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L'anziano proprietario Loppi sta per vendere il fatiscente ristorante Eden - una rotonda sul mare - ad Azzaro junior, mobiliere rampante e gaglioffo che fa coincidere il giorno dell'acquisto con le nozze d'oro del degno padre, che ha la "delicatezza" di invitare alla cerimonia anche l'amante, con grande frustrazione della moglie. Azzaro jr. lascia al personale in servizio la possibilità, se il banchetto sarà impeccabile, di mantenere il posto. Tutti i camerieri decidono di impegnasi a fondo: il maitre Loris Bianchi, che rivanga un passato tanto favoloso quanto improbabile su navi di lusso ed hotel esclusivi con incontri celebri, e fa da "insegnante" all'ingenuo nipote Riccardo; l'ex gigolò e calciatore Mario Tangaro, separato con un figlio, con un amichetta di colore che fa la vita e con la passione per le corse dei levrieri; Agostino Rondine, ex campione di fisarmonica frustrato; il cuoco Germano, tanto bacchettone quanto permaloso, che schiavizza il suo aiuto filippino Felipe. Adirato con l'arrogante Bianchi, Germano sciopera, costringendo questi ad improvvisare il cibo ai fornelli con risultati disastrosi. Agostino, oltre ad esibirsi alla fisarmonica, scoperto che Tangaro gli ha rubato le mance per pagare le scommesse sui cani, lo insegue col coltello in sala. Nel putiferio che segue, Tangaro malmena Bianchi che scompare, tanto che Riccardo arriva a sospettare il suicidio dello zio. L'unica speranza in tanto squallore, accentuato dal crescente e giustificato timore di perdere il posto, è per i camerieri la speranza di vincere al totocalcio: ma il punteggio ondeggia come il loro umore. Tangaro, perseguitato dal grasso e stolido figlioletto in maschera mentre la ex moglie si sollazza in automobile con l'amico, finisce per giocarsi il posto dell'intera équipe a braccio di ferro con Azzaro jr. Ma una provvidenziale vincita al totocalcio consente ai camerieri di divenire padroni del locale.