https://www.pupia.tv - I carabinieri della compagnia di Imperia hanno dato esecuzione, nelle province di Alessandria, Asti e Torino, a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice per le indagini preliminari di Asti, su richiesta della locale Procura, nei confronti di 11 soggetti (dei quali 6 ristretti in carcere e 5 sottoposti agli arresti domiciliari), appartenenti ad un gruppo criminale attivo in Piemonte ed in altre Regioni del Nord Italia, gravemente indiziati, a vario titolo, di numerosi reati di usura, ricettazione, riciclaggio e intestazione fittizia di valori.
L’operazione, convenzionalmente denominata “Sonacai” (parola che indica l’oro in dialetto sinti), rappresenta la naturale prosecuzione delle indagini “Cops” e “Cops 1”, i cui esiti avevano già permesso di documentare l’esistenza di un sodalizio dedito alla commissione di reati predatori ed in particolare di furti in abitazione, tentati e consumati nel 2019, nella provincia di Imperia oltre che in varie parti del nord Italia in danno di persone sole ed anziane. L’oro, il denaro, la ricchezza ostentata sono i temi centrali del gruppo criminale osservato dai carabinieri della sezione operativa di Imperia, costituito essenzialmente da due nuclei familiari stanziati ad Asti. Come già emerso nelle pregresse inchieste, gli indagati, nonché i loro familiari e congiunti vivono essenzialmente del provento di delitti contro il patrimonio, perpetrando negli anni furti in abitazione, truffe agli anziani, ricettazione d’oro e gioielli, riciclaggio dell’oro medesimo e, infine, usura, tutti reati gravi per la sicurezza del cittadino, che alimentano fortemente la percezione di insicurezza.
Nel corso dell’indagine Sonacai è emerso come la capacità criminale degli indagati si fosse rafforzata rispetto alle precedenti risultanze investigative: durante l’ascolto di ore di conversazioni (con intercettazioni ambientali e telefoniche), escussioni testimoniali, servizi di osservazione, controllo e pedinamento, ovvero le classiche e sempre remunerative attività di polizia giudiziaria e acquisizioni documentali, è emerso un quadro di abitualità e professionalità criminale in cui i membri di queste famiglie trascorrevano il loro tempo a parlare, pianificare, organizzare ed infine attuare i richiamati gravi delitti.
Sotto sequestro una villa ad Asti del valore stimato di 250mila euro, un autolavaggio a Nichelino (Torino) dal valore 60mila euro, contanti per 330mila euro, 6,5 chili d’oro in lamine per un valore di 350mila euro, due autoveicoli (una Bmw Serie 5 e una Fiat 500 per un valore complessivo di 50mila euro, nonché preziosi tra cui spicca un bracciale in oro con 70 diamanti e analoghe pietre 20 carati per un valore del valore di 30mila euro. Inoltre, nella fase esecutiva, i militari hanno sequestrato altri beni, quale corrispettivo per “equivalente” degli introiti di derivazione illecita riconducibili in particolare all’attività di usura, pari a 110mila euro. (24.04.21)
L’operazione, convenzionalmente denominata “Sonacai” (parola che indica l’oro in dialetto sinti), rappresenta la naturale prosecuzione delle indagini “Cops” e “Cops 1”, i cui esiti avevano già permesso di documentare l’esistenza di un sodalizio dedito alla commissione di reati predatori ed in particolare di furti in abitazione, tentati e consumati nel 2019, nella provincia di Imperia oltre che in varie parti del nord Italia in danno di persone sole ed anziane. L’oro, il denaro, la ricchezza ostentata sono i temi centrali del gruppo criminale osservato dai carabinieri della sezione operativa di Imperia, costituito essenzialmente da due nuclei familiari stanziati ad Asti. Come già emerso nelle pregresse inchieste, gli indagati, nonché i loro familiari e congiunti vivono essenzialmente del provento di delitti contro il patrimonio, perpetrando negli anni furti in abitazione, truffe agli anziani, ricettazione d’oro e gioielli, riciclaggio dell’oro medesimo e, infine, usura, tutti reati gravi per la sicurezza del cittadino, che alimentano fortemente la percezione di insicurezza.
Nel corso dell’indagine Sonacai è emerso come la capacità criminale degli indagati si fosse rafforzata rispetto alle precedenti risultanze investigative: durante l’ascolto di ore di conversazioni (con intercettazioni ambientali e telefoniche), escussioni testimoniali, servizi di osservazione, controllo e pedinamento, ovvero le classiche e sempre remunerative attività di polizia giudiziaria e acquisizioni documentali, è emerso un quadro di abitualità e professionalità criminale in cui i membri di queste famiglie trascorrevano il loro tempo a parlare, pianificare, organizzare ed infine attuare i richiamati gravi delitti.
Sotto sequestro una villa ad Asti del valore stimato di 250mila euro, un autolavaggio a Nichelino (Torino) dal valore 60mila euro, contanti per 330mila euro, 6,5 chili d’oro in lamine per un valore di 350mila euro, due autoveicoli (una Bmw Serie 5 e una Fiat 500 per un valore complessivo di 50mila euro, nonché preziosi tra cui spicca un bracciale in oro con 70 diamanti e analoghe pietre 20 carati per un valore del valore di 30mila euro. Inoltre, nella fase esecutiva, i militari hanno sequestrato altri beni, quale corrispettivo per “equivalente” degli introiti di derivazione illecita riconducibili in particolare all’attività di usura, pari a 110mila euro. (24.04.21)
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