Lucarelli racconta St 11 Ep 4. La mala del Brenta 1a parte

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00:00Massimo, tu hai scritto assieme a Marco Videto un libro che si chiama Nord-Est, e poi tanti
00:09altri libri, tra cui molti di quelli con il protagonista della ligatura, ambientati in
00:14quel contesto. Quindi ti chiedo proprio così, molto semplicemente e brutalmente, cos'è
00:18il Nord-Est?
00:19Il Nord-Est è una terra di confine. Il Nord-Est non solo è una terra di frontiera, ma è
00:27il tratto di strada che parte dal confine, da Trieste, arriva a Padova, poi si dirama
00:32Bologna-Roma, in altra parte invece è Ovest, Milano-Torino, è il tratto di strada dove
00:39quotidianamente in questo paese passa la maggior parte di merce illegale nell'entrata e nell'uscita.
00:45Quindi è un asse strategico, tanto che per la prima volta nella storia di questo paese
00:49si dice che le culture criminali, appunto, estere e provenienti dall'est, abbiano formato
00:54un cartello per organizzare il traffico.
00:57Tu nei tuoi libri non sei stato molto tenero, come giustamente gli scrittori devono essere
01:01naturalmente, con il Nord-Est. Quali sono i difetti? Cosa vedi di sbagliato nel Nord-Est
01:06oggi?
01:07Il Nord-Est, quello che vedo oggi di sbagliato è che per sostenere un sistema economico
01:16che non dà più i frutti una volta, si consuma sempre di più territorio e consumare territorio
01:21è una scelta strategicamente folle, perché a un certo punto il territorio finisce e si
01:27esaurisce.
01:28La storia di Felice Maniero, della mafia del Berente, quanto ci racconta del Nord-Est?
01:33Ci racconta molto, perché è stato proprio lo specchio di quella che era la società
01:37del Nord-Est. La banda Maniero riesce a svilupparsi proprio perché incontra un momento felice
01:45del territorio, nel senso che la piccola azienda diffuso, polverizzata nel territorio
01:53comincia a rendere, quindi all'improvviso il Nord-Est, il Veneto diventa terra piena
02:01di denaro, che produce denaro, produce ricchezza e la banda Maniero, la mafia del Berente ha
02:07questa intuizione della possibilità di vivere all'interno di questo meccanismo e di appropriarsi
02:15della maggior parte dei denaro.
02:45C'è un campanello che suona nella notte, una notte umida e affosa di agosto del 1986,
03:09farebbe ancora più caldo in quella parte di Veneto sulle rive del Brenta, Dolo si chiama,
03:14se non fosse che sono le tre di notte e piove, il campanello è quello di una villetta rossa
03:19che sta un po' fuori, in un vicolo vicino al fiume, il campanello suona nella notte,
03:24insistente.
03:25Lei si chiama Fiammetta, è una bella ragazza sui trent'anni, piccolina, dal volto gentile,
03:40era appena data a dormire con il suo convivente, sono ancora al primo sonno e il campanello
03:44li ha svegliati.
03:45Chi suona a quell'ora?
03:55Fiammetta va ad aprire la finestra del primo piano e guarda giù di sotto, ci sono tre
04:00uomini, uno lo conosce, cercano Stefano, il suo convivente, ci vogliono parlare, così
04:05Stefano scende di sotto in mutande e canottiera, un uomo grosso e tarchiato, con una testa
04:10di capelli ricci arruffati dal primo sonno, Fiammetta torna a letto, è preoccupata sicuramente,
04:17chiunque avrebbe un po' d'ansia nel sentire un campanello che suona nel mezzo della notte.
04:21Stefano poi è un tipo un po' strano, che frequenta gente un po' strana, ufficialmente
04:28sarebbe un massaggiatore sportivo, ma ha abbastanza soldi da andarsene in giro con una Rolls Royce
04:33e quando ce n'è stato bisogno ha messo insieme un sacco di milioni, centinaia di milioni,
04:38per rilevare l'ufficio Cambi del casinò di Portorose, in Slovenia.
04:42Fiammetta questo lo sa, sa chi sono gli amici di Stefano, gente strana anche quella, e probabilmente
04:48immagina anche chi sono i suoi nemici e magari sta pensando a quello quando sente gli spari.
04:53Due colpi, dal piano di sotto, Fiammetta è una brava ragazza, è soltanto la convivente
04:59di Stefano, non c'entra niente con quel mondo strano, però lo sa cosa sta per succedere
05:04e allora salta giù dal letto e ci si infila sotto, come fanno i bambini, nascosta tra
05:09la rete e il pavimento, a respirare la polvere con gli occhi chiusi.
05:22Intanto quelli salgono le scale e entrano nella camera da letto e forse non la vedono,
05:27forse non si accorgono di lei, magari se ne vanno, in fondo lei non c'entra niente
05:31con quel mondo, è solo la ragazza di Stefano, forse non si accorgono di lei e se ne vanno.
05:42Invece no, uno degli uomini si china sotto il letto, eccola qui, poi punta la pistola
05:48e spara.
05:49Prima di andarsene quegli uomini, gli assassini, scendono in cucina, aprono il frigo e prendono
05:54una bottiglia d'acqua.
05:56Stefano è morto, un colpo di pistola al fianco e uno alla testa, ma non importa, non basta,
06:02gli mettono la bottiglia d'acqua tra le gambe, perché quello non è soltanto un omicidio,
06:06è un segnale, un avvertimento.
06:09Significa non hai le palle, ed è un avvertimento diretto agli strani amici di Stefano, perché
06:14fino da subito, sia tra la gente perbene che tra quella strana, gira una strana voce,
06:20chi ha far fuori Stefano sia stata la mala del Brenta.
06:26Fiammetta no, Fiammetta non c'entra niente, ci ha preso di mezzo soltanto per caso.
06:35Ma Stefano, dicono le voci, l'ha fatto ammazzare Felicetto Maniero.
06:47È una strana storia quella della mala del Brenta, come strana è la storia del suo capo,
06:52Felice Maniero. È una storia di gangster che mette insieme decine di omicidi,
06:57centinaia di rapine, quintali di droga, milioni su milioni, e poi anche servitori
07:02dello Stato corrotti, tradimenti, pentimenti, processi e secoli di galera.
07:14È una storia simile a tante altre che abbiamo già raccontato, in Sicilia, in Calabria,
07:18in Campania. Sembra la storia della Banda della Magliana, solo che questa non si svolge giù
07:23al sole del sud e neanche sotto le luci dei nightclub di Roma. Si svolge a nord,
07:28tra le nebbie del nord-est, soprattutto in Veneto.
07:33E come molte di quelle storie, forse anche questa non è soltanto una storia di gangster.
07:38Per raccontarla dobbiamo tornare indietro nel tempo, al dopoguerra, agli anni 50,
07:43ad un signore che si chiama Adriano Toninato, il bandito di Campolongo Maggiore.
07:53Campolongo, allora, era un paese di 8.000 abitanti, nell'Eretroterra di Venezia,
07:57in una zona che era terra di alluvioni, di sottosviluppo e di emigrazione.
08:02A Campolongo, a Campania Lupia, a Piove di Sacco, a Cavarzare, in quegli anni si moriva
08:07di fame e di umidità. Da quelle parti, la popolazione veneticana,
08:12prima che arrivassero le bonifiche e lo sviluppo economico, c'erano paludi e nebbia,
08:17e molta povertà.
08:23E' il Veneto povero, il sud del nord Italia, dove la metà delle abitazioni non ha l'acqua corrente,
08:29dove per andare in bagno bisogna andare fuori, in campagna,
08:32e dove molte case non hanno la corrente elettrica o il riscaldamento.
08:37Di fronte alla fatica di tirare avanti, la gente per bene, anche a Campolongo,
08:41si ammazza di lavoro per farcela, oppure emigra.
08:44La gente per male, invece, anche a Campolongo, ruba.
08:49Adriano Toninato lo chiamano il Giuliano della Valpadana,
08:52perché, come il bandito Giuliano a Montelepre, in Sicilia,
08:55è a capo di una grossa banda che batte la zona.
08:59Certo, Giuliano ammazza un sacco di gente,
09:02e tiene sotto scacco lo Stato grazie alle sue coperture mafiose e istituzionali.
09:06Invece, Toninato non uccide nessuno,
09:09sta a capo di una sessantina di banditi,
09:11che rubano auto, rubano soldi, rubano opere d'arte, rubano bestiame,
09:15e svuotano casolari e magazzini pieni di viveri.
09:19In un contesto come quello, vale per il sud,
09:22come per esempio per la Romagna dei Briganti, oppure appunto per il Veneto,
09:26se un bandito, come Giuliano,
09:28se un bandito non si comporta troppo male,
09:30riesce a nascondersi bene, anche senza nascondersi.
09:36Il bandito Toninato trascorre anni di latitanza a casa sua,
09:40riceve gli uomini della banda al bar,
09:42gira abbastanza indisturbato per la zona.
09:45La gente, forse distratta da altri problemi, con gli sbirri, non ci parla.
09:59Alla fine lo prendono, il bandito Toninato.
10:02Nel febbraio del 58 i carabinieri lo trovano nella campagna di Cavarzare,
10:07in un casolare segnalato da un confidente.
10:29Ma non importa.
10:30Quello che ci interessa qui non è la storia del bandito Toninato,
10:33ma il luogo in cui si svolge, il contesto che le fa da contorno.
10:37C'è da dire che la cosiddetta Mala del Brenta
10:40e comunque l'ascesa e il potere di questo giovane leader
10:44non sono nati così all'improvviso,
10:46ma c'è un background che, a partire dallo stesso boss, di tutto rilevo.
10:51Il padre, lo zio, quindi la famiglia stessa,
10:54ma anche poi tutta la storia di banditismo che attraversa quelle zone.
10:58Anzi, esiste anche un detto popolare che dice pressapoco così,
11:02a Campolongo, e la dico in dialetto,
11:05si piantano fagioli e crescono ladri.
11:08Ovvero, si piantano fagioli e crescono ladri, crescono banditi.
11:12Questo va per dimostrare il peso che un certo tipo di criminalità,
11:17soprattutto reati contro il patrimonio,
11:19hanno avuto in questa determinata zona.
11:22Il bandito Toninato ha due uomini molto in gamba e piuttosto fidati,
11:25i fratelli Magnero, Renato e Ottorino Magnero.
11:29Partecipano alle attività della banda, soprattutto a Renato, detto Mena.
11:33Ma anche Ottorino, il fratello minore,
11:35che ha una trattoria frequentata dalla Mala a Bosco di Sacco, non è da meno.
11:39Quando avevo 16 anni,
11:42che andavamo per il bar,
11:45andavo in una trattoria che aveva a Bosco di Sacco,
11:49con suo papà, di maniera felice.
11:52Una sera abbiamo avuto una discussione,
11:54un'altra di giovanotti,
11:56e suo padre ha perso un po'...
11:58No, perché aveva alzato il cappello di una persona anziana,
12:01magari un'altra era giovane,
12:03sembrava qualche stronzata, la facevamo anche.
12:05Ho tirato e alzato il cappello di questa persona che era un po' anziana,
12:09suo padre, che beveva anche lui,
12:13è andato in cucina e ha preso un contello.
12:16E' venuto là, mi ha dato una coltellata,
12:19mi ha piantato dentro il contello,
12:21mi ha fatto così su un fianco.
12:23Là sono andato all'ospedale,
12:25per fortuna non avevo toccato organi vitali,
12:28e io non ho mai detto che è stato lui.
12:30Il signor Ottorino ha un figlio che si chiama Felice.
12:33Felice è un ragazzo intelligente e brillante,
12:36molto sveglio.
12:37Ha questa parlantina sciolta e questo sorriso,
12:40in un'altra parte del corpo,
12:42molto sveglio.
12:43Ha questa parlantina sciolta e questo sorriso,
12:46in una faccia pulita e simpatica,
12:48Felice appunto, che conquista tutti.
12:50Lo chiamano Felicetto, faccia d'angelo, e anche Felix.
12:53E a scuola non va molto bene,
12:55ma alla fine se la cava sempre lo stesso.
12:58I bei voti li prende soltanto in storia dell'arte e musica.
13:02E questa alla fine potrebbe essere la biografia di un artista,
13:05se non fosse che siamo lì, in quel contesto,
13:08in quel luogo, in quegli anni e soprattutto in quella famiglia.
13:11C'è una scena che racconta bene il rapporto di Felicetto
13:15con quel contesto e con tutto quello che accadrà dopo.
13:18La racconta proprio lui, Felice Maniero.
13:20Nel libro intervista è realizzato con il giornalista Andrea Pasqualetto.
13:24Una storia criminale.
13:29Felice è un bambino, fa i capricci.
13:31La mamma Lucia lo sgrida e lui piange.
13:33Allora arriva lo zio Renato e per consolarlo
13:36non usa gelati o caramelle,
13:38ma lo porta in campagna vicino all'argine del Brenta.
13:41Tira fuori da un cespuglio la sua automatica beretta calibro 9
13:44e si mette a sparare.
13:45E quando Felice è abbastanza grande, fa sparare anche lui.
13:51È così che viene su il piccolo Felice.
13:54Affascinato dalle armi, stregato dai racconti dello zio e del padre
13:58e di tutti quegli uomini che arrivano armati alla trattoria di suo zio
14:02con belle donne e belle macchine
14:04e raccontano storie che non sono favole per bambini,
14:06ma storie di rapine e di furti.
14:08Dove semmai, a fare la parte del lupo, c'è la polizia.
14:11Sostanzialmente all'inizio si è trattata di una banda di giovani
14:17piuttosto spregiudicati che, oltre che per commettere reati,
14:23andavano nei campi, sparavano, rubavano,
14:30terrorizzavano un po' l'ambiente dove operavano.
14:35Felice e i suoi girano per la zona,
14:37spillano soldi ai commercianti imponendo una specie di pizzo
14:41e quando i commercianti non ci stanno
14:43sparano contro i negozi dalle auto e dalle moto in corsa.
14:48Rapinano magazzini di scarpe e di pellame,
14:51assaltano i camion che attraversano le miglia cariche di formaggio grana.
14:56Arrivano fino a Mantua.
15:05Ha messo su una bella banda, Felicetto.
15:07Si trovano tutti in un bar di Campolongo,
15:09il bar Tre Spade, che sta su una strada interna
15:12tra la provincia di Venezia e quella di Padova.
15:17Con lui fin dall'inizio ci sono giovani del luogo,
15:19come Gilberto Sorgato.
15:21La mia storia è abbastanza...
15:24perché avevamo una famiglia, mio padre e mia madre,
15:28non erano due persone, non erano due persone,
15:31mio padre era ubriaco tutti i giorni,
15:33ho dovuto andare a lavorare per forza,
15:35quando avevo 10 anni facevo il manovale già,
15:37facevo 10-12 ore al giorno, fuori regola e tutto quanto,
15:41però i soldi che prendevo non bastavano neanche per mangiare,
15:46perché mio padre appena portava a casa i soldi
15:48si prendeva per andare a bere,
15:50mia madre proprio non sapeva cosa fare,
15:52insomma dopo 16 anni, 17 ho cominciato a fare i primi furti,
15:56furti di...
15:57furti di...
15:58furti di...
15:59furti di...
16:00furti di pellame, furti di...
16:04di supermercati, furti in appartamento e così,
16:08insieme ho cominciato che...
16:11eravamo 3, 4 o 5 ragazzi la così,
16:15con maniera felice, che c'era anche lui assieme con me,
16:18avevamo una casa che sembrava
16:20non la baracca dei zingeri ma peggio,
16:22perché non c'era né bagno, bagno esterno,
16:25non c'era la doccia,
16:26le prime docce le ho fatte in carcere
16:28quando m'hanno portato a 18 anni.
16:30Ci sono giovani come Zeno Bertin, detto Ricchitina,
16:33oppure come Sergio Baron, c'è Ottavo Andrioli
16:36e c'è Gianni Barizza, che stava con Maniero
16:38fino dai primi furti di camion carichi di roba da mangiare.
16:42C'è Silvano Maritani.
16:47Poi, più avanti, se ne aggiungeranno altri,
16:49come Paolo Pattarello.
16:50Trovai con una famiglia normale.
16:52Mio padre è morto quando ero ragazzino.
16:55Ho studiato in un collegio a Treviso,
16:57Pio X a Treviso,
16:59e ho fatto le medie.
17:04Poi, finito le medie, sono andato a lavorare.
17:08Maniero l'ho conosciuto e eravamo amici
17:11perché andavamo a divertirci assieme.
17:13Abbiamo fatto una rissa io e lui.
17:15Mi ricordo che eravamo all'Angelo Azzurro.
17:20Non so come si chiamava.
17:21Il Tukatuka, mi sembra che si chiamava.
17:24Uno ci aveva dato uno schiaffo a lui.
17:27Abbiamo fatto una rissa io e lui.
17:29L'amicizia mia e sua si è rafforzata
17:33su quella rissa lì che io l'ho difeso.
17:36Ha messo su una bella banda, Felicetto Maniero.
17:38Proprio una bella banda.
17:46Maniero, soprattutto nei primi anni,
17:50veniva visto con una certa simpatia
17:55perché era un giovane dal comportamento
17:58ovviamente io lo descrivo non per esaltarlo
18:02ma perché così veniva considerato
18:04dal comportamento brillante,
18:06gentile con tutti, sempre sorridente,
18:09anche bel giovane, piaceva alle ragazze.
18:13Tutto questo alone aveva fatto di lui
18:17una sorta di modello quasi da imitare.
18:21Le forme di Parmigiano Reggiano costano
18:23e quando le vende ai salumieri,
18:25Maniero se le fa pagare bene ma non è abbastanza.
18:28Forse poteva bastare ai vecchi della mala di una volta,
18:31a suo zio e a suo padre.
18:33Ma lui è Felicetto Maniero,
18:35appartiene ad un'altra generazione,
18:37ad un altro contesto.
18:42A Felice piacciono i bei vestiti,
18:44quelli firmati.
18:45Piacciono le macchine di lusso
18:47e piace andare a giocare,
18:48giocare forte, nei casino della zona.
18:51I soldi dei formaggi e delle scarpe non bastano.
18:59E allora che maniera ha un'idea?
19:02Una sera vede alla televisione un servizio
19:04sui lavoratori di orafi che stanno nella zona di Vicenza
19:08e che in quegli anni, siamo all'inizio degli anni 70,
19:11stanno conoscendo un grande sviluppo.
19:13Eccola lì l'idea.
19:14Specializzarsi nelle rapine ai laboratori,
19:17rubare oro e non più formaggi.
19:23Un salto di qualità che gli procura abbastanza soldi
19:26da andarsene in giro con una Ferrari,
19:28a perdere anche 50 milioni a notte nei casino,
19:31ad essere uno degli esponenti emergenti
19:33della malavita della zona
19:35e uno degli uomini più ricchi del vento.
19:41Poi succede una cosa che gli fa capire
19:43come tutto questo ancora non basti.
19:50Succede che Felice va a giocare una notte
19:52in una bisca clandestina nel centro di Padova
19:55e non è la serata giusta perché perde.
19:5870 milioni di lire bruciati in una sola mano di poker.
20:05Poco male, Felice è già abituato.
20:07Gioca forte, perde forte, ma quella volta è diverso.
20:10Perché qualche giorno dopo, al bar Trespade,
20:13arriva un suo amico con un tizio che lavora nella bisca
20:16che gli racconta come i suoi soci quella notte hanno barato.
20:25Allora Maniero va alla bisca,
20:27trova uno dei gestori, lo riempie di botte
20:29e si fa ridare i soldi.
20:35Attenzione però, perché non è una cosa da poco.
20:38Gli gestori della bisca non sono persone qualunque.
20:41Hanno il controllo di tutto il gioco ad azzardo nel Padovano.
20:44Sono persone note e rispettate.
20:46Se hanno mollato così, significa una cosa.
20:49Significa che Felicetto Maniero è uno che fa paura.
20:52Significa che in quella zona del Veneto,
20:54il capo della mala è lui.
20:56Come è noto, Felice Maniero era chiamato faccia d'angelo
20:59proprio per il suo viso dolce, sorridente, molto simpatico.
21:03Infatti chi l'aveva conosciuto
21:05lo ha proprio sempre definito una persona comunque molto simpatica,
21:08con il senso dell'umorismo, molto dolce.
21:11Però ovviamente tutto ciò non è stata la sua caratteristica fondamentale
21:16quanto l'efferatezza, perché era un criminale,
21:18perché Felice Maniero era un bandito.
21:20Un'efferatezza che effettivamente ha lasciato tutti
21:24abbastanza stupiti quando hanno capito e saputo
21:29fino a che punto è arrivata la violenza di maniera
21:31proprio per rinforzare, per rafforzare la propria leadership criminale.
21:35Felice Maniero, lo abbiamo detto, è un ragazzo sveglio e intelligente
21:39e non ci mette molto a capire due cose.
21:41La prima è che gli si aprono davanti
21:43possibilità infinite di investimento criminale,
21:46attività da controllare, soldi da prendere.
21:49È più o meno quello che proprio in quegli anni
21:51succedeva a Roma a Franco Giuseppucci
21:54e agli altri fondatori della Banda della Magliana.
21:56C'è tutta Roma su cui mettere le mani.
22:01Ecco, per Felice Maniero c'è tutto il Veneto su cui mettere le mani.
22:09La seconda cosa che capisce è che per farlo
22:12non basta la sua banda di ragazzi.
22:14Bisogna organizzarsi e un modello da imitare c'è,
22:17perché a fare scuola criminale in quella zona del Veneto
22:20non ci sono soltanto i vecchi della mala di Campolongo e dintorni,
22:23i banditi alla Toninato.
22:27Ci sono maestri criminali di grande esperienza.
22:31Quegli erano gli anni in cui i mafiosi
22:34venivano mandati in soggiorno obbligato,
22:36ovvero si pensava che allontanandoli
22:39da luoghi d'origine, quindi dalla Sicilia
22:42o comunque dalle zone meridionali dove agivano,
22:45quindi allontanandoli, smettessero di delinquere.
22:48L'idea è quella che a mandarli lontano dal proprio territorio,
22:52a sradicarli dalla loro zona,
22:54i mafiosi perdano potere.
22:56Ma non funziona, anzi.
22:58I mafiosi se la portano dietro la mafia,
23:00la portano al nord,
23:02dove trovano tranquillità per agire, soldi e complicità.
23:05È la mafia al nord l'inizio della penetrazione mafiosa.
23:17Dal 1961 al 1971, sono dieci anni,
23:21arrivano al nord più di mille persone sospettate di mafia
23:24e continuano anche dopo.
23:26In Veneto ne arrivano 143.
23:35Come Totuccio Contorno,
23:37che dalla corte di Totorina, Corleone, viene mandato a Dolo,
23:40o Salvatore Badalamenti, nipote di Dontano Badalamenti,
23:43il boss di Cinesi,
23:45che viene mandato in un paesino lungo la riviera del Brenta.
23:48E mica solo quelli di Cosa Nostra.
23:50In provincia di Verona, da Napoli,
23:52viene mandato Vincenzo Casillo, detto Onirone,
23:55il padre di Raffaele Cutolo,
23:57capo della nuova camorra organizzata.
24:07Felicetto guarda e impara
24:09e intanto prende contatto con gente importante.
24:12In Lombardia, sempre a soggiorno obbligatorio,
24:15ci sono personaggi come Alfredo Bono,
24:17Salvatore Enea e Dontano fidanzati.
24:20Sono Cosa Nostra, Cosa Nostra Milano.
24:25E intanto prende contatto anche con Mario Plinio D'Agnolo,
24:28che non è Cosa Nostra,
24:30ma rappresenta un altro grande boss della Mala milanese,
24:33come Francis Turatelli.
24:36Uno dei primi settori
24:38nei quali l'impresa criminale di felice maniera decide di espandersi
24:41è quello delle case da gioco.
24:43Sono gli anni Ottanta,
24:45il Veneto non è più quella terra di fame
24:47e di emigrazione di una volta.
24:49Il Veneto sta diventando ricco,
24:51sta diventando il nord-est del boom economico.
24:54Il Veneto è un Veneto dove tutto avviene prima che altrove.
24:58La piccola impresa diventa grande,
25:01i contadini non sono più contadini,
25:05non lo erano già da prima,
25:07ma diventano lavoratori autonomi
25:09e poi piccoli imprenditori.
25:11Quella che era considerata la zona,
25:14il sud del nord,
25:17il Veneto era zona di emigrazione
25:20dove uno dei modi tipici di rivolgersi agli altri
25:26era a comandi.
25:28Chi ha fatto i soldi e ha voglia di divertirsi va a giocare
25:31e infatti a Venezia c'è il Casinò,
25:33uno dei più belli e più antichi del mondo.
25:35Ca vedramin careggi,
25:37in un palazzo sul Canal Grande.
25:45È l'unico nel Veneto e naturalmente non basta.
25:48Così nascono decine di bische clandestine
25:51a Venezia e a Mestre, nella provincia di Padova,
25:54su fino a Treviso e poi giù in Emilia,
25:56soprattutto attorno a Modena.
25:58In una bisca e anche nel Casinò regolare
26:01girano un sacco di soldi,
26:03ma non solo.
26:04I clienti che hanno giocato forte e hanno perso tutto
26:07magari non riescono a farsi cambiare nuovi assegni
26:09dall'ufficio Fidi del Casinò.
26:15Allora ci sono cambisti non ufficiali
26:17che possono prestare i soldi,
26:19ad un tasso di usura naturalmente,
26:21fino al 360%.
26:23E anche questi sono tanti,
26:25tantissimi soldi che girano.
26:43Felice Maniero ha capito l'affare
26:45e vuole metterci le mani sopra.
26:47Vuole controllare le bische clandestine
26:49e vuole anche una percentuale dai cambisti,
26:51il 50%.
26:52I cambisti non ci stanno e si tengono i loro soldi,
26:55fino a una notte di ottobre del 1980,
26:58fino alla Notte dei Cambisti.
27:00Quella notte c'è un motoscafo
27:02che arriva al Casinò di Venezia.
27:04Dal motoscafo scendono Felice Maniero
27:06e alcuni dei suoi, vestiti bene,
27:08come se dovessero andare a giocare,
27:10ma sono armati e infatti sparano per aria.
27:17Cercano i soldi,
27:18ma non riescono a prenderli.
27:20Il motoscafo non riesce a prenderli
27:22e non riesce a prenderli.
27:24Il motoscafo non riesce a prenderli
27:26e non riesce a prenderli.
27:29Cercano i cambisti più noti uno per uno,
27:31li prendono, li fracassano di botte,
27:33li portano via i soldi,
27:35poi sparano contro il portone del Casinò,
27:37montano sul motoscafo e se ne vanno.
27:40Per qualcuno, però, ancora non basta.
27:42Eugenio Pagan, per esempio,
27:44è un cambista che non vuole pagare.
27:50Eugenio Pagan, detto Neno,
27:52e un altro cambista suo amico
27:53che si chiama Cosimo Maldarella,
27:55sono a casa a guardare la televisione
27:57quando i killer fanno irruzione nella mansarda
27:59e si mettono a sparare,
28:01ammazzandoli tutti e due.
28:04Questa volta il messaggio arriva.
28:18Felice Maniero impone il suo controllo ai cambisti
28:20che gli versano un milione e mezzo di lire
28:22tutte le sere per 15 anni.
28:24Inserisce uomini di fiducia
28:26nei casinò regolari come quello di Venezia
28:28e anche oltre confine,
28:30in Croazia e in Slovenia.
28:32Controlla tutte le bische clandestine,
28:34dal confine con la Jugoslavia fino a Modena.
28:36Lei è stato anche proprietario
28:38di un casinò in Croazia?
28:40Sì, proprietario.
28:42Gestione.
28:44La gestione insieme a chi?
28:46Insieme a altra gente.
28:48Possiamo fare i nomi di queste persone?
28:50Eh, questo no.
28:52Ma diciamo
28:54gente di malavita.
28:56Di malavita italiana o croata?
28:58Italiana, sempre italiana.
29:00Malavita siciliana?
29:02No.
29:04Calabresa?
29:06No, no.
29:08Una malavita, diciamo,
29:10qua del posto.
29:16È importante il controllo
29:18del gioco d'azzardo.
29:20Il gioco d'azzardo è un sacco di soldi,
29:22permette di riciclare il denaro sporco
29:24e, vantaggio non da poco,
29:26mette in contatto Felice Maniero
29:28e i suoi uomini con tanta gente importante,
29:30imprenditori, professionisti,
29:32anche gente dello Stato,
29:34che va a giocare e magari perde
29:36e magari si fa prestare dei soldi
29:38e diventa così ricattabile.
29:40E comunque sono sempre un sacco di soldi
29:42che Felice Maniero divide regolarmente
29:44con i suoi soci di Cosa Nostra
29:46e della Camorra,
29:48nei quali fa anche altri affari
29:50oltre il gioco d'azzardo.
29:52Cosa Nostra e Francis Turatello
29:54controllano e coordinano
29:56un altro settore molto importante
29:58dell'imprenditoria criminale,
30:00che in quegli anni, siamo negli anni Ottanta,
30:02sta conoscendo uno sviluppo decisivo,
30:04quello della droga.
30:10Felice Maniero si rifornisce di eroina
30:12dalla cosca fidanzati,
30:142 o 3 chili ogni 30-40 giorni.
30:16Gli costa 60 milioni,
30:18la taglia al 50% e la rivende a 90,
30:20con 30 milioni di guadagno.
30:26Ma non basta.
30:28Maniero si rivolge direttamente ai fornitori.
30:30L'eroina arriva dalla Turchia
30:32e allora Maniero prende contatto
30:34con un trafficante turco,
30:36Kazim Cerlek, detto Charlie,
30:38che gli fornisce 40 chili di eroina
30:40ogni due mesi.
30:46Non basta ancora.
30:48Maniero è un imprenditore,
30:50un imprenditore della morte, naturalmente,
30:52perché tutta quella droga
30:54significa morte per le strade,
30:56ma è un imprenditore.
30:58Bisogna differenziare i canali
31:00e allora eroina anche dalla Camorra,
31:02attraverso i fratelli Guida,
31:04e anche dalla Colombia, via Croazia.
31:06È un fiume di droga
31:08che avvelena il nord-est.
31:10Nel 1991 il rapporto tra popolazione
31:12e numero di tossicodipendenti
31:14è diviso da uno ogni semestre
31:16e di uno ogni 1126 abitanti.
31:18Per la riviera del Brenta,
31:20che è fatta soprattutto da piccoli paesini,
31:22è di uno ogni 418.
31:30Maniero è un imprenditore,
31:32un imprenditore della morte,
31:34un imprenditore criminale,
31:36ma in ogni caso come imprenditore
31:38ha problemi di concorrenza,
31:40anche nel campo della droga.
31:42Chi si mette d'accordo
31:44per spartirsi il mercato
31:46oppure si fa la guerra?
31:48Negli anni dell'85
31:50in poi
31:52a Venezia
31:54dominava i miei fratelli.
31:56Capostipite
31:58Maurizio Rizzi
32:00e di seguito
32:04Massimo
32:06e altri personaggi.
32:08In quel tempo venivano suddivise
32:10tutte le zone.
32:12Mio fratello doveva occuparsi per Venezia,
32:14i mestrini si dovevano occupare
32:16di Mestre
32:18e Felice
32:20dalla parte sua
32:22tra Padova
32:24fino a Mestre.
32:26Quindi c'erano le varie
32:28suddivisioni. Poi si interruppe
32:30un attimino
32:32i cerchi e le cose
32:34perché ognuno cercava
32:36di approvvigionarsi
32:38dove
32:40riteneva più opportuno.
32:42E da lì sono stati scatturiti
32:44un po' di
32:46diciamo
32:48di tafferugli.
32:50C'è un uomo che si chiama Ottavio Andrioli
32:52che tra le altre cose gestisce lo spaccio di droga
32:54sulla piazza di Venezia.
32:56Ottavio dovrebbe rifornirsi
32:58soltanto da maniero, ma sta facendo per conto suo
33:00con altri fornitori
33:02e questo non va bene.
33:04Maniero e i suoi vengono a sapere
33:06che Ottavio sarà in un appartamento a Reaclea Mare
33:08nel residence La Rustica
33:10una notte di giugno del 1983
33:12per trattare con un nuovo fornitore.
33:14Maniero ci va assieme a tre
33:16dei suoi, tutti armati
33:18sfondano la porta, fanno irruzione
33:20e sorprendono Ottavio davanti a un tavolo
33:22coperto di cocaina.
33:26Al posto di Ottavio Andrioli
33:28a gestire la piazza di Venezia, Maniero mette un altro
33:30dei suoi, Sandro Radetic.
33:32Ma le cose non vanno bene neanche per lui
33:34e nel gennaio del 1985
33:36Radetic sparisce.
33:38Radetic
33:40era un personaggio
33:44non come tutti gli altri
33:46un ragazzo che non si faceva
33:48mettere i piedi in testa da nessuno
33:50neanche forse dal Maniero
33:52sebbene lui dice
33:54noi eravamo tutti uomini suoi, ma secondo me
33:56non è così, quindi lui dava un po' fastidio.
33:58Al posto di Sandro Radetic
34:00arrivano i fratelli Rizzi
34:02Massimo, detto Bombolo
34:04e Maurizio.
34:06Hanno anche un altro fratello
34:08Alessandro, detto il Dolce perché alto e biondo
34:10che si occupa d'altro, contrabbando di sigarette
34:12e rapine e controlla
34:14gli affari di famiglia quando i fratelli sono dentro.
34:24Sembra che sia tutto a posto
34:26le zone di influenza sono stabilite
34:28gli affari vanno avanti, girano un sacco di soldi
34:30tutto bene, ma non è così.
34:32I miei fratelli mi raccontavano che
34:34a Venezia ormai comandavamo noi
34:36quindi eravamo superiori a
34:38tutti quanti, quindi nessuno doveva
34:40dal ponte, lui diceva
34:42dal ponte la libertà in giù
34:44ci siamo noi, di là del ponte
34:46ci sono i mestrini
34:48e di là dei mestrini c'è il
34:50felicito, quindi
34:52hanno detto
34:54qui il territorio è tutto nostro
34:56quindi qualunque
34:58che venga o che vada o che spazia
35:00devono sempre stare sotto il controllo
35:02di noi. I fratelli Rizzi
35:04sono anche loro imprenditori, imprenditori
35:06della morte come Maniero
35:08vogliono espandersi.
35:10La geografia della droga
35:12è molto precisa, la riviera del Brent
35:14e il Piovese tra le province di Padova
35:16e Venezia direttamente a Maniero
35:20la zona di San Donato e Piave
35:22fino al Friuli e alla provincia di Treviso
35:24a Silvano Maritani
35:28Il centro storico è i fratelli Rizzi
35:30e tutti, sia chiaro, devono
35:32rifornirsi da Maniero
35:38Di là dal ponte della libertà, in terraferma
35:40c'è il gruppo dei mestrini
35:42che risponde anche quello, come tutti, a felice
35:44Maniero. I fratelli Rizzi
35:46decidono di espandersi in quel territorio
35:48e cominciano con lo spacciatore
35:50che controlla la zona del parcheggio
35:52del Tronchetto. Giancarlo Millo
35:54si chiama, detto il Marziano
35:58Nel gennaio del 90
36:00due uomini incappucciati entrano
36:02in una piccola pizzeria
36:04a due passi dalla stazione
36:06e puntano dritti sul tavolo
36:08a cui stanno seduti il Marziano
36:10e i suoi amici
36:12vogliono lui
36:14e infatti gli scaricano addosso
36:16sette colpi di pistola e di fucile a pompa
36:18mentre tutti gli altri
36:20si gettano sotto il tavolo
36:28neanche un minuto e i killer sono
36:30già fuori su una barca che li attende
36:32e li porta via
36:36ma non va, non funziona così con Maniero
36:38così all'improvviso
36:40nel marzo del 1990
36:42due dei fratelli Rizzi, Bombolo e Maurizio
36:44scompaiono e con loro
36:46anche il loro braccio destro, Gianfranco
36:48Padovan
36:54erano andati ad un incontro
36:56con Felice Maniero
36:58che li aveva chiamati per fare un lavoro assieme
37:00una rapina, un assalto a un furgone
37:02un sacco di soldi
37:12lo avevano detto ad Alessandro
37:14andiamo a fare una cosa con Felicetto
37:16che ci ha chiesto di dargli le nostre armi
37:18che le tiene nascoste lui per fare il colpo insieme
37:20Alessandro non si fida
37:22andate da Felicetto in territorio suo
37:24senza le armi che ce le ha lui
37:26ma come fate a fidarvi?
37:28i Rizzi invece si fidano
37:30montano in macchina con Vincenzo Zampieri
37:32uno della banda di Maniero
37:44apriamo la porta
37:46e andiamo
37:48io e Tenderini
37:50prendiamo il Maurizio
37:52tutti in macchina
37:54prendiamo il Maurizio
37:56fa uno scatto
37:58cerca di scappare
38:00io subito gli sparo
38:02ho fatto un metro e mezzo
38:04subito Tenderini ci da una botta in testa
38:06con il badile
38:08dopo che io ho sparato
38:10tiriamo fuori il bombolo
38:12che non volevo uscire
38:14e tiriamo fuori anche il Padovan
38:16il Padovan
38:18Zampieri è sempre in macchina
38:20il Padovan viene seduto
38:22sull'argine
38:24e Tenderini
38:26un po' ce l'aveva su con i Rizzi
38:28vuole strossarlo
38:30il bombolo che sarebbe il massimo
38:32ci mette
38:34il capio
38:36che sarà portato via un capio di ferro
38:38attorno al collo
38:40ci monta in cima alla schiena e cerca di ucciderlo
38:42cosa succede?
38:44il Padovan
38:46visto cosa sta succedendo
38:48cerca di scappare
38:50e Maniero subito gli spara
38:52subito, cade subito
38:54e a quel punto
38:56dice via via
38:58bisogna ammazzarlo perché abbiamo fatto
39:00troppo rumore
39:02allora finisco, ammazzo il bombolo
39:04ci sparo due colpi
39:06è il momento che è successo tutto
39:08questa barahonda
39:10chiamo Maniero che è sopra il ponte
39:12e gli dico
39:14guarda che qua ce n'è uno vivo
39:16vabbè spara ci in testa subito
39:18e io che ce faccio?
39:20sparo in testa
39:22difatti trovano solo i buchi sulle teste
39:24poi mi dice
39:26spara in testa anche gli altri per sicurezza
39:28e ci ho dato un colpo per uno in testa
39:30finito lì
39:32ma droga e gioco d'azzardo
39:34non sono gli unici campi su cui si sta estendendo
39:36l'attività di Felicetto Maniero
39:38la sua, anche se si sta configurando
39:40come una bandiera criminale
39:42è pur sempre una banda di quelle della mala d'una volta
39:44una banda di rapinatori
39:48l'hotel De Bein
39:50è uno dei più belli dell'ido di Venezia
39:52quello in cui il regista Lucchino Visconti
39:54ha girato Morte a Venezia
39:56tratto dal romanzo di Thomas Mann
39:58che proprio al De Bein si era ispirato
40:00l'hotel è frequentato da ospiti ricchissimi
40:02naturalmente
40:04che vanno a giocare nel vicino casino
40:06e che si portano dietro soldi e gioielli
40:08nel cavo dell'albergo
40:10tutto questo Felice Maniero lo sa
40:12come sa anche che il cavo dell'albergo
40:14non è protetto da un allarme
40:16ha soltanto serrature e lucchetti vecchia maniera
40:18e di notte non è neppure sorvegliato
40:20lo sa perché glielo ha raccontato
40:22un croupier che lavora al casino
40:24e che si è fatto corrompere da uno dei suoi
40:34così una notte di luglio del 1982
40:36gli uomini di Maniero armati
40:38e col volto coperto dal passamontagna
40:40arrivano col motoscafo dalla laguna
40:42salgono sul tetto dell'albergo
40:44prendono in ostaggio tutti quelli che incontrano
40:46li fanno stendere a terra, li legano
40:48e scendono nel cavo assieme al portiere dell'albergo
40:56forzano 53 cassette di sicurezza
40:58e portano via tutto quello che trovano
41:00poi mentre se ne vanno
41:02incontrano una turista americana
41:04e rapinano anche lei così al volo
41:06poi montano sulla barca
41:08e se ne vanno spariscono nella laguna
41:14in tutto, tra soldi e gioielli rubati
41:16gli uomini di Maniero
41:18si portano via 5 miliardi di lire
41:20ritrovato a Mirano tra Padova e Mestre
41:22il furgone usato ieri pomeriggio
41:24dai 7 uomini d'oro
41:26che hanno rapinato 3 miliardi di gioielli
41:28all'aeroporto Marco Polo di Venezia
41:30l'aeroporto Marco Polo
41:32a Tessera è quello che serve
41:34alla zona di Venezia
41:36una sera di dicembre del 1983
41:38Felice Maniero e alcuni dei suoi
41:40fanno irruzione nell'ufficio merci
41:42dell'aeroporto
41:44si fanno aprire il cavo e puntano direttamente
41:46su alcuni scatoloni che si trovano in fondo
41:48alla stanza blindata
41:50lì dentro c'è l'oro lavorato dai laboratori di Vicenza
41:52pronto per essere spedito in Germania
41:54a Francoforte
41:56valore 2 miliardi e 340 milioni
41:58diciamo una cosa che
42:00sicuramente Felice Maniero
42:02era felice di nome e anche di fatto
42:04lui girava in Ferrari quando i suoi coetanei
42:06neanche la potevano sognare
42:08era troppo costoso sognarla
42:10la Ferrari e lui invece
42:12faceva le rapine
42:14come quella dell'aeroporto
42:16rubava il furgoncino
42:18scappava, fondeva
42:20il motore dopo 5 chilometri
42:22e
42:24riusciva a recuperare il bottino
42:26caricandolo su un'altra vettura
42:28in pieno giorno senza farsi scoprire
42:30e continuava la fuga
42:32senza essere fermato
42:34lui sicuramente aveva
42:36una grandissima dose
42:38di fortuna che poi nella vita sappiamo
42:40che purtroppo
42:42ruota e gira tante volte
42:44di 180 gradi
42:46ma lì, in quella fase lì
42:48lui era un uomo
42:50felice di nome e di fatto
42:52Felice Maniero non ruba solo oro
42:54soldi e gioielli
42:56ma anche qualcos'altro
43:00comincia nel 1979
43:02quando ruba i gioielli sacri
43:04della Madonna Nicopeia
43:06dalla Basilica di San Marco a Venezia
43:10poi nel 1981
43:12ruba le spoglie di Santa Lucia
43:14dalla chiesa di San Geremia a Venezia
43:16ancora nessuna traccia
43:18dei due banditi armati e mascherati
43:20che sabato sera hanno trafugato
43:22dalla chiesa di San Geremia a Venezia
43:24le spoglie di Santa Lucia
43:26la polizia sta avvaliando diverse ipotesi
43:28ma fino a questo momento il movente del furto
43:30è avvolto nel mistero
43:32nel 1992 dalla Galleria Estense
43:34di Modena spariscono 5 quadri
43:36di maestri come Velasquez
43:38il Greco e Correggio
43:40ma soprattutto nel 1991
43:42da Padova era sparito
43:44il mento di Sant'Antonio
43:46buonasera è rimasta chiusa al pubblico oggi
43:48la Galleria Estense di Modena dove ieri era stato
43:50messo a segno il clamoroso furto
43:52sono tutti oggetti dal valore inestimabile
43:54ma praticamente invendibili
43:56soprattutto le reliquie dei santi
43:58per esempio il mento di Sant'Antonio
44:00che ci fa felice maniero
44:02con quella roba
44:04che poi viene tutta regolarmente ritrovata
44:06dalle forze dell'ordine
44:08sono state ritrovate e già consegnate
44:10alla patriarca di Venezia
44:12le spoglie di Santa Lucia
44:14trafugate la sera del 7 novembre
44:16nella chiesa di San Geremia
44:18dove oggi festa della Santa
44:20incessante è il pellegrinaggio
44:22dei fedeli
44:24felice maniero ha capito una cosa
44:26molto importante
44:28prima ancora che cominci Cosa Nostra
44:30con gli attentati al patrimonio artistico del 1993
44:32felice maniero ha capito
44:34che le opere d'arte hanno un grande valore
44:36non solo finanziario
44:38soprattutto per lo Stato
44:40c'è l'uso strumentale dei beni artistici
44:42perché la lingua del santo
44:44è stata portata via
44:46solo per ottenere la scarcerazione
44:48di uno dei suoi cugini
44:50e lì proprio fu fatta la trattativa
44:52per ottenere prima
44:54gli arresti domiciliari di questo ragazzo
44:56e poi la scarcerazione
44:58con riduzione di pena
45:00da parte della corte d'appello
45:02per detenzione di droga
45:04lo stessa cosa avviene
45:06se volete
45:08col discorso della rapina
45:10compiuta al museo di Modena
45:12in cui furono portati via
45:145 quadri di notevole valore
45:16fu una mossa preventiva addirittura
45:18cioè è stata giocata più tardi
45:20gioielli, soldi, opere d'arte
45:22reliquie religiose
45:24soltanto nei primi 5 anni
45:26la banda maniero mette a segno
45:28più di 22 rapine miliardarie o quasi
45:30ripulendo negozi, banche
45:32uffici postali, laboratori diorefici
45:34e ville
45:46qualche volta però
45:48non va come dovrebbe
45:52il signor Agnoletto ha un'armeria
45:54ed è presidente di una cooperativa di vigilanza
45:56nella cui sede parcheggiano i furgoni
45:58blindati che servono a quasi tutta la provincia
46:00di Venezia
46:02nel cavo della ditta ci sono gli incassi dei supermercati
46:04della zona e tra sabato e domenica
46:06anche quelli dell'autostrada
46:08un sacco di soldi
46:12ma non è facile arrivarci
46:14tra le camere di sicurezza ci sono le guardie
46:16e la struttura è blindata
46:18certo si potrebbe convincere
46:20il signor Agnoletto ad aprire la strada
46:22ai banditi ma c'è un problema
46:24come dicono gli uomini incaricati di studiare il colpo
46:26il signor Agnoletto è
46:28non corruttibile
46:30bisogna fare in un altro modo
46:32mia moglie era incinta al settimo mese
46:34del secondo bambino e mia figlia aveva
46:36due anni
46:38a mezzanotte e venti circa
46:40suona il campanello del condominio
46:42e mi dicono
46:44che appunto è il nucleo di polizia tributaria
46:46devono salire per fare
46:48una verifica
46:50io apro
46:52questi salgono con l'ascensore
46:54mi trovo di fronte alla porta
46:56socchiusa
46:58mi fanno vedere un mandato
47:00di perquisizione autentico
47:02del tribunale di Venezia
47:04a firma del dottor Pavone del magistrato
47:06che conoscevo perché
47:08ero mio cliente quando avevo un'armeria
47:10col timbro famoso verde
47:12che lui usava
47:14perciò dico l'ho ritenuto
47:16valido
47:18l'idea è quella di portarsi via il signor Agnoletto
47:20e la sua famiglia e poi usare
47:22sua moglie e sua figlia per ricattarlo
47:24e farsi aprire la strada fino al cavo
47:26il signor Agnoletto ha qualche dubbio
47:28uno dei finanzieri indossa
47:30calzoni troppo corti per la sua altezza
47:32e imbraccia un mitra che non sembra
47:34quello d'ordinanza
47:36però ormai la sua famiglia è stata caricata su una macchina
47:38lui deve salire su un'altra
47:40assieme agli uomini armati
47:42si ritrovano tutti in un casolare in aperta campagna
47:44mi sono sentito puntare
47:46da una persona che c'era dietro
47:48una pistola alla nuca
47:50e mi ha detto continua a camminare
47:52dopo altrettanti 5-6 metri
47:54ho sentito armare l'arma
47:56ho sentito il clic
47:58dell'armamento della canna
48:00ho pensato qui
48:02faccio altri 2-3 passi
48:04e mi sparano un colpo alla nuca
48:06da qui dietro la pistola
48:08e l'ho spostata
48:10di 10 cm
48:12il maldivente che c'era dietro
48:14ha cominciato a dire molla l'arma
48:16lascia l'arma, lascia l'arma
48:18molla l'arma in dialetto
48:20io non l'ho lasciata
48:22nel contempo dalla mia sinistra
48:24mi sono arrivati due pugni e due calci
48:26da queste due persone che avevo a sinistra
48:28e son caduto per terra
48:30il signor Agnoletto conosce le armi
48:32e quando si ritrova a terra
48:34la pistola di uno dei banditi
48:36impugnata per la canna
48:38fa presto a impugnarla per il verso giusto
48:40il bandito si getta su di lui
48:42e il signor Agnoletto spara
48:44ho sparato due colpi
48:46questa persona è caduta
48:48come è caduta
48:50dalla mia destra
48:52se non ricordo male
48:54hanno cominciato a dire
48:56sparate, sparate
48:58perché è armato, è armato
49:00dalla mia sinistra
49:02i colpi che hanno cominciato a sparare
49:04nei miei confronti
49:06mi sono trovato disteso a terra
49:08e con un'emorragia interna
49:10che cominciava a soffocarmi
49:12c'è stato un momento di silenzio
49:14in questa emorragia interna
49:16ho provato ad alzarmi
49:18e ho sentito la gamba sinistra
49:20che era completamente
49:22non mi dava
49:24segni di vita
49:26mi sono alzato
49:28come mi alzo per respirare
49:30una grossa emorragia
49:32che mi continuava a venire di sangue
49:34una persona sopra di me
49:36mi dice stai giù
49:38non muoverti altrimenti ti sparo e ti finisco
49:40ma non è l'unica volta
49:42che le cose vanno male
49:44una sera mi trovavo al bar
49:46è arrivato un maniero con suo cugino
49:48ha detto vieni via con noi altri
49:50ho detto dove andiamo
49:52siamo andati sulla strada
49:54che va verso Chioggia
49:56ha detto vieni con noi altri
49:58ha detto prova
50:00dobbiamo provare l'esplosivo
50:02poi ho chiesto ma cosa dobbiamo fare questa cosa qua
50:04dobbiamo fare una rapina a un treno
50:06il treno è il diretto Venezia Milano del pomeriggio
50:08felice maniero ha avuto una dritta
50:10ha saputo che sul vagone postale
50:12ci dovrebbero essere 7 o 8 miliardi di lire
50:18il piano sarebbe quello di salire sul treno a mestre
50:20bloccarlo in aperta campagna col freno di emergenza
50:22assaltarlo con le armi
50:24far saltare il portellone blindato del postale
50:26con l'esplosivo
50:28e portare via tutto
50:32dicembre 1990
50:34ore 18 e 15
50:36all'altezza di Barbariga di Vigonza
50:38poco prima dell'arrivo alla stazione di Padova
50:40felice maniero
50:42vede il segnale che gli fanno i suoi che stanno appostati in campagna
50:44si attacca al freno di emergenza
50:46e blocca il treno
50:48in aperta campagna
50:52allora il maniero felice
50:54col megafono
50:58ha detto ai poliziotti
51:02di riuscire a mani alzate
51:04dal vagone blindato
51:06i poliziotti in automatico
51:08come vedevo la porta
51:12quella dove finiva il vagone
51:14porta valori, i poliziotti sono scappati via
51:16la carrozza del postale dovrebbe essere blindata
51:18maniero fa applicare
51:20una carica di C4 un esplosivo
51:22molto potente
51:24alla sara cinesca del postale
51:28ma in quel momento
51:30succede qualcosa
51:32c'è un treno che arriva dalla parte opposta
51:34è il diretto Bologna Venezia
51:36carico di militari in licenza
51:38di pendolari e di studenti
51:48il diretto dovrebbe sfilare accanto al treno
51:50fermato dai banditi e proseguire
51:52ma vedendo tutta quella confusione
51:54come da regolamento
51:56si ferma affiancandolo
51:58in quel momento felice maniero
52:00ordina di far esplodere la carica
52:02poi quando abbiamo attaccato la misa
52:04siamo entrati dentro in questo vagone
52:06che in teoria dovevano essere 6 miliardi
52:08invece c'erano 100 milioni
52:10siamo fuggiti
52:12poi abbiamo rubato due macchine
52:14vicino
52:16siamo andati a casa
52:18purtroppo il postale non è blindato
52:20l'esplosione squarcia la parete
52:22del postale e investe
52:24il treno per Bologna che stava fermo
52:26dall'altra parte
52:28c'è una ragazza che si chiama Cristina Pavesi
52:30Cristina ha 22 anni
52:32è di Conegliano Veneto
52:34e fa l'università a Venezia
52:36lettere filosofia, ultimo anno
52:44l'esplosione la prende in pieno
52:46con i vetri dei finestrini
52:48e con la lamiera della saracinesca del postale
52:50che sfonda la parete dalla sua parte
52:52Cristina muore e rimangono ferite
52:5413 persone
52:56un giorno dopo quando abbiamo sentito di questa
52:58siamo stati tutti male perché
53:00era una cosa non voluta
53:02c'è molta violenza nel Veneto di quegli anni
53:04sia da parte della malla del Brenta
53:06che anche da parte di altre bande
53:08che non sono direttamente riconducibili a Felice Maniero
53:16gioco d'azzardo, estorsioni, rapine, riciclaggio
53:18anche i sequestri di persone
53:20come quello di un imprenditore
53:22e di due familiari di industriali
53:24Felice Maniero
53:26non trascura nessun ramo
53:28dell'industria del crimine
53:30che gli viene offerto dal territorio
53:32o dalle circostanze
53:34come il traffico di armi
53:36dal momento che siamo in Veneto
53:38ad un passo dal confine con la Jugoslavia
53:40e siamo negli anni in cui quel paese
53:42si sta frantumando nella guerra civile
53:44Felice Maniero con il figlio dell'allora presidente
53:46nazionalista croato Tugiman
53:48Maniero inviava
53:50nell'allora Jugoslavia
53:52vestiti, cibo per la popolazione
53:54ma soprattutto tante tante armi
53:56che poi venivano utilizzate
53:58appunto durante il conflitto
54:00al contempo Tugiman
54:02faceva avere delle armi leggere
54:04e non solo che venivano appunto
54:06utilizzate dalla malla per le loro
54:08azioni criminose
54:10Tutto questo significa un mucchio di soldi
54:12una montagna di denaro
54:14sulla quale sta seduto lui Felicetto Maniero
54:16che se agli inizi della sua carriera
54:18poteva vantarsi di essere uno degli uomini
54:20più ricchi del Veneto
54:22adesso lo è sicuramente molto di più
54:24Il successo di Felice Maniero
54:26e della sua malla
54:28in quella zona coincide
54:30con il successo dell'economia
54:32e lo sviluppo di quella economia
54:34che è un'economia
54:36di cui non ci si accorge
54:38che è un'economia che ottiene un successo
54:40strepitoso tra la fine degli anni 70
54:42e la fine degli anni 80
54:44quasi
54:46all'insaputa del mondo
54:48e quasi all'insaputa
54:50degli stessi Veneti
54:52ed è evidente che in un contesto
54:54di questo genere
54:56un'impresa come quella, chiamiamola così, criminale
54:58come quella
55:00di Felice Maniero
55:02trova un terreno, tra virgolette, fertile
55:04per le sue attività
55:06fertile è una certa misura
55:08è più possibile nascondersi
55:10è più facile nascondersi
55:12in una realtà senza grandi centri
55:14perché una realtà senza grandi centri
55:16è una realtà che è tutta periferica
55:18è una realtà
55:20nella quale lo sviluppo
55:22anche urbano
55:24ti trasforma in una specie di Los Angeles
55:26in fretta
55:28tu ti nascondi facilmente
55:30tu non sei visibile
55:32e allo stesso tempo la ricchezza cresce
55:34e quindi i consumatori potenziali
55:36criminali
55:38si moltiplicano
55:40e anche i bersagli criminali
55:42e sono piccoli bersagli
55:44ma tanti piccoli bersagli
55:46la cui ricchezza cresce in molti

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