E se alla fine il film italiano capace di conquistare la giuria internazionale fosse Vermiglio di Maura Delpero? Sarebbe bellissimo. Perché il film ambientato in una piccola comunità montana in Trentino nell'ultimo anno della Seconda Guerra Mondiale è davvero un gioiello. Attori non professionisti al 99, 98% (Tommaso Ragno e l'apparizione di Sara Serraiocco sono l'eccezione) capaci grazie a una regista (solo) al secondo film di ricreare un mondo. Un piccolo grande mondo antico e universale. Elegantissimo e rispettosissimo di usi, tradizioni, pensieri ed emozioni che oggi non ci sono più. Maura Delpero ricostruisce in loco l'infanzia del padre, scomparso anziano e "motivo" del film. La famiglia del maestro, della moglie e dei 10 figli che crescono, nascono e muoiono è quella del nonno, di suo padre bambino all'epoca piccolissimo e delle zie. Un mondo alla Albero degli zoccoli, ma con le montagne co-protagoniste e la guerra che c'è anche se non si vede.
Vermiglio è il paesino della Val di Sole dove il film è stato girato. Vermiglio, film, non ti stanca e annoia mai. Dice la regista, nata a Bologna e studente di cinema in Argentina: «Io lavoro in maniera molto inconsapevole, volutamente inconsapevole. Segui cose che arrivano. Quindi questo film parte da lontano e allo stesso tempo da vicino, perché sono luoghi e persone che ho nella pancia e nel cuore».
Tommaso Ragno interpreta il maestro di montagna e capofamiglia. Sarebbe il nonno della regista. Un maschio d'altri tempi che ha studiato, compra dischi mentre la moglie sforna e cerca di dare da mangiare ai figli. La sua classe riunisce tutti i bambini e i ragazzini delle valli, tutti insieme. E insegna anche agli adulti, maschi, separatamente. Dice l'attore: «Dovevamo riprodurre o avvicinarci a riprodurre il più possibile comportamenti che noi non conosciamo più. Con un'educazione di un certo tipo, l'affermazione di certi valori, e avvertivo come si stava costruendo questa intimità che assomiglia a qualcuno che ti bisbiglia qualcosa come in sogno. Maura ha un potere incantatorio, necessario non soltanto a chi fa il mio lavoro ma anche a chiunque crea qualcosa insieme».
Vermiglio è il paesino della Val di Sole dove il film è stato girato. Vermiglio, film, non ti stanca e annoia mai. Dice la regista, nata a Bologna e studente di cinema in Argentina: «Io lavoro in maniera molto inconsapevole, volutamente inconsapevole. Segui cose che arrivano. Quindi questo film parte da lontano e allo stesso tempo da vicino, perché sono luoghi e persone che ho nella pancia e nel cuore».
Tommaso Ragno interpreta il maestro di montagna e capofamiglia. Sarebbe il nonno della regista. Un maschio d'altri tempi che ha studiato, compra dischi mentre la moglie sforna e cerca di dare da mangiare ai figli. La sua classe riunisce tutti i bambini e i ragazzini delle valli, tutti insieme. E insegna anche agli adulti, maschi, separatamente. Dice l'attore: «Dovevamo riprodurre o avvicinarci a riprodurre il più possibile comportamenti che noi non conosciamo più. Con un'educazione di un certo tipo, l'affermazione di certi valori, e avvertivo come si stava costruendo questa intimità che assomiglia a qualcuno che ti bisbiglia qualcosa come in sogno. Maura ha un potere incantatorio, necessario non soltanto a chi fa il mio lavoro ma anche a chiunque crea qualcosa insieme».
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NovitàTrascrizione
00:00Ricorda il cinema di Ermanno Olmi, Vermiglio, il film di Maura del Pero presentato in concorso
00:11alla mostra del cinema di Venezia, è ambientato fra le montagne della Val di Susa e racconta
00:18l'ultimo anno della seconda guerra mondiale in una grande famiglia che con l'arrivo di un soldato
00:24rifugiato perde la pace proprio nel momento in cui il mondo ritrova la propria. La regista per
00:32questo film che a tempi dilatati e un'atmosfera quasi sospesa è stata ispirata da un sogno in
00:39cui aveva rivisto suo padre bambino proprio in quelle valli. Io ho iniziato a seguirlo,
00:45io lavoro in maniera sempre molto inconsapevole, seguo cose che arrivano e quindi parte da lontano
00:56e allo stesso tempo da vicino perché sono luoghi, persone che ho nella pancia, nel cuore. Tommaso
01:03Ragno interpreta il capofamiglia di questo nucleo chiuso che sembra così lontano nel tempo,
01:10collocato quasi in un sogno. Dovevamo riprodurre o avvicinarci a riprodurre in più possibile
01:18comportamenti che noi non conosciamo, più con un'educazione di un certo tipo e l'affermazione
01:30di certi valori e avvertivo come si stava costruendo questa intimità che assomiglia
01:36a qualcuno che ti sveglia qualcosa come insonnia. Maura ha un potere incantatorio necessario a chi
01:50fa non soltanto il mio lavoro ma insomma anche a chiunque crea qualcosa insieme.