Nella seconda metà degli anni cinquanta la FIAT avviò lo studio di una nuova vettura di grandi dimensioni che potesse prendere il posto delle FIAT 1400 e 1900, sul mercato dal 1950. Visto il perdurare della moda, anche per la nuova ammiraglia venne scelta una carrozzeria d'impronta americaneggiante. Bandite però le rotondità del modello precedente, la nuova carrozzeria sfoggiava linee tese, grosse pinne e abbondanza di cromature.
Dal punto di vista tecnico, invece, le novità maggiori arrivavano dai motori (tutti a 6 cilindri in linea con albero a camme laterale) e dalla sospensione anteriore a ruote indipendenti con barre di torsione. Per il resto la vettura conservava la trazione posteriore, il retrotreno ad assale rigido con balestre longitudinali, i freni a tamburo sulle 4 ruote e il cambio manuale a 4 marce con leva al volante.
Pochi mesi dopo la presentazione della berlina a 4 porte (Salone dell'automobile di Ginevra del 1959), nelle versioni 1800 (1795 cm³, 75 CV) e 2100 (2054 cm³, 82 CV), la gamma s'arricchì della variante familiare, con carrozzeria giardinetta. La Fiat, prima casa in Europa (ma la moda era già diffusa negli Stati Uniti), tentò di affrancare questo tipo di carrozzeria dalla poco lusinghiera fama di veicolo da lavoro, introducendo il concetto di station wagon di lusso per il tempo libero. Gianni Agnelli, qualche anno dopo, utilizzava una 2300 Lusso Familiare, evoluzione della 2100 Familiare, per andare a giocare a golf.
Nel 1963 le versioni Speciale vennero tolte di listino, mentre le 2300 vennero rimpiazzate dalle 2300 Lusso (berlina passo e lunghezza normali e Familiare), con dotazione arricchita dal servosterzo, dall'opzionale overdrive, dall'impianto di climatizzazione differenziato per i posti anteriori e posteriori e, novità assoluta per la produzione italiana, dinamo sostituita dall'alternatore. L'anno successivo la gamma della coupé venne ridotta alla sola 2300 S da 136 CV, che subì, nel 1965, anche qualche leggero ritocco (nuovo profilo cromato laterale, diversa presa d'aria e interni migliorati).
Dal punto di vista tecnico, invece, le novità maggiori arrivavano dai motori (tutti a 6 cilindri in linea con albero a camme laterale) e dalla sospensione anteriore a ruote indipendenti con barre di torsione. Per il resto la vettura conservava la trazione posteriore, il retrotreno ad assale rigido con balestre longitudinali, i freni a tamburo sulle 4 ruote e il cambio manuale a 4 marce con leva al volante.
Pochi mesi dopo la presentazione della berlina a 4 porte (Salone dell'automobile di Ginevra del 1959), nelle versioni 1800 (1795 cm³, 75 CV) e 2100 (2054 cm³, 82 CV), la gamma s'arricchì della variante familiare, con carrozzeria giardinetta. La Fiat, prima casa in Europa (ma la moda era già diffusa negli Stati Uniti), tentò di affrancare questo tipo di carrozzeria dalla poco lusinghiera fama di veicolo da lavoro, introducendo il concetto di station wagon di lusso per il tempo libero. Gianni Agnelli, qualche anno dopo, utilizzava una 2300 Lusso Familiare, evoluzione della 2100 Familiare, per andare a giocare a golf.
Nel 1963 le versioni Speciale vennero tolte di listino, mentre le 2300 vennero rimpiazzate dalle 2300 Lusso (berlina passo e lunghezza normali e Familiare), con dotazione arricchita dal servosterzo, dall'opzionale overdrive, dall'impianto di climatizzazione differenziato per i posti anteriori e posteriori e, novità assoluta per la produzione italiana, dinamo sostituita dall'alternatore. L'anno successivo la gamma della coupé venne ridotta alla sola 2300 S da 136 CV, che subì, nel 1965, anche qualche leggero ritocco (nuovo profilo cromato laterale, diversa presa d'aria e interni migliorati).
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