Alessandro Curioni
Hacker-Storie di uomini e macchine
Crescere Informandosi incontra, Alessandro Curioni, giornalista, fondatore della Di.Gi. Academy, azienda leader in ambito formazione e consulenza sulla cybersecutity, divulgatore, docente universitario e autore recentemente del libro, edito da Chiarelettere, dal titolo “Hacker storie di uomini e macchine”.
Il fenomeno dell’hackeraggio dei dati in questi ultimi anni si è molto allargato e spesso ha coinvolto, oltre ai privati cittadini, le diverse istituzioni con gravi violazioni. Tutto ciò ha cambiato la definizione di hacker che prima era visto come l’esperto di programmazione informatica con l’obiettivo di perseguire la libera informazione, ed ora, invece, è visto come un vero e proprio criminale.
In Italia recentemente abbiamo assistito anche all’attacco a sei istituti di credito che hanno colpito, oltre ai normali clienti delle banche, anche diversi politici.
Perché la parola hacker oggi fa così paura? Quant’è il giro d’affari intorno all’hackeraggio dei dati? Quali strumenti abbiamo a disposizione per combattere il fenomeno dell’hackeraggio? Quale è stato lo scopo del recente attacco alle sei banche italiane che ha visto colpiti anche diversi politici italiani? Se le facessi il nome di Steve Wozniak cosa si sentirebbe di dirci? Quanto ci troviamo di fronte oggi possiamo inquadrarlo come una normale evoluzione della società dell’informazione?
Queste e molte altre le domande ed i temi affrontati in questa intervista.
Hacker-Storie di uomini e macchine
Crescere Informandosi incontra, Alessandro Curioni, giornalista, fondatore della Di.Gi. Academy, azienda leader in ambito formazione e consulenza sulla cybersecutity, divulgatore, docente universitario e autore recentemente del libro, edito da Chiarelettere, dal titolo “Hacker storie di uomini e macchine”.
Il fenomeno dell’hackeraggio dei dati in questi ultimi anni si è molto allargato e spesso ha coinvolto, oltre ai privati cittadini, le diverse istituzioni con gravi violazioni. Tutto ciò ha cambiato la definizione di hacker che prima era visto come l’esperto di programmazione informatica con l’obiettivo di perseguire la libera informazione, ed ora, invece, è visto come un vero e proprio criminale.
In Italia recentemente abbiamo assistito anche all’attacco a sei istituti di credito che hanno colpito, oltre ai normali clienti delle banche, anche diversi politici.
Perché la parola hacker oggi fa così paura? Quant’è il giro d’affari intorno all’hackeraggio dei dati? Quali strumenti abbiamo a disposizione per combattere il fenomeno dell’hackeraggio? Quale è stato lo scopo del recente attacco alle sei banche italiane che ha visto colpiti anche diversi politici italiani? Se le facessi il nome di Steve Wozniak cosa si sentirebbe di dirci? Quanto ci troviamo di fronte oggi possiamo inquadrarlo come una normale evoluzione della società dell’informazione?
Queste e molte altre le domande ed i temi affrontati in questa intervista.
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