Giovanni non ce la fa. Scoppia in un pianto a dirotto accanto al carro funebre, mezz’ora prima dell’inizio del funerale. Troppo dolore per la perdita della figlia Eleonora Guidi, accoltellata dal marito nella loro casa a Rufina, in provincia di Firenze. Giovanni lascia la chiesa, non resta alla cerimonia. Resta invece la madre, Cristina, in prima fila sostenuta dagli abbracci dei parenti. In quinta fila ci sono anche i genitori di Lorenzo Innocenti, l’omicida. Partecipano disperati alla cerimonia funebre. Una cerimonia straziante e partecipata da migliaia di persone. Rose rosse fuori dalla chiesa. E alla fine i ricordi delle amiche. Caterina ha letto una lunga lettera all’amica scomparsa: «Ho sceso le scale dandoti il braccio un milione di volte e adesso ogni volta che scendo un gradino sento il vuoto. Chissà cosa si nascondeva dentro quelle mura. Posso dire che vi trovavo sempre sereni, sabato scorso stavamo programmando le ferie. Forse non capirò mai, ma ti prometto che parlerò di te a tuo figlio Dante e a mia figlia. Hai avuto solo una colpa, quella di aver amato troppo». E poi l’amica psicologa: «La sofferenza mentale, quando è così grave, porta a fare gesti estremi, può essere subdola, può nascondersi dietro ad una frase banale e a comportamenti che possono sembrare l’esatto opposto di quello che sembrano. Non pensiamo mai che chi ci ha amato così tanto possa farci così male. Ricordiamoci che non è mai tropo tardi per chiedere aiuto». Il parroco don Luca Meacci ha portato i saluti del vescovo della diocesi di Fiesole don Stefano Manetti, che ha detto: «Si rimane stupefatti e sorpresi davanti alla banalità del male. La nostra società potrà crescere nella pace quando rispetterà la donna». Poi le parole del parroco: «Quanto accaduto deve infondere in noi la consapevolezza e l’impegno di educare e di educarci, educarci al bene, al sano, liberando da noi tutto ciò che è violenza». Poi, rivolgendosi ai giovani, ha concluso: «Non fatevi vincere dalla disperazione e della rabbia. Facciamo prevalere amore e non violenza». Il sindaco di Rufina Daniele Venturi si commuove: «La perdita di Eleonora è una tragedia enorme che ha sconvolto la nostra comunità. A tutti voi chiedo di non dimenticare Eleonora, di non dimenticare queste famiglie». Il feretro bianco esce tra gli applausi dei tantissimi presenti, poi il corteo funebre s’incammina verso il cimitero.
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