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Milano, 3 feb. (askanews) - Formulare domande e sviluppare soluzioni, spaziare tra diversi campi del sapere per gestire le sfide del futuro in modo da offrire agli studenti la possibilità di diventare i professionisti "Enquirer" del domani attraverso le lauree magistrali della Luiss, che sono state presentate agli studenti nel Luiss Hub."Cosa significa avere dei modelli enquiry-based - ha detto ad askanews la Prorettrice alla Didatica con delega Lauree Magistrali, Simona Romani - vuol dire fondamentalmente mettere l'investigazione al centro della nostra offerta formativa. Come farlo? Tramite il passaggio agli studenti, sin dal momento in cui entrano nei programmi, di tutte le metodologie per diventare dei piccoli ricercatori, quindi dei reali produttori di contenuti. Prima per formulare delle domande, e poi per individuare delle possibili soluzioni alle domande che sono state poste".Insieme al Rettore Andrea Prencipe all'incontro, nel quale è stato presentato un vero e proprio nuovo modello educativo, hanno preso parte anche degli ex alumni della Luiss che ora ricoprono ruoli di rilevanza manageriale in importanti aziende italiane e internazionali, come Stefano Barrese di Intesa Sanpaolo o Rosa Sangiorgio di Pictet Wealth Investments, o ancora Luca Valerio Camerano di Algebris."Occorre un sapere nuovo - ci ha detto Camerano - che è più ampio del saper puramente conoscere, ma si tratta di saper incidere, modificare, trasmettere e ottenere dei risultati. Questo richiede competenze nuove e soprattutto in primo luogo un cambiamento di competenze, non è possibile rimanere sul proprio sapere, occorre allargarlo. In secondo luogo occorre aprirsi a un ecosistema più ampio".Perché lo sviluppo delle competenze dell'Enquiry-Based Learning rappresenta un'opportunità per gli studenti, ma anche per le imprese che guardano ai nuovi talenti.

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