Leonardo Guarnotta: "È una ferita ancora aperta. Paolo mi disse di scendere, di vedere cosa fosse successo. Mi trovai davanti una tragedia terribile, con decine di ragazzi a terra. Ero talmente preso da ciò che vedevo che, credetemi, non pensai che tra quei ragazzi avrebbe potuto esserci mio figlio Michele che frequentava quel Liceo e quel giorno tornó con l'autobus. Ma uscì un'ora prima. Tornando a casa lo abbracciai. Poteva essere una strage, fu una tragedia. Una tragedia che centuplicó le nostre forze nella lotta alla mafia". Alla fine dell'evento in memoria di Biagio Siciliano e Maria Giuditta Milella, che si è svolto al Liceo linguistico Cassarà, il magistrato, in lacrime, ha abbracciato e baciato Vincenzo Siciliano, fratello di Biagio che gli ha detto: "Come potrei averla con gli angeli delle scorte o con chi ha contribuito a cambiare la nostra città. Grazie, anche a nome di mio padre e di mia madre che non ci sono più".
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