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TVTrascrizione
00:00Lui fu molto abile, mostrò il suo spessore criminale perché rimase molto calmo, ammise
00:07di essere stato lui il fondatore, così amava dire, della Sacra Comunità che a suo giudizio
00:14non era un'organizzazione criminale ma addirittura era un'attività benefica.
00:20Non funziona, molti degli affiliati non lo accettano e le cose nella galassia della mafia
00:25pugliese si complicano ancora di più.
00:28Il progetto pan-regionale sostanzialmente fallì, si fratturò in una serie di organizzazioni
00:34più o meno di orizzonte provinciale, ciascuna delle province aveva dei capi carismatici
00:43che in qualche modo rappresentavano l'unitarietà almeno a livello provinciale dell'organizzazione,
00:48non delle eccezioni però, perché per esempio nel nord barese dove operava Salvatore Anacondia
00:58che non aveva un'estrazione legata alla tradizione della Sacra Comunità, in realtà quest'ultima
01:04non si affermò mai perché Anacondia man mano che i capi di quel territorio venivano
01:10scarcerati li ammazzava tutti, cioè con omicidi spettacolari per l'epoca e affermò un modello
01:17di criminalità di natura diversa, di tipo gangsteristico che assomigliava a ciò che
01:22Anacondia aveva appreso nella dialettica con i grandi gangster milanesi che a quell'epoca
01:28erano molto attivi anche in Puglia nello spaccio di sostanze stupefacenti.
01:32A Foggia per esempio c'è la strage del Bacardi, c'è l'omicidio di Nicola Laviano, testa mozzata
01:37e fotografie da mostrare in giro, a Foggia c'è una mafia che si chiama La Società e
01:42ha un boss che si chiama Giosuè Rizzi.
01:45Il capo storico era senz'altro Giosuè Rizzi, un personaggio dallo spessore criminale notevolissimo
01:50con una storia che per certi aspetti negli ambienti criminali sfiorava la leggenda, la
01:56leggenda nera naturalmente.
01:57C'è la guerra a Foggia, una guerra di mafia che tra il 1998 e il 1999 diventa una vera
02:03e propria mattanza.
02:13Per esempio viene ammazzato Antonio Parisi, detto il milanese, che sta salendo sull'auto
02:18dove lo aspettano la moglie e i figli, quando un killer gli si avvicina e gli spara con
02:22una calibro 38.
02:24Viene ammazzato Savino Agnelli, detto Ninuccio Unner, che sta per entrare in casa ma trova
02:29dentro l'atrio un killer che gli spara con una 7,65.
02:33Leonardo Pizer, che ha detto Pastina, era sfuggito alla strage del Bacardi, sfugge ad
02:39un altro agguato per la strada, ma poi viene ammazzato nella sala giochi che gestisce.
02:49C'è anche chi ci prende di mezzo per sbaglio.
02:52Matteo Di Candia sta festeggiando il suo compleanno in un cerimoniale, il quale si chiama il
02:58Matteo Di Candia sta festeggiando il suo compleanno in un bar, quando arrivano due uomini di uno
03:04squadrone della morte a bordo di una moto che sparano 40 colpi di Kalashnikov.
03:08Vogliono uccidere tre uomini di un clan rivale, ma ammazzano lui che non c'entra niente.
03:13Noi individuiamo nella provincia di Foggia una sorta di laboratorio criminale, una sorta
03:20di luogo in cui è possibile studiare quasi in vitro alcune tipologie socio-criminologiche
03:26del crimine organizzato, che io riconduco a tre categorie.
03:30Una, la criminalità organizzata di tipo rurale e pastorale del Gargano, nella sua incredibile
03:37evoluzione verso una sorta di criminalità manageriale in cui si mescolavano la durezza
03:43del crimine rurale con l'apertura verso i traffici internazionali, verso il mare, delle
03:52nuove mafie. E questo è uno. La tradizionale mafia urbana, quella foggiana, caratterizzata
03:58da rituai di affiliazione e da una capacità di infiltrazione del mondo altro, cioè quello
04:04delle professioni e dell'imprenditoria. E poi un fenomeno sociologicamente di grande
04:10interesse, quello della mafia cerignolana, che aveva una struttura non molto dissimile
04:18a mio modo di vedere dalla stilda siciliana, una struttura stellare, un gruppo di comando
04:24centrale che peraltro aveva sede fuori da Cerignola, che governava i grandi traffici,
04:29in particolare quelli di stupefacenti e poi piccoli gruppi legati a questo gruppo di comando,
04:34ognuno con una relativa autonomia nell'ambito dello specifico campo criminale.
04:38In ogni caso, anche se sono dispersi in questa nebulosa criminale, le mafie pugliesi sempre
04:43quello sono, mafie, e fanno quello che fanno le mafie e lo fanno anche di più e anche
04:48peggio, se così si può dire, proprio perché sono più giovani, fanno i soldi rubando e
04:53rapinando e terrorizzando la gente, anche con le istorsioni.
04:57Ricordo tra i primi documenti sequestrati ad alcuni dei vertici della sala Corona Unita
05:04una sorta di mappatura degli esercizi commerciali, ma soprattutto delle discoteche che erano
05:11sottoposte al pizzo, ed era una mappatura che sembrava le pagine gialle delle discoteche
05:17della zona, era difficile che qualcuna sfuggisse rispetto all'imposizione del pizzo.
05:25Le mafie costano, soprattutto le mafie giovani che sono ancora agli inizi e devono attirare
05:30gente, assumere personale, mantenerlo, reinvestire in attività più redditizie, proprio come
05:35un'impresa, ma un'impresa criminale.
05:37Non passa notte senza l'esplosione di una bomba.
05:40Questa scena è stata ripresa da una telecamera installata in un negozio.
05:46L'esplosione è stata molto forte, siamo scesi a mezzanotte a urlare come gli albanesi
05:52quando sono sbarcati a Brindisi, forse peggio, ho un bambino di quattro anni che ancora mi
05:57chiedeva, ma perché quegli uomini cattivi ci hanno fatto questo, cosa abbiamo fatto noi?
06:02E loro ho detto, niente, hai sognato e basta.
06:05Quanto le avevano chiesto?
06:0780 milioni che poi si dovevano fare sentire, intanto non si è sentito nessuno.
06:14Pensa che ci sia un collegamento con la Sacra Comunità?
06:17Non so dirle niente.
06:19Noi vi diamo due giorni di tempo, preparate i 50 milioni perché non possiamo più aspettare,
06:24dovete dare un piccolo contributo pure voi.
06:27Non me la sento io dare sti soldi a sti mafiosi, a sti gente che non lavora.
06:35C'è qualcuno che quei soldi alla mafia non glieli vuole dare, che pensa che le tasse
06:40si debbano pagare solo allo Stato e che il frutto del proprio lavoro appartenga soltanto
06:44alla propria famiglia e alla collettività e non ad una associazione di malfattori,
06:48comunque si voglia chiamare.
06:50Uno che la pensa così, una persona per bene, è signor Panunzio.
06:55Giovanni Panunzio è un uomo che si è fatto da sé, un imprenditore, una persona per bene.
07:00Ha avviato un'impresa che funziona, che rende bene e che dà lavoro.
07:04Su quell'impresa, come un avvoltoio, arriva la mafia di Foggia, la società,
07:08che gli chiede un pizzo di 2 miliardi di lire.
07:12Cominciano col chiedergli 35 milioni, ma il signor Panunzio quei soldi alla mafia non glieli vuole dare.
07:18Non basta di pagare e continua anche se loro insistono, anzi, fa un'altra cosa.
07:24Il signor Panunzio prende nota di tutto.
07:27Ha una specie di memoriale, un diario, dove scrive tutto e glielo dice anche
07:31agli emissari dei mafiosi che sono venuti a chiedergli il pizzo.
07:34Non vi do niente, diteglielo a quegli altri, anzi, mi scrivo tutto, nomi, date e orari.
07:40La sera del dicembre del 1989, mentre si stava recando a casa come di consitudine,
07:49fu affiancato da una moto di grossa cilindrata in cui il passeggiero di dietro
07:55gli puntò una pistola contro, facendo segno di sparare.
08:00A quel punto c'è stato un po' di caos perché, siccome l'accaduto è successo in mezzo al traffico,
08:08anche altre persone hanno visto tutto quanto succedeva e lui ha avuto il tempo, in pratica,
08:14di aprire lo sportello, di scappare e si è rifugiato presso una clinica che si trova su via vittime civili.
08:21Il signor Panunzio non è l'unico ad essere stato minacciato in maniera così esplicita, o anche peggio.
08:29La mafia del racket della zona di Foggia ha già sparato al presidente della sezione costruttori
08:33della sua industria Eliseo Zanasi, farendolo gravemente,
08:36e ha quasi ucciso sparandogli in faccia il costruttore Salvatore Spezzati.
08:45Nicola Ciuffrede, invece, lo ammazzano proprio nel suo cantiere.
09:04Ma il signor Panunzio non molla. Appena torna a casa gli arriva un'altra richiesta, 2 miliardi di lire.
09:09Siamo agli inizi degli anni 90, la tangente è fissa per i costruttori del suo livello.
09:14Ma il signor Panunzio non ci sta. Così tira fuori il memoriale e denuncia,
09:18mandando in galera 14 persone legate alla mafia foggiana.
09:236 novembre 1992, ore 22.30. Il signor Panunzio lascia la seduta del consiglio comunale
09:29a cui stava assistendo, monta in macchina e torna a casa.
09:35In via Napoli, una strada alla periferia nord della città, viene affiancato da un uomo su una moto.
09:40L'uomo ha una pistola e spara una decina di colpi sul signor Panunzio,
09:44che sbanda e va a fermarsi contro le auto in sosta.
09:47Ci sono due passanti che corrono ad aiutare il signor Panunzio.
09:50Lo tirano fuori dalla macchina, ma non c'è più niente da fare.
10:01Criminalità all'offensiva in Puglia. Giovanni Panunzio, un imprenditore di lì di foggia,
10:05è stato ucciso in un agguato da alcuni killer.
10:07Aveva più volte denunciato diversi tentativi di esercitamento,
10:10ma non ha mai avuto risultati.
10:12Tre colpi alla schiena e al petto.
10:14Il signor Panunzio muore subito dopo l'arrivo all'ospedale.
10:43Li prendono gli assassini del signor Panunzio,
10:46condannano 47 persone appartenenti alla mafia di foggia
10:50e lo fanno anche grazie a un testimone, Mario Nero,
10:53che è risposto all'appello del figlio del signor Panunzio
10:56e che da quel momento vivrà tutti i problemi dei testimoni di giustizia.
11:00Passeggiavo per conto mio, come può capitare a qualsiasi altro cittadino,
11:05ci fu l'assassinio dell'imprenditore Giovanni Panunzio
11:10e pensai di andarmene a casa e di farmi fatti niente.
11:13Infatti non raccontai nulla neanche a mia moglie.
11:16Dopo tre giorni ci fu l'appello del figlio del costruttore ucciso
11:19e mi fece sentire praticamente un vigliacco,
11:22sembrava che parlasse con me.
11:24E allora la sera ho preso il coraggio a due mani
11:27e mi offrì spontaneamente di rivelare quanto era in mia conoscenza.
11:32Ma questa è un'altra storia, come tante altre di altre persone,
11:36che prima o poi racconteremo.
11:40Estorsioni, pizzo, anche prestiti ad usura.
11:43Ma i soldi, le mafie pugliesi, li fanno anche con il contrabbando,
11:47soprattutto quello delle sigarette.
11:49Io avevo una mia squadra contrabbandiere, si chiamava così squadra,
11:55la morte per cento, erano tutti esponenti di...
11:59di...
12:00di...
12:01di...
12:02di...
12:03di...
12:04di...
12:05di...
12:06di...
12:07Tutti erano tutti esponenti di...
12:10della seconda corona.
12:11Lavoravamo oltre ai motoscafi,
12:14con la barca, il camio e tutto.
12:16Tutto quello che si guadagnava,
12:18c'era la divisione in base alla percentuale di...
12:23se io avevo un dieci per cento su cento milioni, guadagno dieci milioni.
12:27L'organizzazione guadagnata molto.
12:30Tradieci mila lire a cassa
12:33e da calcolare settanta-ottanta motoscafi.
12:36scafi, c'era un volume d'affari intorno a miliardi e mezzo, due miliardi al mese che
12:44dovevano essere divisi per le 5 famiglie, facevo da 7.000 a 10.000 casse al mese, spostavo
12:52i soldi dalla Svizzera con una telefonata. Abbiamo dato una spinta enorme all'economia
12:58della Puglia, funzionava tutto, funzionava il bar, quelli che vendevano le macchine,
13:04lavoravano tutti, stavano tutti bene, tanti sono arricchiti, tanti hanno fatto sparire
13:11i soldi, tanti li hanno lavati. Si fanno un sacco di soldi con le sigarette che vengono
13:16vendute di contrabbando non solo in Italia ma anche nel resto del mondo. Sembra una cosa
13:26da poco, in fondo sono solo sigarette, pensa qualcuno, non sono armi e non sono droga e
13:31poi in qualche modo danno lavoro a gente che sarebbe disoccupata. Messa così gli scappisti
13:42sembrano quasi gente di mare come tanti altri, come i pescatori in Puglia o a Napoli, sembrano
13:47Sophia Loren quando fa Adelina, la venditrice di sigarette di contrabbando in Ieri, Oggi
13:52e Domani di Vittorio De Sica e forse quello è un lavoro, ma quando si va un po' più
13:57in su allora non è più così, i soldi delle sigarette di contrabbando producono criminalità
14:02e soprattutto ammazzano la gente. Antonio Sottile è un giovane militare della
14:10Guardia di Finanza a 29 anni, una notte di febbraio del 2000 il finanziere è scelto
14:15Sottile è fuori di pattuglia assieme al vicebrigadiere Alberto De Falco e ad altri due finanzieri,
14:23arrivano in una strada nella campagna a nord di Brindisi, assieme ad altre auto della Guardia
14:27di Finanza perché hanno ricevuto una segnalazione su un convoglio di contrabbandieri, perché
14:32è così che fa la mafia in Puglia con le sigarette, convogli di fuoristrada blindati
14:37e truccati che corrono uno attaccato all'altro come un treno a fari spenti, infatti eccolo
14:46che arriva il convoglio, arriva un Range Rover blindato che si è staccato dalla colonna
14:50per sfuggire alla cattura, incontra l'appunto dei finanzieri e non si ferma, la sperona
14:56e la schiaccia fuoristrada, così ammazza Antonio Sottile e Alberto De Falco e ferisce
15:03gravemente gli altri due finanzieri, la mafia pugliese ammazza, Santino Vantaggiato è un
15:22boss che si occupa di contrabbando, un giorno litiga con un altro boss pugliese, Vito Diemiglio,
15:29detto Bullone. La squadra della morte di Bullone aspetta Vantaggiato sotto casa una sera di
15:43settembre del 98 e gli spara, Vantaggiato è soltanto ferito e allora Diemiglio ordina
15:52ai suoi di continuare e di finirlo, in quel momento Bullone è al telefono con altri dei
15:57suoi uomini e siccome la telefonata viene intercettata dalle forze dell'ordine, l'esecuzione
16:02di Vantaggiato viene registrata in diretta. C'è un altro particolare importante che riguarda
16:12questa vicenda, quando viene ucciso Santino Vantaggiato non si trova in Italia, i suoi
16:17affari tra le due sponde del Mediterraneo, Vantaggiato li stava trattando direttamente
16:21dal Montenegro. Il contrabbando ha il suo giro, nel senso che non è che arrivi con
16:31un motoscafo sotto una grossa nave e carichi così, sarebbe troppo semplice, c'è un
16:40operator ben preciso, c'è il proprietario della nave, all'inizio eravamo noi gli acquirenti,
16:51compravamo da questi proprietari di barche, dopo siamo diventati noi proprietari di barche,
16:59gestivamo noi tutto e gestivamo dalla Svizzera ai depositi dell'est Europa fino alle coste
17:08dell'Ue, sia al porto di Bar dove carichavamo i nostri motoscafi per l'Italia. Al governo
17:18serbo non pagavamo 25 dollari a cassa per ogni cassa che veniva imbarcata, per questo c'era
17:25un'agenzia governativa che controllava tutti i carichi che partivano per l'Italia, per loro
17:36era regolarissimo. Dove passano le sigarette, passano anche le armi e passa anche la droga e
17:41passano anche gli uomini, uomini, donne e bambini. Sui 600 km di spiaggia del Salento, tra la fine
17:59degli anni 80 e l'inizio degli anni 90, sbarcano migliaia di migranti irregolari, provenienti
18:04soprattutto dall'Albania e dai Balcani, sono i nuovi schiavi. Estorsione, usura, droga,
18:22contrabbando di sigarette, armi, traffico di esseri umani, le mafie pugliesi non si
18:26fanno mancare nulla, neanche il rapporto con la politica per il controllo di appalti, soldi
18:31pubblici e commissioni, anche se misura molto minore rispetto alla Sicilia, Calabria e Campania.
18:37Complessivamente, guardando alla storia di 40 anni, noi dobbiamo dire che il numero dei consigli
18:44comunali sciolti in Puglia non supera le dita di due mani, credo che siano 8, 9 massimo,
18:52e tutti in un biennio, intorno al 1994-1995 sostanzialmente. Quindi un momento in cui una
19:04certa periferica permeabilità della politica ai fenomeni criminali è stata comunque oggetto di
19:13una illuminazione, di un contrasto, di un'intelligenza collettiva, di un'intelligenza
19:18politica, l'abbiamo combattuta, c'è un solo caso di un politico nazionale pugliese che sia
19:25stato condannato per 416 terre per il voto di scambio politico mafioso, ma tutto sommato
19:32l'impressione, un politico defunto, l'impressione è che la debolezza della mafia, il suo carattere
19:48pulviscolare, la sua taratura territoriale abbiano impedito alla mafia di diventare un
19:57soggetto forte, capace di negoziare stabilmente con i palazzi del potere economico e del potere
20:05politico. Però qualcosa succede lo stesso, segnali inquietanti e anche più che segnali,
20:10ce ne sono anche in Puglia, per esempio ci sono le bombe. Una strage evitata per una serie di
20:16coincidenze fortunate, quella del rapido Lecce Zurigo. Nel gennaio del 92 salta un tratto della
20:22ferrovia che collega Lecce Nord a Surbo, comune sciolto per mafia, il rapido Lecce Milano Zurigo
20:28non deraglia solo per un caso. Poi ci sono due bombe al tribunale di Lecce e un'altra che fa
20:39saltare per aria la casa in campagna del direttore del quotidiano di Taranto Lecce Ebrindisi che
20:45aveva mostrato troppo zelo nell'occuparsi dei fatti di mafia.
20:48Dottor Stasi, la criminalità sta alzando il tiro anche a Lecce, adesso più che mai?
21:02Dobbiamo impegnare tutte le nostre forze, non bisogna avere nessun indugio, bisogna vivere
21:11questi momenti con il più grande senso di responsabilità e con il massimo rigore.
21:24Tra il 1989 e il 1992 gli attentati dinamitardi e incendiari in Puglia sono 1956 e poi c'è il
21:34rogo del teatro Petruzzelli. Il 27 ottobre del 1991 il teatro Petruzzelli di Bari,
21:48un bellissimo teatro, una delle massime istituzioni culturali della città,
21:52prende fuoco e viene completamente distrutto. E' un incendio doloso sul quale si stende
22:01l'ombra della criminalità organizzata, anche se le circostanze non sono mai state chiarite del tutto.
22:10L'ombra della criminalità organizzata si stende anche su altri settori della società civile,
22:15per esempio la sanità, con le 13 cliniche del gruppo Case di Cura Riunite di Francesco Cavallari,
22:22detto il Remida della Sanità, 600 miliardi di lire di fatturato, 4 mila dipendenti.
22:28Nel 1993-94, subito dopo la costituzione della Procura Nazionale Antimafia, dove io assunzi il
22:36ruolo e le funzioni di Vice Procuratore Nazionale Antimafia, avendo avuto la competenza a seguire
22:44le procure distrettuali di Bari di Lecce, trovai un fascicolo relativo ad un'indagine per traffico
22:51di sostanze stupefacenti. Mi colpì l'esistenza di un collegamento tra il capo banda di questo
22:59clan che trafficava in droga con una società, la società di servizi, che era collegata al
23:06complesso delle Case di Cura Riunite di Francesco Cavallari. Personaggio emblematico, personaggio
23:11molto pericoloso perché era presente in tutte le feste della prefettura, era presente in tutte le
23:15feste ufficiali e istituzionali, era riverito e rispettato, era una potenza economica e però
23:23aveva iniziato un'attività pericolosissima per l'istituzione e per la democrazia della città.
23:29Cosa diceva questo fascicolo? Diceva che c'era un collegamento con la criminalità organizzata.
23:35In effetti attraverso il nucleo di Polizia Tributaria riuscì a mettere le mani su un file,
23:41un file importantissimo intitolato Malapuntadoc e in questo file c'erano forse più di cento
23:49persone, tutte appartenenti alla Sacra Corona Unita, ben note a chi come me aveva svolto il
23:55ruolo di giudice istruttore e quindi aveva scoperto questo fenomeno criminale. Costoro
24:00erano affiliati ma erano dipendenti di Cavallari. La gran parte di loro era detenuto, percepiva
24:06ugualmente lo stipendio e quando erano liberi giravano nel complesso delle case di cure riunite
24:12un vero impero, ripeto 13 cliniche private che peraltro alcune delle quali funzionavano
24:17abbastanza bene e quindi fruttavano profitti elevatissimi a fronte di una sanità che in
24:23quel momento era stata messa in ginocchio, trascurata, al nostro giudizio non a caso,
24:28impoverita mentre cresceva il gruppo delle case di cure riunite di Cavallari.
24:34L'inchiesta prosegue, coinvolge alcuni esponenti della magistratura pugliese e sfocia in una serie
24:40di processi che assolvono tutti, tranne Francesco Cavallari che patteggia una pena di 22 mesi di
24:45reclusione per corruzione, truffa e associazione mafiosa. Certo che oltre al processo a Cavallari,
24:53oltre al caso Petruzzelli continuano ad esserci dei fatti molto gravi. Noi ne abbiamo uno a Taranto,
25:01quando si presentano come candidati alla carica di sindaco Cito, Giancarlo Cito e Minervini,
25:10sostituto procuratore pubblica a Taranto, un galantuomo, oggi deceduto. La città di Taranto
25:18sceglie Cito e si instaura un sistema noto a tutti, di tipo poliziesco, spaventoso. Le indagini anche
25:26queste, aperte con il contributo della Procura Nazionale Antimafia e con la collaborazione
25:30anche di Anacondia, porteranno ad un'indagine specifica nei confronti di Cito che viene
25:37riconosciuto colpevole, responsabile di concorso in associazione mafiosa, condannato a più di
25:45quattro anni di reclusione e finisce in carcere per scontare la pena. All'ombra della mafia sulla
25:50società civile significa anche un'altra cosa, significa morte, perché quando si trova un
25:55ostacolo di fronte la mafia ammazza, anche in Puglia. Papà era nella sua vita privata un padre
26:04non molto semplice, un padre molto severo, che in realtà ci parlava molto poco del suo lavoro.
26:10Noi lo abbiamo sempre visto sereno fino a fine 1994, inizi 1995, anche a casa. Poi dalla fine
26:24del 94, inizi del 95, l'anno appunto della sua morte, abbiamo iniziato invece a percepire in
26:32lui una tensione notevole che poi abbiamo compreso. Il signor Marcone è il direttore
26:39dell'ufficio del registro di Foggia. Ci sono strani movimenti attorno a quell'ufficio, strani
26:44facendieri che si danno da fare per evitare accertamenti fiscali e consentire evasioni
26:49miliardarie. Il signor Marcone lo denuncia. Il 31 marzo 1995 il signor Marcone torna a casa e trova
26:58qualcuno ad aspettarlo nell'androne. È un killer che gli spara un colpo alla schiena e uno alla
27:03nuca, uccidendolo. Le indagini si indirizzano subito su quella che viene chiamata la mafia
27:28dei colletti bianchi. In una foggia che in quegli anni ancora dice che la mafia non esiste,
27:33anche se sta per scoppiare una delle mattanze più sanguinose di questa storia, saltano fuori
27:38intrecci tra mafia e società civile, tra mafia e mondo finanziario, ma alla fine l'omicidio del
27:44signor Marcone resterà impunito. Questa vicenda terribile ovviamente ha segnato la mia vita e
27:52quella della mia famiglia. Per me l'unico modo per reagire a questo terribile dolore è stato
28:00quello di capire come evitare che in questa città cose così terribili si potessero ripetere. Tutto
28:09questo percorso mi ha portato ad avvicinarmi ad una grande realtà associativa, una rete di reti
28:16che si chiama Libera ed è l'associazione composta da tantissime altre associazioni
28:23che si occupa in Italia di antimafia sociale. Sì perché nel frattempo lo Stato non è rimasto
28:30con le mani in mano e neppure la società civile, perché questa non è soltanto una storia di morti
28:36ammazzati e di soldi criminali, è anche la storia di una risposta, una risposta concreta che produce
28:41risultati e che fa capire che quando si è ancora in tempo e lo si vuole davvero sia
28:46possibile se non vincere la guerra almeno molte importanti battaglie.
29:11Anche se questo non avviene proprio subito, il primo maxiprocesso alla mafia pugliese per
29:20esempio si conclude nel 1986 presso il Tribunale di Bari. E' vero che le varie cosche, le varie
29:25famiglie che operano qui nel Salento possono disporre di centinaia di affiliati? Il procedimento
29:32che attualmente è in istruzione formale a carico di questa organizzazione criminale della quale
29:38lei parla è nei confronti di 306 imputati, quindi c'è da ritenere che il termine centinaia
29:44è ben usato. Allora siamo ancora agli inizi della storia della mafia pugliese, ma di cose
29:49ne sono successe parecchie, di omicidi ce ne sono stati e soprattutto è saltato fuori
29:54tutto, le formule, i rituali, perché il cerimoniale è così complicato che i mafiosi per ricordarselo
30:00sono costretti a scriverselo e così saltano fuori interi libri, soprattutto in carcere.
30:09Il giudice istruttore di Bari, Alberto Maritati, porta tutto al processo, ma il Tribunale di
30:15Bari, nonostante tutto, ritiene che quella che sta agendo in Puglia non sia una mafia,
30:20ma soltanto, come già era accaduto un secolo prima, una associazione di malfattori, ma
30:25la vita comune, più o meno organizzata. Questa sentenza è per certi versi abbastanza stupefacente,
30:31perché nella sostanza, nonostante le prove scritte dell'esistenza dell'organizzazione
30:36e nonostante la confessione di Rogoli sulla sua fondazione, sulla sua responsabilità
30:43nella fondazione, sull'esistenza dell'organizzazione, in realtà il Tribunale sostiene che questa
30:50organizzazione, siccome non assomiglia, non ha le caratteristiche della camorra napoletana,
30:56non si può applicare l'articolo 416 bis, che peraltro era entrato in vigore da poco
31:01tempo. Questa sottovalutazione consentì inoltre alla Puglia di continuare a pensare
31:08di essere una terra felice, di continuare a pensare ad una sorta di propria invincibilità,
31:14irriducibilità rispetto al fenomeno mafioso che invece stava travolgendo tutte le altre
31:19regioni del sud. Secondo il Tribunale di Bari la Sacra Corona Unita esiste, come esistono
31:24anche le altre associazioni di malfattori pugliesi, ma non sono mafia. La camorra è
31:29mafia, Cosa Nostra è mafia, anche l'Andrangheta lo sarà, nonostante adesso ancora non si
31:34conosca bene, ma tutto quello che non assomiglia alle associazioni mafiose tradizionali o si
31:39è sviluppato altrove in un altro contesto, quello non è mafia.
31:43Io fui accusato ancora una volta di esercitare l'azione giudiziaria non nell'interesse della
31:51collettività, si disse che attaccavo sostanzialmente il buon nome della Puglia e di Bari in particolare,
31:59io risposi poco dicendo che difendere la legalità non vuol dire, non può mai essere inteso come
32:07attacco a delle popolazioni. Perché questo? Perché la Puglia non conosceva la criminalità
32:13organizzata, non conosceva le mafie e quindi sentir dire a livello nazionale che anche
32:20in Puglia era entrato il fenomeno, si era insinuato quello che io chiamo il concetto
32:26o la subcultura della mafiosità o dell'associazionismo nell'attività criminale e trovò come dire
32:35distensienti molti benpensanti che invece non si preoccupavano del pericolo che stavamo correndo.
32:41Intanto però succede quello che succede, i morti ammazzati, le mattanze, l'intensificarsi
32:47dell'attività criminale. Lo Stato però questa volta non molla.
32:57Fermo!
32:58C'è niente!
33:01A terra!
33:02A terra!
33:07Muoviti!
33:13Già qualche anno dopo il processo di Bari arriva la sentenza del Tribunale di Lecce che parte
33:20dalla mattanza avvenuta in quella città a metà degli anni Ottanta. Secondo il Tribunale
33:25di Lecce la mafia in Puglia esiste e come? 416 bis, associazione a delinquere di stampo mafioso.
33:32Furono condannate un centinaio di persone, riconosciuta la mafiosità come ipotesi di
33:40delitto di cui è l'articolo 416 bis del codice penale, del nostro codice penale, riconosciuta
33:46la mafiosità della Sacra Corona Unita, la sentenza fu confermata, anzi fu integrata in appello,
33:51le pene furono particolarmente rigorose, a seguito delle forti e severe condanne in primo
33:58grado da parte dei giudici della Corte d'Assiste di Lecce, iniziarono le prime collaborazioni
34:06giudiziarie, iniziarono le prime detezioni dall'interno dell'organizzazione.
34:11La mafia pugliese è una mafia giovane, per crescere e affermarsi sul territorio Pino
34:16Rogoli e gli altri boss hanno dovuto affiliare un sacco di gente senza particolari selezioni.
34:21Quando l'offensiva dello Stato si fa più forte e si fa più concreta la prospettiva
34:26di finire in galera per tutta la vita, molti di questi crollano e parlano, si pentono,
34:31diventano collaboratori di giustizia.
34:33La mia decisione di collaborare con la giustizia non era una decisione presa così all'improvviso,
34:44io proprio per mio carattere non sono criminale, non sono nato criminale, anche se sono nato
34:53in mezzo alla strada, senza padre, da bambino, in mezzo alla strada, ho cominciato a rubare
35:02e poi sono arrivato dove sono arrivato e ho cominciato a capire il valore della famiglia,
35:07della mia famiglia, quando qualcuno ha cominciato a fare delle battute verso la mia famiglia,
35:16quando io ero latitante in Jugoslavia, ho capito che c'era qualche cosa che non quadrava.
35:23Si pentono giovani affiliati, spesso tossicodipendenti, senza nessuno spessore criminale, ma anche
35:28boss e killer delle squadre della morte, personaggi che hanno sulla coscienza decine di omicidi,
35:34come Salvatore Anacondia.
35:37Salvatore Anacondia ha un soprambito, lo chiamano Manomozza perché ha perso una mano, ma a
35:48sparare ci riesce lo stesso, quando si pente di omicidi ne confessa 40, ammettendo di essere
35:53affiliato, oltre che alla mafia pugliese, anche all'Andrangheta e a Cosa Nostra, ma non
35:58importa, Manomozza collabora e racconta un sacco di cose.
36:07Tutti gli attacchi bisognava farli al museo, perché il museo fa parte della città, del
36:16paese, della storia.
36:18Quello che si disegna attraverso le inchieste e i processi non è soltanto la storia criminale
36:23della Puglia degli ultimi vent'anni, ma un vero e proprio affresco sociale.
36:27Ricordo in particolar modo una storia che mi ha particolarmente colpito riguardante
36:34un giovane, un ragazzo appunto salentino, proveniente dalla classica famiglia della
36:41classe media, una famiglia assolutamente non collegata a realtà criminali o ambienti
36:49delinquenziali, che per questioni assolutamente incontrollabili entra in contatto, questo
36:59ragazzo, con dei gruppi di giovani legati al clan che operava in quella zona del Salento.
37:07Nell'arco di un paio d'anni si ritrova a svolgere un ruolo cruciale per questo clan,
37:13il ruolo di killer.
37:15Nell'arco di pochi anni compie decine di omicidi particolarmente efferati, una carriera
37:24criminale intensissima consumata nell'arco di pochissimo tempo e nel momento in cui viene
37:30arrestato decide di collaborare immediatamente con gli inquirenti.
37:35Sono tante le operazioni delle forze dell'ordine, le inchieste e i processi che ne nascono.
37:46Hanno nomi fantasiosi e suggestivi come sempre, come l'operazione Primavera contro il contrabbando,
37:51quando lo Stato nel 2000 sottopone gli 800 chilometri di costa pugliese ad una sorveglianza capillare
37:57e impone posti di blocco sulle strade attraversate dai convogli delle fuoristrada.
38:08Arriva ad imporre accordi ad Albaniè e Montenegro e anche a mettere sotto inchiesta multinazionali
38:13del tabacco come la Philip Morris.
38:22Oppure come i processi Poseidon e Double Edge o il processo Panunzio dal nome dell'imprenditore
38:27ucciso per quanto riguarda la città di Foggia, oppure processi come Domino per la città di Bari,
38:33oppure come Dolmen che riguarda il clan Anacondia, solo per citarne qualcuno.
38:37Nei tre comuni capoluogo di provincia sono stati decine e decine i giudizi che hanno dato una risposta
38:46chiara e definitiva accompagnata da decenni se non secoli di carcere,
38:51i rogati rispetto a tutto ciò che aveva sconvolto quel territorio.
38:55Neanche la società civile in Puglia resta con le mani in mano.
38:59All'inizio no, lo abbiamo visto.
39:01All'inizio soltanto l'idea che ci sia la mafia nel paese delle orecchiette della Taranta viene rifiutata a priori.
39:07Ma prima o poi i conti con la realtà bisogna farli.
39:10Bisogna fare i conti con il pizzo e con i morti ammazzati,
39:13soprattutto se questi morti non appartengono ad una guerra
39:16che la gente comune, sbagliando, chiudendo gli occhi, condannandosi da sola,
39:20concepisce come lontana tra guardie e ladri, ma sono vittime che appartengono proprio a quella gente comune.
39:31Come Michele Fazio, il ragazzo di 15 anni ucciso a Bari Vecchia mentre tornava a casa dal lavoro.
39:36Un bravo ragazzo che con certe brutte cose non c'entrava niente.
39:39Fino a un certo punto nessuno di noi si era accorto di quello che stava accadendo, se non dalle cronache.
39:45Ma nel momento stesso in cui muore una persona comune, semplicemente perché si trova a passare,
39:50anche il cittadino comune inizia a leggere la mafia in modo diverso.
39:54Non c'è una comunità che si stringe attorno a Borsellino o a Falcone.
40:01C'è una comunità che si stringe attorno a una persona che non conosce, che non sa chi sia.
40:06E credo che questo sia molto collegato a quello che è accaduto negli anni con le mafie in Puglia.
40:37Don Luigi Ciotti, uno dei fondatori di Libera, che riunisce molte associazioni antimafia,
40:42l'ha chiamata antimafia sociale, perché esiste l'antimafia delle istituzioni,
40:46delle forze dell'ordine e della magistratura, fatta di arresti, di inchieste e di processi.
40:51Ma esiste anche l'antimafia della gente, fatta di iniziative e di manifestazioni,
40:55ma soprattutto fatta della vita di tutti i giorni.
41:07Riprendersi, conquistarsi a volte quello spazio che la criminalità organizzata si è mangiata,
41:12nella testa, nel cuore e nell'anima delle persone, come sul territorio,
41:16con i comportamenti quotidiani e la presenza fisica.
41:28Come il Momart, di Adelfia, in provincia di Bari, che prima era soltanto il Moma,
41:33una discoteca che serviva ai clan per ritrovarsi e riciclare il denaro.
41:37Ma poi nel 2007 la discoteca viene sequestrata, passa in gestione al teatro Kismet
41:42e diventa il Momart, uno spazio culturale che fa laboratori, incontri e spettacoli.
41:54Riprendersi la vita di tutti i giorni, riprendersi la terra e le città.
41:58A Bari non si entrava facilmente nella città vecchia, per paura,
42:03perché la si riteneva un territorio altro, la si riteneva un enclave.
42:11Non c'erano i turisti che ci sono nel 2010,
42:15non c'erano le persone che vanno a visitare il castello, la cattedrale.
42:21Era un posto dove si consigliava di entrare senza oro,
42:25dove si consigliava di entrare tenendo la borsa stretta al braccio
42:30e dove sostanzialmente dopo una certa ora si aveva anche paura a camminare.
42:35Era inaccessibile, era un altro territorio.
42:38Ci sono i parenti delle vittime innocenti che non sono rimasti in silenzio,
42:42come i genitori di Michele che vanno in giro per le scuole
42:45a raccontare che cosa è successo al loro figlio.
42:48C'è la società civile, c'è parte dell'imprenditoria, le istituzioni
42:51e c'è lo Stato che ha condannato a decine di anni di carcere
42:54appartenenti alla Sacra Corona Unita e alle altre mafie pugliesi.
42:58Questa è la storia di una battaglia vinta
43:00e la mafia in Puglia non è quello che avrebbe potuto diventare
43:04e che è diventata in Calabria, in Campania, in Sicilia e nel resto d'Italia.
43:08Noi non stiamo solo in attesa dei processi e delle ulteriori operazioni di polizia.
43:14Per esempio il Comune di Bari ha costituito per la prima volta in Italia,
43:20per quel che io so, un ufficio che si chiama
43:23Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata
43:27che nella sostanza è il primo luogo dove si fa politica criminale non repressiva,
43:33dove l'antimafia sociale di Don Luigi Ciotti
43:35non rimane un'affermazione di principio ma diventa metodo amministrativo.
43:41Questo ufficio, per esempio, ha dato luogo ad un progetto
43:45che si chiama Crescere nella legalità
43:47che si occupa di entrare nelle case dei mafiosi
43:50o di coloro che furono mafiosi
43:52per interrompere il circuito pedagogico tra padre e figlio nella tradizione mafiosa
43:57che è di fondamentale importanza.
43:59Ma attenzione, una battaglia vinta, anche se molto importante,
44:02non significa aver vinto la guerra.
44:04Io inviterei a chiudere il file Sacracolone
44:08e a metterlo nell'archivio della storia
44:11e ad aprire un file completamente diverso.
44:14Oggi la mappatura segnala o la ripresa di attività criminali
44:20da parte di soggetti che magari hanno fatto vent'anni di carcere
44:24e sono stati rimessi in libertà,
44:26in certi casi forse con una generosità eccessiva e prima del tempo,
44:31oppure una iniziativa da parte di nuove leve, anche giovanissime.
44:36Non stiamo facendo storia antica.
44:38Non stiamo parlando di storie che appartengono ad un passato sepolto.
44:44A Foggia, soltanto nel 2004 e soltanto a Foggia,
44:47ci sono stati 100 omicidi e 104 tentati omicidi,
44:51la maggior parte dei quali sono di criminalità organizzata.
44:57Significa che un giorno sì e un giorno no, più o meno,
45:00a Foggia c'era un mafioso con la pistola in mano, a sparare a qualcuno.
45:10L'ultimo omicidio eccellente di mafia è del settembre del 2008,
45:13quando viene ucciso un boss della Sacra Corona Unita di Gallipoli,
45:16in provincia di Lecce.
45:18Salvatore Padovano, detto Nino Bomba,
45:20perché specializzato in attentati esplosivi a scopo di estorsione,
45:24è appena uscito di galera e vuole riprendersi il clan.
45:28Viene ucciso da un killer in moto,
45:30sulla strada che collega Gallipoli alla marina di Rivabella.
45:34Ma c'è ancora la mafia in Puglia?
45:36Anche se non spara, o meglio, anche se spara meno?
45:44A Torre Santa Susanna, per esempio,
45:46lo Stato cerca di assegnare alcuni beni confiscati alla mafia.
45:49Ma durante la notte, sui muri delle case,
45:51compare la scritta «Chi compra muore»
45:53e quei beni non se li prende più nessuno.
45:57È fuori discussione che nel momento stesso
45:59in cui alcune manifestazioni vengono contrastate per tempo,
46:04la mafia non è ancora una mafia,
46:06ma è ancora una mafia.
46:08È un processo in cui alcune manifestazioni
46:10vengono contrastate per tempo.
46:14In qualche modo vengono sconfitte o ridimensionate.
46:19La capacità di metamorfosi che ha la criminalità organizzata
46:22la porta a cercare di sfruttare altre vie.
46:26Le vie sono tante, perché è uno dei fenomeni
46:29sui quali gli studiosi si sono concentrati negli ultimi anni.
46:32Le nuove forme della criminalità dei colletti bianchi,
46:36una serie di fenomeni legati ai circuiti finanziari,
46:39alla capacità di riuscire ad incidere in modo più indiretto
46:44attraverso l'usura,
46:46attraverso la penetrazione in ambienti influenti
46:51per ottenere risorse tramite gli appalti.
46:57Credo che questo sia qualcosa
46:59dal quale nessuno è garantito.
47:02A Melpignano, da alcuni anni,
47:04avviene una manifestazione musicale
47:06che si chiama La Notte della Taranta.
47:15150.000 persone che arrivano da tutta Italia e dal mondo
47:18e ballano scatenate per tutta la notte.
47:21La mattina, dopo che sono passati i mezzi della nettezza urbana,
47:24non c'è più una cartaccia per terra
47:26e non c'è mai stato un segno sulle mura delle chiese
47:28e dei palazzi storici di un paesino artistico come Melpignano.
47:35E' un bel sud, quello,
47:37che sa lavorare bene per divertirsi con grande civiltà.
47:40Certo, ci sono altri problemi.
47:42La Puglia non è il paradiso.
47:44Però, per quanto riguarda la mafia,
47:46quel sud ha da raccontare una storia molto interessante.
48:05Che, però, non è ancora finita.
48:07Perché ci sono alcune domande.
48:09Dove sono finiti e dove finiscono i soldi delle mafie pugliesi?
48:12Che cosa fanno i mafiosi che sono fuori
48:14e quelli che stanno per tornarci?
48:16E cosa fanno le altre mafie in Puglia?
48:18Se questo sud riesce a non abbassare la guardia
48:21e a dare risposte alle sue domande,
48:23allora forse davvero questa è una bella storia
48:26per il futuro.
48:34Con un bel lieto fine.
48:57Molte volte incontro qualcuno che mi dice
48:59noi cosa dobbiamo fare, soprattutto i ragazzini giovani,
49:02i bambini.
49:03Cosa dobbiamo fare noi?
49:05Beh, è importante conoscere.
49:07Se c'è un peccato grave oggi,
49:09è il peccato del sapere,
49:11cioè la mancanza di profondità.
49:13C'è troppo sapere di seconda mano,
49:15per sentito dire.
49:17Molte volte viene anche manipolato.
49:19Ma abbiamo bisogno di una conoscenza
49:21che scende a profondità,
49:23che ti dia gli strumenti per conoscere
49:25la vera dimensione dei problemi.
49:27C'è bisogno di formazione attenta,
49:29che ci consegni una verità.
49:31Dobbiamo anche vedere nella concretezza
49:33che si comincia dalle piccole cose,
49:35il rispetto delle regole
49:37e la pratica comincia dalla quotidianità,
49:40in questo orizzonte di normalità di tutti i giorni.
49:43Oggi siamo sommersi di una legalità
49:46sostenibile e malleabile.
49:48Se mi conviene rispetto alle regole,
49:50se non mi conviene non le rispetto.
49:52E quindi queste forme di corruzione,
49:54di evasione, di semplificazioni,
49:56che sono davanti agli occhi di tutti,
49:58sono il viatico anche per altri crimini
50:01molto più alti.
50:03Riesci ad immaginare come sarebbe un Sud,
50:05come sarebbe un'Italia, senza le mafie?
50:07Eh beh, voglio immaginarlo
50:09senza forme di legalità, di corruzione.
50:11Perché il problema resta lì.
50:13La corruzione è il viatico
50:15a altri giochi, a altri crimini, evidentemente,
50:17che non può essere sottovalutata.
50:19E questo è il sogno.
50:21E questo è il sogno.
50:23Che prendiamo coscienza che questi problemi
50:25ci appartengono veramente a tutti.
50:28Perché il problema è la libertà.
50:30Noi abbiamo delle aree nel nostro paese
50:32in cui la gente non è libera.
50:34Abbiamo il dono della vita,
50:37ma la vita ci chiede un impegno.
50:39E quello è l'impegno che ci chiede la vita.
50:41E di usare la nostra libertà
50:43per liberare chi libero non è.
50:45Perché la più grande umiliazione
50:47per una persona umana è la privazione della libertà.
50:49C'è un di più che deve essere fatto
50:51dalla politica, dalle varie istituzioni,
50:53ma anche da parte dei gruppi,
50:55delle associazioni, dei movimenti.
50:57Ognuno deve assumersi di più
50:59la propria quota di responsabilità
51:01per un impegno corale.
51:03Se no, non usciremo mai dalle mafie.
51:05Mai dalle mafie.