governance sostenibile dell'Artico, fondata su tre pilastri fondamentali. Diritto internazionale,
07:01trasparenza e inclusività. Nel quadro di un ordine internazionale multipolare e interconnesso,
07:09Roma e Tokyo si muovono come connettori strategici capaci di facilitare il dialogo tra attori
07:19regionali e globali. La loro cooperazione si articola a lungo tre direttrici principali.
07:271. Diplomazia scientifica, come strumento per rafforzare la fiducia reciproca e condividere
07:34dati e conoscenze. 2. Governance marittima, fondata su trasparenza, inclusività e sostenibilità.
07:423. L'uso del soft power, per promuovere valori condivisi e contrastare approcci unilaterali
07:49o coercitivi. A questo proposito desidero introdurre un concetto, prossima slide per favore,
07:59che abbiamo elaborato presso la Sasakawa Peace Foundation, quella della Blue Infinity
08:06Loop. Si tratta di un modello analitico, ma anche di una cornice operativa innovativa
08:13che considera l'interconnessione tra le principali regioni marittime del pianeta, Pacifico, Artico,
08:21oceano indiano e Atlantico. Come un sistema circolare e continuo, un loop appunto, un infinity
08:29loop, nel quale sfide ambientali, logistiche e di sicurezza sono collegate. In questa visione,
08:38concettualizzata nel 2019 dal contrammiraglio Akimoto, che potete vedere nell'immagine, l'Artico
08:48non è un'area remota da trattare separatamente, ma un nodo critico di una rete oceanica globale,
08:57che richiede dunque soluzioni integrate. Questo approccio sistemico e olistico può essere
09:05utile anche alle definizioni della strategia italiana per l'Artico, che tenga conto delle
09:09complementarietà tra dimensione polare e interessi euro-mediterranei, tra la protezione ambientale
09:17e sicurezza energetica, tra diplomazia climatica e innovazione tecnologica.
09:23Prossima immagine, prossimo slide, per favore.
09:27Prossima, grazie.
09:33Durante il seminario a Roma abbiamo anche delineato alcune direttrici operative per la collaborazione
09:40tra Italia e Giappone.
09:43Uno, promuovere progetti di ricerca congiunta sull'impatto del cambiamento climatico in ambiente
09:50artico. Due, sviluppare piattaforme logistiche resilienti, capaci di supportare missioni scientifiche
09:58e operazioni civili. Tre, collaborare con le comunità locali e indigene per integrare il
10:05sapere tradizionale nelle politiche di adattamento. Quattro, preparare congiuntamente, per quanto
10:12possibile, l'Artist Circle Road Forum dal gennaio del 2026. Prossima slide, per favore.
10:22Evento che potrà consolidare il ruolo dell'Italia come piattaforma neutrale del dialogo e collaborazione
10:31trans-legionale. Prossima slide.
10:37Qui potete vedere alcune immagini del seminario che si è svolto nella biblioteca storica di
10:43Palazzo Marina. Prossima slide.
10:49Qui viene evidenziata l'importanza dell'Artist Circle Road Forum nel gennaio del prossimo anno.
11:01Prossima slide.
11:04Questa è pertinente alle raccomandazioni concrete che vorrei sottoporre alla vostra
11:12cortesa attenzione. Prima raccomandazione. Ridefinire la strategia nazionale dell'Artico da
11:23integrare nella politica estera e sicurezza marittima in coordinamento con le altre iniziative
11:29europee e transatlantiche. Prossima slide, grazie.
11:39Seconda raccomandazione. Istituire un programma Italia-Giappone di cooperazione polare, comprendente
11:45borse di studio, scambi di ricercatori e progetti congiunti nei campi dell'osservazione ambientale,
11:51della sicurezza marittima e della tecnologia navale. Prossima slide.
12:02Terza raccomandazione. Sostenere la diplomazia scientifica, incentivando la presenza italiana
12:08in consorti internazionali e la partecipazione in iniziative come l'International Arctic Science
12:13Committee dell'Arctic Coast Guard Forum. Quarto luogo, creare spazi di dialogo inclusivo,
12:22valorizzando eventi come l'Arctic Circle Forum, già menzionato, e promuovendo la partecipazione
12:28di attori non statali, giovani ricercatori, think tank e rappresentanti della popolazione
12:33indigene. Infine, adottare il concetto della Blue Infinity Loop come strumento per connettere
12:40politiche marittime, energetiche, climatiche e industriali, promuovendo un approccio integrato
12:46alle sfide del XXI secolo. Onorevole Presidente, onorevoli deputati, l'Artico non è solo una
12:54frontiera geografica, è una frontiera della diplomazia, della scienza e della responsabilità
13:00globale. È un luogo dove possiamo ancora costruire fiducia, innovazione e cooperazione. L'Italia
13:07dispone certamente delle competenze, delle relazioni e delle legittimità necessarie
13:13per contribuire alla stabilità, alla sostenibilità e alla pace in quella regione. La sfida che
13:18ci attende è chiara. Evitare che l'Artico diventi un nuovo campo di confronto, come purtroppo
13:27sta già avvenendo, e lavorare affinché rimangano spazi di speranza, di ricerca e collaborazione
13:33tra le nazioni. Vi ringrazio per l'attenzione e resto a vostra disposizione per eventuali
13:39domande e approfondimenti.
13:41Grazie mille, chiedo ai colleghi se vogliono porre domande.
13:47Sì Presidente, adesso vedo se riesco a attivare il video, ma sono in una... aspetti eh? Ecco
14:00forse riuscite a vederlo, così rispettiamo le regole. Bene, allora io ringrazio il Dottor
14:06Consato di questa esposizione sull'Artico e penso che sia un approccio assolutamente
14:13condivisibile, quello della sua fondazione, perché parla di una governanza globale che
14:18dovrebbe essere nell'interesse comune, perché l'Artico è un bene comune e dunque anche quello
14:24che lei ci ha esposto, lo scioglimento dei ghiacci, il riscaldamento climatico che è il
14:29doppio di altre zone, sono tutti motivi di grande preoccupazione. Ma io le chiedo, lei
14:36sta seguendo insomma gli sviluppi di politica internazionale, non più tardi di tre giorni
14:41fa il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha di nuovo ribadito l'intenzione di prendere
14:50anche con la forza, sue parole, l'agroellandia. Allora a parte che questo appunto implicherebbe
14:58lanciare una sfida all'Unione Europea, perché la Danimarca è un paese dell'Unione Europea,
15:04dunque tutte le ripercussioni dal punto di vista anche dell'alleanza militare, dell'alleanza
15:10atlantica, ma a parte questo dico, lei questa fase storica come la vive dal suo osservatorio,
15:19dalla sua fondazione? Cioè perché qui stiamo parlando come è entrato nel dibattito politico
15:26il tema che un paese possa occuparne un altro perché ne ha bisogno. Mentre un'affermazione
15:36del genere quando viene fatta, non so, da Putin suscita giustamente lo sdegno mondiale
15:42anche perché poi segue l'azione come abbiamo visto in Ucraina, qui adesso noi ci troviamo
15:48di fronte al Presidente degli Stati Uniti d'America che fa queste affermazioni. Quindi io mi chiedo
15:52e le chiedo, a livello proprio di confronto internazionale con fondazioni, think tank, il
16:00mondo che lei conosce, dico. Come vivete voi questa minaccia che così spesso Donald Trump
16:11pone sulla Groenlandia, dunque sull'Artico, sull'autonomia, sul fatto che l'Artico comunque
16:19è un ecosistema fragile? Quindi come voi state affrontando questo momento? Quali sono
16:27le vostre preoccupazioni in merito a questo aspetto specifico? Perché lei ci ha fatto
16:31una panoramica in cui si parla di diritto internazionale, di trasparenza, di inclusività.
16:38Io non posso essere più d'accordo con lei, Dottor Pozzato, ma qui parliamo dell'uso
16:42della forza. Quindi come state voi interpretando questo momento e le vostre preoccupazioni?
16:49Grazie, Presidente.
16:50Grazie. Ha chiesto la parola all'On. Billi. Prego.
16:58Anch'io ringrazio Dottor Pozzato per la sua disponibilità. Questa è una delle prime
17:02audizioni che facciamo sull'Artico, quindi le domande sarebbero tantissime. Io Dottor
17:09Pozzato vorrei focalizzare l'attenzione su tre questioni. Prima di tutto per quanto riguarda
17:17la governance dell'Artico, mi sono segnato, ne ha già accennato lei, però quali riforme
17:28e quali strumenti istituzionali lei può ritenere più urgenti per rafforzare questa governance,
17:37soprattutto considerando innanzitutto l'attuale situazione con la Russia all'interno del Consiglio
17:42Artico e quindi lo spazio che può avere un Paese che non è nel Consiglio Artico, comunque
17:50che è nel Consiglio Artico come osservatore, come l'Italia. Un'altra questione, Dottor
17:56Pozzato, sulle questioni scientifiche. Lei ha già accennato alle questioni ambientali
18:04che di sicuro sono molto importanti, ma lei vede, secondo la sua esperienza, altre importanti
18:11questioni scientifiche che riguardano l'Artico. Un'altra questione sulle tecnologie spaziali
18:20italiane per quanto riguarda il monitoraggio soprattutto ambientale dell'Artico, come pensa
18:27che possano essere sviluppate, considerando anche le collaborazioni con il Giappone.
18:33Grazie.
18:38Grazie, Presidente Gardini.
18:41Grazie, sì, Dottor Ambasciatore, grazie per il suo intervento così chiaro e anche esaustivo.
18:52Io vorrei capire un po' meglio se ci può dire il suo punto di vista, quali sono, intanto
19:01lei ha parlato molto della diplomazia climatica, la crisi climatica, ecco come può questa crisi
19:10climatica nell'Artico ripercuotersi sul Mediterraneo, quali sono secondo lei i settori italiani
19:17più vulnerabili. Riguardo proprio al ruolo dell'Italia, che in questo senso mi sembra
19:26appunto un ruolo, può essere veramente vulnerabile la posizione dell'Italia in questo senso, spostarsi
19:34dal Mediterraneo all'Artico, tante cose che potrebbero oggi essere delle opportunità importanti
19:40e come l'Italia può proporsi come ponte scientifico e diplomatico tra regioni artiche
19:45e mediterranee, che sono entrambe delle frontiere climatiche.
19:49Prima di ridarle la parola, dopo le tante domande ne aggiungerei ancora una. Ci può
20:03dare qualche elemento della visione giapponese dell'Artico? Già ci ha accennato a questa nuova
20:11visione del Blue Infinity Loop, ma come si pone, qual è la dottrina giapponese, se ce
20:19la può delineare proprio brevemente, grazie.
20:26Benissimo, con il vostro permesso inizierei a rispondere alle domande molto interessanti,
20:35molto pertinenti che mi sono state cortesemente rivolte. Inizierò dal Presidente Boldrini, vorrei
20:46risponderle inizialmente come analista politico per poi passare alla mia persona diplomatica
20:56perché, e poi mi spiegherò la ragione. Allora, sì, l'Artico è diventato crocevia anche
21:08di tensioni geopolitiche e di sicurezza che fino a tempi recenti sarebbero parse fantapolitiche.
21:21detto questo, non è la prima volta che gli Stati Uniti o un Presidente degli Stati Uniti
21:35prova a convincere, se posso usare questo verbo, la Danimarca a cedere Lago Irlandia
21:47negli Stati Uniti. Nella tradizione presidenziale di politica estera statunitense ci sono vari
21:54casi di acquisto di territori, dalla Florida all'Alaska, a quelle che adesso sono le isole
22:06vergine americane. Nel 1917, quando gli Stati Uniti proposero alla Danimarca di acquistare,
22:14e acquisire, la Guerrellandia non fu possibile un accordo e si ripiegò sulle isole, sulle
22:21careibiche danesi. Ora, voglio pensare che il Presidente Trump si muova in questo solco
22:34però aggiungendo, cosa molto grave, la prospettiva dell'uso della forza, anche se credo personalmente
22:44che le affermazioni del Presidente Trump vanno prese molto seriamente, data la loro gravità,
22:52ma non letteralmente. Ora, per la Guerrellandia, e qui passo alla mia visione come ambasciatore
23:06in uno dei tre paesi del Pacifico insulare che sono in un compact of free association con
23:13gli Stati Uniti d'America, cioè un accordo di libera associazione. Se la Guerrellandia
23:21dovesse accedere all'indipendenza, una soluzione, e sarebbe tra le meno traumatiche sinceramente,
23:31alle pressioni statunitensi sarebbe quella di un accordo di libera associazione tra Stati
23:39Uniti e Groenlandia, simile a quelli esistenti tra Stati Uniti e Stati Federati di Micronesia,
23:48Isola e Marshall e Palau. Tali accordi prevedono un forte sostegno economico, logistico, ai
24:00stati stati insulari, in cambio dell'accesso esclusivo alle forze armate statunitensi e
24:10lasciare a Washington l'indirizzo delle politiche di difesa di quei paesi. Ora, questa potrebbe
24:22essere una soluzione, alcuni studiosi e anche figure politiche istituzionali negli Stati
24:29Uniti ne hanno parlato. La Danimarca, ma penso che sia seguito la vicenda, lo abbia
24:38riscontrato come l'ho riscontrato io, sta in maniera molto pacata, civile e chiara, ribadendo
24:47la volontà di resistere alle pressioni che arrivano da Washington. Quindi potenzialmente
24:58si potrebbe aprire una crisi non solo politica, ma anche istituzionale nella Nato con riverberi
25:09dell'Unione Europea. Su questo concordo con la sua analisi. Ho voluto aggiungere lo scenario
25:17del Compact Coffee Association perché credo sia rilevante e una soluzione che potrebbe
25:24essere, e uso questa espressione per chiarezza e semplicità, di compromesso, salvando e politicamente
25:36un'unità che potrebbe essere appetibile per le varie parti in causa, compresa la Corellandia.
25:46dell'Unione Europea. Ora, vorrei passare alle domande dell'On. Billi. Per quanto riguarda
26:01la governance, sia il Giappone che l'Italia, sono dal 2013 osservatori nel Consiglio Artico.
26:14Quindi un primo suggerimento, la prima raccomandazione che mi sento di dare è quella, è nel senso
26:22di una collaborazione più stretta e sinergica e integrata tra Italia e Giappone. La Sasakawa
26:33Peace Foundation collabora molto strettamente con il governo giapponese, specialmente su questioni
26:40e temi di politica estera e diplomazia. Quindi vorrei suggerire che la collaborazione Italia-Giappone
26:52su temi di governance attica comprenda anche esponenti, organizzazioni, forze della società
27:08civile, dall'università alla ricerca, a gruppi di amicizia, a realtà industriali. Ho parlato
27:28di complementarietà. È comune sentire tra Italia e Giappone e credo che, seppure con
27:39le differenti sensibilità e priorità che sono date da una geografia molto diversa, Giappone
27:50si affaccia sull'Artico molto vicino a potenze quali la Federazione Russa e la Cina, Cina che
28:03si definisce stato Near Arctic, dell'Artico vicino o vicino all'Artico. L'Italia invece
28:14guarda all'Artico, come avete evidenziato voi, dal Mediterraneo. Queste differenze o specificità
28:27sono un invito alla complementarietà. E visto che l'Italia e il Giappone sono, nel 2023, una
28:35partnership strategica, questa partnership strategica dovrebbe comprendere anche l'Artico.
28:44Poi, sia l'Italia che il Giappone sono all'avanguardia per quanto riguarda tecnologie, come può essere
28:55quella spaziale, ma adottando un approccio multirivello c'è anche la realtà dei fondali
29:03sottomarini. Ricordo che la missione High North dell'Istituto
29:09Idrografico Italiano, operata dalla Marina Militare, ha contribuito di recente alla mappatura
29:17di un settore importante dei fondali artici nell'ambito del programma SIBED 2030, fondali
29:26fondazione gemella della Sasakawa Peace Foundation. L'Italia ha anche un centro, un polo della subacquea,
29:38che il Giappone ancora non ha e vi garantisco che c'è un forte interesse verso quella realtà
29:44qui in Giappone. Passando alle domande dell'Onorevole Gardini, per quanto riguarda la diplomazia climatica,
30:01Sì, sia l'Artico che il Mediterraneo sono regioni dove si avvertono gli effetti e le conseguenze
30:14del cambiamento climatico. Adottando una logica di Blue Infinity Loop, il Mediterraneo potrebbe
30:24essere visto come un mare chiuso, un lago che si trova collegato, ma non connesso ai quattro
30:38settori oceanici che ho elencato, ma non è così. Soprattutto se si adotta una logica, una
30:46prospettiva di Indo Mediterraneo e Mediterraneo allargato. L'esperienza italiana nel Mediterraneo
30:59può essere preziosa per il Giappone. Anche il Giappone ha il suo Mediterraneo, mare quasi interno,
31:11e il Giappone come l'Italia si snoda verticalmente da sud verso nord. Quindi Giappone si può dire
31:23va da Okinawa, in realtà sul tropicale, fino a Hokkaido, alle porte dell'Artico. Anche lì entrambi i paesi
31:38possono, grazie alla loro identità di vedute, alle loro eccellenze scientifiche, tecnologiche,
31:50umane, alla loro esperienza di lungo corso nell'Artico, contribuire non solo alla governance dell'Artico,
32:02ma anche a iniziative di diplomazia climatica. Il cambiamento climatico nell'Artico non discrimina
32:14tra USA e Norvegia, tra Alaska e Islanda. Ci sono delle sfide comuni, che sono sfide non solo per gli Stati
32:28Artici, ma visto che non viviamo in un sistema di pianeta, in un blu in un sistema di sviluppo oceanico,
32:34che sono comuni a tutta l'umanità. Credo che così un'attiva di diplomazia sui temi climatici, che veda il Giappone
32:44e l'Italia protagonisti anche come Stati osservatori nel Consiglio Artico, possa solo essere vista come non solo di virtuosità bilaterale,
33:02ma anche multilaterale. Per concludere, la visione giapponese sull'Artico.
33:10Il Giappone ha una visione, è un'esperienza multidimensionale sull'Artico. È sicuramente un tema di sicurezza,
33:24data la geografia del Giappone, è data anche quelle che sono le alleanze di difesa e sicurezza del Giappone,
33:37che il Giappone vede come un vettore per rinsaldare i rapporti con i paesi della Nato,
33:50sia sul versante Pacifico, Stati Uniti e Canada, e sul versante Scandinavo e Artico europeo.
34:05Quindi, da parte giapponese, a parte la ricerca che viene condotta con grandi mezzi,
34:16vorrei ricordare che il Giappone qualche settimana scorsa ha inviato l'ex ministro degli esteri Yoko Kamikawa
34:24in Islanda e Groenlandia per coordinarsi con le autorità di quei paesi riguardo alle iniziative che vedano
34:35la nuova rompighiaccio giapponese, la Mirai 2, operare, compiendo ricerche scientifiche, in quei mari.
34:50l'Italia opera annualmente la missione High North, sarebbe bello vedere ricercatori giapponesi
35:03partecipare alla missione italiana e viceversa.
35:09Credo che da entrambe le parti ci siano interessi, non solo potenziale, ma anche effettivo.
35:16Spero che tramite la diplomazia italiana e inclusa la diplomazia parlamentare si possa aggiungere a quei risultati.
35:28da parte mia, e penso di poter parlare anche a nome della Sasakawa Peace Foundation,
35:35c'è la massima disponibilità a essere in quel senso.
35:42Grazie per l'attenzione.
35:46Grazie, se hai pazienza ancora un attimo, l'onorevole Maullo voleva fare una domanda.
35:52Grazie, grazie professore per la pazienza.
35:55Mi ricollego sul fil rouge che hanno costruito i colleghi con le domande e il quadro d'insieme che lei ha generato.
36:02A me viene in mente la prima cosa, la fuoriuscita in contemporanea di sottomarini nucleari russi
36:09che bucavano la colotta polare, questo qualche anno fa, e poi dal suo punto di vista
36:16un osservatorio privilegiato, al netto della presenza nella regione di Mursmark dei russi
36:22che la considerano l'avamposto sull'Artico, tutte le rimedicazioni sulle isole Svalbard
36:27che sono di fatto il crocevia per poter arrivare al polo.
36:31E se lei ritiene che questa aggressività russa, ormai più che evidente in termini militari
36:38e non solo militari, abbia creato una serie di avamposti difficilmente scalfibili.
36:45Questo per la tecnologia sottomarina che lei ha richiamato che i russi hanno dimostrato
36:51nei decenni di poter usare al meglio rispetto ad altri sistemi d'arma
36:56e poi per queste iniziative che costellano il perimetro dell'Artico.
37:01Prego, professore.
37:06Lo ringrazio, è una domanda molto importante perché evidenzia sia la crescita delle capacità
37:18militari e strategiche russe nella regione dell'Artico, di nuovo, bisognerebbe adottare
37:26un'ottica multidimensionale dai fondali marini, quindi la capacità di sabotare reti di cavi sottomarini,
37:35che l'abbiamo visto accadere nel Baltico, non nell'Artico, ma certamente la Russia ha la capacità di farlo
37:43con i suoi sottomarini nucleari che possono operare un drone sottomarino studiato appositamente
37:57per sabotare cavi oppure compiere attività di spionaggio tramite i cavi.
38:02Norishnik.
38:05Poi, la Russia, al di là delle capacità rettamente militari, ha una preponderanza molto forte per quanto riguarda la capacità quali la disponibilità di rompighiaccio e di rompighiaccio a proporzione nucleare.
38:31che pone una sfida impellente ai paesi NATO e like-minded countries come il Giappone, perché collettivamente, solo collettivamente,
38:52si può sperare, per esempio, di poter competere con la Russia nel settore della capacità rompighiaccio.
39:02Poi, la Russia sta assertivamente testando, secondo me, la reattività della NATO e di altre realtà per quanto riguarda le rivendicazioni territoriali.
39:26Personalmente, non credo che la Russia si muoverà aggressivamente verso le Svalbard, nel senso di occupazione o di attacchi in quei territori.
39:37però, l'offensiva al momento è soprattutto politica, unitamente a dimostrazioni di capacità offensiva da parte russa.
39:53La Russia, questa è una mia, Quignone è anche imbaldazzita dai successi sul campo che sta ottenendo sul fronte ucraino.
40:05Poi, è innegabile che una parte molto vasta del litorale artico è sotto il controllo russo,
40:24dalla Tancatka fino alle porte della Norvegia.
40:35E' una realtà con cui bisognerà confrontarsi nei prossimi anni.
40:43probabilmente alla base di Moorsmart se ne aggiungeranno altre nei prossimi due decenni.
40:54Tali capacità dovranno essere in qualche modo equilibrate dallo sviluppo di simili capacità e proiezione strategica nell'Artico
41:20della Nato, della Nato e dei paesi che con la Nato, con paesi Nato, sono alleati.
41:33La Russia sta dimostrando, e sono d'accordo con lei, una assertività, ma voglio usare la parola aggressività, quella riserva a teatri specifici, a tutto tondo.
41:49Nell'Artico credo che sia un'opportunità per asserire la sua proiezione strategica.
42:02Voglio finire ricollegandomi alla domanda dell'onorevole Boldrini.
42:06una crisi politica di sicurezza istituzionale della Nato, interna alla Nato, in settori artici, darebbe, porgerebbe a Russia e Cina un'opportunità che non esiterebbero a cogliere.
42:33Mi fermo qui.
42:37Grazie davvero per il suo secondo contributo alle nostre indagini conoscitive.
42:42Dichiaro conclusa l'audizione.
42:44Grazie.
42:45Grazie.
42:46Grazie.
42:47Grazie.
42:48Grazie.
42:49Grazie.

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