http://www.pupia.tv - Salerno - La Guardia di Finanza di Salerno, su delega della Procura, ha eseguito 18 ordinanze di custodia cautelare, 8 in carcere e 10 agli arresti domiciliari, disposte dal gip del Tribunale di Salerno, nei confronti di un sodalizio criminale organizzato con sede operativa nel nocerino sarnese, operante sul territorio nazionale e in particolare, oltre che in Campania, anche in Basilicata e Calabria, dedito alla gestione e all’amministrazione in generale dei giochi on-line con piattaforme illegali di siti web esteri abusivamente attive in Italia in assenza della prescritta autorizzazione dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato.
Le operazioni hanno interessato anche soggetti residenti a Potenza, Cirò Marina e Favara, nonché uno già detenuto a Frosinone, con la collaborazione dei Nuclei di polizia tributaria della Guardia di finanza di Potenza, Crotone ed Agrigento. Le proiezioni internazionali dell’organizzazione spaziavano dal Canada al Regno Unito, da Malta al Montenegro.
Il blitz è stato eseguito a seguito degli sviluppi di un’indagine coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica di Salerno-Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno attraverso l'aliquota specializzata del Gruppo di Investigazione sulla Criminalità Organizzata - Gico. Secondo quanto emerso dalle indagini, l'organizzazione criminale è riconducibile alla famiglia dei Contaldo di Pagani (Salerno) detti "i caccaviello".
Il principale promotore, scrive la Procura di Salerno in una nota, è ritenuto Antonio Contaldo, 50 anni, che insieme ai suoi fratelli, figli e familiari “gestiva diverse piattaforme e canali "on-line" per la raccolta delle scommesse clandestine e del poker su internet, creandone anche di proprie. A tal fine si è giovato di collaborazioni con altre organizzazioni operanti sul territorio nazionale quali quelle riconducibili ai fratelli Tancredi di Potenza e con soggetti contigui a cosche della 'Ndrangheta calabrese, anche costoro raggiunti dai provvedimenti emessi dall’Autorità giudiziaria di Salerno”.
“Inoltre - prosegue la Procura - per sviluppare e imporre nella provincia di Salerno le proprie piattaforme di gioco si rivolgeva e si associava a personaggi affiliati a clan camorristici del nocerino e della zona della valle dell’Irno, nonché a pluripregiudicati con provata esperienza nel settore dei giochi on-line. I siti di gioco erano alterati in modo da rendere impossibile per il giocatore effettuare vincite apprezzabili”.
La rete dei punti gioco nella provincia di Salerno coinvolgeva esercizi commerciali di Pagani, Mercato San Severino, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio e Sant'Egidio del Monte Albino. (31.03.16)
Le operazioni hanno interessato anche soggetti residenti a Potenza, Cirò Marina e Favara, nonché uno già detenuto a Frosinone, con la collaborazione dei Nuclei di polizia tributaria della Guardia di finanza di Potenza, Crotone ed Agrigento. Le proiezioni internazionali dell’organizzazione spaziavano dal Canada al Regno Unito, da Malta al Montenegro.
Il blitz è stato eseguito a seguito degli sviluppi di un’indagine coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica di Salerno-Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno attraverso l'aliquota specializzata del Gruppo di Investigazione sulla Criminalità Organizzata - Gico. Secondo quanto emerso dalle indagini, l'organizzazione criminale è riconducibile alla famiglia dei Contaldo di Pagani (Salerno) detti "i caccaviello".
Il principale promotore, scrive la Procura di Salerno in una nota, è ritenuto Antonio Contaldo, 50 anni, che insieme ai suoi fratelli, figli e familiari “gestiva diverse piattaforme e canali "on-line" per la raccolta delle scommesse clandestine e del poker su internet, creandone anche di proprie. A tal fine si è giovato di collaborazioni con altre organizzazioni operanti sul territorio nazionale quali quelle riconducibili ai fratelli Tancredi di Potenza e con soggetti contigui a cosche della 'Ndrangheta calabrese, anche costoro raggiunti dai provvedimenti emessi dall’Autorità giudiziaria di Salerno”.
“Inoltre - prosegue la Procura - per sviluppare e imporre nella provincia di Salerno le proprie piattaforme di gioco si rivolgeva e si associava a personaggi affiliati a clan camorristici del nocerino e della zona della valle dell’Irno, nonché a pluripregiudicati con provata esperienza nel settore dei giochi on-line. I siti di gioco erano alterati in modo da rendere impossibile per il giocatore effettuare vincite apprezzabili”.
La rete dei punti gioco nella provincia di Salerno coinvolgeva esercizi commerciali di Pagani, Mercato San Severino, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio e Sant'Egidio del Monte Albino. (31.03.16)
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