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Novità Trascrizione
00:00Si definisce un napoletano scrittore e non uno scrittore napoletano. Maurizio De Giovanni,
00:06ospite a Librixia, confida che sono i personaggi, il commissario Ricciardi, i bastardi di Pizzo
00:14Falcone, il professor Marco Di Giacomo, che vanno a trovare lui e non viceversa. Vive in
00:21una sorta di condominio mentale. Il rapporto è un po' come quello con i figli. I figli sono
00:26persone diverse da noi, ma qualcosa di noi ce l'hanno sempre. Non c'è un posto dove prendo i
00:33miei personaggi, sono loro che vengono a trovarmi in genere e devo dire che va bene così, io sono
00:38contento che vada così, perché così sono uno diverso dall'altro e sono più divertenti da
00:43raccontare. Napoli è onnipresente nei suoi libri, anche se non scrive mai il nome della sua città ,
00:50perché tanto si capisce lo stesso. È una città generatrice di storie. Io scrivo della mia città ,
00:58nella mia città io posso trovare tutto, dalla farsa alla tragedia, passando per tutte le dinte
01:05della commedia. E' sempre stato così ed è il motivo per cui Napoli ha avuto sempre straordinaria
01:10generazione di narratori. Io mi ritengo, più ancora che uno scrittore napoletano,
01:17un napoletano scrittore. È il perché accadono i crimini, gli abissi dell'anima, a fare la trama
01:23dei suoi libri. I romanzi Gialle e Nuarci dicono che il crimine esiste ed è prossimo al nostro
01:28fianco. Ricciardi sta per tornare, il nuovo romanzo della serie uscirà a fine novembre.
01:35Tocca a Ricciardi adesso, il romanzo si chiamerà Volver ed è un romanzo ambiziato nei primi giorni
01:43del luglio del 1940, quindi a guerra appena dichiarata. È un ambiente nuovo, diverso,
01:50ma spero altrettanto interessante.