Il diritto all'aborto esce dall'agenda del G7? Polemiche sul ruolo della premier Meloni

  • 2 mesi fa
Roma, 13 giu. (askanews) - Un "mancato" riferimento al diritto all'aborto nel testo delle dichiarazioni finali del G7 sta sollevando polemiche nel primo giorno del vertice dei 7 grandi dell'Occidente a Borgo Egnazia, in Puglia. Secondo quanto appreso da più fonti diplomatiche, nella bozza delle dichiarazioni finali del G7 al momento non è inserito un riferimento all'aborto.

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Nelle conclusioni del G7 di Hiroshima, infatti, era stato inserito un passaggio in cui era sottolineata la necessità di garantire "un accesso effettivo e sicuro all'aborto". Tale riferimento è stato però cancellato, suscitando la contrarietà - tra gli altri - di Francia, Canada e Stati Uniti. Sulla bozza, però, assicurano le fonti diplomatiche, la trattativa è ancora aperta.

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Per quanto in molti abbiano provato a calmare le acque, ricordando che i temi principali del vertice sono Ucraina e guerra in Medio Oriente - in primis il ministro degli Esteri Antonio Tajani - il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, ha dovuto rispondere a una domanda in merito alla presunta cancellazione del riferimento all'aborto nella bozza circolata alla vigilia, ricordando che "il presidente" degli Stati uniti Joe Biden "parla sempre di diritti umani in tutte le sue interazioni, sia con gli amici sia con gli avversari, e nei prossimi due giorni non ci saranno cambiamenti".

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Un tema che il presidente democratico ha fatto suo nella campagna elettorale per le presidenziali del 5 novembre. Per non parlare della Francia, primo Paese al mondo ad aver inserito in Costituzione il diritto all'interruzione volontaria della gravidanza.

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Sul fronte interno ad attaccare la premier Giorgia Meloni, unica leader uscita rafforzata dalle elezioni europee, è la segretaria del Pd, Elly Schlein, secondo la quale "non ce ne facciamo nulla di una premier donna che non difende i diritti di tutte le altre donne di questo Paese", mentre alcune parlamenteri di Alleanza Verdi e Sinistra hanno chiesto alla presidente del Consiglio di venire a a riferire in aula per chiarire se il Governo Italiano si sia mosso o meno per cancellare quel riferimento.

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