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00:00Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
00:30Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
01:00Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
01:31Le nostre storie, lo abbiamo detto, avvengono in Sicilia,
01:34dentro e vicino ad una città che sta all'incrocio tra due mari
01:37e che si chiama Messina.
02:01La prima storia è quella di una ragazza che si chiama Graziella Campagna,
02:05una bella ragazza, alta, con i capelli scuri come gli occhi,
02:08una ragazza tranquilla.
02:14Graziella era una ragazza di appena 17 anni,
02:17una semplice ragazza di paese,
02:19molto timida, un po' riservata, chiusa.
02:23Una ragazzina che aveva in sé una volontà enorme
02:29ad aiutare i fratelli, le sorelle.
02:33Aveva, come dire, delle prospettive per il futuro,
02:39voleva essere una ragazza di aiuto per la famiglia.
02:42Infatti, l'aiuta alla famiglia,
02:44l'aiuto alla famiglia non è una cosa che si può fare solo,
02:48voleva essere una ragazza di aiuto per la famiglia.
02:51Infatti, l'aiuto alla famiglia, si è trovato un lavoro.
02:58Qualche mese prima, mentre passava davanti ad una lavanderia
03:01di Villafranca Tirrena, in provincia di Messina,
03:03ha visto un cartello, cercasi aiutante.
03:07È successo per caso,
03:09stava accompagnando la sorella dal ginecologo.
03:11Graziella abita un po' più in su,
03:13in un paese che si chiama Saponara Superiore.
03:15Ha visto il cartello, è entrata a chiedere e si è fatta assumere.
03:21Aiutante in una lavanderia, per lavare, stirare,
03:24aiutare a fare le consegne a domicilio.
03:30È un lavoro semplice e tranquillo,
03:32pagato poco, 150 mila lire al mese,
03:35tutto in nero, naturalmente, ma è sempre meglio che niente.
03:38Perché da quando ha lasciato gli studi,
03:40a stassene con le mani in mano senza fare nulla,
03:42Graziella proprio non ci riesce.
03:44Ecco, questa è Graziella.
03:47La sua storia, per noi, comincia il 12 dicembre 1985.
03:53Sono quasi le otto e, come ogni sera,
03:55Graziella esce dalla lavanderia alla regina,
03:57assieme alla proprietaria, la signora Franca,
04:00e Agata, una collega.
04:02La signora deve accompagnare Agata con la macchina,
04:04mentre Graziella, come sempre,
04:06va ad aspettare l'autobus, poco distante.
04:14Da lì a Saponara ci vogliono dieci minuti, in Corriera.
04:17La signora le dice che se la troverà lì al suo ritorno,
04:20darà un passaggio anche a lei, ma non importa.
04:22Graziella è abituata a prendere l'autobus,
04:24lo fa tutte le sere.
04:28Mentre aspetta la fermata, si avvicina un'auto.
04:31A bordo c'è Franco, un ragazzo che avrebbe voluto fidanzarsi con lei,
04:35è andato anche a parlare con i genitori,
04:37ma qualcosa non ha funzionato.
04:39Forse neppure a Graziella piace.
04:41Franco scambia solo due parole con lei
04:43e va a fare benzina al distributore vicino.
04:49Da lì la guarda, ogni tanto, mentre fa benzina.
04:54Vede passare l'autobus, si distrae,
04:56guarda da un'altra parte e quando torna a girarsi,
04:59Graziella non c'è più.
05:04Bene, fermiamoci un momento.
05:06Lasciamo per un momento Graziella a Campania,
05:08la fermata dell'autobus vuota,
05:10e passiamo alla seconda delle nostre storie.
05:12Lui è un uomo, un uomo matura, 47 anni,
05:15e si chiama Beppe Alfano.
05:17Insegna educazione tecnica in una scuola media,
05:20ma soprattutto fa giornalista.
05:23Non ufficialmente, nel senso che non ha il tesserino di giornalista,
05:27ma lo fa da tempo e lo fa bene.
05:29Da tre anni è il corrispondente
05:31da Barcellona Pozzo di Gotto, provincia di Messina,
05:33del quotidiano catanese La Sicilia.
05:36Si occupa di calcio, di problemi della città,
05:38di cronaca, di politica.
05:40Un giornalista, un giornalista locale,
05:42sì, però di un certo tipo.
05:44Beppe Alfano è un tranquillo professore,
05:49insegnante di scuole medie,
05:51con una passione per il giornalismo,
05:53per tutto quello che era cronaca,
05:55per tutto quello che poteva fare notizia.
06:00Sostanzialmente io lo definisco anche
06:03un giornalista di inchiesta.
06:05Lui amava veramente scavare,
06:08amava riuscire ad arrivare alla soluzione,
06:13cioè arrivare direttamente alla soluzione,
06:16non tirare fuori soltanto la notizia,
06:18portarla sul tavolo degli inquirenti
06:21e poi abbandonarla,
06:23o comunque riportarla sul quotidiano.
06:25Lui la notizia la seguiva.
06:28Quel giorno, il giorno che ci interessa,
06:30è l'8 gennaio del 1993.
06:32Beppe Alfano, il giornalista,
06:34torna a casa da scuola attorno alle 14.30,
06:36mangia qualcosa e poi per gran parte del pomeriggio
06:39se ne sta chiuso nel suo studio
06:41assieme ad un amico che milita nello stesso partito.
06:44Beppe Alfano è iscritto all'M6,
06:46il Movimento Sociale Italiano.
06:50Si chiudono a chiave e parlano,
06:52smettono solo quando Sonia, la figlia di Beppe,
06:55entra a portare il caffè
06:57e poi riprendono quando è uscita.
07:03La sera a Beppe Alfano viene mal di denti.
07:05Non importa, andrà a prendere qualcosa in farmacia.
07:08Tanto deve uscire per andare a prendere
07:10sua moglie alla stazione.
07:12Lei lavora a patti all'ospedale
07:14e fa la pendolare con il treno.
07:16Così, attorno alle 21, Beppe Alfano
07:18saluta la figlia Sonia ed esce di casa.
07:2122.20, io senti arrivare la macchina di mio padre
07:25di ritorno dalla stazione.
07:27Tra l'altro era venerdì sera
07:30e quella sera il bar sotto casa nostra
07:32era chiuso per la chiusura settimanale.
07:37Non c'era nessuno, veramente nessuno in giro.
07:40C'era un silenzio incredibile.
07:44Io ho la televisione a basso volume
07:46e per cui avvertì, sentì subito il rumore
07:48della macchina di mio padre.
07:50Sentì aprire tutti e due gli sportelli,
07:52chiuderli con la sicura centralizzata
07:56e poi ho sentito aprire il portone.
07:59Sento di chiudere il portone
08:01e nello stesso istante mi alzo
08:03per accendere sotto la pentola
08:05per fare da mangiare a mia madre.
08:09Però in quello stesso istante
08:11sento di nuovo alzare, scattare
08:13le sicure centralizzate della macchina
08:15di mio padre, un solo sportello
08:17che si apre e che si chiude
08:19e la macchina partire immediatamente,
08:21proprio a velocità sostenuta.
08:23Resto per qualche secondo, insomma,
08:25così un po' stupita,
08:27cercavo di capire se fosse
08:29in realtà la macchina di mio padre
08:31e anziché affacciarmi al balcone
08:33per verificare questo, io apro
08:35la porta di casa e vado incontro a mia madre.
08:37E mi trovo mia madre che stava salendo
08:39per le scale, la guardo e dico
08:41ma papà dov'è?
08:43Lei con uno sguardo smarrito
08:45mi dice
08:47non lo so, stavamo entrando
08:49papà si è girato verso la villetta
08:51che sotto casa nostra c'era
08:53una villetta comunale
08:55e mi ha detto di
08:57di entrare dentro e di chiuderci dentro
08:59cosa stranissima
09:01perché mio padre non aveva mai
09:03detto di chiuderci in casa, mai.
09:05Proprio sotto casa
09:07appena parcheggiata la macchina
09:09Beppe si è fermato
09:19Ha guardato verso la piazzetta
09:21che sta lì vicino
09:23ha visto qualcosa o qualcuno
09:25ha detto alla moglie di entrare
09:27è montato in macchina ed è ripartito
09:29scomparendo dietro l'angolo
09:37Alt, fermiamoci qui anche con questa storia
09:39Graziella laggiù
09:41alla fermata dell'autobus che adesso è vuota
09:43e Beppe Alfano che ha appena girato l'angolo
09:45in macchina
09:47Terza storia
09:49adesso siamo a Messina
09:51in una bella zona residenziale
09:53del centro nord della città
09:55con tante villette
10:01Il protagonista della nostra storia
10:03è un uomo di 49 anni
10:05un medico molto noto in città
10:13Si chiama Giuseppe Bottari
10:15è un docente universitario
10:17dirige la clinica di endoscopia chirurgica
10:19dell'università di Messina
10:21e opera in varie cliniche
10:23sia al di là dello Stretto
10:25in Calabria che al di qua a Messina
10:31Quel giorno sono le nove e mezzo di sera
10:33del 15 gennaio 1998
10:35il professor Bottari è in macchina
10:37fermo all'incrocio tra Viale Regina Elena
10:39e Viale Annunziata
10:41è appena uscito dalla clinica
10:43in cui opera a Messina
10:45che sta in via Cappellani
10:47poco lontano
10:49il semaforo è rosso
10:51e lui sta parlando al cellulare
10:53con la moglie
10:55tra poco, pochissimo, arriverà a casa
10:57chiuso nella sua macchina
10:59una bella macchina
11:01una Audi 100 nera
11:03il professor Bottari è tranquillo
11:05e di cosa dovrebbe preoccuparsi?
11:07siamo a Messina
11:09e Messina è una città tranquilla
11:11sonnolenta, silenziosa
11:13una città in cui non succede mai niente
11:19non c'è neanche la mafia a Messina
11:21nel resto della Sicilia si
11:23a Palermo, a Catania
11:25c'è Cosa Nostra, ci sono le stragi
11:27ci sono poliziotti e magistrati ammazzati
11:29ci sono le guerre di mafia
11:31ma a Messina no
11:33i messinesi
11:35dal punto di vista della criminalità organizzata
11:37naturalmente, sono tonti
11:39sono loro stessi che si definiscono così
11:49Messina è una città babba
11:51che in siciliano vuol dire
11:53proprio quello, tonta
11:59non c'è la mafia a Messina
12:01non c'è niente
12:05il professore può
12:07starsene tranquillo nella sua Audi
12:09ferma al semaforo a parlare con sua moglie
12:15anche Graziella è tranquilla
12:19l'abbiamo lasciata là
12:21ad aspettare l'autobus, come quasi tutte le sere
12:23da sola, alla fermata
12:27a non essere tranquilla, invece
12:29è la madre di Graziella, la signora Santa
12:35è andata a prenderla alla fermata
12:37dell'autobus di Saponara
12:39ma Graziella non scende, non c'è
12:41lo conferma anche l'autista
12:43no, su quell'autobus, quella sera
12:45Graziella non c'è mai salita
12:49se Graziella fosse un'altra ragazza
12:51un altro tipo, in un'altra città
12:53ci sarebbero da pensare molte cose
12:55ma con Graziella no
12:57non ha mai fatto tardi, non è mai uscita con nessuno
12:59non ha mai dormito una notte fuori casa
13:01e non accetta passaggi da nessuno
13:03se non dai genitori
13:05e dai titolari della lavanderia
13:07no, se Graziella non è su quell'autobus
13:09vuol dire che le è successo qualcosa
13:13il padre e il fratello di Graziella
13:15Pasquale, vanno a cercarla
13:17dai titolari della lavanderia
13:19la signora Franca e il signor Francesco
13:23poi vanno tutti assieme dai carabinieri
13:25a denunciare la scomparsa di Graziella
13:27in caserma c'è il maresciallo Giardina
13:29che concorda con il signor Francesco
13:31c'è una spiegazione per la scomparsa di Graziella
13:33si tratta di una fuitina
13:35Graziella è scappata
13:37con il fidanzato Franco
13:39lo fanno i ragazzi quando vogliono sposarsi
13:41e c'è qualche problema in famiglia
13:43scappano, stanno fuori qualche notte
13:45e poi arriva il matrimonio riparatore
13:51il signor Francesco trova anche un testimone
13:53una donna che dice di aver visto Graziella
13:55salire di sua spontanea volontà
13:57su un'auto di grossa cilindrata
14:03sì, si tratta di una fuitina
14:05il maresciallo ne sembra così convinto
14:07che si prende una vacanza
14:09e per un po' va via da Villa Franca
14:11però c'è qualcosa che non torna
14:13intanto Graziella di problemi
14:15in famiglia non ne aveva
14:17e poi non è che con Franco ci fosse questa grande intesa
14:19anzi, ma soprattutto
14:21Franco non è scappato
14:23è a casa
14:25i genitori di Graziella
14:27gli hanno telefonato quella sera stessa
14:29e l'hanno trovato lì, tranquillo
14:31come sempre
14:33i genitori di Graziella
14:35sono persone semplici
14:37questa storia della fuitina non li convince per niente
14:39però lo dice il signor Francesco
14:41lo dice il maresciallo
14:43anche il fratello di Graziella è un carabiniere
14:45non sta lì, presta servizio in Calabria
14:47lo chiamano e gli raccontano tutto
14:49quando io sono tornato
14:51dopo due giorni che mio fratello certamente si sono allarmati
14:53hanno detto quella fuitina non può essere
14:55si pensò
14:57a una pista appassionale
14:59che io
15:01per pochissimo tempo ho creduto
15:03proprio qualche giorno ma
15:05non reggeva
15:07Pietro è un carabiniere e il suo mestiere lo sa fare
15:09sa come parlare alla gente
15:11e capire se dice la verità
15:15va a trovare Franco sul lavoro
15:17e ci parla a quattro occhi
15:19no, Franco non sa niente
15:21e non c'entra niente
15:23ma allora Graziella
15:25dov'è?
15:27io mi sono messo alle ricerche
15:29nei luoghi dove loro non l'hanno cercato
15:31perché ho chiesto a loro dove hanno cercato mia sorella
15:33per cui nei luoghi dove non l'hanno cercata
15:35sono andato io
15:37debbo dire da un lato
15:39tre volte sono passato
15:41dalla strada che portavo a dove era morta mia sorella
15:43lì ho incontrato
15:45un posto di controllo della forestale
15:47che erano fermi
15:49ho dato le generalità di mia sorella
15:51e in quel frattempo è arrivata una macchina
15:53con delle persone
15:55mi ricordo un medico
15:57che lì ci hanno detto che hanno trovato
15:59a pochi chilometri il corpo di una ragazza
16:01da lì ho capito che si trattava di mia sorella
16:03sì, infatti
16:05è Graziella
16:13Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
16:43accessibile soltanto da quella stradina sterrata
16:45due piccole torrette
16:47e celle segrete lungo le mura
16:55sì, un posto che fa paura
16:57Graziella è vestita come quando è uscita dal negozio
16:59giubbotto rosso
17:01e pantaloni neri
17:07è morta
17:09le hanno sparato
17:13cinque colpi
17:15di fucile calibro 12
17:17caricato a pallettoni d'acciaio
17:19i cui bossoli vengono ritrovati
17:21accanto al corpo di Graziella
17:23sparati da distanza ravvicinata
17:25e tutti dalla stessa arma
17:27cinque colpi
17:29di cui uno in faccia
17:43ma perché?
17:45perché ammazzare così
17:47una ragazzina di 17 anni
17:49una come Graziella?
17:51l'omicidio è stato fatto apposta
17:53buttarla in mesa
17:55l'ha stata macellata
17:57in quelle condizioni
17:59proprio per mettere paura alle persone
18:01è stato fatto apposta
18:03per mettere paura alle persone
18:05è stato fatto apposta
18:07per mettere paura alle persone
18:09per mettere paura alle persone
18:11proprio per mettere paura alle persone
18:13perché se c'era qualcuno che sapeva
18:15non doveva parlare
18:17nessuno doveva parlare
18:19dice Pietro Campagna
18:21ma perché? per dire cosa?
18:23Villafranca è in provincia di Messina
18:25e Messina, l'abbiamo detto, lo dicono tutti
18:27è una provincia babba
18:29laggiù la mafia non c'è
18:31non succede mai niente a Messina
18:33la realtà era quella di
18:35un sistema istituzionale
18:37asservito alle esigenze
18:39agli interessi della mafia
18:41quello che doveva essere
18:43fatto apparire era l'esatto contrario
18:45era un mondo istituzionale
18:47era un mondo istituzionale
18:49sereno e tranquillo
18:51in una realtà
18:53serena e tranquilla
18:55come quella della città babba
18:57c'è un uomo che si chiama Gerlando
18:59Alberti Junior
19:01Junior perché nipote di Gerlando Alberti Senior
19:03mafioso della famiglia
19:05di Porta Nuova di Palermo
19:07è il testo destro del boss Pippo Calò
19:09nella raffinazione e il traffico degli stupefacenti
19:11legato a personaggi come
19:13Tommaso Buscetta e Vittorio Mangano
19:17anche Gerlando Alberti Junior
19:19è un mafioso
19:21definito dalla Criminal Poll
19:23uno dei maggiori elementi della mafia internazionale
19:25orbitante nel mondo della droga
19:27è un pezzo grosso Gerlando Alberti Junior
19:29è legato ai Corleonesi
19:31ed è latitante dal 1982
19:33dov'è?
19:37Gerlando Alberti Junior
19:39vive in un appartamento di Rometta Marina
19:41va a fare la spesa
19:43in un negozio di alimentari di Villa Franca
19:45va a farsi fare la barba
19:47sempre dallo stesso barbiere
19:49e va a comprare il pesce
19:51sempre nello stesso negozio
19:53e paga sempre profumatamente
19:57la biancheria
19:59se la fa lavare sempre nella stessa lavanderia
20:01la lavanderia La Regina
20:03dove lavora una ragazzina tranquilla e riservata
20:05che si chiama Graziella
20:09ogni tanto
20:11lo raggiungono anche la moglie e i figli
20:13e con lui c'è sempre un uomo serio e silenzioso
20:15che non lo lascia mai
20:29naturalmente non si fa chiamare Gerlando Alberti Junior
20:31sarebbe uno stupido se lo facesse
20:33e lui è sicuramente tante cose
20:35ma non uno stupido
20:37si fa chiamare Eugenio Cannata
20:39Tony per gli amici
20:41e dice di essere un ingegnere
20:43l'ingegner Cannata
20:47non se ne sta nascosto
20:49si muove liberamente
20:51lui è su terra
20:53utilizzavano la zona
20:55quale rifugio e nel contempo come piattaforma
20:57dalla quale muovevano o comunque dirigevano
20:59attività illegali
21:01un traffico di stupefacenti
21:05conosce gente
21:07fa la sua vita
21:09si muove liberamente
21:11e di momenti in cui l'ingegner Cannata
21:13avrebbe potuto destare sospetti
21:15ed essere scoperto
21:17ce ne sono molti
21:19ma in tre anni non avviene mai
21:21quel tizio omonimo
21:23dell'ozio così importante
21:25latirante da tre anni peraltro
21:27latirante anche per fatti importanti
21:29anche Gerlando Alberti Junior
21:31fu imputato e condannato nel
21:33maxiprocesso palermitano
21:35ecco quella persona
21:37peraltro un rozzo
21:39semianalfabeta
21:41veniva contrabbandato in giro
21:43dal sindaco di Villafranca
21:45dal marescialo della stazione
21:47da personaggi importanti
21:49come un importante professionista
21:51bastava sentirlo parlare si capiva
21:53che era una balla grande quanto una casa
21:55poi però succede qualcosa
21:57è l'8 dicembre 1985
21:59quattro giorni prima
22:01che Graziella venga uccisa
22:09è la festa dell'immacolata
22:11sono le 5 di sera e ci sono pattuglie in giro
22:13a controllare il traffico sulle strade
22:15i carabinieri sono fermi
22:17a Orto Liuzzo vicino a Villafranca
22:19e bloccano una Fiat Ritmo targata Milano
22:21per un normale controllo
22:23dentro ci sono Gerlando Alberti Junior
22:25e Giovanni Sutera
22:27Alberti consegna la sua patente falsa
22:29intestata all'ingegner Cannata
22:31e Sutera dice di chiamarsi
22:33Rosario Fricano, professione geometra
22:35e di essersi dimenticato i documenti
22:45nell'attesa scrivono i carabinieri
22:47nella relazione di servizio
22:49con insistenza
22:51il Cannata Eugenio faceva presente
22:53a un amico del maresciallo Giardina
22:55comandante della stazione dei carabinieri di Villafranca
22:57sono conosciuti
22:59dice naturalmente l'ingegner Cannata
23:01e allora perché controllarli?
23:03poi però succede una cosa strana
23:11passa un'auto a grande velocità
23:13i carabinieri la fermano
23:15e approfittando della loro distrazione
23:17Sutera mette in moto e se ne va
23:19lasciandogli la patente dell'ingegnere
23:22a capire che l'ingegner Cannata
23:24ritratto sulla patente
23:26è Gerlando Alberti Junior latitante
23:28e poi ad andare a perquisire
23:30l'appartamento di Rometta
23:32gli inquirenti ci mettono un mese
23:34nel frattempo Gerlando Alberti Junior
23:36è scomparso fino a quel giorno
23:38che è stato fermato dai carabinieri
23:40per un controllo
23:42questi due soggetti avevano lasciato i documenti
23:44giorno 8 a un posto di controllo
23:46dei carabinieri
23:48questi documenti sono stati portati
23:51al marasciallo comandante della stazione
23:53per un mese sono stati trattenuti in caserma
23:55dopo un mese che
23:57mia sorella è stata trovata morta
23:59escono fuori questi documenti
24:01di questo latitante
24:06il latitante era scappato giorno 8
24:08mia sorella è stata
24:10uccisa giorno 12
24:12il 14 è stata rinvenuta
24:14per cui se questi documenti
24:16le ricerche venivano fatte bene
24:19a capire che nell'ingegner cannata
24:21c'è qualcosa di strano
24:23ancora prima dei carabinieri
24:25è una ragazzina di 17 anni
24:27che si chiama Graziella Campagna
24:37è successo che mentre era dal barbiere
24:39Gerlando Alberti Junior
24:41si era ricordato all'improvviso
24:43di aver dimenticato un portadocumenti
24:45con degli appunti molto importanti
24:47della giacca lasciata alla lavanderia
24:49la regina
24:51lui quando si accorge che aveva
24:53smarrito i documenti dagli atti processuali
24:55si trova dal barbiere
24:57che era a pochi passi dalla lavanderia
24:59piomba subito, manda il suo picciotto
25:01Giovanni dentro la lavanderia
25:03a cercare questi documenti
25:05ma non le vengono dati
25:07noi sappiamo solo che Graziella
25:09viene a casa e dice a mia madre
25:11che non era l'ingegner cannata
25:13ma era un'altra persona
25:15è la sera del 9 dicembre
25:17e Graziella è appena tornata a casa
25:23è in cucina con la madre
25:25quando le viene in mente una cosa
25:27così le racconta che controllando
25:29la biancheria da lavare a secco
25:31aveva trovato una carta
25:33un documento, qualcosa
25:35l'aveva preso per guardarlo
25:37e Agata, la collega, glielo aveva preso di mano
25:45era strano quel documento
25:47perché da lì si capiva
25:49che l'ingegner cannata
25:51aveva anche un altro nome
25:53se Graziella Campagna
25:55avesse letto sull'agendina
25:57i nomi di importanti mafiosi
25:59non avrebbe sicuramente capito
26:01di che si trattava
26:03il punto è che Graziella Campagna
26:05in quel contesto
26:07di solidarietà borghese
26:09alle sorti
26:11del presunto professionista
26:13palermitano
26:15era l'unica estranea
26:17e soprattutto aveva
26:19un grossissimo difetto agli occhi
26:21del ingegnere cannata
26:23ma soprattutto dei suoi protettori
26:25era sorella di un intergerrimo
26:27appuntato dei carabinieri
26:29Graziella ha visto troppo
26:31e Graziella è pericolosa
26:33è troppo piccola, troppo ingenua
26:35troppo buona per conoscere già
26:37le regole d'oro dell'omertà e della prudenza
26:39e poi è sorella di un carabiniere
26:43Gellando Alberti
26:45secondo
26:49stando agli atti processuali
26:51si preoccupa un po' perché
26:53si preoccupa da quelli che coprivano
26:55la sua latidanza
26:57dei soggetti di Villafranca
26:59però
27:01non era l'interesse suo
27:03solo uccidere mia sorella
27:05ma diciamo che
27:07non era l'interesse suo
27:09solo uccidere mia sorella
27:11non è una conclusione
27:13a cui si arriva subito
27:15all'inizio i carabinieri
27:17continuano ad indagare
27:19sulla pista passionale
27:21che non ha nessun riscontro
27:23per una ragazza come Graziella
27:25non legano lo strano ingegnere cannata
27:27all'omicidio di Graziella Campagna
27:29finché non lo fa la squadra mobile di Messina
27:31e poi c'è uno strano personaggio
27:33in borghese sempre presente
27:35ad informarsi, a seguire le indagini
27:37a chiedere
27:39che colonnello non è
27:49frequenta la caserma
27:51dei carabinieri e viene considerato
27:53un esperto d'armi
27:59ma non è un colonnello, è un commerciante
28:01e frequenta anche la famiglia Alberti
28:03anche Gerlando Alberti Junior
28:05come dice la sentenza di secondo grado
28:07sull'omicidio di Graziella Campagna
28:09che denuncia anche inefficienze
28:11e ritardi nelle indagini
28:13e lamenta il clima di convivialità
28:15e di ossequioso rispetto
28:17che si era creato attorno ai due latitanti
28:19e che sicuramente sulle indagini
28:21almeno all'inizio ha inciso
28:23le indagini malfatte
28:25naturalmente dilatarono i tempi
28:27il rinvio a giudizio fu disposto
28:29solo l'1 marzo del 1988
28:31il processo in corte d'assise
28:33cominciò il 10 marzo
28:35il 10 marzo 1989
28:37e finì nella stessa giornata
28:39essendo stati annullati gli atti
28:41Gerlando Alberti Junior
28:43che nel frattempo è stato arrestato ad Avellino
28:45viene rinviato a giudizio assieme a Giovanni Sutera
28:47per l'omicidio di Graziella Campagna
28:49ma è lo stesso pubblico ministero
28:51a chiedere l'annullamento
28:53del rinvio a giudizio e di tutti gli atti
28:55compiuti fino a quel momento
28:57motivo un vizio di forma, si rifà
28:59il processo torna inustruttorio
29:01ma a questo punto
29:03il suo pubblico ministero
29:05a ritenere che non ci siano elementi
29:07a carico di Giovanni Sutera
29:09e di Gerlando Alberti Junior
29:11e chiede l'archiviazione al giudice istruttore
29:13in quel momento è successa una cosa
29:15che è stata provata
29:17per confessione dello stesso interessato
29:19e che ha
29:21dell'incredibile
29:23il giudice istruttore
29:25nella seconda fase
29:27era il dottor
29:29Marcello Mondello
29:31ha raccontato che quando
29:33gli arrivò la richiesta di archiviazione
29:35proposta dal PM
29:37per Gerlando Alberti Junior e Giovanni Sutera
29:39per l'omicidio di Graziella Campagna
29:41fu avvicinato dal suo amico
29:43Santo Sfameni
29:45ancora il dottore Mondello non aveva provveduto
29:47il signor Sfameni
29:49gli chiese
29:53come sarebbe andata a finire
29:55chiese contezza
29:57di quale era il destino
29:59che aspettava i suoi protetti
30:01cioè Gerlando Alberti Junior e Giovanni Sutera
30:03e il dottore Mondello
30:05anziché buttarlo fuori
30:07allontanarsi
30:09denunciare il fatto
30:11prima ancora di
30:13sottoscrivere la sua sentenza di
30:15proscioglimento ebbe
30:17l'ardire di comunicare
30:19al boss che gli amici del boss
30:21sarebbero stati da lui prosciolti
30:2328 marzo 1990
30:25prosciolti in istruttoria
30:27per non aver commesso il fatto
30:29l'omicidio di Graziella Campagna non ha un colpevole
30:31e come è possibile?
30:33per una cosa come quella
30:39Graziella
30:41è una ragazzina di 17 anni
30:43che una sera di dicembre sale in auto
30:45sicuramente con qualcuno che conosce
30:47dalla fermata dell'autobus di Vilafranca
30:49a pochi metri dalla lavanderia
30:51fino a Saponara Superiore
30:53c'è una strada che ad un certo punto
30:55è una costa ripida e sterrata
30:57che porta fino al forte
31:05è lì all'improvviso
31:07che comincia l'incubo di Graziella
31:09bastardi li hanno sparato
31:11con 5 colpi di fucile
31:13io sono cacciatore
31:15le palline
31:17le palline che sono state trovate
31:19che hanno trapassato il corpo pure erano di acciaio
31:21di biglie d'acciaio
31:23per cui entrano freddi
31:25come una lama di coltello
31:27dico solo questo
31:29che la pallina di piombo che ti brucia
31:31non te ne accorgi in un primo momento
31:33muori dissanguato
31:35però con quella di acciaio
31:37è come se ti entrano tante lame di coltello fredde
31:39perché non arrivano a bruciare
31:41ed è bruttissimo
31:45che poi non è che dice morta subito
31:47che il primo colpo
31:49io l'ho vista l'autopsia bene o male poi
31:51il primo colpo l'ha parato con la mano
31:53e gli è arrivato parte allo stomaco
31:55il secondo colpo alla spalla
31:57beh è morto il terzo colpo
31:59e qui ha visto la morte con gli occhi
32:01e il tragitto
32:03da Villafranca là sopra
32:05poi di sera sotto la pioggia
32:07in mezzo a quei balordi
32:09no, una cosa come quella
32:11a una ragazzina come Graziella
32:13non può restare impunita
32:17non ci sta la famiglia di Graziella
32:19non ci sta la famiglia di Pietro
32:21che continua a fare indagini da solo, privatamente
32:23ma con l'abilità di un carabiniere
32:43non ci sta l'avvocato Fabio Repici
32:45che difende la famiglia Campania
32:47non ci sta la parte civile
32:49si interessano associazioni antimafia
32:51come quella intitolata Rita Atria
32:53e poi ci sono articoli di giornale
32:55e trasmissioni televisive
32:57soprattutto come Chi l'ha visto
32:59che riveste una particolare importanza
33:01nell'attirare l'attenzione dell'opinione pubblica
33:03sulla morte di Graziella Campagna
33:05Saponare è un piccolo paese della Sicilia
33:07dove questa sera su Maxi Schermo
33:09proietteremo un filmato
33:11un filmato drammatico per la verità
33:13che tocca da vicino tutti gli abitanti di questo paese
33:15perché è la storia di una di loro
33:17di una ragazza di 17 anni
33:19una brava ragazza che per il suo lavoro
33:21si è imbattuta in una trappola mortale
33:23una trappola che la nostra coscienza civile
33:25di cittadini non può accettare
33:39Passano sei anni
33:41e finalmente succede qualcosa
33:43qualcuno parla
33:47ci sono nove collaboratori di giustizia
33:49che parlano dell'omicidio di Graziella
33:51uccisa perché sapeva troppo
33:59alcuni avevano già cominciato a parlare
34:01due anni prima
34:03a raccontare dell'omicidio di Graziella Campagna
34:05di coperture, di processi aggiustati
34:07ma per qualche motivo
34:09le loro dichiarazioni
34:11sono rimesse alla procura di Messina
34:13le indagini si riaprono nel settembre del 1996
34:15condotte questa volta
34:17dai carabinieri del ROS di Messina
34:19che denunciano
34:21Gerlando Alberti Junior e Giovanni Sutera
34:23per l'omicidio di Graziella Campagna
34:25e i titolari della lavanderia
34:27per favoreggiamento
34:29il pubblico ministero
34:31al tempo titolare del fascicolo
34:33decide che
34:35la posizione di Santos Fameni
34:37denunciato dal ROS
34:39proprio per
34:41il ruolo avuto
34:43nell'accudire la latitanza
34:45di Gerlando Alberti Junior e di Giovanni Sutera
34:47e perfino di
34:49garantirne le esorti
34:51processuali
34:53il pubblico ministero
34:55ritenne che la sua posizione
34:57non fosse connessa
34:59a quella degli assassini di Graziella Campagna
35:01la posizione di Santos Fameni
35:03fu stralciata e scomparve
35:05dal fascicolo
35:07il processo inizia nel dicembre del 1998
35:09e dura sei anni
35:11nel dicembre del 2004
35:13arriva la sentenza
35:15che condanna due anni per favoreggiamento
35:17la signora Franca e Agata
35:19la collega di Graziella
35:21e condanna Aller Gastolo per omicidio
35:23Gerlando Alberti Junior e Giovanni Sutera
35:25posso dirvi che
35:27le pressioni che
35:31ho percepito
35:33sulla mia persona
35:35non le ho mai percepite naturalmente
35:37in udienza e né
35:39a dire la verità ad opera dei soggetti
35:41ufficialmente impegnati
35:43in quel processo come
35:45imputati, io le pressioni le ho
35:47avute da
35:49esponenti istituzionali
35:51in particolar modo, è triste doverlo
35:53ammettere ma è così
35:55io le peggiori pressioni le ho avute da
35:57esponenti dell'ordine giudiziario
35:59magistrati per intenderci
36:0119 anni per avere una sentenza di primo grado
36:03e mancano ancora gli altri due gradi di giudizio
36:05nel frattempo
36:07avviene anche un'altra cosa
36:09una cosa che fa rabbia e che fa male
36:13Gerlando Alberti Junior
36:15e Giovanni Sutera sono stati condannati
36:17Aller Gastolo per aver ammazzato Graziella
36:19ma non sono in carcere per quello
36:27per depositare la sentenza
36:29il magistrato che deve scriverla
36:31è di 18 mesi, quasi due anni
36:33nel frattempo i termini di custodia
36:35scadono e Gerlando Alberti Junior
36:37esce di galera
36:39Giovanni Sutera era già uscito per un altro provvedimento
36:41io credo nella giustizia
36:43faccio il carabiniere e devo credere per forza
36:45nella giustizia, però di fatto
36:47quella è mia sorella, mia sorella mangia terra
36:49e loro mangiano pane, non sono in galera
36:51mia sorella mangia terra e loro mangiano pane
36:53la realtà questa 2 più 2 fa 4
36:55il magistrato ha fatto il suo lavoro
36:57così dicono gli ispettori
37:01e chi ha sbagliato?
37:05mia sorella
37:07per fortuna però la nostra storia
37:09non finisce qui
37:11alle ore 23 del 18 marzo del 2008
37:13arriva la sentenza di secondo grado
37:15sull'omicidio di Graziella Campagna
37:17la corte d'assise d'appello di Messina
37:19conferma di Ergastoli a Gerlando Alberti Junior
37:21e Giovanni Sutera
37:23che vengono arrestati e per adesso
37:25sono in carcere ad attendere la sentenza
37:27della Cassazione
37:33per la signora Franca e per Agata
37:35accusate di favoreggiamento
37:37il Tribunale ha ritenuto di non doversi procedere
37:39perché il reato è caduto in prescrizione
37:47latitanti di mafia che si nascondono in zona
37:49muovendosi liberamente
37:51e alla luce del sole
37:53non è che ne proteggono la latitanza
37:55amicizie e frequentazioni
37:57con la buona società e con le istituzioni
37:59ma la provincia di Messina
38:01non doveva essere una provincia babba?
38:11c'è chi lo dice e lo pensa
38:13a tutti i livelli
38:15ma c'è anche chi pensa il contrario
38:17e si sta dando da fare per dimostrarlo
38:19un uomo, un giornalista
38:21un uomo
38:29l'abbiamo lasciato là
38:31a Barcellona Pozzo di Gotto
38:33la sera dell'8 gennaio 1993
38:37ha riaccompagnato a casa la moglie
38:39poi ha visto qualcosa
38:41è montato in macchina, è partito di corsa
38:43e ha svoltato l'angolo
38:47sua figlia Sonia lo ha sentito
38:49e si chiede dove sia andato
38:51da quel momento
38:53un po'
38:55perché avevo questo presentimento
38:57un po' perché sapevamo delle minacce
38:59dopo qualche istante comincio a telefonare
39:01sul cellulare di mio padre
39:03però questo cellulare è squilla a vuoto
39:07allora comincio a telefonare
39:09ai suoi colleghi
39:11uno di questi mi chiama e mi chiede
39:13se avevo io notizie di mio padre
39:15e gli dico no guarda lo sto cercando anch'io
39:17e lui mi risponde
39:19sai mi hanno detto
39:21che c'è stato un morto eccellente a Barcellona
39:25tra l'altro è proprio vicino a casa tua
39:27dice forse tuo padre sarà già sui luoghi
39:29e avrà dimenticato il cellulare in macchina
39:33riattacchiamo questa telefonata
39:35però l'ansia era
39:37micidiale
39:41avevo un nodo allo stomaco
39:43un nodo in gola
39:45che dice che forse in realtà
39:47poteva avere a che fare con lui
39:49quel morto
39:51e cominciamo a sentire delle sirene
39:53che dal ponte
39:55si avvicinavano sempre di più a casa mia
39:57ed erano sempre di più
39:59queste sirene, sempre più numerose
40:01poi all'improvviso quasi proprio
40:03nei pressi di casa mia si zittivano
40:07così telefonai alla redazione del giornale di mio padre
40:09la redazione che ha sede a Messina
40:11e chiesi
40:13al collega di mio padre
40:15che mi rispose al telefono
40:17se lui aveva notizie
40:19se aveva sentito mio padre in quegli ultimi minuti
40:21lei mi disse
40:23guarda lo stiamo cercando anche noi
40:25perché sappiamo che c'è stato
40:27un morto ammazzato
40:29è un delitto eccellente
40:31sappiamo solo che è vicino a casa tua
40:33mentre lui mi stava dicendo queste cose
40:35una voce fuori campo
40:37in redazione chiama questa persona
40:39Peppe Alfano
40:41per cui insomma io sento, capisco
40:43che quel morto in realtà è mio padre
40:45metto giù e guardo mia madre
40:47e dico mamma hanno ammazzato papà
40:49Via Marconi è poco lontano
40:51appena dietro l'angolo
40:55accostata al marciapiede
40:57c'è una macchina, una Renault rossa
40:59è strana quella macchina
41:01perché ferma da un po' come se fosse parcheggiata
41:03ma ha il motore acceso che romba su di giri
41:09Dallo scappamento
41:11in quella fredda notte d'inverno
41:13esce una nuvola di gas di scarico
41:15che l'ha quasi avvolta
41:17come se avesse preso fuoco
41:19Mio padre una volta morto
41:21il peso del corpo
41:23diventa appunto
41:25forte
41:27e con il piede
41:29questo peso incide sul piede
41:31che schiaccia il piede
41:33che schiaccia il piede
41:35e lo schiaccia
41:37sull'acceleratore
41:39quindi addirittura
41:41questo motore
41:43va in fumo
41:45si fonde realmente
41:47quindi anche questa puzza
41:49di fumo
41:51questa colonna di fumo
41:53che si sprigiona dalla macchina
41:55nessuno si incuriosisce
41:57proprio di fronte al luogo
41:59in cui è stato ucciso mio padre
42:01ci sono delle onoranze funebri
42:03che sono aperte 24 ore su 24
42:05che non abbiano sentito
42:07nessuno dei tre colpi di pistola
42:09non abbiano avvertito questa puzza
42:11questo rumore di questa macchina
42:13che infolle
42:15arriva la polizia e gli agenti
42:17vedono che dentro l'auto c'è un uomo
42:23sembra essersi addormentato
42:25contro il sedile
42:27ma quell'uomo non dorme
42:29quell'uomo è morto
42:31gli hanno sparato tre colpi di pistola
42:33attraverso il finestrino aperto
42:35quello di destra
42:49tre colpi sparati
42:51dall'alto verso il basso
42:53mentre l'uomo si copriva il volto con una mano
42:55perché è lì che l'ha colpito il primo
42:57poi in bocca, alla tempia destra e al torace
43:03calibro 22
43:05un calibro piccolo
43:07da professionisti
43:09micidiale e silenzioso
43:11se saputo usare
43:15l'uomo ucciso
43:17ormai lo sappiamo
43:19è Beppe Alfano
43:21e io vedevo questa gente
43:23che continuava ad entrare in casa
43:25perlomeno c'erano almeno 50 persone in casa
43:27almeno 50
43:29mi rimase impressa la scena
43:31un uomo in borghese
43:33che dai pantaloni
43:35da dietro
43:37entra nella stanza
43:39dei miei fratelli
43:41si avvicina a un mobile
43:43una sorta di parete attrezzata
43:45e il vano centrale
43:47era chiuso da un lucchetto
43:49lui prende questa pistola
43:51e col calcio della pistola
43:53dà un colpo netto al lucchetto
43:55e rompe sostanzialmente il mobile
43:57dopodiché prendono degli scatoloni
43:59che c'era all'interno di questi mobile
44:01all'interno dei cassetti
44:03anche i vestiti di mio padre
44:05tutto buttato a suo quadro
44:07come se invece dalle forze dell'ordine
44:09ci fossero stati dei ladri
44:11tutto a suo quadro
44:13prendono tutto quello che era di mio padre
44:17e lo portano via
44:19e per tutta la notte continua
44:21questo via vai di gente
44:23che entra e esce
44:25senza nessuna forma di controllo
44:29sono stati chiusi in questa stanza
44:31a cercare di...
44:33più che di capire
44:35a cercare di credere
44:37che in realtà stiamo vivendo
44:39soltanto un brutto incubo
44:41e che da un momento all'altro
44:43mio padre sarebbe entrato in casa
44:45e avrebbe buttato fuori tutti
44:47e invece Beppe Alfano
44:49non torna a casa, è morto
44:51l'hanno ammazzato
44:53le prime ipotesi sono le solite
44:55succede sempre così
44:57impegnati, minacciati, esposti
44:59c'è sempre qualcuno che dice
45:01e se avessero avuto una doppia vita
45:03mafia, criminalità organizzata
45:05perché scomodare cose così importanti
45:07se fosse soltanto una questione di...