Roma, 27 nov. (askanews) - Dopo l'anteprima all'ultima Festa del Cinema di Roma, dal 4 dicembre arriva su Netflix l'ultimo film di Cristina Comencini, "Il treno dei bambini", tratto dal libro di Viola Ardone.È una storia poco conosciuta quella di tanti bambini del Sud che nel dopoguerra vennero imbarcati dalle madri sui cosiddetti "treni della felicità" per andare a passare alcuni mesi al Nord Italia con famiglie che se ne prendessero cura per un po'. È così per il protagonista, il piccolo Amerigo, di soli 8 anni, che lascia la poverissima Napoli e la madre, interpretata da Serena Rossi, per essere accolto da un'altra donna.La regista Cristina Comencini ha detto di essersi innamorata, leggendo il libro, di questo bambino, della sua forza e voglia di vivere e di aver voluto fortemente fare questo film. "Poi c'era una tema che è sempre stato il mio, quello della maternità: potevo raccontare una maternità che allora era contraddittoria perché la guerra aveva lasciato una madre senza niente, povera, senza marito e con un figlio perso e per cui sembrava tutto finito, e l'altra pure, con il compagno della Resistenza ammazzato, dunque come si rinasce da questa cosa? Faceva capire come si può essere madri diversamente, allarga il discorso della maternità e dà l'idea che entrambe fanno un lavoro su loro stesse e sul bambino per diventare madri".Una storia molto familiare a Serena Rossi: "Mia nonna era una bambina che è stata sul treno dei bambini nel '46, io questa storia l'avevo già dentro casa, mia nonna non mi ha mai raccontato tanto, perché custodiva gelosamente questi racconti, ma mi ha detto che sono stati i tre mesi più belli della sua vita".Il film racconta un'Italia del dopoguerra piena di contrasti, povera ma allo stesso tempo generosa, solidale, dove per un bambino non è facile comprendere l'amore che c'è dietro al gesto di una madre di lasciar andare. "L'idea di poter raccontare una pagina così bella di solidarietà in un momento di distruzione totale mi sembrava una storia di speranza e unione".La donna che accoglie Amerigo è interpretata da Barbara Ronchi: "Una donna che mi ha fatto subito tanta tenerezza, perché mi inteneriva come non era capace, però cercava in tutti i modi di capirlo questo essere sconosciuto venuto da un altro pianeta per lei, però si mette al suo livello".
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NovitàTrascrizione
00:00Era meglio se vi davano delle scarpe buone, e ne avete una bucata.
00:04Avete visto come è che stanno i castighetti?
00:30Poi c'è un tema che è sempre stato il mio, che è la maternità.
00:55Cioè potevo raccontare una maternità che allora era contraddittoria perché la guerra
01:00aveva lasciato una madre senza niente, povera, senza uomo, senza compagno, senza marito,
01:08con un figlio perso.
01:09Tutto finito, sembra.
01:11E l'altra pure.
01:12Il suo compagno della Resistenza è stato ambassato.
01:15Dunque, come si rinasce da questa cosa faceva capire come si può essere madri diversamente.
01:20Dunque allarga il discorso della maternità, che se no è ridotto a qualcosa che è un po'
01:26il santino, diciamo, che invece dà l'idea che tutte e due fanno un lavoro su loro stesse
01:32col bambino per diventare madri.
01:34Una storia molto familiare a Serena Rossi.
01:37Mia nonna era una bambina che è stata sul treno dei bambini nel 1946.
01:43Era una di quelle bimbe.
01:44E quindi questa storia io ce l'avevo già dentro casa.
01:47Non la conoscevo molto.
01:49Mia nonna non mi ha mai raccontato tanto perché custodiva un po' gelosamente questi racconti.
01:54Però, a detta sua, sono stati tre mesi più belli della sua vita.
01:57Il film racconta un'Italia del dopoguerra piena di contrasti.
02:01Povera, ma allo stesso tempo generosa, solidale.
02:04Dove per un bambino non è facile comprendere l'amore che c'è dietro al gesto di una madre
02:08di lasciare andare.
02:09L'idea di poter raccontare una pagina così bella di solidarietà avvenuta in un momento
02:15di distruzione totale, in un paese distrutto che usciva dalla guerra,
02:19mi sembrava una storia di speranza, di positività, di unione.
02:24La donna che accoglie Merigo è interpretata da Barbara Ronchi.
02:28Questa donna che a me mi ha fatto subito tanta tenerezza.
02:31Perché mi inteneriva proprio come non era capace, però cercava in tutti i modi
02:39di capirlo poi, questo essere sconosciuto, venuto da un altro pianeta per lei,
02:47proprio senza gli strumenti per comprenderlo, però come naturalmente
02:52si mette a un certo punto proprio al suo livello.
02:55Certe volte devo più bene chi ti lascia andare
03:00di chi ti trattiene.