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TVTrascrizione
00:30Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
01:01Questa è la storia di un uomo e di un fantasma.
01:04Un uomo che amava il suo lavoro
01:06e che sapeva farlo molto bene,
01:08forse troppo per qualcuno.
01:10E infatti questa non è una bella storia.
01:12Di solito le storie di fantasmi fanno anche paura
01:15e anche questa lo fa.
01:17Anche se il nostro fantasma
01:19non è uno spettro da film del terrore,
01:21una creatura delle tenebre
01:23o un mostro spaventoso.
01:31Il fantasma
01:42Fa quel rumore che fanno le navi
01:44quando stanno ferme in mezzo al mare.
01:46Ringhiano, muggiscono,
01:48gemono come quando ci si stira,
01:50ma non è un sospiro di sollievo,
01:52è un mormorio di dolore, metallico e contorto.
01:55Sarà perché in mare non c'è mai niente di fermo,
01:57neanche una nave che si è arenata su una secca,
02:00come una balena su una spiaggia.
02:06Il fantasma, infatti, è quello di una nave.
02:15Se ne sta inclinata su un fianco,
02:17come le navi dei bambini
02:19quando le appoggiano sul pavimento per giocarci,
02:21ma non stanno dritte perché c'è la chiglia a spigolo
02:23e allora bisogna inclinarle da una parte o dall'altra.
02:26Ecco, quella nave è inclinata sul fianco sinistro.
02:33Sulla lamiera di poppa, a lettere bianche,
02:35c'è scritta la parola ROSSO.
02:37Ecco, è così che si chiama il fantasma,
02:39la balena arenata sulla spiaggia.
02:41ROSSO.
02:48Le navi sono importanti anche per l'uomo
02:50che amava il suo mestiere e sapeva farlo bene.
02:53Sono la sua vita,
02:55anche se in questo momento,
02:57il momento che abbiamo scelto per cominciare a raccontare la sua storia,
03:00non c'è una nave, ma un'automobile.
03:06È una Fiat Tipo con tre persone a bordo
03:08che si è appena fermata al casello Salerno-Mercato
03:11che mette sull'autostrada Caserta-Roma.
03:17Ha viaggiato tutta la sera,
03:19è partita da Reggio Calabria
03:21che erano quasi le 7 del 12 dicembre del 1995
03:24e si è fatta tutta la Salerno-Reggio Calabria di corsa.
03:31Tre soste, autogrill di Villa San Giovanni per le sigarette,
03:34autogrill dalle parti di Cosenza per la toilette,
03:37autogrill di Lauria per fare benzina.
03:45E poi, verso le 10 e mezzo, cena in un ristorante,
03:48ma di questo ne parliamo dopo.
03:50Adesso è appena passata la mezzanotte
03:52e di strada da fare ce n'è ancora parecchia,
03:54perché devono arrivare fino alla Spezia.
03:56E così il passeggero che sta dietro
03:58parla con quello che sta al volante per tenerlo sveglio,
04:01perché quello che sta sul sedile del passeggero di fianco
04:04sta dormendo e russa anche, parecchio forte.
04:11L'autista della macchina rallenta
04:13per prendere il biglietto al casello
04:15e l'uomo che sta seduto accanto a lui scivola in avanti,
04:18la testa gli si piega su una spalla
04:20e lo toglie dal sedile se non fosse legato
04:22dalla cintura di sicurezza.
04:26Quello che sta dietro se ne accorge,
04:28già lo aveva sentito che russava in un modo strano,
04:31e allora lo chiama, lo scuote, lo schiaffeggia sulla faccia
04:34e sente che è bagnato di sudore,
04:36un sudore ghiacciato, freddo e cattivo.
04:42Stanno passando sotto una galleria
04:44e alla luce intermittente dei lampioni
04:46si vede che tiene gli occhi socchiusi
04:48in un modo innaturale.
04:54No, c'è qualcosa che non va.
04:56La tipo si ferma nella corsia d'emergenza
04:58e i due uomini cercano di rianimarlo.
05:00Lo tirano fuori dalla macchina,
05:02lo stendono sull'asfalto, gli tolgono la camicia
05:04e cercano di praticargli un massaggio cardiaco.
05:10Intanto hanno chiamato il 112
05:12e dopo una ventina di minuti
05:14arrivano un'ambulanza e una volante dei carabinieri,
05:17ma non c'è niente da fare.
05:19Gli infermieri che accompagnano l'ambulanza
05:21lo vedono subito che quell'uomo è morto
05:23e la stessa cosa dicono i medici
05:25del pronto soccorso dell'ospedale di Nocera Inferiore.
05:28Niente da fare, quell'uomo è morto.
05:33Così uno degli uomini che stavano sulla tipo
05:36si attacca al telefono e comincia a chiamare.
05:39Telefona al comando dei carabinieri
05:41e alla Capitaneria di Porto di Reggio Calabria
05:44e telefona anche ad un magistrato
05:46della Procura della Repubblica di Reggio.
05:54Perché sono persone particolari
05:56quei tre uomini che stavano sulla tipo
05:58e anche quella è una macchina speciale.
06:00La targa che porta, CS, Cosenza, 152,
06:04è il numero di un uomo
06:06La targa che porta, CS, Cosenza, 156, eccetera, eccetera
06:10non è la sua vera targa.
06:12La sua vera targa sarebbe EI, Esercito Italiano
06:15perché è una macchina sotto copertura
06:17in forza ai carabinieri.
06:19E infatti due di quelle persone che ci stavano dentro
06:22quello che stava al volante e quello che stava dietro
06:24sono due carabinieri, un appuntato e un maresciallo.
06:28Quello che è morto, invece, no.
06:34È un marinaio, un capitano di corvetta.
06:36Si chiama Natale De Grazia
06:38e anche lui è una persona molto, molto speciale.
06:41Natale era un uomo veramente semplice,
06:45un uomo, un ragazzo umile,
06:49molto disponibile,
06:52che amava il prossimo e amava la vita.
06:56Era una persona molto appassionata,
06:59cioè viveva intensamente la vita
07:01e tutte le cose che feceva.
07:03Il Capitano Natale De Grazia ha 39 anni
07:06ed è in forza presso la Capitaneria di Porto di Reggio Calabria.
07:14È uno bravo, il Capitano De Grazia,
07:16perché è un uomo molto, molto speciale.
07:20È uno bravo, il Capitano De Grazia,
07:22uno che conosce bene il suo mestiere,
07:24che si intende di mare e di navi
07:26e che di esperienza ne ha fatta parecchia,
07:28sia nella pratica che nella teoria.
07:34Se c'è un destino nella vita di ognuno,
07:36il Capitano De Grazia se l'era scelto
07:38quando ancora non era il Capitano De Grazia,
07:41ma soltanto Natale, un bambino, come tanti altri.
07:44Se c'è un destino nella vita di Natale,
07:46quello, lo sa anche lui, è il mare.
07:54La sua passione per il mare inizia già da piccolino.
07:57Lui sognava da piccolo di diventare il Capitano di lungo corso
08:01e disegnava già le navi, le barche
08:04e si iscrisse al Nautico contro la volontà della madre
08:08per la sua grande passione,
08:11per intraprendere una carriera appunto marinaresca.
08:15Ma il Capitano De Grazia,
08:17oltre ad essere un bravo marinaio e un idealista,
08:19è anche un'altra cosa.
08:21In ogni romanzo giallo,
08:23in ogni romanzo dell'inquietudine e del mistero,
08:25che l'abbia scritto Agatha Christie,
08:27Simenon, Giorgio Scerbanenco,
08:29Sciascia oppure Dostoievski,
08:31il protagonista è sempre uno solo,
08:33l'uomo che cerca,
08:35che cerca un filo, un senso, la verità,
08:37una forma da dare alle cose
08:39per sfuggire proprio all'angoscia
08:41di quell'inquietudine e di quel mistero.
08:46Che cerca di scoprire la verità
08:48per dare ordine alle cose
08:50e riparare un'ingiustizia.
08:52Lui sentiva il bisogno di fare certe cose
08:54perché diceva il mare, i guai,
08:57il mare per i nostri figli deve essere salvaguardato.
09:01Insomma, ha portato avanti sempre queste idee.
09:07Era un grande idealista
09:09e del resto,
09:11far cambiare idea era molto difficile a Natale.
09:14Natale aveva delle idee molto chiare e decise
09:18e quindi portava avanti
09:20il suo lavoro con determinazione.
09:23Ecco, in questa storia,
09:25nella parte di storia che lo riguarda,
09:27Natale De Grazia è l'uomo che cerca.
09:33E non soltanto perché fa parte
09:35di una serie di storie
09:38e non soltanto perché fa parte
09:40di un piccolo pool di investigatori
09:42coordinati dal sostituto procuratore
09:44Francesco Neri della Procura
09:46della Repubblica di Reggio Calabria,
09:48ma perché è un investigatore
09:50ostinato e deciso, quasi ossessionato.
09:53Era una persona che non riusciva
09:55a far finta di niente,
09:57nella maniera più assoluta.
09:59Era qualcosa che doveva contribuire,
10:02cercare di fare, di dare una mano
10:05e di cercare di venire a capo di questa vicenda.
10:08E lui avrebbe fatto di tutto.
10:10Insomma, non si sarebbe fermato facilmente
10:13perché era una persona molto convinta
10:16di quello che faceva,
10:18non si lasciava fuorviare
10:20o condizionare facilmente.
10:22Il Capitano De Grazia è un investigatore.
10:28E infatti, quando muore all'improvviso
10:30sull'autostrada Caserta-Roma,
10:32quella notte del 12 dicembre 1995,
10:35il Capitano De Grazia è in missione
10:37assieme al Carabiniere Rosario Francaviglia
10:40e al Maresciallo Nicolò Moschitta.
10:44Vanno tutti e tre alla Spezia
10:46su ordine del sostituto procuratore
10:48Francesco Neri per compiere accertamenti.
10:59Accertamenti su cosa?
11:01Ecco, per capirlo, dobbiamo tornare
11:03a quel fantasma con cui abbiamo aperto
11:05la nostra storia.
11:11Quella nave che rantola e geme
11:13incagliata sulla spiaggia di Formiciche
11:15in provincia di Catanzaro
11:17come una ballina sulla sabbia.
11:21Ecco, da dove viene quella nave?
11:2314 dicembre 1990.
11:25Questa volta è un venerdì,
11:27un venerdì mattina.
11:31Il Campo Vaticano è uno dei punti più belli
11:33della costa calabrese,
11:35quella che sta dalla parte del Tirreno,
11:37un tratto di costa bellissimo.
11:39È sempre mare, però, e il mare cambia.
11:41Può essere una macchia di olio blu
11:43come nelle fotografie dei dépliant turistici
11:45o spaccarsi nelle creste nere
11:47di onde che fanno paura.
11:50Quel venerdì mattina c'è mare grosso
11:52perché c'è vento di maestrale a forza 7.
11:54È quasi una bufera, bisogna stare attenti.
12:02Più o meno davanti alla costa di Falerna
12:04c'è una nave che sta attraversando
12:06quello specchio di mare arrabbiato
12:08tra Capo Vaticano e le isole Eolie
12:10sulla rotta che va alla Spezia.
12:15È una motonave da carico.
12:17Navi row-row le chiamano,
12:19roll-on, roll-off in inglese,
12:21perché auto e merci salgono e scendono
12:23dal portellone posteriore.
12:25Ma le chiamano anche navi porta-container
12:27oppure, più semplicemente,
12:29traghetti.
12:35La nave si chiama Rosso,
12:37scritto a piccole lettere bianche sulla poppa,
12:39dopo una scritta più grande
12:41che copre quasi tutta la fiancata,
12:43linea Messina,
12:45dal nome dell'armatore che possiede la nave,
12:47Ignazio Messina & Co. di Genova.
12:59Rotta La Spezia-Napoli-Malta.
13:01E ritorno.
13:06Il 14 dicembre 1990,
13:08alle ore 7.55 di mattina,
13:10il comandante della Rosso,
13:12Luigi Giovanni Pestarino si chiama,
13:14si attacca alla radio e lancia un'allarme.
13:19Il comandante Pestarino
13:21si attacca alla radio
13:23e lancia un'allarme.
13:25Il comandante Pestarino
13:28Il comandante Pestarino chiede aiuto
13:30perché la Rosso sta imbarcando acqua.
13:32Dice che ne sta imbarcando tanta
13:34e che le cose si stanno mettendo male.
13:37Abbiamo ricevuto dall'esso est di questa nave
13:39la Jolly Rosso
13:41che si trovava in difficoltà fuori
13:43all'Avantea.
13:48Siamo riusciti a recuperare
13:50il personale di bordo
13:52con l'elicottero
13:54che ha preso tutti quanti e portato via
13:57I marinai della Rosso tagliano l'antenna radio
13:59perché gli elicotteri non ci sbattano contro
14:01e si fanno raccogliere.
14:03Alle 10.30 il comandante Pestarino
14:05abbandona la nave, per ultimo
14:07come è giusto.
14:14A questo punto la Rosso dovrebbe affondare,
14:16dovrebbe inclinarsi sempre di più
14:18e poi scivolare veloce
14:20verso il basso.
14:22Un'ultima macchia di Rosso tra le onde nere
14:24giù sul fondo del terreno
14:26a più di 500 metri di profondità
14:28a lanciare i suoi mugiti metallici
14:30nel silenzio compatto del mare.
14:40E' già caduto.
14:42E' già caduto altre volte, tante volte
14:44e proprio in quel tratto di mare.
14:46Però questa volta non va così.
14:48Non c'è mai niente di veramente certo in mare
14:50e soprattutto non c'è mai niente
14:52di veramente fermo.
15:00Improvvisamente la Rosso si raddrizza.
15:06Da sola, sotto le rafiche
15:08di maestrale Forza 7,
15:10spinta dalla forza delle onde,
15:12si tira su, fa mezzo giro su se stessa
15:14e si muove seguendo la corrente.
15:18Va alla deriva, insomma.
15:20Ondeggia da una parte e dall'altra
15:22sotto un cielo da giudizio universale.
15:26Viaggia così per un paio d'ore.
15:28Poi, alle 14.55,
15:30si incaglia nella spiaggia di Formiciche
15:32a 15 chilometri da Amantea
15:34in provincia di Cosenza.
15:36L'ammaraggio della nave
15:38è stato seguito
15:40da molta gente perché
15:42per curiosità di molta gente
15:44si era versata sul posto, no?
15:46Noi abbiamo dovuto recentrati con la zona
15:48per evitare che
15:50molti curiosi andassero a bordo
15:52perché molta gente voleva andare a bordo, no?
15:54Il Capitano Bellantone
15:56e i suoi marinai della Capitaneria
15:58di Porto di Vibo, Valencia,
16:00procedono con cautela.
16:02Perché prima di essere ribattizzata Rosso,
16:04quella nave aveva un altro nome.
16:06Si chiamava Jolly Rosso,
16:08ma soprattutto aveva un soprannome.
16:10La chiamavano la nave dei veleni.
16:18Succede nel 1988.
16:20C'è una ditta italiana specializzata
16:22che si occupa dello smaltimento
16:24di uno stock di rifiuti speciali.
16:26Roba tossica e molto, molto pericolosa.
16:28Ma soprattutto tanta.
16:309.532 bidoni.
16:38Sono parecchie tonnellate
16:40che devono essere smaltite.
16:42Quindi,
16:44le tonnellate sono
16:46parecchie tonnellate che devono essere smaltite.
16:48Meglio se nella discarica di un paese straniero.
16:50Ma non le vuole nessuno.
16:56Venezuela non le vuole.
16:58La Siria non le accetta.
17:00Le scorie fanno un po' il giro del mondo
17:02e alla fine si fermano in Dibano,
17:04abbandonate su una spiaggia.
17:06Però neanche il Libano le vuole.
17:08E quando il governo libanese scopre
17:10che vengono dall'Italia,
17:12chiede al governo italiano
17:15Per riportare a casa tutta quella roba
17:17e affidarla alla Monteco,
17:19che sarebbe il ramo ecologico della Monteggison,
17:21ci vuole una nave.
17:23E dopo tanti tentativi,
17:25il governo italiano affitta la Jolly Rosso
17:27della ditta Ignazio Messina & Co.
17:311988.
17:33La Jolly Rosso attracca al porto di La Spezia
17:35col suo carico da consegnare alla Monteco.
17:37E ci resta un po' di tempo
17:39perché le operazioni vanno a rilento.
17:41La gente vede quella nave rossa
17:43vede tutti quei bidoni stoccati sul ponte
17:45e nelle stive
17:47e comincia a chiamarla così,
17:49la nave dei veleni.
17:59Poi, l'anno dopo, la nave cambia nome.
18:01Toglie il Jolly dalla fiancata di poppa
18:03e tiene soltanto il Rosso.
18:05Dopodiché, credo, dopo un paio d'ore,
18:07quando si è un po' sistemata la cosa,
18:09la nave si è adagiata,
18:11tranquillamente siamo seguiti anche noi
18:13per dare un po' una schiata,
18:15un po' come era il carico.
18:17Abbiamo fatto quello che dovevamo fare
18:19come chiesta marittima
18:21e il nostro lavoro si è finito lì.
18:23Che cosa c'entra la motonave Rosso
18:25con il capitano Natale De Grazia?
18:27Il capitano, lo abbiamo detto,
18:29è un uomo che cerca.
18:31Lavora come investigatore in un pool
18:33della procura di Reggio Calabria
18:35che sta indagando sull'ipotesi
18:37di un crimine ambientale.
18:39Ma il capitano De Grazia,
18:41se l'ha torto a ragione,
18:43è coinvolto anche quel fantasma
18:45sulla spiaggia.
18:47Il capitano De Grazia
18:49stava andando alla Spezia
18:51con due carabinieri del pool
18:53per verificare le rotte
18:55e i movimenti di alcune navi
18:57che il sostituto procuratore
18:59Francesco Neri
19:01considera di un tipo molto particolare.
19:03Navi a perdere.
19:05L'ipotesi investigativa
19:07è che alcune navi,
19:09le cosiddette carrette,
19:11venissero affondate nei mari
19:13per truffare le assicurazioni
19:15e creare discariche abusive
19:17di materiali tossici o radioattivi.
19:19L'idea è questa.
19:21Che qualcuno prende una nave,
19:23la carichi di robaccia,
19:25la porti a fare un giro in mare
19:27e poi simuli un naufragio.
19:29La nave cola a picco
19:31con tutto il suo carico
19:33ed ecco fatto.
19:35Le indagini della procura di Reggio Calabria
19:37come anche quelle del sostituto procuratore
19:39Nicola Maria Pace
19:41della procura di Matera
19:43e anche delle altre procure
19:45che si affiancheranno
19:47partono tutte da un esposto
19:49di Lega Ambiente del marzo del 1994.
19:51Quattro anni dopo
19:53lo spiegiamento della Rosso.
19:55Era arrivato a noi,
19:57era pervenuto al centro di azione giuridica
19:59un esposto circostanziato
20:01che riguardava
20:03un possibile traffico di rifiuti
20:05tossici, nocivi
20:07e probabilmente radioattivi
20:09dal nord Europa
20:11verso alcune zone del sud
20:13con particolare riferimento alla Calabria.
20:15In questo esposto
20:17veniva affermato
20:19noi poi alcune fonti
20:21le avevamo verificate
20:23che a parte di questi rifiuti
20:25andavano ad essere
20:27interrati
20:29in alcuni anfratti
20:31e ci sarebbe stato
20:33attorno a questo disegno
20:35attorno a questo traffico
20:37l'interesse della criminalità organizzata.
20:39L'esposto di Lega Ambiente
20:41arriva sul tavolo di un magistrato
20:43particolarmente attento ai reati ambientali.
20:45Il sostituto procuratore
20:47Francesco Neri indaga.
20:49Interpella l'istituto geografico militare
20:51con una perizia
20:53in cui gli chiede una domanda precisa.
20:55È possibile interrare
20:57ingenti quantità di rifiuti in Aspromonte?
21:01L'istituto geografico militare
21:03risponde che è possibile.
21:05È pieno di grotte l'Aspromonte
21:07e sono così tante
21:09che neppure l'istituto ha una mappa
21:11che le segnali tutto.
21:17E che ogni tanto ci si faccia qualcosa di strano
21:19in quelle grotte è risaputo.
21:21Ci sono stati degli speleologi
21:23che hanno cercato di esplorarle
21:25ma sono stati catturati
21:27da un gruppo di rifiuti
21:29che hanno cercato di esplorarle
21:31ma sono stati cacciati via da gente armata.
21:33Dimitra.
21:35La criminalità organizzata garantisce
21:37i territori
21:39e la tranquillità di quei territori
21:41e affaristi senza scrupoli
21:43un'imprenditoria deviata
21:45utilizza quei territori
21:47per smaltire ogni vergogna.
21:51Il sostituto procuratore Neri
21:53fa fare un giro agli aerei della Guardia di Finanza
21:55che rilevano un numero enorme
21:57di siti particolarmente sospetti
21:59600 che non sono né siti agricoli
22:01né siti archeologici.
22:03Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
22:25Fatta così però
22:27la ricerca è troppo costosa
22:29e andarseli a vedere tutti quei siti
22:31perché sono in realtà troppo impegnativi
22:33bisogna fare in un altro modo.
22:35Indagini tradizionali allora
22:37rapporti e informative.
22:39Eravamo in cinque a investigare
22:41per quanto riguarda l'inchiesta di Reggio Calabria
22:43certamente era un pool
22:45molto coeso, molto professionale
22:47perché era ben nota
22:49l'esperienza del maresciallo Moschitta
22:51come pure quella del maresciallo Scimone
22:53ma era altrettanto nota
22:55la competenza di marineria
22:57del capitano De Grazia
22:59che era stato anche nelle forze speciali
23:01in Libano con la marina italiana
23:03quindi aveva un'esperienza anche internazionale
23:05di rapporti.
23:07Una delle piste battute dagli investigatori del pool
23:09della procura della Repubblica di Reggio Calabria
23:11riguarda i viaggi di alcune navi
23:13che secondo loro presenterebbero
23:15caratteristiche sospette
23:17le rotte per esempio.
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23:29Ci sono alcune navi, no anzi ce ne sono molte
23:31la cui rotta ha un punto di partenza
23:33ma non un punto di arrivo
23:35sulla carta si, c'è il porto da cui sono partite
23:37e anche il porto di destinazione
23:39ma laggiù quelle navi
23:41non le ha mai viste nessuno.
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23:45E se si segue la rotta
23:47disegnandola con una matita
23:49e calcolando il percorso, la velocità
23:51il tempo trascorso e la distanza
23:53ecco che la punta della matita
23:55si trova sulla mappa davanti alle coste della Calabria
23:57in particolare quella ionica
23:59di fronte a Capo Spartivento.
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24:05Quando il Capitano De Grazia va alla Spezia assieme ai colleghi
24:07del pool della procura di Reggio Calabria
24:09ci va per studiare i viaggi
24:11di alcune navi partite da laggiù.
24:13Certo non tutti i viaggi nascondono
24:15un mistero, non tutti i viaggi sono
24:17illeciti naturalmente e non tutte le navi sono affondate
24:19però le tracce
24:21da esaminare attraverso le mappe
24:23le testimonianze e i documenti
24:25sono tante, sono 180.
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24:39Tra queste c'è quella di una nave
24:41che si chiama Rigel.
24:43Ufficialmente trasportava macchinari in disuso
24:45dopo 5 giorni
24:47sarebbe dovuta
24:49arrivare al porto previsto
24:51invece dopo
24:5312 giorni ancora questa nave
24:55vagabondava
24:57nelle coste prima
24:59attorno a Marina di Carrara poi
25:01vicino a Palermo.
25:03La motonave Rigel è una RORO di
25:053000 tonnellate che appartiene ad
25:07una ditta di spedizioni con sede a Malta.
25:09Tempo del viaggio
25:11calcolato su velocità, salute della
25:13nave e condizioni del mare.
25:15La Rigel dovrebbe arrivare a Cipro
25:17la sua destinazione finale
25:19in una settimana al massimo più o meno
25:21ma a Cipro la Rigel
25:23non ci arriva.
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25:35Quasi due settimane dopo è ancora in giro per il Mediterraneo
25:37e all'improvviso
25:39il 21 settembre 1987
25:41la Rigel scompare.
25:43Che cosa è successo alla Rigel?
25:45rumori
25:47È il capitano
25:49della nave a darle notizia
25:51dalla Tunisia dove le ha portato
25:53una nave Jugoslava
25:55è successo che hanno fatto un naufragio.
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26:05però c'è qualcosa che non torna
26:07nel racconto del capitano.
26:09I primi ad accorgersene sono i Lloyd
26:11di Londra che hanno assicurato la nave
26:13e che dovrebbero pagare un sacco di soldi
26:15Maltese per il suo naufragio. Così portano tutto alla procura di La Spezia,
26:20che apre un'inchiesta. Cosa c'è che non torna?
26:30Intanto il fatto che quel 21 settembre 1987 nessuno dalla Riegel abbia lanciato
26:36un S.O.S.
26:40Quella rotta che attraversa il Mediterraneo è trafficata come un'autostrada,
26:43passano un sacco di navi avanti e indietro, e si può ben immaginare che a
26:48lanciare un S.O.S. qualcuno lo raccolga e venga in aiuto.
26:53E poi ci sono almeno quattro capitanerie di porto sulla costa e tutta la flottiglia
26:59della base militare di Augusta, tra Catania e Siracusa, pronta a intervenire.
27:06E dire che di tempo per accorgersi che la nave stava imbarcando acqua,
27:10il Capitano e i suoi marinai ne hanno avuto parecchio.
27:14Dalle ricostruzioni e dalle testimonianze, la Riegel ci ha messo dieci ore a colare a picco.
27:33Ma dove è successo? Il Capitano non lo sa, dà coordinate che non corrispondono
27:38e laggiù lo Ionio è profondissimo, più di 1500 metri, un abisso nel vero senso della parola.
27:44La Riegel non c'è più, è come se fosse scomparsa.
27:58Cosa trasportava la Riegel?
28:09Merce varia, i documenti di viaggio sono particolarmente imprecisi in questo caso,
28:14però dalle volle d'accompagnamento e dalle fatture di vendita si capisce che il valore
28:19del carico era molto, ma molto inferiore al premio dell'assicurazione e lo stesso vale per la nave.
28:25I magistrati scoprirono dopo che su questa nave vi era un'inchiesta della magistratura di La Spezia
28:33che riguardava la truffa alle assicurazioni, un'inchiesta che si sarebbe conclusa alcuni anni dopo
28:40con la condanna precisa di tre spedizionieri del Capitano della nave per naufragio doloso e truffa
28:49nei confronti dei Loitz. In realtà era stato denunciato un carico diverso da quello effettivamente
28:59trasportato e tutto il viaggio era stato organizzato in funzione dell'affondamento di questa nave.
29:06Alla certezza della truffa si aggiunge però un'altra ipotesi ancora più inquietante,
29:12la fa la procura di Reggio Calabria che attraverso le testimonianze di custodi e doganieri del porto
29:18di La Spezia ricostruisce uno strano fatto.
29:29Molti dei container caricati sulla Rigel sarebbero stati pieni di cemento e polvere di marmo
29:34che secondo gli esperti sono usati spesso per assorbire e mascherare la radioattività.
29:49E a questo punto che al sostituto procuratore Neri arriva un'informativa del colonnello Martini
29:54che comanda il corpo forestale di Brescia particolarmente impegnato in indagini sui crimini ecologici a livello nazionale.
30:06L'informativa parla di una soffiata sul carico della Rigel, anzi proprio sui blocchi di cemento e marmo
30:12stivati sulla Rigel perché non ci sarebbe stato soltanto cemento e marmo in quei blocchi.
30:18Ci sarebbe stato anche del torio che è un metallo che ha la caratteristica di poter essere usato come combustibile per i reattori nucleari
30:24e quindi a fine lavoro come scoria è molto radioattivo.
30:28L'avvenuto affondamento viene comunicato in un modo singolare da una intercettazione della Guardia di Finanza
30:35in un dialogo tra due mediatori di affari coinvolti in questo carico e in questa operazione
30:43parlando tra di loro si dicono, uno dice all'altro, il bambino è nato.
30:49Quando gli chiede l'interlocutore, stamattina presto, è un maschio.
30:55È il segnale che è convenuto per dire che la nave ha affondato.
31:01Qualche mese prima la Guardia di Finanza, che seguiva il segnale,
31:07intercettono un'altra telefonata dove un spedizioniere che si trova in Liguria
31:14comunica a chi è a Cipro in un modo singolare il contenuto del carico.
31:21Questa nave trasporta anche merda.
31:25Se davvero il torio sull'Ariane è stato realizzato,
31:31alla Rigel direttamente non si può chiedere,
31:35non ci si può salire sopra e guardare cosa c'è dentro il container,
31:39perché la nave è in merda.
31:42E' una merda.
31:44E' una merda.
31:46E' una merda.
31:48E' una merda.
31:50E' una merda.
31:52E' una merda.
31:54È una merda.
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32:00È una merda.
32:02È una merda.
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34:16È una merda.
34:19Portavano cariche particolarmente pericolosi.
34:21O comunque c'è il sospetto che lo facessero.
34:24Ed erano navi abbastanza vecchie.
34:35Nel maggio del 1979 a largo di Locri in Calabria
34:38affonda la motonave Aso
34:40con il suo carico di 900 tonnellate di solfato di ammonio.
34:44Nel giugno del 1982
34:46affonda la motonave Barbara. Sta andando ad Alessandria d'Egitto, quando all'improvviso,
34:51all'altezza dell'isola di Zante, in Grecia, comincia ad imbarcare acqua e va giù, con tutto
34:56il suo carico, 1200 tonnellate di manganese. La motonave Michigan cola picco il 31 ottobre
35:091986, all'argo di Capovaticano, davanti alla costa tirennica della Calabria. Il primo febbraio
35:23del 1991, all'argo di Molfetta, in Puglia, affonda l'Alessandro I, una nave cisterna che
35:29sta andando a Ravenna. Dentro ci sono 3550 tonnellate di rifiuti tossici derivati dalla
35:37lavorazione del petrolio. Nel maggio del 1993, la Marco Polo, un'altra Ro-Ro, affonda nel
35:46canale di Sicilia, ma non va giù, va alla deriva, come la Rosso, e finisce per spiaggiarsi
35:51in Tunisia, nelle secche all'argo di Tunisia. Nel novembre del 1995, la Coralin parte dalla
35:59Spezia, corrotta per Marsiglia, dove carica 285 container di merce varie. In un punto,
36:08che resta ancora imprecisato, tra l'isola di Ustica e Trapani, imbarca acqua per una falla
36:12che affonda. Cinque dei suoi containers viaggiano con la corrente e arrivano fino a Salerno e alle
36:19spiagge dell'isola di Ischia. Il carico non è niente di particolare, merce varie appunto,
36:26ma fuori le pareti dei container presentano tracce di torio cinque volte superiori alla media.
36:42Quante sono le navi perdute in questo modo nel Mediterraneo? Sono tante. Secondo i loi di Londra,
36:47i relitti che cantano in fondo al mare come balene sono 25. Secondo le procure che se ne
36:52sono occupate, sono almeno una quarantina. Secondo i dossier di lega ambiente, sono almeno 50.
37:02Tra queste, lo abbiamo visto, c'è la Reghel. E secondo le ipotesi della procura di Reggio
37:07Calabria, tra le navi sospette ci sarebbe anche la Rosso. Ma perché? Perché il capitano De Grazia
37:16e i suoi compagni di indagine vanno fino alla Spezia per raccogliere informazioni anche su
37:21quell'episodio avvenuto cinque anni prima. Intanto c'è la dinamica del naufragio. Per
37:29quanto riguarda il Rosso, il personale di bordo ci ha detto che avevano sentito un fortissimo
37:36rumore in una stiva. E' sceso qualcuno della nave a bordo nella stiva e ha visto che c'era
37:44questo muletto, questo contenitore, che si era spostato da una parte all'altra e ha sbattuto
37:50contro una paratia della nave. Lui non ha visto la falla nemmeno lui, però ha visto l'acqua
37:57entrata nella nave. Per la procura, invece, quella falla non c'è mai stata. Al momento
38:02dello spiaggiamento le fiancate della nave erano integre, come dimostrerebbero, secondo gli
38:07investigatori, alcune fotografie e un filmato amatoriale, e anche le testimonianze delle prime
38:12persone che sono salite a bordo. Però vi sono delle fotografie della Jolly Rosso dell'atto
38:17dopo lo spiaggiamento che dimostra che delle aperture ci sono, ma sono delle aperture,
38:25e si vedono in maniera chiara, che sono fatte dall'uomo. Cioè, nel senso che sono delle
38:30aperture ampie, rettangolari. Quella apertura non può essere fatta dal mare, dalle onde del
38:49mare, ma è solida esclusivamente dalle mani dell'uomo. Altro elemento a carico, sempre secondo
38:55la procura, sarebbe la fretta. La fretta di armare la Rosso alla Spezia, la fretta di farla ripartire
39:02da Malta, nonostante il carico mezzo vuoto del mare Forza 7, la fretta con cui sarebbero
39:07sbarcati alcuni membri dell'equipaggio perché, avrebbero dichiarato, quella nave indietro non
39:13ci torna, e poi la fretta con cui il comandante Pestarino avrebbe fatto abbandonare la nave,
39:18che poi invece si è riadrizzata e ha continuato a navigare da sola.
39:25Altro elemento a carico, sempre secondo la procura, naturalmente. Il piano di carico della
39:41Rosso conta 9 container pieni, più 20 vuoti, più altri 5 di varia natura, fa 25. I documenti
39:51della Capitaneria di Porto di Vibo, Valencia, però, registrano 17 container recuperati dalla stiva
39:57e altri 3 finiti in mare. 17 più 3 fa 20. Dove sono finiti gli altri 5? A questo gli
40:10investigatori aggiungono un altro elemento. Dopo un naufragio in una nave c'è un sacco di
40:23roba da buttare via e così i camioncini della discarica di Grasello, che sta vicino ad Amantea,
40:28fanno avanti e indietro per 5 giorni, scortati dai vigili urbani e dalla guardia di finanza,
40:33e alla presenza del responsabile del sito scaricano in una buca che sta al centro del
40:38piazzale, dove poi vengono sepolti. Tutto a posto, tutto regolare. Agli investigatori,
40:52però, non interessano i viaggi che si fanno di giorno. A loro interessano quelli che si
40:56farebbero di notte, o meglio, quelli che alcune testimonianze dicono che si farebbero di notte.
41:00Ricordiamoci che siamo sempre nel campo delle supposizioni.
41:09C'è un signore di Amantea che dice di aver visto una serie di camion andare alla discarica
41:14di Grasello di notte e senza nessuna scorta. Niente vigili, niente guardia di finanza,
41:23soltanto camion che spariscono nel buio della notte. Un altro signore ancora dice di averci
41:30visto degli strani bidoni da quelle parti, gialli e arrugginiti, incastrati nelle briglie del fiume.
41:35E poi c'è un altro signore che dice di aver visto altri camion che dalla Rosso andavano
41:42fino a Foresta, che è una località sperduta che sta nel comune di Serra d'Aiello, in provincia
41:46di Cosenza, vicino a un fiume. Questo è il luogo in cui sono stati ritrovati dei rifiuti,
41:52quali di ossina, granulato di marmo e PCB. E questi rifiuti non sono sicuramente riconducibili
41:59a delle industrie locali. Chiediamo alle istituzioni che facciano chiarezza sulla
42:03motonave Rosso e su tutte le navi a perdere fondate nel Mediterraneo. Per la ditta Ignazio
42:07Messina-Incò, invece, la verità sarebbe un'altra e ogni elemento a carico avrebbe
42:12una sua spiegazione. La ditta Messina pubblica anche un memoriale molto dettagliato su tutta la vicenda.
42:24La dinamica del naufragio sarebbe chiara e corrisponderebbe alle dichiarazioni del
42:28comandante Pestarino. La falla c'era e sarebbe stata provocata da un muletto che
42:34si sarebbe staccato dal carico perché assicurato male e sarebbe andato a sbattere contro lo scafo,
42:38facendoci un buco.
42:46Non ci sarebbe stata nessuna fretta sospetta neanche nell'attività della nave. È il comandante che
42:51decide se in mare ci sono le condizioni per navigare ed evidentemente il comandante Pestarino
42:56ha fatto le sue valutazioni sia quando è salpato da Malta che quando ha abbandonato la nave.
43:09Secondo la ditta Messina il piano di carico della Rosso sarebbe giusto. Sarebbero i documenti
43:14della capitaneria di Vivo Valenzia ad essere sbagliati. Sulla Rosso c'era soltanto merce
43:19varia, tabacco, bibite liofilizzate e un sacco di container vuoti.
43:26Non c'è niente di strano nel naufragio della Rosso, secondo la società Messina,
43:50soltanto i sospetti sollevati da noti ambientalisti.
43:56Le indagini delle procure che a vario titolo si sono occupate di questo affare hanno avuto
44:09un iter tortuoso che parte dalla procura della Repubblica di Reggio Calabria, poi passa a quella
44:14della Mezzaterme, poi torna a Reggio Calabria e poi finisce alla procura della Repubblica di
44:19Paola. Indagini, archiviazioni del GIP, competenze territoriali, errori burocratici, riapertura
44:25degli indagini e nuova archiviazione. Per quanto riguarda la Rosso e le accuse
44:35all'Egnazio Messino Enco, il 7 gennaio 2009 il procuratore della Repubblica di Paola,
44:40Francesco Greco, chiede l'archiviazione, perché dopo 15 anni di quelli che definisce
44:46difficili accertamenti e nonostante ci siano punti salienti che hanno lasciato dubbi e incertezze
44:52ancora da dissipare, così dice la richiesta, non sono comunque emersi elementi che collegano
44:58la Rosso e l'Egnazio Messino Enco ai reati comuni.