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Filippo Rossi
NATO per uccidere-I crimini contro i civili in Afghanistan

Crescere Informandosi, incontra Filippo Rossi, giornalista freelance e scrittore, esperto di conflitti e crisi internazionali, autore recentemente del libro, edito da Arianna editrice, dal titolo “NATO per uccidere”.
L’invasione occidentale dell’Afghanistan ha rappresentato uno dei conflitti più sanguinosi e inutili che sono stati perpetrati da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati. Un conflitto che doveva servire a portare democrazia, sviluppo e sconfiggere il terrorismo talebano, responsabile degli attentati dell’11 settembre 2001, in una delle nazioni più importanti del Grande Medio Oriente. Obiettivi tutti miseramente falliti lasciando la nazione alla miseria.
Da qui nasce questa opera che sceglie come principale interlocutore proprio il popolo afgano e non le istituzioni per cercare di capire nel profondo quanto accaduto e la reale situazione del paese.
Quali gli aspetti salienti della sua opera? L’avversione del popolo afgano vero lo straniero potrebbe essere anche il frutto, non solo dell’ultima invasione occidentale, ma anche di quella russa del 1979? Vietnam e Afghanistan: quali parallelismi possiamo fare? Alla luce degli attuali fragili equilibri geopolitici si può fare a meno della NATO? Come è cambiata l’informazione nell’ultimo periodo storico a livello di allineamoento vero le posizioni dominanti? Quale futuro per l’Afghanistan?
Queste e molte altre le domande e gli aspetti affrontati in questa intervista.

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Trascrizione
00:00Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
00:30Filippo Rossi, giornalista freelance e scrittore esperto di conflitti e crisi internazionali,
00:39autore recentemente del libro edito da Arianna Editrice dal titolo Nato per uccidere. Un'opera
00:48realizzata da un'esperienza diretta in Afghanistan a contatto con la popolazione e da cui emergono
00:55tutte le brutture della guerra e di molti crimini contro i civili, come succede un po' in tutti i
01:02conflitti armati purtroppo. Gli Stati Uniti e un po' tutto il mondo occidentale sotto accusa
01:09nella sua opera. Quali gli aspetti salienti di cui possiamo adesso estrarre dal suo libro?
01:18Bene, innanzitutto grazie mille per questa possibilità di presentare questo importantissimo
01:29libro. Dico importantissimo per svariati motivi, fra i quali citerei sicuramente il valore aggiunto
01:37che ho dato all'opera mettendo al centro della discussione il civile, ovvero se noi guardiamo
01:45la saggistica generale, anche quella che tratta le campagne Nato oppure la geopolitica in generale,
01:52si tratta sempre da un punto di vista più militare e il civile rimane sempre un attore
01:59di secondaria importanza. Invece in questo caso qui ho proprio voluto ribaltare la situazione
02:03dando al civile un'importanza incommensurabile e ineluttabile, perché attraverso le parole dei
02:14civili si sono potute corroborare tantissime, diciamo tantissimi misteri oppure voci di
02:27corridoio che giravano circa la presenza della Nato in Afghanistan. Questo libro poi va completato
02:35oltre che all'esperienza diretta dei civili con un contorno, se così possiamo definirlo,
02:44che tratta più l'aspetto geopolitico storico e quindi che racconta anche il perché e va a spiegare
02:51cosa succedeva, come succedevano questi attacchi contro i civili, soprattutto a livello legislativo,
03:02quindi possiamo parlare dei protocolli delle convenzioni di Ginevra oppure possiamo parlare
03:10anche proprio della strategia messa in sul campo da parte delle forze armate straniere che hanno
03:19occupato l'Afghanistan. Quindi metto sul piano vari elementi che finora erano stati, direi,
03:29erano rimasti negletti, non è che non siano mai stati citati ma erano rimasti un po' accantonati,
03:38quindi ho fatto riemergere delle verità mettendo insieme i puntini, se così possiamo dirlo,
03:45per dare un'idea più chiara di quello che è successo. Poi come ha detto lei ha dato parola
03:53alla gente, ai civili, a chi ha sofferto, a differenza di tante altre opere che invece si
04:00sono basate diciamo su dichiarazioni di persone che rappresentavano le istituzioni, quindi lei
04:07è andato direttamente proprio sul territorio e sul campo. Ecco, proprio lei è stato ospite,
04:15poi così stavo leggendo nel libro, in un villaggio, nel libro scritto dell'avversione
04:22del popolo afgano verso lo straniero, ma la domanda che volevo fare è questa, non ritiene
04:30che in questa avversione debba considerarsi in qualche modo anche l'ormai vecchia, diciamo,
04:39invasione russa, che è datata e quindi risale tra il 79 e l'89 e quindi diciamo questa avversione
04:48parta proprio dal fatto di essere un territorio, una nazione che viene invasa con una tra virgolette
04:56relativa frequenza, cioè non è soltanto nei confronti degli Stati Uniti ma nei confronti
05:00proprio dello straniero in genere. Allora, è molto interessante come domanda perché la trovo
05:09molto pertinente, in verità possiamo partire addirittura dalla prima invasione britannica
05:16nel secolo XIX, quindi possiamo partire da due secoli, quasi due secoli fa, quindi le invasioni
05:26in Afghanistan sono sempre state dei flop, sono sempre state delle sconfitte per le truppe che
05:34invadevano, ma sono risultate tali per un semplice motivo che a fare la più grande resistenza non
05:42erano tanto i politici o gli Shah, i re, oppure le classi dirigenti, ma era il popolo e questa è
05:49una lezione che poi gli americani non sono riusciti a comprendere e nemmeno i russi,
05:54perché i russi hanno fatto imbestialire e questo non va dimenticato, quindi io chiaramente mi
06:00concentro sulla NATO ma questo non è che scagiona i crimini di altri gruppi armati fra cui i talebani
06:07oppure anche i sovietici, quindi quello bisogna bisogna sottolinearlo, io l'ho anche scritto nel
06:12libro, ma proprio l'errore strategico è stato, se proprio vogliamo, oltre a dire che vabbè è
06:19ingiustificabile il fatto di invadere e occupare un paese per altri motivi, ma è proprio il fatto di
06:27non aver cercato di capire la cultura, gli errori commessi nel passato sia dagli inglesi che dai
06:34russi qualche qualche decenni dopo, quindi possiamo trovare delle analogie sicuramente,
06:42quindi la popolazione afghana non è mai veramente uscita dalla spirale di guerra dopo gli anni,
06:49dopo la fine degli anni settanta e ci è rimasta fino a qualche anno fa, quindi possiamo calcolare
06:56che in questo periodo loro non abbiano avuto tempo neanche di rimarginare le ferite che già
07:00un altro invasore si era presentato alle porte, questa volta però l'invasore non era un invasore
07:06prettamente politico che voleva venire per aiutare un governo che era in difficoltà, era un
07:14pretesto sì per dire vogliamo venire a sconfiggere il terrorismo ma soprattutto a portarvi la
07:19democrazia e quindi questa è stata una promessa che non è mai stata mantenuta, ma l'importante,
07:26diciamo forse la frase più importante, più potente e evocativa che mi hanno trasmesso gli
07:36afghani e questo da nord a sud a est e ovest era se tu vieni come sei venuto tu Filippo con la penna
07:46e con un taccuino a scrivere, a parlarci, a bere il tè insieme a noi, noi ti ospitiamo, ma se tu
07:53vieni con le armi noi ti combattiamo e questa è una frase che io ho potuto sentirmi dire
08:01veramente ai quattro angoli del paese che ho attraversato in lungo e largo ed è una frase
08:08penso molto importante che va approfondita proprio perché dimostra quanto loro siano rimasti
08:15toccati dal fatto che uno dovesse venire a casa loro per esportare il loro modello,
08:23un loro modello politico che si veniva considerato migliore ma lo si faceva attraverso l'uso
08:29coercitivo della forza, quindi è questo forse il punto chiave e così avevano fatto anche i russi
08:37in un'altra parte, non è che loro fossero dei dei santi. Non voglio girare il coltello nella
08:45piaga ma Vietnam e Afghanistan, alla luce di quanto ha scritto e alla luce sicuramente di
08:55quanto avrà studiato diversi anni fa, quali correlazioni possiamo evidenziare per gli
09:04Stati Uniti? Allora bisogna sicuramente analizzare le due analogie dei due casi sbelli, quindi da
09:14un lato l'11 settembre e dal lato il Tonchino che ha permesso agli Stati Uniti di trovare
09:21la situazione ideale per convincere definitivamente l'opinione pubblica ma anche diciamo la comunità
09:29internazionale che un intervento in Vietnam fosse necessario, così è successo anche con l'11
09:34settembre. Chiaramente l'11 settembre ha dei risvolti molto più internazionali a livello
09:39generale come possiamo vedere ancora oggi, però l'analogia in quel momento lì è lo stesso,
09:47gli Stati Uniti avevano bisogno di un caso sbelli per intervenire in Vietnam e quindi hanno portato
09:55avanti la provocazione fino a trovare il momento perfetto con il Tonchino, mentre dall'altro lato
10:04l'11 settembre è stato l'evento che ha permesso di creare il caos necessario affinché nessuno
10:16veramente capisse nel momento cosa stesse succedendo e permettendo quindi agli Stati Uniti
10:22di intervenire in maniera unilaterale in Afghanistan. E' successa questa cosa in Vietnam,
10:28quindi sono state delle invasioni ingiustificabili. Quindi questa è un'analogia sicuramente che va
10:34fatta. Ma anche delle violenze ingiustificate? Assolutamente, come si dice savassano dir,
10:41cioè il problema è che questa violenza è stata ingiustificata ma è stata tollerata ed è quella
10:51la cosa ancora più triste, che è stata tollerata in nome di pensieri democratici, pensieri libertari
11:00e chissà che. Quindi un controsenso alla base se vogliamo dirla in questo modo. Però quello
11:07che volevo dire era perché siamo arrivati a trovare un caso sbelli per andare in Vietnam
11:13o per andare in Afghanistan ed è lì che bisogna risalire. Soprattutto per il caso afgano era il
11:22problema dell'attraversamento di questo gasdotto che doveva passare dal Turkmenistan fino al
11:27Pakistan, il famoso TAP, nel quale avevano investito molto le compagnie petrolifere
11:34che facevano poi parte della cricchia dell'amministrazione Bush Junior, quindi il
11:42presidente che era appena salito al potere e quindi parliamo della fine degli anni 90. Per
11:47il Tonkin invece il Vietnam era soprattutto anche una questione di droga e quindi in
11:52Afghanistan possiamo trovare l'analogia con il traffico di oppio. Quindi sappiamo che nel 97 il
11:59Mullah Omar aveva decretato una fatua secondo la quale le piantagioni di oppio avrebbero dovuto
12:05scomparire dall'Afghanistan. Possiamo parlare di un traffico di 500-600 miliardi di dollari
12:11per quanto riguarda il mercato del narcotraffico degli oppiacei, quindi legale e illegale e quindi
12:19potete immaginare quanto questo abbia influito sulla volontà di cambiare il regime politico e
12:27di fatti quello che è successo in Afghanistan è stato la creazione di un'elite di narcotrafficanti,
12:34fra le altre cose era il signore della guerra, narcotrafficanti, corrotti, tutto quello che
12:38vogliamo e Hamid Karzai, il primo presidente della Repubblica Afghana, era un impiegato o almeno
12:44un ex impiegato di UNOCAL che era stata la compagnia che aveva preso l'appalto, se vogliamo,
12:51della costruzione di questo gasdotto che doveva attraversare l'Abd al-Turk menestrano al Pakistan,
12:55quindi non sono coincidenze. Ecco, quindi le analogie ci sono e possiamo trovarle anche in
13:01altri casi chiaramente. Certo. Alla luce degli ultimi conflitti in Europa, ma non solo in Europa,
13:09e delle relative poi ripercussioni geopolitiche con importanti effetti di natura economica,
13:17ritiene che si possa fare a meno oggi della NATO garantendo ugualmente pace e sviluppo nel mondo?
13:25Per come si è sviluppata la NATO? Sì. Perché la NATO si era nata come organizzazione di difesa
13:35durante, subito nel primo dopoguerra e diciamo con obiettivi prettamente di contenimento della
13:46cosiddetta avanzata minaccia rossa? La mia domanda era legata soprattutto
13:54più che altro all'oggi, alla luce anche dei soggetti che ci sono, quello che sta in Corea,
14:02Putin e tutta un'altra serie di personaggi, la Cina, quindi diciamo il pacifismo tra virgolette
14:10oggi ancora riesce ad andare avanti in un certo modo. Appunto, il concetto, quello che volevo
14:20dire era semplicemente che era nata come un'organizzazione di difesa e è diventata
14:25un'organizzazione aggressiva, perché se noi andiamo a vedere la mappa con tutte le basi
14:31NATO ci rendiamo subito conto che la Russia aveva i suoi motivi per ritenersi preoccupata,
14:37la Cina ha i suoi motivi per ritenersi preoccupata perché è praticamente circondata da basi NATO,
14:42quindi loro con il pretesto della difesa si sono espansi e a macchia d'olio diciamo allungando i
14:51propri tentacoli arrivando ai quattro angoli del pianeta, quindi questa situazione qui è
14:56insostenibile, la NATO non ha più scopo, non ha più veramente vero scopo di esistere e quindi
15:03dovrebbe essere smantellata e alla luce di quello che è successo con il conflitto russo ancora in
15:10corso chiaramente ne è la prova perché la maggior parte dei problemi delle provocazioni sono
15:17provenute e provengono tuttora dalla parte della NATO, sono loro a mandare le più grandi minacce
15:23o sono stati loro a iniziare con le più grandi minacce e a portarsi proprio ai confini della
15:27Russia diciamo anche inducendo i russi nel tranello di rispondere, questo non vuol dire
15:34che gli altri siano degli angioletti o che siano innocenti, non voglio dire assolutamente questo,
15:39però voglio dire se guardiamo quello che è successo sappiamo benissimo anche che c'erano
15:44già truppe NATO al fronte con la Russia all'inizio della guerra, questo significa che l'organizzazione,
15:54l'Alleanza Atlantica ha provocato in maniera diretta la Russia, si vede anche nei discorsi
16:01totalitari che fanno, ormai non ci sono più discorsi di pace, si parla semplicemente di
16:05sostenere una guerra e di combattere. Però mi perdoni, è anche vero che nel 2014 proprio la
16:13NATO e gli Stati Uniti come soggetto principale, ma non solo, ovviamente poi la cosa coinvolge un
16:19po' tutta Europa, hanno permesso di occupare e di annettere un territorio, hanno permesso alla
16:29Russia di occupare e annettere un territorio straniero, perché la Crimea apparteneva all'Ucraina,
16:36senza per questo scadenare conflitti di natura né nucleare né di altra tipologia, accontentandosi
16:45della situazione com'era. Sono intervenuti adesso perché evidentemente la Russia aveva steso troppo
16:53in suoi orizzonti, questo a livello poi di fatti, perché se vogliono fargli la guerra gliela facevano nel 2014 o
17:01allora c'è stato qualcosa, anche se poi dipendete dal Presidente, dipendete da tutta una serie di cose.
17:05Sì, io penso che invece bisogna guardare la situazione del 2014 come una situazione
17:18completamente diversa da quella che poi è stato il 2022, perché lì è stato il vero inizio della provocazione e il
17:262014 ha permesso agli Stati Uniti, che avevano degli interessi, anche lo sappiamo adesso la famiglia
17:33Biden aveva diretti interessi in Ucraina, e non solo, di cambiare un regime, quindi già di creare
17:41un caos per la Russia, perché loro si sentivano minacciati, sappiamo che si sentono minacciati,
17:47quindi con queste famose rivoluzioni colorate, che tra l'altro hanno tentato di fare anche in
17:51Bielorussia, e io ho seguito in diretta, poi ho visto semplicemente che i bielorussi poi hanno
17:56capito di essere caduti quasi nel tranello per cercare, infatti tanti hanno smesso,
18:04sono stati in esilio oppure hanno smesso, adesso non succede più nulla, però anche in Armenia ci hanno
18:09provato, in Georgia si vede che cosa sta succedendo oggi, con il tentativo da parte occidentale di
18:17creare una situazione caotica per la quale la Russia potrebbe sentirsi minacciata, quindi nel
18:28contesto ucraino l'annessione della Crimea è vero, è stata concessa, però si vede al giorno
18:40d'oggi ancora che non è veramente stata riconosciuta. Possiamo metterlo in questo modo. Però diciamo
18:50il discorso fa a questo punto sarebbe molto ampio e andrebbe in diversi fondi che poi non
18:54riguardano il libro. Dunque abbiamo letto nella sua opera che se un giornalista occidentale non
19:07è al servizio della NATO non può esercitare liberamente il suo mestiere, cosa che di solito
19:15capita nei regimi come ad esempio in Russia o in Cina. Fortunatamente siamo fortunati che tu sei
19:23riuscito comunque a raccogliere tutta una serie di informazioni e a pubblicare il libro e di questo
19:29siamo estremamente felici e te ne facciamo i complimenti. Ci puoi spiegare meglio questo
19:36parallelismo per ciò che attiene la realtà occidentale. Benissimo, allora ci sono varie
19:44cose da dire. Innanzitutto noi non possiamo, quello che io descrivo qua è il fatto che noi
19:53viviamo in un sistema che può essere considerato soft fascismo, fascismo diciamo morbido. Non
20:00viviamo in un posto come in Cina dove se io scrivo una roba contro il regime mi torturano,
20:05per fortuna. E nemmeno come in Russia che ti mandano il Whatsapp. E nemmeno come in Russia
20:15magari, però appunto quello che voglio dire è semplicemente di noi i giornalisti sono indirizzati
20:24in un certo modo e chi decide di non indirizzarsi allora viene ostacolato. Quindi io non è che non
20:33ho potuto pubblicare il libro. In verità una casa editrice mi ha rescitto il contratto, questo va
20:39detto, una casa editrice molto importante in Italia tra l'altro mi ha rescitto il contratto
20:43una volta che ha letto il manuscritto perché hanno detto no noi questa roba qui non la pubblichiamo
20:48per paura che i poteri forti creassero dei problemi. E questo è già di per sé una forma
20:55di censura. Però io ho potuto liberamente lavorare, fare tutto, soprattutto la maggior
21:02parte del lavoro fortunatamente l'ho potuto fare, svolgere quando non c'erano più combattimenti,
21:08quindi chiaramente mi si sono aperte le porte, ma quando c'erano i combattimenti anche sono andato
21:12avanti a farlo. Però non ho avuto mai una reazione da parte, tranne il generale Battisti che si è
21:19detto disponibile, tutti gli altri non hanno deciso, hanno deciso di non rispondere alle mie
21:24domande, di fare proprio no comment categorico e questo fa capire lo stato di libertà, di
21:35informazione che abbiamo, quindi o sei con noi e quindi ti diamo tutte le informazioni di propaganda
21:40o sei contro di noi e quindi non ti diamo le informazioni, semplicemente così. Quindi è questo
21:47che io descrivo nel libro, una situazione pericolosa perché, voglio dire, noi non abbiamo
21:54una libertà di espressione, i giornalisti pensano di essere liberi quando fanno la loro scelta,
22:00ma in verità loro vengono pilotati sulle storie che seguono. Per esempio in Afghanistan, quando
22:05sono arrivati i talebani era, ti pubblichiamo se scrivi contro i talebani, se scrivi qualcosa non
22:11in favore, ma comunque più di parziale, non ti pubblichiamo. A me è capitato mille volte,
22:17addirittura che dei giornali svizzeri, italiani o francesi, mi cambiassero la forma dell'articolo,
22:23che io dovevo lottare per dire no, aspetta, non ho scritto quello, ho scritto quello perché è così
22:28che succede, e quindi dopo venivo bollato, mi avevano bollato di protalebano, dicevo ma perché
22:35dovevo essere un protalebano, perché scrivo un fatto chiaro, lo descrivo e porto le prove e voi
22:44mi dovete categorizzare come un nemico di tutto, semplicemente perché non ho detto quello che
22:49volevate voi. Questo è soft fascism, voglio dire, semplicemente cercare di manipolare la gente,
22:56perché poi sanno che sul giornale andranno a leggere le persone e quindi le persone diranno
23:01ecco guarda cosa succede, e quindi automaticamente, ma l'ha detto il giornale, l'ha detto il giornale,
23:06e questo è sbagliatissimo, penso che, voglio dire, se voi avete creato questo canale anche
23:11proprio per questo motivo qua, e quindi va detto questo. Questo ovviamente è un fenomeno che tu
23:19hai vissuto in prima persona per quanto riguarda l'Afghanistan, quindi le autorizzazioni eccetera,
23:23però credo che sia un fenomeno, e questo credo che sia altrettanto pacifico, che vale un po'
23:30per tutte le grandi potenze, quindi anche per quanto riguarda queste criticità dell'autorizzazione,
23:36di quello che scrivi, dove vai, quindi essere pilotato in certe zone e esaminare certe cose
23:42piuttosto che altre, vale sicuramente un po' per tutti quanti, non soltanto Nato, Stati Uniti e
23:48mondo occidentale, ma vale anche per Cina, Russia, tutte le altre grandi potenze che quando un
23:57giornalista decide di andare in quel territorio viene indirizzato per questo credo di non far
24:04vedere, diciamo di non attaccare troppo e solo il mondo occidentale. C'è un punto, assolutamente,
24:11c'è un punto importante che va sottolineato, è che io ho deciso di dedicare questo libro a noi
24:18occidentali, non ai russi, non ai cinesi e neanche meno agli afghani, per quanto io chiaramente
24:25vorrei tanto che il libro fosse tradotto per permettere il loro viaggio, però perché ho
24:30detto questo? E in effetti c'è fra gli afghani, fra la comunità afghana e in Italia e in Svizzera
24:36non c'è stata neanche minima reazione, perché poi loro chiaramente, la gente che è scappata
24:40tante volte traumatizzata, arrabbiata eccetera, però io voglio che siamo noi a leggere questo
24:46libro, ma perché? Perché semplicemente dobbiamo cominciare a dire, smettere di pensare, di dire
24:53ma loro fanno peggio, ma loro fanno peggio, ma loro fanno peggio, no no, cominciamo a guardare
24:57quello che abbiamo fatto e poi dopo giudichiamo gli altri, mi se ne frega della Russia, della
25:02Cina e questo è un punto molto importante. Le criticità che è sollevato, meglio all'informazione
25:12di cui adesso stiamo parlando o meglio alla propaganda delle volte più che all'informazione,
25:17è un fenomeno che soprattutto recentemente abbiamo riscontrato ed evidenziato anche su
25:25altri temi, adesso parliamo di Afghanistan e di guerra, ma ci sono anche altri temi in cui
25:30purtroppo, meno a noi, di crescere informando si è apparsa analoga la situazione, come ad esempio
25:37durante la pandemia e quindi i pericoli della pandemia, i vaccini eccetera, ma anche nelle
25:45lotte delle volte per l'ambiente che si scarica responsabilità su alcuni temi anziché su altri o
25:52su aspetti economici e sociali, quindi volevo chiederti come è cambiata nell'ultimo periodo
26:00storico l'informazione? È molto interessante, allora prima di tutto io facendo reportage di
26:12guerra soprattutto mi sono reso conto della censura crescente che c'era al fronte, ora voglio
26:18dire essere onesto con tutti, se io vengo a raccontarvi dell'avanzata in un determinato
26:24territorio, a meno che non sia una battaglia strategica imprescindibile per la guerra, cambia
26:32poco, perché poi veramente i reporter ormai, quelli che rimanevano sul campo seguendo tutta
26:37la guerra non c'erano più perché non c'erano più soldi, costava troppo l'assicurazione, i giornali
26:42non pagavano più, quindi seguire una guerra come facevano Marta Gellorn oppure come ha fatto Hemingway
26:48eccetera era utopico, è diventato troppo caro, quindi automaticamente i giornalisti si scambiavano,
26:54si ruotavano, soprattutto i freelance che venivano usati e quindi automaticamente c'era sempre un
27:01cambio di visione, uno si era perso un pezzo, l'altro si era perso un pezzo, poi cosa è successo, oltre a
27:06questo, quindi c'è stato un aumento della difficoltà nell'accesso al fronte, quindi bisognava
27:12andare a pregare in ginocchio i colonnelli, i generali, portami con te eccetera eccetera, però avevano tutti paura
27:18perché se succedeva qualche cosa al giornalista succedeva il patatrack, mi ricordo in Armenia
27:24con i giornalisti del Le Monde oppure in Ucraina quanti giornalisti ci sono rimasti, a Mosul una
27:30battaglia che ho subito anche personalmente, c'erano rimasti un sacco di giornalisti perché
27:33lì permettevano a tutti di andare al fronte e quindi piano piano si sono creati quei famosi
27:39press tour dove ti mettono tutti su un busto e ti portano in un posto come per esempio è successo a
27:43Buccia in Ucraina, quindi anche lì non si è mai capito veramente cosa è successo perché da una
27:49parte alla l'altra c'è stata una fuga, c'è informazioni completamente differenti e non si capiva bene
27:54cosa fosse successo, questo è un esempio fra i tanti. L'informazione cos'è diventata? L'informazione
27:59si è visto soprattutto dopo la pandemia, è diventata unilaterale, quindi c'è una visione,
28:07quindi voi prendete un giornale di sinistra, un giornale storicamente di destra e leggerete
28:13esattamente le stesse cose, perché? Soprattutto ma in parte perché le fonti arrivano dalle agenzie
28:19statali tipo ANSA, AGI e chi aveva vicino, sono agenzie che danno le informazioni e che tutti
28:26riprendono per risparmiare i costi, loro pagano una tantum all'anno, una quota e ricevono tutti
28:35gli articoli, già questo di per sé nessuno si pone la domanda, ha scritto ANSA quindi è vero,
28:40ma nessuno si pone la domanda perché, chi controlla ANSA, come lo controlla eccetera eccetera,
28:45già questo di per sé è un grandissimo errore e poi c'è tutto il discorso dell'uniformità di
28:51pensiero, quindi vuol dire se tu non la pensi come noi, allora sei un Novak, sei un Putiniano,
28:57eccetera, pensate che quando mi è arrivato, quando io ho presentato una delle prime volte questo libro
29:01a dei ragazzi di una scuola americana a Lugano in Svizzera, un ragazzino è venuto da me e mi diceva
29:07ma tu sei un pro Putiniano, un filo Putiniano, mi diceva ma cosa c'entra? Sto parlando dell'Afghanistan
29:14e di Nato? Sì, ma non sto parlando di Ucraina o di Russia eccetera eccetera, quindi c'è tutto
29:21questo indottrinamento soprattutto dei giovani per insegnare a vederle in un modo univoco e chi
29:28non la vede come te è marginale. Certo, e quando poi si cerca di discreditare quelle poche fonti
29:41che magari cercano di riportare le notizie così come sono magari te in questo caso, ma io parlo
29:48anche dell'informazione web, che l'informazione web e sui social è sempre stata accusata di creare
29:56fake news, di creare mala informazione eccetera eccetera, quando poi andiamo a vedere quelli che
30:02hanno creato anche dei conflitti mondiali e quindi il blef che è successo da parte americana con
30:13Powell e tanti altri conflitti, quelli sono stati creati da chi? Non certo dal web, non certo dai
30:20social, ma sono stati creati proprio dal mainstream, dal modo di fare un certo tipo di informazione.
30:25Esattamente, quindi c'è tutto un problema. Allora, in chiusura, rapidamente perché abbiamo
30:36pochissimi minuti, alla luce delle ricerche effettuate e alla luce anche dell'instabilità
30:44che ormai sta vivendo il mondo medio orientale e ogni giorno ne succede una nuova, quale futuro
30:51si può ipotizzare per quella parte del mondo? Mi rendo conto è una domanda molto difficile,
30:56però alla luce della tua esperienza che sensazioni hai? Vedendo gli schieramenti,
31:03l'Afghanistan è ricaduto nella trappola americana perché poi i talebani, allora la mia speranza,
31:10allora in verità quello che è successo nel 2021, i talebani hanno ripreso il potere grazie agli
31:14americani e al Qatar che ha fatto da tramite, quindi i talebani riprendono il potere ma sono
31:20pagati e sostenuti dagli americani per creare una situazione caotica politica appositamente per
31:28distogliere lo sguardo e dimenticare l'Afghanistan eccetera eccetera. L'isolamento, ci sono più
31:33soldi, carestie eccetera eccetera, via. Cosa è successo? Nella gerarchia talebana ci sono stati
31:40delle faide molto importanti, non è molto complicato, adesso non mi dilungherò, ma
31:46semplicemente per dire che adesso l'Afghanistan sta spostando nel nuovo famoso nuovo emisfero,
31:51quindi quello che sta nascendo dai BRICS, dalla Shanghai Cooperation, scusate come si chiama
31:58l'organizzazione economica di Shanghai, non mi viene il nome, mi perdonerete,
32:04e quindi tutto questo mondo nuovo l'Afghanistan si sta rivolgendo a loro, quindi perché no per
32:12permettere alla popolazione afghana di svilupparsi, di avere un paese più prospero eccetera magari
32:18quella insomma quell'alleanza può essere più allettante e che dia più risalto e che dia più
32:31importanza all'Afghanistan, glielo auguro veramente.

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