Israele: odio contro i giudici che hanno condannato il soldato israeliano per l'omicidio di un palestinese
- 8 anni fa
La polizia israeliana ha arrestato due persone accusate di incitamento alla violenza contro i tre giudici del tribunale militare che hanno riconosciuto il soldato israeliano Azaria colpevole dell’ omicidio del palestinese Abdul Fatah al Sharif che ferì con un coltello un suo commilitone. I due, una 22enne e un 54enne, ora sono ai domiciliari.
Lei aveva twittato ‘ci vorrebbe una granata per fare il giudice a pezzi e darli in pasto ai cani’. Contro la stessa giudice donna l’uomo aveva scritto ‘Maya Heller non arriverá a fine anno’.
Il suo avvocato Gavriel Tronishvili lo difende:
“Si tratta di un uomo che ha pubblicato un post, fatto un errore, compreso questo lo ha rimosso di sua iniziativa. Non è pericoloso. Ha capito lo sbaglio e l’ha immediatamente ammesso. Questo è tutto”.
Il processo al soldato israeliano ha fortemente diviso il Paese: durante le udienze in centinaia hanno manifestato in suo sostegno mentre altri, anche tra i militari, lo hanno biasimato dato che l’assalitore palestinese era già a terra immobile mentre veniva ucciso. Proprio con questa motivazione i giudici militari hanno optato per la condanna in primo grado. Giudizio a cui in rete è seguita un’onda di odio, contati almeno 8mila post di minacce in 24 ore.
(Clicca qui per leggere Netanyahu chiede la grazia per il militare
Lei aveva twittato ‘ci vorrebbe una granata per fare il giudice a pezzi e darli in pasto ai cani’. Contro la stessa giudice donna l’uomo aveva scritto ‘Maya Heller non arriverá a fine anno’.
Il suo avvocato Gavriel Tronishvili lo difende:
“Si tratta di un uomo che ha pubblicato un post, fatto un errore, compreso questo lo ha rimosso di sua iniziativa. Non è pericoloso. Ha capito lo sbaglio e l’ha immediatamente ammesso. Questo è tutto”.
Il processo al soldato israeliano ha fortemente diviso il Paese: durante le udienze in centinaia hanno manifestato in suo sostegno mentre altri, anche tra i militari, lo hanno biasimato dato che l’assalitore palestinese era già a terra immobile mentre veniva ucciso. Proprio con questa motivazione i giudici militari hanno optato per la condanna in primo grado. Giudizio a cui in rete è seguita un’onda di odio, contati almeno 8mila post di minacce in 24 ore.
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