(Adnkronos) - Ottenuto dalle foglie della Camelia Sinensis, pianta originaria della Cina dove inizialmente cresceva in forma spontanea, il tè è diventato, nel tempo, bevanda sempre più popolare, in grado di rigenerare il corpo e di rasserenare la mente, essendo dotata di potere corroborante e calmante al tempo stesso. Dopo essersi fortemente diffuso nei paesi asiatici, il tè raggiunse l’Europa nel diciottesimo secolo grazie ai bastimenti della Compagnia delle Indie e subito si affermò come raffinato espediente che, abbinato ad un suo proprio rituale da celebrare quotidianamente nel famoso “tea team” delle ore 17, richiama i concetti del volersi bene e dello star bene nel corpo e nello spirito. Tante sono le tipologie di tè, da quello verde, a quello nero, a quello bianco, dal semi-fermentato al post-fermentato. Ciascuna di queste varietà è caratterizzata da sue specifiche peculiarità in termini di sapori, aromi, colori e virtù salutistiche, a loro volta correlate alle proprietà benefiche delle sostanze che, dai flavonoli, ai tannini, agli alcaloidi, sono variamente distribuite nei diversi tipi di tè. Ma quali sono, nel dettaglio, i principali effetti benéfici del tè? Meglio il tè nero o quello verde? O vanno bene entrambi per chiunque? Quanto tè si può bere nella giornata? E quando è consigliato non berne? Meglio il tè o il caffè? Qual è l’alternativa più salutare? Risposte ai tanti interrogativi riferiti a quella che, dopo l’acqua, è la bevanda più conosciuta e consumata al mondo, verranno fornite nella puntata numero 90 de Il Gusto della salute, la rubrica di informazione scientifica sull’uso consapevole degli alimenti condotta dall’immunologo Mauro Minelli, docente di dietetica e nutrizione umana presso l’Università LUM di Bari Appuntamento a venerdì 7 giugno.
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