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(LaPresse) «Siamo tutti angosciati, sarà avviato un percorso di riflessione per arrivare alla elaborazione della tragedia».  Lo ha detto Antonella Caniato, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Allende di Paderno Dugnano, in provincia di Milano, dove la prossima settimana sarebbe dovuto rientrare in seconda media il 12enne ucciso dal fratello 17enne, reo confesso della strage familiare compiuta nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre. «Stiamo preparando anche possibili incontri prima dell’inizio della scuola, ha aggiunto. Al mio collegio di docenti ho detto: ‘Impariamo a vederli, oltre che come studenti, anche come ragazzi’».

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Trascrizione
00:00Riccardo l'abbiamo lasciato andare cinque anni fa quando ha fatto la scuola media e ha finito gli esami
00:06nell'anno del covid tra l'altro, in quell'anno maledetto in cui non li abbiamo più incontrati se non data a febbraio.
00:12Il piccolo invece frequentava la scuola, l'anno scorso è entrato in prima media, era un ragazzino tranquillo,
00:19senza particolari problematiche, solare, sorridente, più delle volte collaborativo con gli insegnanti,
00:26amava venire a scuola perché non abbiamo mai avuto segnali particolari, anzi era anche un bravo ragazzo dal punto di vista didattico,
00:34questo poi poco conta perché il resto era più importante rispetto alla relazione e tutto.
00:39Ragazzini come tanti ragazzi di questa fascia d'età, dai 12 ai 13 anni, crescono, sono in crescita e hanno i loro bisogni,
00:49però rimangono nel range della normalità.
00:53Stamattina abbiamo fatto il primo collegio docenti, noi ne abbiamo un po' parlato, eravamo molto commosse, emozionati,
01:00molto angosciati anche, quindi con gli insegnanti della sua classe, anche grazie alla collaborazione con il comune,
01:07probabilmente entro fine settimana riusciremo ad attivare un micro percorso di riflessione con gli specialisti
01:15rispetto all'elaborazione di queste tragedie.
01:19Nella realtà sono più soli perché spesso e volentieri tra di loro non si parlano,
01:24quando si parlano a volte spesso generano situazioni di conflitto e molto spesso anche noi adulti,
01:31una domanda ce la dobbiamo fare, noi a volte non li vediamo, non li ascoltiamo, non riusciamo a cogliere quello che loro nascondono,
01:40spesso non riusciamo a dar loro quella mano necessaria invece per far sì che loro capiscano che il social è una cosa,
01:48la vita reale è un'altra, tutto sembra un film, nella realtà non lo è e loro sì, questa solitudine la vivono.
01:55E la fatica è anche quella, quella di essere comunità scolastica che riesce a cogliere anche questi malesseri
02:01che a volte invece si esprimono con questi atti così violenti e noi non siamo riusciti a percepire.
02:07Elaborare un lutto così è così difficile anche per una comunità senza cadere nel pettegolezzo e nella banalità, nel giudizio,
02:15aspettiamo a giudicare. Io ho, e anche con la sindaca stamattina ci siamo confrontate,
02:22ho una gran tristezza anche per il grande, cioè per chi ha fatto, perché in questo momento
02:29quello che più ha bisogno di comprendere lui per far comprendere agli altri, per far sì che non succeda più.
02:37Quindi sicuramente fermiamoci un attimo e lavoriamo perché tutto non sia dimenticato,
02:43ma perché da questa cosa si possa aiutare anche qualcun altro.

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