• mese scorso
Trascrizione
00:00La campagna elettorale per le elezioni presidenziali statunitensi entra nel vivo. Tra un mese alla
00:09Casa Bianca ci sarà un nuovo presidente e a prescindere dall'esito delle elezioni inizierà
00:15un nuovo corso non soltanto per gli Stati Uniti ma per l'intero globo. Come si stanno
00:19preparando i mercati a questa nuova sfida elettorale? Come si sta preparando Wall Street
00:25e tutti gli investitori? Ne parliamo in questa prima puntata del nostro speciale Big Match,
00:30rimanete con noi subito dopo la sigla.
00:33Tra un mese Kamala Harris e Donald Trump si affronteranno alle urne,
00:52oggi vedremo insieme in quale contesto economico finanziario si inseriscono le elezioni presidenziali
00:58USA e lo faremo in compagnia dei nostri ospiti che vado subito a salutare. Abbiamo qui con
01:04noi Ugo Lancioni, Head of Global Currency and Senior Portfolio Manager Fixed Income di Newberger
01:10Berman. Benvenuto a financiallounge.com. Buongiorno e grazie per l'invito. Abbiamo in collegamento da
01:17Boston Dante Roscini, professore di economia internazionale dell'Harvard Business School.
01:23Benvenuto a financiallounge.com. Grazie Annalisa, è un piacere essere con voi. Ecco, proprio per
01:29introdurre il tema del dibattito di oggi volevo mostrarvi un grafico che fa parte del sondaggio
01:35del nostro research partner dello speciale Big Match, l'istituto di ricerca UGOV. Ecco,
01:42andiamo a vedere il sondaggio. Come vedete, nonostante gli Stati Uniti siano riusciti a
01:48riprendersi dopo la pandemia e abbiano quasi vinto la lotta all'inflazione scendendo al target previsto
01:55dalle banche centrali, secondo il sondaggio quasi la metà degli americani, il 47 per cento, pensa
02:00che l'economia USA stia andando peggio e aumenta fino al 30 per cento la quota però di coloro che
02:06pensa sia in miglioramento. Ecco, io inizierei proprio dal professor Roscini. C'è così tanto
02:14pessimismo negli Stati Uniti, quali sono i temi caldi di cui si discute in vista del voto?
02:19Ma allora, io credo che il pessimismo, in particolare sull'economia, che rimane comunque
02:25il tema più citato sia da repubblicani che da democratici come il tema centrale delle elezioni,
02:32il problema è quello dell'inflazione. L'inflazione, naturalmente, che è stata
02:38altissima dopo la pandemia e che oggi, seppure in netto calo, vedasi come la Fed ha deciso di
02:45operare negli ultimi giorni, in realtà è una disinflazione, non è una deflazione. Quindi
02:53l'americano medio che va a comprare le uova, il pane o mette la benzina nella macchina trova
02:59prezzi che sono comunque ancora elevati rispetto a quelli che conosceva. Quindi questo rimane,
03:04direi, il tema principale da un punto di vista economico, l'inflazione e ne parleremo sicuramente
03:11durante l'altra sessione, ma questo è uno dei temi. Poi ci sono temi importanti più per la società,
03:18diciamo così, tra cui l'aborto, ovviamente, che è uno dei temi chiaramente fondamentali di queste
03:25elezioni. Ecco Lancioni, in quale contesto finanziario si inseriscono appunto le elezioni e
03:31anche che cosa stanno scontando i mercati? Ormai manca quasi un mese. Sì, direi che finora i mercati
03:39si sono focalizzati marginalmente sulle elezioni, forse perché è molto difficile anche prevederne
03:46l'esito. Diciamo che c'è stata un'ossessione per le banche centrali, specialmente per la Fed. Il
03:53mercato ha cercato di focalizzarsi sulle dinamiche macroeconomiche, come diceva il
03:57professore, che sono molto importanti per le banche centrali, come inflazione, ma anche
04:04ultimamente soprattutto occupazione. I mercati scontano già un'inflazione che si normalizza,
04:11ecco i dati sono stati incoraggianti, i prezzi rimangono elevati, ma comunque non abbiamo gli
04:16stessi incrementi di qualche anno fa. Se andiamo a vedere i dati più importanti sull'occupazione,
04:25abbiamo visto che c'è stato nel corso degli ultimi mesi un raffreddamento importante
04:29dell'occupazione che ha permesso ai tassi di scendere, soprattutto la parte a breve della
04:35curva, in maniera molto importante durante l'estate. Però attenzione, venerdì scorso sono
04:41stati pubblicati i dati dell'occupazione di settembre che mettono in evidenza un'occupazione
04:47ancora in buono stato, con 250 mila posti di lavoro raggiunti circa, con costo unitario
04:54del lavoro comunque ancora leggermente in salita e una desoccupazione che in realtà
05:01non è salita quanto le attese. Stiamo entrando nelle fasi finali prima delle elezioni, credo
05:08che ci sarà un focus sui mercati negli ultimi settimane, credo la dinamica più importante
05:16sarà cercare di capire se ci sarà un controllo totale della politica americana, il cosiddetto
05:23clean sweep, quando il Presidente vincente ha anche poi il controllo del Congresso. In
05:28questo caso si avranno delle dinamiche di mercati più volatili.
05:33Un mercato del lavoro ancora solido, l'inflazione che sta procedendo spedita verso il target
05:39del 2%, però mi soffermerei ancora sul sentiment degli americani, mandando il secondo grafico
05:47di questo sondaggio vediamo che sono 4 volte in più gli americani che affermano di sentire
05:52notizie negative sull'economia rispetto a quelle positive, il 42% contro l'11%.
05:59Professor Roscini, sentendo anche la narrazione che poi in questi mesi è stata fatta sui programmi
06:06dei due candidati, sono davvero programmi così inflattivi e poi c'è anche il rischio
06:13che la fiammata dell'inflazione possa tornare nuovamente a salire, che quindi la lotta all'inflazione
06:20da parte delle banche centrali non sia terminata qui?
06:24Direi di sì, nel senso che quello che è interessante è che fino a pochi mesi fa si
06:29parlava di una potenziale recessione addirittura, quindi il rallentamento a cui ci si riferiva
06:36un istante fa del mercato del lavoro in particolare, che è una grossa componente dell'inflazione,
06:42ha fatto pensare che addirittura si potesse arrivare in un territorio negativo.
06:47L'industria americana in realtà viaggia a un tasso di crescita del 3% da un bel po',
06:53sta andando molto bene, il problema infatti oggi è quasi il contrario, cioè quello del
06:58pericolo dell'inflazione e se uno guarda un po' in avanti, in effetti con i due candidati
07:04dei pericoli di medio-lungo termine ci sono, a parte quelli di breve, brevissimo, come
07:09il pezzo del petrolio, l'uragano, tra cui il discorso dell'immigrazione che naturalmente
07:16se andrà a essere ridotta notevolmente è potenzialmente un peso sul mercato del lavoro,
07:25insomma potenzialmente inflattiva, le tariffe, come abbiamo sentito, se Trump dovesse vincere
07:31arriveranno a livelli altissimi, è un elemento di inflazione ovviamente importante, il deficit,
07:38perché il deficit sia in un caso che nell'altro sarà sicuramente più grande e quindi come
07:44sappiamo i deficit di bilancio sono, per definizione, inflattivi e poi c'è il discorso
07:50dei tassi di interesse naturalmente, in particolare Trump reclama un controllo più forte della
07:57Fed da parte dell'esecutivo che potrebbe cambiare un po' le carte in tavola su come viene gestita
08:03la questione tassi di interesse, quindi direi che in realtà ci sono delle preoccupazioni
08:08valide sul fatto che l'inflazione possa riemergere.
08:12Lancione, a proposito proprio di Fed, gli ultimi dati sul mercato del lavoro che citavi
08:18poc'anzi hanno quasi allontanato la prospettiva di un ulteriore tasso di 50 punti base da
08:24parte della Fed nella prossima riunione di novembre, che cosa ci dobbiamo aspettare per
08:29i prossimi mesi, quale sarà il corso della politica americana?
08:33C'è da considerare che ci sarà ancora un dato dell'inflazione prima delle elezioni
08:39che dovrà essere pubblicato, un altro dato importante sull'occupazione e la Fed ha il
08:45vantaggio di avere il meeting i giorni successivi, il 7 novembre, successivamente alle elezioni,
08:53di conseguenza dovrà da un lato inevitabilmente tenere conto dei dati macroeconomici, quindi
08:59inflazione, occupazione, crescita, dall'altro potrà fare due conti in base ai risultati
09:06delle elezioni sui potenziali, sull'implicazione per l'economia, ma anche per l'inflazione.
09:13Il mercato in questo momento sconta circa 130-140 basis points di tagli per i prossimi
09:2012 mesi, sono circa 5-6 tagli da 25 basis points, i rischi inflattivi rimangono, perché
09:28sono d'accordo con il Professore, entrambi i programmi hanno una componente inflazionistica
09:35importante, credo che però sicuramente il tema principale sarà nel caso di vittoria
09:42di Trump, tariffe non solo alla Cina del 60%, ma al resto del mondo, sicuramente una dinamica
09:47molto inflattiva, c'è il discorso dell'immigrazione che potrebbe creare uno squilibrio, far domanda
09:52di un'immigrazione, non dimentichiamo che ci sono anche altri temi, i temi della transizione
09:57energetica che per definizione ha un costo, c'è anche il tema geopolitico che è un
10:03po' un punto interrogativo, come si comporterà il nuovo Presidente in relazione a dinamiche
10:08di guerra in Ucraina e nel Medio Oriente. Vediamo l'ultimo grafico di questo sondaggio
10:15che ricorda proprio l'inflazione, secondo gli americani a fine settembre, quando è
10:21fatto il sondaggio la quota di americani che afferma che i tassi di interesse saranno
10:25più bassi in 6 mesi è al 36%, quindi la maggioranza, contro un risicato 17% che pensa
10:32possano risalire. Professor Roscini, in base a quelle che sono state anche le serie storiche,
10:38qual è il rapporto di Wall Street con le elezioni americane, i mercati sono più pro
10:46o pro Kamala Harris? Questa è una domanda interessante, diciamo che da un punto di vista
10:53teorico i mercati sono in generale più dalla parte dei ripubblicani, uno prima di tutti
10:59perché a Wall Street piacciono le tasse più basse e Trump parla di abbassare il corporate
11:04tax rate dal 21 al 15 mentre la Harris lo vuole portare al 28, quindi già quello da
11:10solo. Poi in generale c'è una questione di regolamentazione dove i ripubblicani sono
11:17molto più aperti a deregolamentare contro i democratici, cosa che a Wall Street naturalmente
11:22piace. Detto questo, guardando le serie storiche che le citavo, in realtà non si vincono delle
11:28cose particolarmente interessanti, ovvero dal 1926 al 2023 ci sono state 23 elezioni,
11:35se uno guarda quello che è successo all'SMP in quegli anni praticamente i ritorni sono
11:41stati gli stessi per un Presidente o per l'altro, laddove si vede una differenza è quando c'è
11:46stato un cambiamento, ovvero se il Presidente era dello stesso partito o meno, se era dello
11:51stesso partito in genere l'SMP ha prodotto di più, quasi il 16% contro il 10% dell'altro.
12:00Detto questo, secondo me è più un rapporto casuale che non causale francamente, quello
12:07che conta sicuramente invece è quello che diceva Torancioni un istante fa, cioè il
12:11discorso se ci sarà un governo unificato o diviso, quindi se il Presidente avrà anche
12:17il controllo delle Camere o meno. In quel caso effettivamente si vedono delle differenze
12:21notevoli nel ritorno del reparto azioni e questo secondo me è dovuto al fatto che
12:31naturalmente l'incisività della capacità del Presidente di fare dei cambiamenti nella
12:39politica economica è maggiore e questo è la cosa importante. Vedremo, qui le probabilità
12:44che ci sia un governo unificato sono comunque basse.
12:48Lancioni è difficile fare previsioni, ovviamente manca ancora un mese, però gli investitori
12:54vogliono capire un po' come si muoverà anche il loro portafoglio. Secondo voi quale sarà
12:59l'impatto delle elezioni statunitensi sul mercato azionario e anche sull'obbligazionario?
13:06Ci sarà da valutare subito dopo i risultati quale sarà l'impatto su crescita, inflazione
13:13e occupazione. Io credo che però c'è anche da valutare un po' la situazione del debito
13:20pubblico americano, perché comunque abbiamo un debito dopo il Covid crescente, siamo arrivati
13:24a 120-125% del PIL, l'America è cresciuta molto rispetto agli altri Paesi negli ultimi
13:30anni, però c'è anche da considerare che a fronte di una scelta di politica monetaria
13:37restrittiva c'è stata comunque una politica fiscale espansiva con un deficit PIL di intorno
13:41al 6-7%, quindi l'America è cresciuta anche con il sostegno pubblico. È abbastanza scontato
13:49dire che con Trap l'azionario salirà, presumibilmente ci sarà più inflazione, se tutti i programmi
13:56annunciati verranno implementati probabilmente ci saranno anche dei rendimenti un po' più
14:00elevati, anche forse un dollaro forte, però è difficile dirlo, bisogna vedere come ci
14:05arriviamo, manca ancora un mese, i mercati tendono ad anticipare le mosse e cercare di
14:11scontare le informazioni il prima possibile, quindi dobbiamo vedere come ci arriviamo.
14:16In realtà ci sono 4 scenari, come giustamente il professore diceva, due scenari estremi,
14:22Presidenza e controllo del Congresso e altri due scenari più intermedi. Nel caso di vittoria
14:28sotto ai Trump probabilmente almeno la reazione iniziale sarà quella, azioni su, rendimenti
14:34in alto, dollaro in alto, però come sappiamo bene i mercati non sempre reagiscono come
14:41ci si attende. La volatilità comunque si manterrà elevata immagino? Io credo che la
14:46volatilità sarà più elevata nelle fasi preelezioni, nel caso di congresso diviso
14:54non credo cambierà molto e anche forse nel caso di vittoria dei democratici probabilmente
15:00lo status quo prevarrà e probabilmente avremo meno volatilità sui mercati. Diciamo Trump
15:05è quello meno prevedibile per quanto credo il mercato si aspetti.
15:13Professore i giochi sono ancora tutti aperti, lei da Boston ci può dare anche un parere
15:19sull'area che si respira, c'è molta tensione in vista del voto?
15:23Allora prima di tutto gli americani sono esausti, c'è un bel survey del Pew Center che fa
15:28vedere che due terzi degli americani non ne possono più di queste elezioni. La tensione
15:33si taglia con il coltello, naturalmente ormai la polarizzazione politica in questo paese
15:40è diventata assolutamente estrema e quindi non si sa più a chi credere, ci sono moltissime
15:47teorie, cospiratori, ci sono i botti, social media, insomma è un momento molto difficile,
15:54non si vede l'ora di mettersi dietro le spalle questo 5 novembre, anche se devo dire a seconda
16:00di come finirà tutto da vedere poi cosa potrebbe succedere subito dopo il 5 novembre insomma
16:05visto l'esperienza del 6 gennaio 2021.
16:09Bene io ringrazio per questa analisi Ugo Lancioni di Newberger Berman, grazie di essere stato con noi.
16:15Grazie a voi.
16:16E il professor Dante Roscini di Harvard Business School, grazie.
16:21Grazie Annalisa, un saluto da Boston.
16:24Grazie a tutti voi di averci seguiti, tutti gli aggiornamenti in tempo reale li trovate
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