Creost: ricostruire un osso grazie alle cellule adipose
- 11 anni fa
Quando si parla di fratture, si pensa quasi sempre al gesso. Normalmente un osso rotto o incrinato è capace di rigenerarsi da solo. Non sempre, però. Ecco allora che in questo laboratorio della clinica universitaria San Luca di Bruxelles, hanno messo a punto una tecnica sorprendente: la ricostruzione dell’osso grazie a cellule adipose.
Dalla sottocute del paziente vengono prelevate questo tipo di cellule. Un procedimento per nulla doloroso. Gli adipociti vengono poi trattati e modificati per ottenere vere cellule ossee. Un materiale vivo e in 3D che andrà a riparare l’osso.
“Questa – spiega Denis Dufrane, ricercatore – è la ragione per cui è tanto originale: abbiamo imitato madre Natura. E abbiamo rispettato la fisiologia umana”.
Questo materiale biologico è stato brevettato dai ricercatori che l’hanno battezzato ‘Creost’
“Può essere applicato – aggiunge Denis Dufrane – su ogni ‘foro’ delle ossa: nella mascella, nella testa del femore e nelle ossa lunghe. Se c‘è un buco nella struttura di un osso, si può sempre utilizzare il Creost”.
La ‘riparazione’ come mostrano queste radiografie, è invisibile. In Belgio la trasformazione delle cellule permette di riparare ossa e cartilagini ma anche parti decisamente più vitali, come cuore, fegato o pancreas.
“Non c‘è rigetto – assicura il neurochirurgo Christian Raftopoulos – perché tutto il materiale proviene dal paziente stesso. Il problema principale è il costo del procedimento. Ma se tutto funziona, se riuscissimo a farlo diventare più rapido, allora il suo potenziale sarà enorme. La traumatologia e la scienza anti degenerativa interessano tantissimi pazienti”.
Questa tecnica lascia intravedere nuove speranze per l’uomo del domani.
Dalla sottocute del paziente vengono prelevate questo tipo di cellule. Un procedimento per nulla doloroso. Gli adipociti vengono poi trattati e modificati per ottenere vere cellule ossee. Un materiale vivo e in 3D che andrà a riparare l’osso.
“Questa – spiega Denis Dufrane, ricercatore – è la ragione per cui è tanto originale: abbiamo imitato madre Natura. E abbiamo rispettato la fisiologia umana”.
Questo materiale biologico è stato brevettato dai ricercatori che l’hanno battezzato ‘Creost’
“Può essere applicato – aggiunge Denis Dufrane – su ogni ‘foro’ delle ossa: nella mascella, nella testa del femore e nelle ossa lunghe. Se c‘è un buco nella struttura di un osso, si può sempre utilizzare il Creost”.
La ‘riparazione’ come mostrano queste radiografie, è invisibile. In Belgio la trasformazione delle cellule permette di riparare ossa e cartilagini ma anche parti decisamente più vitali, come cuore, fegato o pancreas.
“Non c‘è rigetto – assicura il neurochirurgo Christian Raftopoulos – perché tutto il materiale proviene dal paziente stesso. Il problema principale è il costo del procedimento. Ma se tutto funziona, se riuscissimo a farlo diventare più rapido, allora il suo potenziale sarà enorme. La traumatologia e la scienza anti degenerativa interessano tantissimi pazienti”.
Questa tecnica lascia intravedere nuove speranze per l’uomo del domani.