• anno scorso
Nel frattempo la Lancia era stata acquisita dalla Fiat, che non vedeva di buon occhio gli elevati costi di produzione dei modelli Lancia. La Fulvia Coupé era all'apice della carriera e non era pensabile ucciderla, ma occorreva ridurne i costi produttivi. Fu questo il principale scopo del restyling del 1970.
A livello estetico i cambiamenti erano minimi (nuova mascherina più sottile e lineare, paraurti con fascia protettiva in gomma nera), mentre sotto il profilo tecnico si segnalava l'adozione del cambio a 5 marce anche sulla Coupé 1.3 S (con motore di 1298 cm³ da 90 CV), un notevole miglioramento dei freni e della geometria delle sospensioni anteriori. I risparmi veri erano sui materiali interni (il legno della plancia era impiallacciato su alluminio) ed esterni (eliminate le parti in peraluman che compaiono casualmente su alcune vetture).
Oltre alla Coupé 1.3 S, la gamma includeva la Coupé 1600 HF (1584 cm³, 115 CV) e la 1600 HF Lusso. La prima aveva carrozzeria priva di paraurti, sedili sportivi, allestimento semplificato; la seconda, aveva dotazioni più raffinate come i sedili con poggiatesta, i deflettori sulle portiere, insonorizzazione completa. Le Coupé 1600 HF erano dotate di cerchioni Cromodora in lega leggera e la carrozzeria con parafanghi allargati che, assieme ad una meccanica più sportiva con camber negativo e sterzo diretto, le distinguono dalle 1,3s.
Per celebrare la vittoria del Rallye di Montecarlo del 1972 fu allestita sulla carrozzeria a passaruota allargati simili a quelli della Coupé 1600 HF una serie di Coupé 1,3s con livrea bicolore analoga alla vettura da corsa: meccanicamente e come prestazioni però la Montecarlo ricalca le delle normali 1,3s stradali. Editing Dr. Fernando Menichini

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