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00:00E opera di cosa nostra tutto questo? E' strana quella strage, e ancora più strana
00:08è quella che avviene soltanto 57 giorni dopo, 19 luglio 1992, 16 e 58, Palermo, via d'Amelio.
00:16Un'autobomba ha ucciso il procuratore aggiunto Paolo Borsellino e gli agenti della scorta
00:42Claudio Traina, Emanuele Aloi, Agostino Catalano, Vincenzo Limulli e Walter Cusina.
00:47Quando a breve distanza fu ucciso Borsellino, quindi l'altro magistrato della lotta alla mafia,
00:56intoppiamente la sensazione che la democrazia passava una curva e che la vedeva molto
01:07debole, questo non si può negare. Una strana bomba, anche questa, a sparire da luogo del
01:13delitto, questa volta, è l'agenda rossa di Paolo Borsellino. L'agenda rossa è importante
01:18perché raccoglie tutti i pensieri, tutti i fatti, tutte le annotazioni di Paolo Borsellino fatte
01:26nei 56 giorni che si separano Capaci da via d'Amelio. Quella è un'agenda che gli aveva
01:31regalato l'arma dei Carabinieri a Natale del 91, che lui non l'aveva mai utilizzata e ha cominciato
01:36a utilizzare dopo Capaci. In quell'agenda probabilmente c'è scritta la ragione sia
01:42della morte di Falcone sia probabilmente anche della sua. E poi c'è un'altra cosa, ancora più strana.
01:52Per quell'autobomba che ha ucciso un magistrato e cinque uomini della sua scorta sono stati
01:56celebrati tre diversi procedimenti, che alla fine hanno condannato molti esponenti della
02:00cupola di Cosa Nostra e anche Vincenzo Scarantino, l'uomo che ha rubato la Fiat 126 che è stata
02:06imbottita di esplosivo.
02:12La squadra Falcone-Borsellino, il gruppo speciale di investigatori coordinato dal questore Arnaldo
02:17Labarbera, riesce ad individuare rapidamente Scarantino e attraverso la sua collaborazione
02:23ad arrivare presto agli organizzatori della strage. Fin dall'inizio però c'è qualcosa che
02:29non torna. Qualcuno, per esempio, ha dei dubbi sulla rapidità dell'inchiesta che porta fino a Scarantino.
02:42Scarantino dichiara, poi ritratta, poi ritratta la ritrattazione. C'è un verbale che contiene note
02:47a margine scritte da un poliziotto che sembrano aggiustare le dichiarazioni e ci sono anche due
02:52relazioni del magistrato Ilda Bocassini, allora applicata a Caltanissetta, che ritengono Scarantino
02:57non attendibile.
03:00Poi, molti anni dopo, arrivano le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza.
03:05Spatuzza aveva un ruolo particolare, non quello che si crede, nel senso che per un certo periodo di tempo
03:12è stata una persona assolutamente riservata, addirittura nemmeno dentro Cosa Nostra in maniera organica,
03:20ufficiale, non aveva prestato nessun giuramento e viene fatto entrare ufficialmente in Cosa Nostra
03:28quasi alla fine, nel 1995, è stato alla presenza di Brusca e Matteo Messina Denaro.
03:40Dopo poco tempo viene arrestato come latitante. Un giorno mi arriva una comunicazione dal carcere
03:47che mi vuole parlare.
03:48Gaspare Spatuzza dice che Scarantino non c'entra niente e che quella 126 l'ha rubata lui.
03:58Spatuzza spiega l'effettivo luogo in cui la macchina era parcheggiata, racconta i dettagli del furto
04:04e racconta che dal momento che aveva i freni consumati glieli ha fatti rifare prima di imbottirla di esplosivo.
04:15Sono tutti dettagli che corrispondono alla verità.
04:19Spatuzza dice anche un'altra cosa. Dice che quando si trovava in quella rimessa per preparare la 126
04:26avrebbe visto anche un uomo che era estraneo a Cosa Nostra.
04:29Dice di riconoscerlo da una fotografia come un funzionario del SISDE,
04:33che sarebbe lo stesso a cui apparteneva quel bigliettino ritrovato sul luogo della strage di Capaci.
04:39Di questi giorni, per esempio, il fatto che sia stato accertato che alcuni soggetti come Scarantino ed altri
04:48che hanno reso delle dichiarazioni, che hanno portato alla condanna di persone per la strage di Via D'Amelia
04:56sono dei falsi collaboratori e che qualcuno ha concepito un depistaggio delle indagini
05:04che sono state tarate verso il basso, verso dei piccoli crimineli borgata
05:09proprio mentre stavano prendendo il volo per altre direzioni.
05:14Per la procura di Caltanissetta, che riapre le indagini, Gaspare Spatuzza è molto più credibile di Vincenzo Scarantino
05:20e ritenendo che lo fosse anche allora, al tempo delle prime indagini,
05:23mette sotto inchiesta cinque investigatori del pool Falcone-Borsellino di Arnaldo Labarbera, che nel frattempo è morto.
05:31Chi conduce le indagini in questo momento non usa effettivamente questo termine di depistaggio
05:37perché abbiamo delle indagini condotte forse non sufficientemente in modo approfondito
05:45in alcuni casi forse sviati, bisogna capire intanto se questo sviamento è dovuto a una foca investigativa
05:52finalizzata ad assicurare alla giustizia nel più breve tempo possibile gli colpevoli
05:57e quindi rappresentare una verità, oppure se non siamo in presenza di una asettica foca investigativa
06:03ma da una volontà di depistare.
06:06Perché uccidere un altro magistrato? E perché ucciderlo in quel modo?
06:10A meno di due mesi di distanza dalla strage precedente?
06:13Perché dopo la morte di Paolo Borsellino non soltanto l'opinione pubblica ma anche lo Stato reagisce duramente
06:19soprattutto con una serie di iniziative chiamate Decreto Martelli dal Ministro di Grazie e Giustizia Claudio Martelli
06:25che comportano l'intensificazione delle pene per i mafiosi mentre altri finiscono al 41 bis.
06:31Il fatto d'urgenza del decreto cosiddetto Falcone contenente le misure più dure per il contrasto alla mafia
06:37lo si porta in Parlamento alla Camera dei Deputati per essere convertito in legge.
06:42E lì incomincia una strana manfrina fatta di dubbi, perplessità.
06:50Ecco perché ho dovuto firmare io il decreto di trasferimento di 400 boss mafiosi
06:56perché non si trovava più uno che lo volesse firmare.
06:59Cioè chi di competenza dal direttore dell'amministrazione penitenziaria
07:03via via ai vari funzionari competenti non ce n'era uno.
07:07Ci sono solo 57 giorni a separare la strage di Capaci da quella di Via d'Amelio.
07:12Perché tutta quella fretta? Ecco forse la risposta va cercata proprio in quei 57 giorni.
07:18Pensare che tutto dipenda esclusivamente da me significherebbe addossarmi.
07:29Sarei prontissimo ad addossarmelo se fosse utile, ma non lo è.
07:33Tutta la responsabilità deve andare contro la mafia e questo è sbagliato.
07:37Tutto questo è profondamente ingiusto nei confronti di colleghi.
07:41Succede che in quei giorni, poco dopo la morte di Falcone,
07:44Massimo Ciancimino, il figlio di Don Vito, si trovi a Roma in aeroporto
07:48in attesa del volo che lo riporta a Palermo.
07:50Su quel volo c'è anche un capitano del ROS, il raggruppamento operativo speciale dei Carabinieri,
07:56che si chiama Giuseppe De Donno e che ovviamente conosce Massimo Ciancimino.
08:00Il volo è quasi vuoto e così i due possono mettersi uno fianco all'altro.
08:04Roma-Palermo ovviamente è un volo che chiaramente è stato tutto intento
08:10a raccontare quello che era successo da lì a poco, cioè l'omicidio del giuge Falcone.
08:14Forte anche del fatto che lui conosceva quali erano i miei rapporti con il dottor Falcone,
08:20rapporti molto sinceri, anche molto cordiali.
08:23Cosa ne pensavo io? Ovviamente non potevo che pensarne male.
08:27Da lì il primo approccio mi chiese, è suo padre, cosa ne pensa di tutto questo?
08:31Mio padre ha una sua visione, mio padre è convinto che tutto questo fa male alla Sicilia.
08:37Mi ricordo che già allora usai le parole che mi furono dette da mio padre,
08:40già mio padre dall'onorevole di me dice questa non è più mafia, questo è terrorismo.
08:45Il Ciancimino non trovava una spiegazione logica al perché della strage di Capaccio,
08:52ma anzi la vedeva come un fatto negativo per Cosa Nostra in quel particolare frangente,
09:01tranne che la strage non scaturisse da situazioni, da interessi, da circostanze
09:09che esulavano da un contesto prettamente mafioso.
09:14E da lì la richiesta del Capitano De Donno se era il caso di poter,
09:19se era il caso prima di tutto di chiedere un incontro a mio padre,
09:22laddove il caso è secondo lui poteva aver eseguito questa sua richiesta.
09:28Mi ricordo che risposi con le parole che chiunque avrebbe usato in quel caso,
09:32ma se avete bisogno di parlare con mio padre credo che lo mandate a chiamare,
09:36non credo sia difficile.
09:37Dice no, non è poco in quella veste che vorremmo incontrare suo padre.
09:41Io e i miei superiori siamo interessati a un colloco con suo padre di natura personale.
09:48Mi ricordo che già subito chiesi qual era l'argomento e lui mi disse
09:51l'argomento è giungere alla fine di questa mattanza,
09:55cercare una conclusione possibile per cercare di evitare ulteriori spargimenti di sangue.
10:00Massimo Ciancimino riporta il messaggio a Don Vito,
10:03che accetta di fare da intermediario contro Torina e Corleonesi.
10:07E lì mio padre dov'era chiesto le giuste autorizzazioni a quelli che erano stati
10:11i suoi principali referenti lungo questo suo percorso,
10:16questa carriera politico-mafiosa lunga più di un trentennio,
10:22per cui con quel signor Franco e con il buon signor Lo Verde alias Provenzano
10:27una volta avuto le autorizzazioni che si inizia questa trattativa.
10:31De Donno fa la proposta a Ciancimino e Ciancimino accetta.
10:36E così inizia quella che è stata chiamata la trattativa e che è ancora adesso
10:40oggetto di processi, di interpretazioni e di indagini.
10:43Da una parte Cosa Nostra con a capo Totò Riina e con Don Vito come mediatore
10:48e dall'altra parte i carabinieri del ROS, il capitano De Donno e il suo superiore,
10:52il colonnello Mario Mori.
10:54E nel corso di questi incontri facemmo intuire al Ciancimino che chiaramente
10:59questa non era una nostra iniziativa personale.
11:03Lo scopo di Totò Riina è quello di far accettare allo Stato il papello.
11:07Una dozzina di richieste che comprendono la revisione del maxiprocesso,
11:11l'annullamento del 41 bis e di molte limitazioni carcerarie,
11:15l'annullamento della legge Rognoni-La Torre sul sequestro dei beni,
11:18la revisione della legge sui pentiti, la chiusura delle supercarceri
11:23e poi anche, curiosamente, l'abolizione della tassa sui carburanti per la Sicilia
11:27come per la Valle d'Aosta.
11:29Era fine giugno del 92, dice Martelli, un mese dopo la strage ai Capaci
11:33quando l'ex collaboratrice di Giovanni Falcone, Liliana Ferraro,
11:36lo avvertì che il capitano del ROS e dei carabinieri De Donno le aveva chiesto
11:39un appoggio ministeriale per avviare colloquio con l'ex sindaco Vito Ciancimino
11:43e bloccare le stragi, ma la Ferraro aggiunse altro.
11:46Però la dottoressa Ferraro da parte sua informò il dottor Borsellino?
11:50Sì, sì, sì, informò Borsellino, mi disse che l'aveva informato
11:54di questo colloquio col capitano De Donno.
11:58Ho riferito a Paolo di questo e mi disse qualcosa del tipo
12:03va bene, adesso ci penso io.
12:05Poi, mentre la cosiddetta trattativa è in corso, Cosa Nostra uccide Paolo Borsellino.
12:11Nessuno sa ancora con esattezza cosa possa legare la decisione di uccidere
12:17Paolo Borsellino con la trattativa di cui ci è venuto a parlare Massimo Ciancimino.
12:25C'è però, come dire, una ricostruzione che mette insieme degli avvenimenti
12:32che messi insieme assumono un particolare significato.
12:36E cioè, se Borsellino apprende all'ultimo momento dell'esistenza di una trattativa
12:44o perché, come abbiamo visto, io lo racconta la dottoressa Liliana Ferraro
12:50o perché gli stessi carabinieri in qualche modo io lo fanno capire,
12:56allora bisogna chiedersi Borsellino sarebbe stato d'accordo o no
13:03per portare avanti una simile trattativa.
13:06Se non fosse stato d'accordo, a mio parere, sarebbe stato, come dire,
13:11un imperimento al proseguimento della stessa trattativa.
13:15E allora si capirebbe perché Cosa Nostra intende eliminare un ostacolo
13:21a una trattativa che ha interesse in prima persona perché da quella trattativa
13:26si aspetta la risoluzione di molti dei suoi problemi.
13:29In quei giorni, quando il magistrato parla con i familiari,
13:32non dice se un giorno sarà ucciso, ma quando sarà ucciso,
13:36come sapesse di correre un pericolo imminente.
13:38E i colleghi di lavoro dicono che faceva tutto con molta fretta,
13:42come se avesse i giorni contati. Perché?
13:45Perché aveva saputo della trattativa e di quello che significava
13:48e quindi sapeva di essere in pericolo.
13:50È per questo che è stato ucciso Paolo Borsellino?
13:53Perché era un serio pericolo per quella trattativa?
13:56Non ho mai avuto eccessiva fiducia sulla possibilità di una scorta
14:03di evitare azioni criminali nei confronti di un soggetto a rischio.
14:11Mi sento protetto nel senso che ormai da 10 anni a questa parte
14:16ho adottato sistemi di vita tali che lasciano poco spazio
14:20a chi volesse ideare qualche azione criminosa nei miei confronti
14:25per portarla a compiamento.
14:27Ora, com'è possibile invece che la casa della madre,
14:31dove lui si recava settimanalmente a colazione,
14:34non sia stata posta sotto sorveglianza consentendo ai mafiosi
14:40di imbottire di tritolo una macchina e di lasciarla lì,
14:44incustodita, credo, per un'intera giornata?
14:47Tanto è inconcepibile che la sera stessa dell'assassinio di Borsellino
14:53mi recai a Palermo, convocai i vertici di tutte le forze dell'ordine
14:56e della magistratura e feci la più violenta scenata che abbiamo mai fatto
15:01nella mia esperienza politica accusandoli nel loro assieme
15:06o di incuria colpevole o di qualcosa di peggio
15:09e ne chiesi la rimozione e la ottenni.
15:11La paura?
15:13La paura, guardi, sarebbe assurdo sostenere che paura non se ne prova.
15:19Ci sono dei momenti in cui la paura si prova,
15:23l'importante è che assieme alla paura ci sia il coraggio.
15:26In ogni caso la strage di Via D'Amelio è un duro colpo per la stessa trattativa
15:30che di fatto si interrompe.
15:32Il colonnello Mori dice a Ciancimino che non ha niente da offrire
15:35e che la sua trattativa era finalizzata soltanto all'arresto di alcuni latitanti.
15:39Peraltro non avevo nulla da offrire io perché loro mi hanno detto
15:43che cosa offriteci e allora a questo punto disse
15:46Noi offriamo questo, i vari Riina, Provenzano e Soci si costituiscono
15:51e lo Stato tratterà bene loro e le loro famiglie.
15:55A questo punto Ciancimino si imbezia liberamente,
15:58mi ricordo era saluto, batte le mani sulle ginocchia,
16:02balzò in piedi e disse
16:04Lei mi vuole morto, anzi vuole morire anche lei.
16:07Io questo discorso non lo posso fare a nessuno.
16:10E quindi rimaniamo che la trattativa ha un momento di ripensamento
16:16e poi vediamo come va.
16:18Massimo Ciancimino racconta che si stupisce della strage anche suo padre.
16:22Ma come, dice Don Vito, stiamo trattando con lo Stato
16:25e ne ammazziamo un esponente autorevole come Paolo Borsellino?
16:29Riina per lui era il personaggio che ho citato precedentemente,
16:32quello così prevedibile, quello che si irrita solo nel farlo aspettare.
16:36Non è un uomo da strategia, non è un uomo da mettere su un piano,
16:40è l'uomo che ha sempre ragionato di pancia, impuzzivo,
16:43un uomo che è proprio irruento nei suoi modi.
16:47Era dove anche mio padre ha stato anche sincerato
16:54e anche la sua condizione rafforzata dall'opinione di Provenzano
16:59che qualcuno stava riempendo Riina
17:02con una serie di idee e di propositi assurdi.
17:07Per cui lì l'idea di mio padre è che trattare con questo personaggio era inutile.
17:11Don Vito resta dell'idea di una volta.
17:13Totò Riina è sempre Totò Riina.
17:15Non è come quell'altro suo amico d'infanzia, l'ingegner Lo Verde.
17:18Insomma, con Bernardo Provenzano si può parlare,
17:21con quell'altro Totò Riina no.
17:23Sin dall'inizio mio padre aveva paventato come l'unica soluzione possibile
17:27far giungere alla cattura di Riina.
17:30Per chi c'è soltanto eliminato Riina,
17:32soltanto una volta Riina fuori da questi giochi,
17:35si può realmente instaurare una trattativa.
17:38Ovviamente l'eliminazione di Riina non doveva essere una eliminazione fisica.
17:43Secondo mio padre andava, per dirla proprio con le sue parole,
17:47andava impupato un arresto.
17:49In che senso impupato?
17:51Nel senso un arresto che doveva anche comunicare a tutti quelli che erano
17:56che era qualcosa che si era giunti per cercare di fermare
18:01quello che poi sarebbe stata, secondo mio padre,
18:03anche la fine stessa dell'organizzazione Cosa Nostra.
18:06Per la prima volta Cosa Nostra si è voluta proprio mettere contro lo Stato,
18:11contro le istituzioni.
18:12Palermo, 15 gennaio 1993.
18:20I carabinieri del capitano ultimo sorprendono dopo un lungo postamento Totò Riina.
18:24Mentre esce in macchina dal palazzo in cui si era nascosto.
18:27E lo arrestano mettendo fine a 30 anni di latitanza.
18:35Riina Salvatore.
18:39Fu Giovanni.
18:42Nato il 16-11-1930.
18:45Un'operazione che resta comunque uno dei più grandi successi delle forze dell'ordine
18:49e del gruppo dei carabinieri che la realizza.
18:51Nonostante le polemiche che la seguono.
18:53Perché il covo di Totò Riina non viene perquisito subito.
18:56Lasciando a qualcuno il tempo di svuotarlo completamente
18:59e rimbiancare addirittura le parenti.
19:01Se si fosse fatta la perquisizione nella villa di Totò Riina dopo il suo arresto,
19:05ci sarebbe stato il finimondo.
19:07Dentro c'erano documenti imbarazzanti per diversi uomini delle istituzioni.
19:11Lo afferma Giuse Vitale, neocollaboratrice di giustizia.
19:15I verbali del suo interrogatorio sono stati depositati questa mattina
19:19al processo che vede imputati di favoreggiamento aggravato
19:22nei confronti di Cosa Nostra, Mario Mori e Sergio De Caprio.
19:26Dopo l'arresto di Riina, raccontano diversi collaboratori di giustizia,
19:30altri mafiosi andarono nella villa a prendere la moglie e i figli del boss,
19:34svuotarono l'appartamento, compresa la cassaforte
19:37e tinteggiarono persino le pareti per evitare che rimanessero impronte.
19:41Per questo il capitano Sergio De Caprio, il capitano ultimo,
19:45e il colonnello Mario Mori verranno processati e poi assolti con formula piena.
19:55Bernardo Provenzano invece, l'ingegnerlo verde,
19:58resterà latitante ancora per molto tempo.
20:01Da quando ho incominciato la mia attività come procuratore capo a Palermo
20:08e cioè dal 1999, uno degli obiettivi che mi ero proposto
20:12era proprio la cattura di Provenzano, che era diventato ormai un mito,
20:17era il mito dell'invincibilità della mafia,
20:20dell'impossibilità di catturare questa che era diventata la primula rossa
20:25che metteva in Berlina anche lo Stato e i suoi organi.
20:29Beh, più volte io mi sono ritrovato a non poter arrivare all'obiettivo
20:37per situazioni che erano inspiegabili, perché nonostante tutte le precauzioni
20:45e la quasi certezza di arrivare all'obiettivo,
20:49poi alla fine c'era qualcosa che, come se qualcuno lo potesse avvertire
20:55e che ce lo faceva sfuggire.
20:57Sulla mancata cattura di Bernardo Provenzano si è appena aperto un processo
21:00a carico del generale Mario Mori e di altri ufficiali dei Carabinieri,
21:04a cui spetta stabilire se Bernardo Provenzano sia stato in qualche modo aiutato
21:08oppure se sia stata cosa nostra, come è successo in altre occasioni,
21:12a riuscire a proteggerne con i suoi mezzi la latitanza.
21:18Torniamo alle stragi e torniamo alle bombe,
21:21perché nonostante l'arresto di Totò e Ina, queste continuano,
21:24affidate all'organizzazione dei fratelli Graviano e del loro braccio destro,
21:28Gaspar e Spatuzza.
21:30La prima autobomba esplode alle 21.40 del 14 maggio 1993
21:35all'incrocio tra via Fauro e via Boccioni, a Roma,
21:38mentre sta passando un'auto con a bordo il giornalista Maurizio Costanzo
21:42e la moglie Maria De Filippi, 24 feriti.
21:48La seconda esplode nella notte tra il 26 e il 27 maggio
21:52nel centro storico di Firenze, in via De Georgofili.
21:55Fa crollare parte della Torre del Pulci
21:57e arriva a danneggiare la vicina Galleria degli Uffizi.
22:04Uccide 5 persone, uno studente universitario Dario Capolicchio
22:08e poi Fabrizio Nencioni, la moglie Angela e le figlie Nadia e Caterina.
22:13Nadia aveva 9 anni e Caterina solo 50 giorni.
22:17I feriti sono 37.
22:26Ci furono purtroppo anche i morti, ma quel che si intravedeva
22:30era una sfida temeraria lanciata allo Stato
22:35che veniva colpito nel suo patrimonio più prezioso.
22:41Nel frattempo, infatti, è successa una cosa.
22:44L'allora Ministro della Giustizia Giovanni Conso
22:47nel marzo del 1993 non rinnova il 41 bis
22:51a 140 mafiosi sottoposti al carcere duro
22:54che infatti decade nel novembre di quell'anno.
22:57Il Ministro Conso dice di averlo fatto
22:59per indurre Cosa Nostra a smettere con le stragi
23:02e dice anche che è stata una sua iniziativa personale
23:05non concordata con nessuno.
23:07Questo afferma il Ministro Conso
23:09davanti alla Commissione parlamentare antimafia
23:12e la Procura di Palermo che lo interroga.
23:14Ho adottato la linea, perché in quel momento mi era apparso opportuno
23:19di non reiterare.
23:21Però al momento, per rispetto della Commissione antimafia
23:25e dell'autorità giudiziaria preferisco non dire nulla.
23:30È strana quella bomba in via dei georgofili.
23:33Non sembra la solita bomba di mafia.
23:35E infatti l'idea di quella bomba
23:37potrebbe non essere tutta di Cosa Nostra.
23:44Antonino Joè è un mafioso della famiglia di Altofonte
23:47che in carcere conosce uno strano personaggio
23:49che si chiama Paolo Bellini.
23:51Bellini è di Reggio Emilia,
23:52ha avuto un passato come estremista di destra,
23:54è legato alle indrine calabresi
23:56e quando conosce Joè è in carcere sotto falso nome
23:59con un passaporto brasiliano.
24:05Insomma, un tipo particolare
24:06che qualcuno ritiene legato ai servizi segreti.
24:12Bellini fa da mediatore tra Cosa Nostra e Carabinieri
24:15per un'altra trattativa
24:16finalizzata a recupero di opere d'arte
24:18e così, parlando, fa notare
24:20quanto sia importante per lo Stato
24:22il patrimonio artistico.
24:26Come affermerà Giovanni Brusca
24:27quando accetterà di collaborare con la giustizia,
24:29Bellini avrebbe detto a Joè
24:31se tu elimini una persona
24:33se ne leva una e se ne mette un'altra.
24:36Se tu elimini un'opera d'arte
24:38lo Stato ci sta attento.
24:40Per esempio una bomba alla Torre di Pisa
24:42oppure alla Galleria degli Uffizi
24:44a Firenze.
24:47Anche la terza autobomba
24:48ha come obiettivo il patrimonio artistico.
24:50Esplode la sera del 27 luglio
24:52in via Palestro a Milano
24:53danneggiando anche il padiglione di arte contemporanea.
25:03Uccide tre vigili del fuoco
25:04Alessandro Ferrari
25:05Carlo Laccatena
25:06e Sergio Pasotto
25:07e un vigile urbano Stefano Picerno
25:09e anche un immigrato
25:10Moussa Firgris.
25:12I feriti sono 12.
25:16La quarta autobomba esplode pochi minuti dopo
25:18a Roma
25:19in piazza San Giovanni il Laterano
25:21danneggia la basilica
25:22e alcuni edifici che ci stanno attorno.
25:24Nessun ferito.
25:27La quinta esplode sempre quella notte
25:29qualche minuto dopo
25:30sempre a Roma
25:31accanto alla chiesa di San Giorgio al Velabro.
25:33Nessun ferito.
25:43Perché vanno avanti le stragi?
25:45Perché continuano le bombe?
25:46Perché così vuole Totò Reina
25:48e l'ala militare dei Corleonesi
25:50quella più feroce
25:51quella stragista
25:52quella di Leluca Bagarella
25:53di Giovanni Brusca
25:54o dei fratelli Graviano
25:56va avanti lo stesso
25:57anche se il capo dei capi è in galera.
25:59È soltanto il tentativo
26:01di riprendere un'assurda trattativa interrotta?
26:04Non si ferma
26:06il cammino del parlamento e del governo
26:09non si ferma
26:12nessuno si illuda
26:15il ristabilimento della legalità e della giustizia
26:20di cui vi è un bisogno essenziale in Italia.
26:23Oppure la trattativa sta continuando
26:25ma con altri interlocutori
26:27con altri punti di riferimento
26:29in Cosa Nostra da una parte
26:30e nella politica dall'altra
26:31con la mediazione di Bernardo Provenzano?
26:34Nel 92 avviene qualcosa di molto diverso
26:37che si passa dalle armi leggeri
26:40con le armi pesanti
26:42in fatte specie con gli attentati
26:45quindi per questo io dico che
26:47partiamo nel 91
26:49ma fine 91, inizio il 92
26:52cambia qualche cosa
26:53cambia la strategia.
26:55Una doppia trattativa quindi
26:56o una trattativa in due tempi
26:58che inizierebbe nella cosiddetta Prima Repubblica
27:01e finirebbe nella Seconda
27:02cambiando in corsa interlocutori
27:04da una parte e dall'altra
27:06e arrivando ad un nuovo accordo
27:08un nuovo equilibrio.
27:17Perché le bombe di quegli anni
27:18hanno un forte effetto
27:19anche sulla situazione politica italiana
27:21una situazione di grande debolezza
27:23e di grande precarietà
27:25in cerca di una sistemazione.
27:27A quasi metà del 92
27:29c'era il governo Andreotti
27:30che era un governo dalla precedente legislatura
27:32che era lì per l'ordinare amministrazione
27:35a giugno nasce il governo Amato
27:37l'ultimo governo della Prima Repubblica
27:40un governo debolissimo
27:42tant'è vero che durò pochissimi mesi
27:44e poi si passò il governo Ciampi
27:46il governo tecnico diciamo
27:48quindi quello proprio è un momento
27:49in cui c'è una Prima Repubblica
27:52che comincia ad avere
27:54forti problemi di asfissia
27:56non è ancora
27:57forse in sala di rianimazione
27:59poi andrà ben oltre
28:00andrà all'obitorio
28:02e una Seconda Repubblica
28:03che non è in mente di nessuno
28:05Anche Gaspare Spatuzza ha dei dubbi
28:07per Giovanni Falcone
28:08e per Paolo Borsellino
28:09avevano brindato
28:11quelle erano cose da mafia
28:13quelle stavano nel DNA di Cosa Nostra
28:15Oggi posso dire che vigliaccatamente
28:18quando avviene l'assaggio dei capaci
28:21come io, come un po' tutti
28:23di Cosa Nostra abbiamo gioiato
28:25quando avviene l'attentato
28:27e danni del giudice Borsellino
28:29in Via D'Amelio
28:30vigliaccatamente ripeto
28:32anche io assieme agli altri abbiamo gioiato
28:34perché in un certo qual modo
28:36rappresentavano per noi
28:38il nostro nemico principale
28:40per questo dico che
28:41Capacia a noi ci appartiene
28:43Via D'Amelio ci appartiene
28:45Firenze non ci appartiene
28:46tutto il resto non ci appartiene
28:48se parliamo di Cosa Nostra
28:50Ma quelle bombe
28:51si stanno portando dietro
28:52troppi morti
28:53troppi morti innocenti
28:54come quelle due bambine
28:55di Via dei Georgofili
28:57Spatuzza ha confidenza
28:59con Giuseppe Graviano
29:00e glielo può chiedere
29:01quindi Giuseppe Graviano
29:03ci chiede a me
29:04all'Onigro
29:05se capivamo qualche cosa di politica
29:08sia io e l'Onigro
29:10abbiamo detto di no
29:12lui ci spiega
29:13che di questo è abbastanza preparato
29:17quindi ci spiega
29:18e ci impiede un qualche cosa
29:20che se andrà a buon fine
29:22ne avremo tutti dei benefici
29:25effettivamente aveva un atteggiamento
29:27abbastanza gioioso
29:29potrei dire come ha vinto una lotta
29:31o quello che sia
29:33o la nascita di un figlio
29:35un'espressione veramente
29:37molto gioiosa
29:38quindi sempre con
29:39quell'espressione gioiosa
29:41mi riferisci che
29:43avevamo chiuso tutto
29:45e ottenuto quello che cercavamo
29:48e questo grazie
29:49alla serietà di quelle persone
29:50che avevano portato avanti
29:52questa storia
29:56che non erano come quei quattro
29:59scusatemi il termine
30:01come quei quattro
30:02craisti socialisti
30:04che si erano preso i voti
30:06nell'88-89
30:08e poi ci avevamo fatto la guerra
30:11mi vengono fatte i nomi
30:13di due soggetti
30:16di Berlusconi
30:18e quelli vennero a dire
30:20a Graviano
30:21sei da quello del Canale 5
30:23
30:24Graviano mi disse
30:25che era quello del Canale 5
30:27aggiungendo che tra cui
30:29c'è di mezzo
30:30uno socompaesano
30:31Dell'Urge
30:34grazie alla serietà
30:36di queste persone
30:38ci avevamo messo
30:39praticamente noi
30:40il paese nelle mani
30:42attenzione
30:43queste sono soltanto
30:44le parole di un collaboratore
30:46di giustizia
30:47attualmente al vaglio
30:48della magistratura
30:49prendiamole per quello che sono
30:51un'ipotesi investigativa
30:52come tutta la storia
30:53che stiamo raccontando
31:01nell'immediatezza
31:03Giuseppe Graviano
31:05mi riferisce che
31:06è bene che ci portiamo
31:08un po' di morte dietro
31:10così chi si deve muovere
31:11si dà una smossa
31:13quindi questo incontro
31:14si conclude con
31:16chi ci affida
31:17il progetto
31:18di questo attentato
31:19contro i carabinieri
31:20attentato che
31:21si doveva fare
31:22sul territorio di Roma
31:23praticamente mi si spiega
31:25che per quanto riguarda
31:27l'attentato contro i carabinieri
31:29di accentuare
31:33la portata diciamo
31:35quindi se parla di potenziare
31:37l'attentato
31:38stavamo usando
31:39una tecnica
31:40mai
31:41così possiamo dire
31:44mai
31:45che qualcosa di genere
31:46neanche i talebani
31:47fino adesso hanno fatto
31:50che onestamente
31:51all'esplosivo
31:52dovevamo mettere
31:53abbiamo messo
31:54più di 50 kg
31:55di tondino di ferro
31:57tagliati da
31:58un centimetro
31:59a due centimetri
32:00per cercare di fare
32:01il più danno possibile
32:04in ogni caso
32:05la sesta autobomba
32:06quella dell'attentato
32:07ai carabinieri
32:08non esplode
32:09e per fortuna
32:10perché si tratta
32:11di una lanciatemma
32:12imbottita di esplosivo
32:13e pezzi di tondino di ferro
32:14una specie di
32:15srap nel micidiale
32:16che avrebbe dovuto
32:17saltare in aria
32:18nel gennaio 1994
32:19nei pressi
32:20dello stadio olimpico
32:21a Roma
32:22in un punto
32:23dove di solito
32:24passano i carabinieri
32:25in servizio allo stadio
32:27Spattuzza e i suoi
32:28hanno sistemato tutto
32:29i carabinieri passano
32:30ce ne sono alcuni
32:31anche a cavallo
32:32i mafiosi
32:33premono il pulsante
32:34del telecomando
32:35ma non succede niente
32:36premono di nuovo
32:37e niente
32:38attentato fallito
32:40diciamo che i pullman
32:41i carabinieri
32:42a cavallo
32:43già si erano
32:44un po' distanziati
32:46gli disse di bloccare tutto
32:50quindi l'attentato
32:51praticamente
32:52è fallito
32:53sei bombe
32:54cinque
32:55nell'arco di tre mesi
32:56e la sesta
32:57che non esplode
32:58ma che avrebbe potuto
32:59provocare più di
33:00duecento morti
33:01l'attentato
33:02praticamente
33:03è fallito
33:04sei bombe
33:05cinque
33:06nell'arco di tre mesi
33:07e la sesta
33:08che avrebbe potuto
33:09provocare più di
33:10duecento morti
33:11come fa notare
33:12nella sua comunicazione
33:13il presidente
33:14della commissione antimafia
33:15Giuseppe Pisanu
33:16è una cosa
33:17che nel nostro paese
33:18non ha precedenti
33:19il presidente
33:20del consiglio
33:21del tempo
33:22un uomo
33:23dell'equilibrio
33:24e della rettitudine
33:25di Carlo Azzeglio Ciampi
33:26ebbe timore
33:27che potesse
33:28esserci
33:29in atto
33:30un colpo
33:31di stato
33:32e c'erano
33:33i fatti
33:34c'erano
33:35uomini
33:36con
33:37uomini
33:38come Falcone
33:39e Borsellino
33:40uccisi
33:41con azioni
33:42clamorose
33:43insieme
33:44alle loro
33:45scorte
33:46c'era
33:47l'attacco
33:48al patrimonio
33:49dello stato
33:50condotto
33:51in maniera
33:52indiscriminata
33:53rivolto
33:54cioè
33:55a produrre
33:56terrore
33:57indiscriminato
33:58terrorismo
33:59allo stato
34:00puro
34:01lo scopo
34:02del terrorista
34:03è quello
34:04di destabilizzare
34:05questo non
34:06è più
34:07un obiettivo
34:08mafioso
34:09o soltanto mafioso
34:10poi
34:11dopo l'attentato
34:12allo Stadio Olimpico
34:13le stragi
34:14cessano
34:15Spatuzza chiede
34:16ai suoi capi
34:17se deve fare un altro
34:18preparare un'altra autobomba
34:19e aspettare un'altra partita
34:20ma da Corleone
34:21gli rispondono di no
34:22basta stragi
34:23per capire
34:24quello che succede
34:25nel 1992
34:26con l'inizio
34:27delle stragi
34:28di Capece
34:29e via d'Amelio
34:30bisogna fare
34:31un passo indietro
34:32e cioè
34:33a quello che accade
34:34negli ultimi mesi
34:35del 1991
34:36perché diversi collaboratori
34:38ci hanno detto
34:39che i vertici
34:40della commissione
34:41regionale
34:42di Cosa Nostra
34:43cioè il massimo
34:44ordono decisionale
34:45dell'organizzazione
34:46mafiosa
34:47per diverse settimane
34:48sono state
34:49in riunione
34:50permanente
34:51in un casolare
34:52della provincia
34:53di Enna
34:54che è stato
34:55individuato
34:56per discutere
34:57di una
34:58strategia
34:59di destabilizzazione
35:00politica
35:01e per la
35:02costruzione
35:03di un'ordine
35:04politico
35:05che il collaboratore
35:06Leonardo Messina
35:07il quale
35:08l'aveva preso
35:09da uno di coloro
35:10che aveva partecipato
35:11il mafioso
35:12massone
35:13Borino Merciche
35:14ha esposto
35:15sia alla magistratura
35:16che alla commissione
35:17parlamentare
35:18antimafia
35:191989
35:201993
35:21c'è un filo
35:22che lega
35:23le bombe
35:24di quegli anni
35:25sia quelle che esplodono
35:26che quelle che non esplodono
35:29e c'è una strategia
35:30dietro gli omicidi
35:31dei primi anni 90
35:32che va oltre
35:33cosa nostra
35:34perché sono strani
35:35quegli eventi
35:46per esempio
35:47c'è chi ne aveva già parlato
35:48mesi prima
35:49che avvenissero
35:50un estremista
35:51di destra
35:52vicino ai servizi segreti
35:53che si chiama
35:54Elio Ciollini
35:55il 4 marzo
35:58Elio Ciollini
35:59il personaggio
36:00coinvolto
36:01nella sagge Bologna
36:03nel carcere
36:04dove era detenuto
36:05il giudice Grassini
36:07nel quale
36:08anche egli
36:09annuncia
36:10che sta per iniziare
36:11una strategia
36:12di destabilizzazione
36:13politica
36:14che inizierà
36:15a marzo
36:17e si concluderà
36:18a luglio
36:19e che si snoderà
36:20con l'omicidio
36:21di uomini politici
36:22e con attentati
36:23dinamitarti
36:24e in effetti
36:25pochi giorni dopo
36:27viene ucciso
36:28l'onorevole
36:29Salvo Lima
36:30e poi
36:33si avranno
36:34le stragi di Capaci
36:35e quella di Via D'Amelio
36:36che si conclude
36:37a luglio
36:38l'insieme
36:39di questi fatti
36:43consente di
36:44delineare
36:45un quadro sconcertante
36:48fa comprendere
36:49quanto sia
36:50minimalista
36:51e quanto sia
36:52debistante
36:55raccontare
36:56la storia delle stragi del 92
36:57e del 93
36:58come opera esclusiva
36:59dei macellai
37:00di Cosa Nostra
37:01qui c'è
37:02un'intelligenza politica
37:03superiore
37:04un'intelligenza collettiva
37:06di cui
37:07alcuni vertici
37:08di Cosa Nostra
37:09sono stati partecipi
37:10ma non sono stati
37:11loro
37:12a concepire
37:14una strategia
37:15così sofisticata
37:17qualunque sia
37:18la verità sulle stragi
37:19un effetto lo ottengono
37:20come lo ottennero
37:21le stragi terroristiche
37:22degli anni 70
37:23e 80
37:24anche grazie
37:25a quelle stragi
37:26se ne va
37:27un intero ceto politico
37:28quello della Prima Repubblica
37:29e se ne va
37:30un intero ceto mafioso
37:31quello
37:32dell'ala militare
37:33dei Corleonesi
37:34che uno dopo l'altro
37:35finiscono tutti in galera
37:36la storia
37:37la cronaca
37:38ci raccontano
37:40come dire
37:41una costante
37:43dell'evolversi
37:44della storia
37:45repubblicana
37:46italiana
37:47ogni volta
37:48che
37:49ci siamo trovati
37:50di fronte
37:51a un cambiamento
37:52epocale
37:53a un cambiamento
37:54politico
37:55a degli spostamenti
37:56sensibili
37:57della politica
37:58ci siamo trovati
37:59di fronte
38:00a degli avvenimenti
38:01luttuosi
38:02a degli avvenimenti
38:03cruenti
38:04è avvenuta così
38:05anche in occasione
38:07della cosiddetta
38:08strategia dell'attenzione
38:09con gli attentati
38:11fatti
38:13compiere
38:14come dire
38:15in sinergia
38:16tra i servizi
38:18e
38:19i giovani
38:20neofascisti
38:21che allora
38:22i famosi
38:23extraparlamentari
38:24di destra
38:25che si prestarono
38:26a questo gioco
38:27referenti politici
38:28come il Don Vito
38:29della vecchia DC
38:30di Salvo Lima
38:31e dei Cugini Salvo
38:32oppure
38:33esponenti
38:34della vecchia mafia
38:35come Totò Riina
38:36sembra quasi
38:37che la trattativa
38:38se li porti via tutti
38:39come se fossero
38:40un necessario prezzo
38:41da pagare
38:42per un nuovo ordine
38:43il leader indiscusso
38:44diventa
38:45provenzano
38:48che
38:49già
38:50da prima
38:51sosteneva
38:52una linea
38:53più morbida
38:54anzi
38:55usava
38:56letteralmente
38:58una espressione
38:59per esortare
39:00i suoi
39:01a cambiare
39:02linea
39:03che
39:04starebbe meglio
39:05in bocca
39:06al presidente
39:07della Confindustria
39:08perché
39:09diceva
39:10fate impresa
39:11e
39:12il fatto è
39:13che
39:14da allora
39:15ad oggi
39:17la mafia
39:18si è
39:19inabissata
39:21ha certamente
39:22subito
39:24colpi
39:26tremendi
39:27è stata
39:28decapitata
39:29ridimensionata
39:33sembra
39:34avere
39:35rinunziato
39:37all'ambizione
39:38più alta
39:39che aveva dimostrato
39:40quella di sfidare
39:41apertamente
39:42lo Stato
39:43quasi fosse
39:44un confronto
39:45tra due potenze
39:46siamo
39:47ormai
39:48a 17
39:4918 anni
39:50di distanza
39:51da quei
39:52fatti
39:54l'inabissamento
39:56continua
39:58ora ci dobbiamo
39:59chiedere
40:00però
40:01ma la mafia
40:02è stata sconfitta
40:04oppure
40:05ha cambiato
40:06completamente
40:07stile
40:09e
40:11ha davvero
40:12definitivamente
40:13imboccato
40:14la via
40:15che l'ultimo
40:16suo leader
40:17le aveva indicato
40:18Bernardo
40:19Provenzano
40:20fatte
40:21imprese
40:22rinunziando
40:25ad usare
40:26la forza
40:28o
40:30almeno per ora
40:31magari
40:32riservandosi
40:33di usarla
40:34ovve
40:36se ne presentasse
40:37dal punto di vista
40:38loro
40:39ben inteso
40:40la stretta necessità
40:41di farlo
40:42la storia recente
40:43del nostro paese
40:44è fatta di stragi
40:45che ne hanno modificato
40:46l'assetto politico
40:47è fatta di eventi
40:48criminali
40:49e di trame oscure
40:50che hanno determinato
41:09e sono anche tanti
41:10gli episodi
41:11della nostra storia recente
41:13sui quali
41:14magistrati
41:15investigatori
41:16giornalisti e storici
41:17vedono le ombre
41:18dei servizi segreti
41:19italiani e stranieri
41:20e di Cosa Nostra
41:21insieme
41:22in un intreccio
41:23tra criminalità
41:24e politica
41:29dallo sbarco degli alleati
41:30in Sicilia
41:31favorito da Cosa Nostra
41:32i cui boss vengono riciclati
41:33nelle prime amministrazioni comunali
41:35alla strage di Portella
41:36della Ginestra
41:37del 1° maggio 1947
41:43dove a sparare
41:44ci sono anche mafiosi
41:45ed ex fascisti
41:46addestrati dai servizi segreti
41:50e poi
41:51la bomba che uccide Enrico Matteini
41:52e il suo aereo
41:53partito da Catania
41:54nel 1963
41:57la scomparsa
41:58del giornalista
41:59Mauro De Mauro
42:00nel 1970
42:05il tentativo di golpe
42:06del Principe Junio
42:07Valerio Borghese
42:08sempre nel 1970
42:10che vede coinvolti
42:11uomini di Cosa Nostra
42:13o come la casermetta
42:14di Alcamo Marina
42:15del 1976
42:17che abbiamo già raccontato
42:20e poi
42:21delitti
42:22rimasti ancora oscuri
42:23come l'omicidio
42:24del Presidente
42:25della Regione Siciliana
42:26Pier Santi Mattarella
42:27nel 1980
42:29o quello
42:30dell'ex Sindaco di Palermo
42:31Giuseppe Insalaco
42:32nel 1988
42:34che quando muore
42:35ha in tasca una tessera
42:36dei servizi segreti
42:38alla moglie
42:39aveva detto
42:40sono entrato
42:41in un gioco più grande
42:42se avessi accettato
42:43certe cose
42:44adesso sarei ricco
42:45e non braccato
42:50Anche l'attentato
42:51dell'Addaura
42:52e le morti
42:53degli agenti Agostino
42:54e Piazza
42:55ricadono in questi intrecci
42:56tra servizi segreti
42:57e mafia
42:58mafia e servizi segreti
42:59sono queste
43:00elementi raffinatissime
43:01a cui alludeva
43:02il giudice Falcone
43:08Stranamente
43:09su alcuni delitti
43:10i killer di mafia
43:11che accettano
43:12di collaborare
43:13con la giustizia
43:14e che pure li hanno ommessi
43:15non dicono niente
43:16come se non sapessero
43:17perché li hanno commessi
43:18come se gli ordini
43:19arrivassero da una logica
43:20che appartiene
43:21a qualcun altro
43:44A volte
43:45sembra quasi
43:46che i capi di Cosa Nostra
43:47considerano i loro uomini
43:48come una sorta
43:49di service
43:50di agenzia esterna
43:51per i servizi segreti
43:52e anche viceversa
43:53partecipando così
43:54alla politica oscura
43:55del nostro paese
43:56E' chiaro
43:57che la trattativa
43:58e le stragi
43:59non era un problema
44:00più di Palermo
44:01non scordiamoci
44:02che
44:03con l'omicidio Lima
44:04di fatto viene chiusa
44:05la strada
44:06quella che era
44:07l'elezione
44:08del futuro
44:09Presidente
44:10della Repubblica
44:11Andreotti
44:12per cui
44:13una strategia
44:14mafiosa
44:15che di fatto
44:16non era una decisione
44:17del potere siciliano
44:18ma che aveva
44:19tutta la firma
44:20per poter
44:21accreditarsi
44:22come una strategia
44:23a livello nazionale
44:24e da lì
44:25il signor Franco
44:26devo dire
44:27che è stata
44:28una presenza
44:29sempre costante
44:30e sempre determinante
44:31in quella che poi
44:32fu la cosiddetta
44:33trattativa
44:34Ma chi è il signor Franco?
44:35E' davvero
44:36come lo raccontano
44:37Don Vito Ciancimino
44:38e suo figlio Massimo?
44:39E poi
44:40e' soltanto
44:41un'unica persona
44:42o non sono diverse
44:43che si sono succedute
44:44nel corso degli anni?
44:45E' una figura
44:46che non è scomparsa
44:47con la morte
44:48di mio padre
44:49E' una figura
44:50che è rimasta lì
44:51vigile
44:52a controllare
44:53oggi devo dire
44:54a controllare
44:55a bagliare
44:56anche forse
44:57quello che era
44:58tutto il bagaglio
44:59di conoscenza
45:00e anche tutto
45:01il materiale
45:02che mio padre
45:03aveva potuto
45:04raccogliere nel tempo
45:05E' quella figura
45:06che nel giorno
45:07in cui muore mio padre
45:08mi porta
45:09per la prima volta
45:10quella lettera
45:11di condoianza
45:12di Provenzano
45:13a volermi far capire
45:14che anche lui
45:15adesso ha
45:16il contatto diretto
45:17con quello che era
45:18l'amico fidato
45:19di mio padre
45:20E' un soggetto
45:21che mi garantisce
45:22che non verranno
45:23perquisite
45:24cassa
45:25che non sono
45:26state perquisite
45:27cassaforti
45:28dove ho contenuto
45:29il materiale
45:30di mio padre
45:31E' un soggetto
45:32che mi garantisce
45:33mi avvisa
45:34di volta in volta
45:35quelli che sono
45:36gli sviluppi
45:37dell'inchiesta
45:38E' un soggetto
45:39che credo
45:40che la maggior
45:41dimostrazione di potere
45:42e anche di controllo
45:43di tutta quella
45:44che l'attività
45:45investigativa
45:46italiana
45:47viene nel momento
45:48in cui
45:49mi chiede urgentemente
45:50di incontrarlo
45:51lo raggiungo
45:52in quella sede
45:53l'Ambasciata Americana
45:54Pessoa Santa Sede
45:55di fronte al Circo Massimo
45:56lui esce da lì
45:57E' da lì
45:58che mi annuncia
45:59l'annuncio
46:00dell'arresto di Provenzano
46:01dice di recarmi all'estero
46:02perché
46:03sicuramente
46:04in quell'arresto
46:06poteva
46:07essere trovato
46:08materiale
46:09che avrebbe potuto
46:10accelerare
46:11o modificare
46:12l'impianto accusatore
46:13del mio processo
46:14che poi puntualmente
46:15avviene
46:16un personaggio
46:17che di fatto
46:18non rappresenta
46:19da solo un potere
46:20ma rappresenta
46:21uno dei tanti personaggi
46:22di quelli
46:23che mio padre
46:24definiva
46:25in un suo scritto
46:26il grande architetto
46:27Come abbiamo detto
46:28all'inizio
46:29si tratta
46:30di un'ipotesi
46:31investigativa
46:32soltanto un'ipotesi
46:33quindi
46:34ma che è stata presa
46:35molto sul serio
46:36Il Presidente
46:37della Commissione
46:38Parlamentare Antimafia
46:39Giuseppe Pisano
46:40scrive una comunicazione
46:41con gli elementi immersi
46:42negli ultimi due anni
46:43le risultanze dei processi
46:44le affermazioni
46:45dei testimoni
46:46dei collaboratori di giustizia
46:47e le affermazioni
46:48di rappresentanti
46:49delle istituzioni
46:50di allora
46:56Tanti elementi
46:57e molto importanti
46:58che fanno dire
46:59al Presidente
47:00della Commissione Antimafia
47:01una cosa
47:02molto inquietante
47:03Il Senatore Giuseppe Pisano
47:04dice
47:05che è dunque
47:06ragionevole ipotizzare
47:07che nella stagione
47:08dei grandi delitti
47:09e delle stragi
47:10si sia verificata
47:11una convergenza
47:12di interessi
47:13tra Cosa Nostra
47:14altre organizzazioni criminali
47:15logge massoniche segrete
47:16pezzi deviati
47:17delle istituzioni
47:18mondo degli affari
47:19e della politica
47:20Naturalmente
47:21è una matassa
47:22molto difficile
47:23da districare
47:24però
47:25l'intreccio
47:26lo si vede
47:27e queste presenze
47:28chi legge
47:29le sentenze
47:30guarda
47:31con attenzione
47:32la copiosissima
47:33documentazione
47:34la documentazione
47:35la copiosissima
47:36documentazione
47:37la copiosissima
47:38documentazione
47:39la documentazione
47:40la documentazione
47:41che abbiamo
47:42di questi fatti
47:43non può
47:44non cogliere
47:45queste
47:46presenze
47:47oscure
47:48e inquietanti
47:49perché
47:50ci si deve
47:51chiedere
47:52se
47:53si siano
47:54quelle ombre
47:55definitivamente
47:56dileguate
47:57o non
47:58possano
47:59riapparire
48:00sulla scena
48:01non soltanto
48:02criminale
48:03ma sociale
48:04perché
48:05è una
48:06scena
48:07di
48:08investimento
48:09sociale
48:10ma
48:11sociale
48:12e politica
48:13del Paese
48:14sugli eventi
48:15che abbiamo
48:16raccontato
48:17ci sono stati
48:18procedimenti
48:19e indagini
48:20che hanno cercato
48:21di chiarire le cose
48:22ci sono stati
48:23i processi
48:24di Firenze
48:25sulle stragi
48:26del 1993
48:27quelli sulla
48:28strage di Capaci
48:29e i tre
48:30diversi procedimenti
48:31per la
48:32strage di
48:33via D'Amelio
48:34che si sono
48:35conclusi
48:36con la
48:37Le procure di Caltanissette, di Firenze, che avevano messo in relazione Silvio Berlusconi
48:41e Marcello Dell'Utri con le stragi del 1993, sono state archiviate.
48:44Ci sono procedimenti in corso, come il processo a Palermo a carico del generale Mario Mori
48:51per la mancata cattura di Bernardo Provenzano e le indagini a carico dei 5 investigatori
48:56del gruppo Falcone Borsellino di Arnaldo Labarbera.
48:58Il generale Mori e lo stesso Massimo Ciancimino sono anche indagati per concorso esterno in
49:05associazione mafiosa dalla Procura di Palermo, questo anche sulla base delle dichiarazioni
49:11di Massimo Ciancimino e dai pizzini da lui prodotti.
49:14Massimo Ciancimino è stato condannato in appello a 3 anni e 4 mesi per fittizia in
49:22testazioni di beni e recentemente è indagato per calunnia dalla Procura di Caltanissetta.
49:27Dal 2009 collabora con la magistratura rispondendo alle domande delle procure di Palermo, Caltanissetta,
49:33Roma, Firenze e Catania con giudizi discordanti sull'attendibilità e sulla tempistica delle
49:38sue dichiarazioni.
49:39C'è il terzo grado di giudizio per Marcello Dell'Utri, condannato in appello a 7 anni
49:48per concorso esterno in associazione mafiosa, per il quale sono state ammesse le dichiarazioni
49:52di Gaspare Spatuzza, ma non quelle di Massimo Ciancimino su suo padre Don Vito e che probabilmente
49:58faranno riaprire il processo per la strage di Via D'Amelio e quello per le strage del
50:0393.
50:04Io ho detto che quando si parla di mafia è difficile conciliare, armonizzare la verità
50:18giudiziaria con la verità politica e con la verità storica che dovrebbe ricomporre
50:24le prime due.
50:25Il politico si basa sulle intuzioni, sui ragionamenti onesti, il magistrato su fatti
50:31precisi, lo storico su documenti a cui accede, ma che a loro volta non sono mai completi
50:42e che addirittura possono essere selezionati con malizia per indurti a percorrere una strada
50:50piuttosto che un'altra.
50:51Se lei va a leggere gli atti che ora sono stati liberati alla questura di Palermo, troverà
51:02molte volte notizie di mafiosi che incontrano questori, prefetti, parlano, si scambiano
51:14idee, confidenze e a leggerli oggi si può dire ma cosa hanno fatto, ciascuno per la
51:23parte propria hanno cercato di acquisire informazioni o hanno avviato magari una qualche trattativa
51:30in vista di chissà quale vantaggio, difficile giudicare.
51:36C'è una intercettazione telefonica della metà degli anni 70 in cui si sentono parlare
51:41di un faccendiere legato ai servizi segreti americani e un funzionario dei servizi segreti
51:45italiani, fanno una specie di gara, a chi ha coperto più mafiosi, a chi ha protetto
51:51i boss più importanti.
51:52Esiste un filo che lega servizi segreti a cosa nostra, c'è stata veramente una trattativa
52:00ed è stata condotta come abbiamo ipotizzato.
52:02Sarà anche soltanto un'ipotesi investigativa, ma abbiamo un debito nei confronti di chi
52:22ha certi compromessi non si è mai piegato, neanche in nome della cosiddetta ragione di
52:26Stato e che per difenderci da certe trame e da certa gente ci ha lasciato la vita,
52:31per quel debito quell'ipotesi deve essere chiarita rapidamente e fino in fondo.
52:56Riusciremo mai a sapere i segreti della Sicilia, dell'Italia, della mafia, delle trattative
53:05varie, dei poteri forti?
53:08Non credo, non credo, si possono avanzare delle ipotesi di verità, delle ipotesi di
53:20verità che si avvicinano di molto, ma proprio approssimate magari per difetto o per eccesso,
53:29ma comunque centrare in pieno la verità credo che sia molto difficile, soprattutto qui quasi
53:40quasi non c'entra più la mafia quando noi parliamo di questo tipo di verità, di ricerca,
53:47ancora non riusciamo a capire chi ha battuto l'aereo che volava verso Ustica, ancora stiamo
53:52a parlare della strage di Bologna o di altre cose, ma è un'antica tradizione non solo
54:00italiana, vogliamo parlare ancora dell'omicidio Kennedy, quando ci sono una tale congerie
54:09di interessi dietro un omicidio, dietro un delitto, dietro una strage è difficile cogliere
54:18a uno a uno, poi si smuovono degli equilibri, è come quel gioco dello Shanghai, se tu non
54:26becchi l'asticella si sposta tutto e tutto si ricompone in una possibile verità diversa.

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