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L'incontro casuale di due donne, entrambe "costrette" dal tempo inesorabile di una decisione. Una solitudine che si confonde nell'umanità delle due protagoniste. Taxi Monamour, quarto lungometraggio di Ciro De Caro, è stato presentato in concorso alle Giornate degli Autori di Venezia 81 prima di uscire al cinema il 4 settembre distribuito da Adler Entertainment.

Nella clip che vi mostriamo qui sopra in anteprima conosciamo l'ingombrante e claustrofobica famiglia di Anna (Rosa Palasciano, appena vista in tv nel film Califano). Dalla quale la giovane, oltre a sentirsi in un certo senso estranea, cerca di allontanarsi per sfuggire a un clima tossico.
La trama di "Taxi Monamour"
Due donne, apparentemente diverse. Ma in realtà molto simili. Sono Anna e Cristi (Yeva Sai). La prima soffre di una malattia che la porta ad allontanarsi dalla famiglia. È in perenne conflitto sia con se stessa sia con i suoi cari. La seconda, invece, è lontana da casa per colpa di una guerra.

Tutti i conoscenti e la famiglia di Anna le consigliano di seguire il suo compagno in un viaggio di lavoro. Mentre le persone vicino a Cristi le consigliano di restare in Italia, al sicuro. Le due donne si incontrano e anche se il loro momento insieme sarà breve, si sentiranno libere e leggere dai loro fardelli quotidiani.
Un racconto libero e sincero
Dopo Giulia, De Caro torna ad affrontare il tema della solitudine. Qui declinato secondo l'impossibilità di comunicare con la famiglia. Ovvero con le persone che ci stanno più vicine. «È la storia di un incontro casuale e intenso e ho tentato di essere un testimone silenzioso e discreto che, osservando la vita di queste due donne, potesse cogliere qualcosa di intimo e molto vero, in maniera leggera, cruda e priva di giudizio, anche se con uno sguardo estremamente personale», ha spiegato il regista.

Che ha scritto anche questa sceneggiatura insieme alla protagonista Rosa Palasciano. «Questa storia nasce dall'osservazione di quello che ci circonda e soprattutto di quello che siamo, della bellezza e della complessità degli esseri umani. Con Ciro dialoghiamo tantissimo e ci scontriamo spesso difendendo le nostre idee fino a costruire una storia ricca di tante piccole sfumature e contraddizioni, un  racconto che prova ad essere il più possibile sincero e libero», concorda, infatti, la 36enne attrice pugliese.

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Trascrizione
00:00Mi lo ricorderò l'anno dopo che ho dato l'appendicite, no?
00:02Quale appendicite?
00:05Lui ha fatto l'appendicite, non tu.
00:07Stiamo scherzando?
00:08Sì, non sì.
00:09Ma che lui? Che lui?
00:11Bevi.
00:12Quante gocce?
00:13Ma che mi stai dando?
00:14Bevi ancora.
00:15Anna, quante gocce?
00:16Sette.
00:16Sette.
00:17Ma che cos'è?
00:18Sette.
00:19Sette, sette, sette.
00:20State drogando?
00:21No, bevi, bevi.
00:22Ah, drogano.
00:23Bevi ancora.
00:26Fai uno schifo, basta.
00:27Eh, lo so mamma, però devi bere.
00:28No, è vero, basta.
00:29Non ce n'ho bisogno, sto benissimo.
00:31Però dopo la finisci, eh.
00:33Lo finisci poi, eh.
00:34Lo finisco, lo finisco.
00:35Avevo sette anni, era il mio l'ompleanno
00:36e mi sono sentito male.
00:37Papà, da cervederi, mi ha portato dell'orsa al gemelli.
00:40E tu sei venuto al giorno dopo e gli stai addostrando.
00:41Tu stai dando i numeri.
00:42No, non sto dando i numeri.
00:43Te l'ho già detto.
00:44Tu non te lo ricordi.
00:45Tu non dici niente.
00:45Tu eri piccolo.
00:46Tuo fratello si è operato di appendicite, non tu.
00:49Ma che...
00:49Io...
00:50Cosa?
00:51E' veramente un vago ricordo che mi sono operato io di appendicite, ce l'ho.
00:54Vago ricordo?
00:55Ma te l'avrà detto lei, che comunque non c'era,
00:57l'hai portato al giorno dopo.
00:58Eh, è una cosa che mi stavo raccontando.
00:59Lui si è operato d'ernie e guinale,
01:00io mi sono operato di appendicite.
01:02Stiamo confondendo tutto.
01:03Ma quella era prima.
01:04Per quello ce l'hai avuto tu.
01:05Guarda che lui aveva tre anni quando si è operato d'ernie.
01:07Eh, e io ce ne avevo sette quando...
01:08Oh, io qua c'ho un taglietto.
01:11Che cos'è sto taglietto?
01:12Ma che, non se vede niente, non se vede niente.
01:13Come non se vede niente?
01:14Guarda gli sprechi, guarda.
01:15Ma no, questo è un taglio, come tutti i tagli che ti sei fatto in testa
01:18da quando eri piccolo,
01:19perché stavi sempre a montare sugli alberi,
01:21a cadere dal tavolo.
01:23Tu c'è l'altro taglietto, vediamo.
01:24Ma che c'entra?
01:25No, vediamo se c'è...
01:26Ma dà, ma non mi sembra caso.
01:27Scusa, ma poi sono passati trent'anni, non se vede niente.
01:29Guarda che si vede tutto, pure se sono passati trent'anni.
01:31Io l'ho studiato.
01:32In quel cervello vuole ricordare delle cose.
01:34Paola, io voglio tanto bene, ma in quali casi...
01:36Ci sono dei casi psicologici.
01:37C'è ragione in Paola.
01:39Ma c'ha ragione pure Paola, c'ha ragione Antonio, c'ha ragione Paola.
01:42Io non c'ho mai ragione.
01:43Tu non dici niente?
01:45Lei non c'era, lei è neutrale, svizzera, come sempre.
01:48Tu dovevi rimanere in quel collegio in svizzera.
01:50Come scusa?
01:51Tu dovevi rimanere in quel collegio in svizzera.
01:53È colpa mia?
01:54Se è la mia fauta?
01:55Se è la mia fauta?
01:56Per apprendere il francese è la mia fauta?
01:57Siete sempre al collegio?
01:58Siete sempre tutti soli?
02:00L'unica cosa che ho fatto, santa, di mandarti lì
02:02almeno hai avuto un'educazione, una pervenza.
02:07Tu parli romanaccio?
02:08Io non parlo romanaccio.
02:09Guarda, neppure lui.
02:10Dovresti vedere lo stadio.
02:11Io parlo romanaccio.
02:12Ma lui non si può dire niente
02:13perché lui è il figlio preferito, il primo genero, capito?
02:15Quello che gli dice il telegiornale in prima serata.
02:17Dai, sei finita, dai.
02:18Oddio, mio Dio.
02:19Questa è una cosa messimale.
02:20Ma sì, sei una messimale.
02:21Sei una vittima.
02:22Sei una vittima tu, sei una vittima.
02:23Che cosa, Paola?
02:24Che cosa?

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