• 2 mesi fa
Trascrizione
00:00Siamo partiti sicuramente dal formato espositivo che ci ospitava, quindi la vetrina, che cosa
00:09significava abitare un luogo che è aperto e costantemente rivolto allo spazio pubblico.
00:16Siamo arrivati quindi alla costruzione di un'installazione con all'interno un jukebox
00:20che raccoglie oltre 100 brani di abitanti diversi di Lodi che abbiamo incontrato, a
00:26cui abbiamo fatto due domande soltanto. Se potessi diffondere nel spazio pubblico una
00:31musica, che musica sarebbe e dove la metteresti? Sulla pedata della vetrina ci sono riportati
00:37tutti i nomi delle persone che sono state così gentili a dedicarci del tempo a renderci
00:43partecipi del loro modo di abitare la città. Diciamo che questa playlist è una sorta anche
00:48di carotaggio per certi versi delle differenti comunità che abitano questo luogo e lo rendono
00:54ciò che è. Abbiamo costruito una cartografia sonoro-affettiva della città di Lodi che risuonerà
01:01negli spazi di Corso Umberto I e che è accompagnata anche sul retro da un fondale che riprende in
01:09qualche modo la tradizione del capriccio pittorico, quindi l'idea era quella di costruire attraverso
01:15un genere pittorico un paesaggio immaginario ma reale. Il titolo di questo lavoro è stato
01:21anche un modo per riflettere su come si lavora in collettivo. Concerto per violino e orchestra o
01:28coro, quindi un singolo che comunica, che dialoga con un gruppo di persone, un ensemble e quindi
01:35diventa un dialogo, uno fa partire un tema, l'altro lo riprende e lo continua. La potenza
01:40esponenziale di tutte le capacità di ogni singola persona che si mette insieme hanno a che
01:48fare molto anche con la negoziazione, quindi col concertarsi, col temperare gli slanci individuali
01:55in una dimensione dove anche l'autorialità si perde. Qualcuno lancia un'idea, un tema come dice
02:01Teresa e poi questo tema viene rimaneggiato, rimodulato, rimesso nel discorso processandolo
02:08attraverso una serie di intelligenze e sensibilità che non sono le tue, quindi inevitabilmente la
02:14forma autoriale si scioglie in questa amalgama che però è comunque contenuta
02:23all'interno di un recipiente. Per noi la componente performativa del lavoro avverrà durante il mese
02:30dell'esposizione nel momento in cui le persone che staranno davanti alla vetrina incontreranno
02:37e si scontreranno con una musica che partirà in quel momento e attraverso quella musica che
02:42incontreranno si troveranno in un altro tempo, in un altro momento, in un altro ricordo o in
02:47altri ricordi di altre persone, in altri tempi di altre persone.

Consigliato