• mese scorso
Trascrizione
00:00Amiche ed amici di Bike Channel, benvenuti a Ciclostile, le parole del ciclismo, la rubrica
00:21di Bike Channel che si occupa di presentare i libri sul mondo della bicicletta.
00:26E oggi presentiamo l'ultima volta che se ne è andato Pantani, di Autori Vari, un diario collettivo
00:32scritto a tanti mani, ben 80, edito da Mullaterra Editori e per la collana Pagine al Vento e per
00:40parlare del libro abbiamo il curatore della collana, ovvero Gino Cervi. Ciao Gino.
00:44Ciao Pietro, buongiorno, grazie di essere qui con voi, sono felice e soprattutto per parlare di
00:53questo libro su Marco Pantani. Ecco, presentarti come curatore di una collana è riduttivo, dovrei
00:59aggiungere scrittore, milanologo, cantore della nebbia dell'oltrepoppavese, però insomma curatore
01:06ti vedo bene nel tuo ruolo di anche ideatore di questo libro. Ecco, io inizierei dicendo che cos'è,
01:13o come va di modo a dire adesso, cosa non è questo libro su Pantani, questo ennesimo libro su Pantani.
01:19Sì, è un libro su Pantani, su Pantani sono scritti tantissimi libri, questo ha l'ambizione di essere
01:27qualcosa di diverso, nasce da un'idea di Filippo Cauzzi in realtà, io mi sono accodato a lui
01:35quest'inverno, con Filippo da qualche anno lavoriamo a questo progetto editoriale che è
01:42una costola di Alvento, un bimestrale che Mullaterra Editori pubblica da circa sette anni,
01:48un bimestrale di ciclismo, di ciclismo agonistico, di ciclismo di viaggio, di paesaggi, ma anche di
01:58ciclismo e di memoria sportiva. La collana Pagina Alvento intercetta appunto storie di grandi ciclisti,
02:07anche di ciclisti minori, attraverso le biografie e questa sottocollana, che ha un formato un
02:12pochettino più piccolo, si prende la libertà di raccontare il ciclismo con un po' più di
02:17letterarietà. È caduta all'interno di questa sezione della collana l'idea di parlare di Marco
02:24Pantani a vent'anni della sua scomparsa, chiedendo a 40 contributori, 40 scrittori di varia
02:31estrazione e di varie vocazioni, di raccontarci la sera del 14 febbraio 2004, quando vennero
02:38raggiunti dalla notizia della scomparsa di Pantani, e di raccontare quel preciso istante,
02:44quelle emozioni, e poi facendo partire un flashback che cosa li legava alla figura e alla
02:51memoria del pirata. Quindi cosa non è questo libro? Non è ovviamente una biografia, non ci
03:00siamo tenuti debitamente alla larga da qualsiasi scivolosa interpretazione sul mistero Pantani,
03:12sulla parte più moire della sua vicenda, ma anche senza andare troppo ad indagare il perché e per
03:19come la parabola di Pantani si sia interrotta, ahimè, molto prima del febbraio 2004, ma
03:27probabilmente nel giugno del 1999, quando la Madonna di Campiglio venne fermata dall'organizzazione
03:35del Giro d'Italia. Abbiamo preferito dare voce a una memoria sentimentale, ci siamo accorti che
03:44quello che è stato per Pantani viene replicato raramente nel mondo dello sport, soprattutto per
03:50i personaggi che guarda caso escono dal recinto agonistico e vanno a costituire una memoria
03:59condivisa anche per chi non segue da appassionato, da swiver, da esperto, da professionista il mondo
04:07dello sport. Forse si potrebbe rievocare casi clamorosi come Superga, la morte di Coppi,
04:14la morte di Ayrton Senna. E' uno di quegli eventi che ti rimangono dentro, infatti già un diario
04:21collettivo sembra proprio qualcosa di particolarmente intimo, quasi di privato, il ricordo di Pantani.
04:27Lo è, perché curiosamente quest'idea nata dalla testa di Filippo Coutts ha trovato subito un terreno
04:35fertile e abbiamo trovato conferma nel fatto che tutti quanti si ricordino perfettamente che cosa
04:42stava succedendo alle loro vite, alle loro vite di diverse cifre anagrafiche in quel febbraio del
04:512004, oppure chi è stato raggiunto alla notizia la mattina seguente, ma tutti quanti hanno ben
04:59scolpito nella memoria il momento in cui capiscono che Pantani non è o non è più. E lo raccontano
05:10dando libera emozione a quel ricordo e quindi riportandolo alle dimensioni più diverse,
05:19quelle professionali, qualcuno si trovava o stava per uscire dalla redazione, è stato richiamato e
05:25ha passato tutta la notte lì, chi se lo ricorda all'interno di un contesto, di una cornice
05:33familiare, perché l'ha ascoltato alla radio, alla televisione. Per i più giovani addirittura è un
05:38ricordo di seconda mano, perché ci sono quelli appunto, e qui con me c'è qualcuno di loro,
05:46che di questo ricordo conserva appunto una memoria come di riporto, come se fosse una
05:55leggenda narrata dai fratelli maggiori, dai padri, dai nonni. La singolarità di questo libro è quello
06:02di aver costruito davvero una coralità di voci. C'è la sensazione che Pantani sia stato ed è
06:12tuttora di tutti, veramente di tutti. Nel pezzo di Daniel Fribe, perché ci sono anche degli autori
06:18stranieri, Daniel Fribe cura Cycling Podcast, uno dei podcast più seguiti nel ciclismo, dice che
06:24Pantani era un artigiano tra le multinazionali. C'è anche questa sensazione di aver perso Pantani
06:32come aver perso proprio qualcosa di se stessi? Sì, è così perché nella sua imperfezione,
06:40perché si deve comunque parlare di questo, Pantani rappresentava un mondo, un mondo forse
06:46anche un po' idealizzato, sicuramente un'interpretazione anche romantica di quel
06:53mestiere e anche drammatica, perché Pantani, a prescindere dalle sventure, dagli infortuni,
06:59dalla fine tristissima, è intrinsecamente un personaggio drammatico, contraddittorio,
07:06pieno di chiaroscuri, ma è la differenza, è tutto quello che fa la differenza rispetto a un
07:13campionissimo, monotono, vincitore, assoluto e magari appunto imbattibile, piatto, e invece chi
07:22ha conosciuto la sconfitta, chi ha riconosciuto la sventura, il dolore, è un po' come succede ai
07:29grandi campioni, è quello che è successo a Coppi, ad esempio, nella sua storia ed è fondamentalmente
07:34quello che avvicina le mitologie alla gente, le mitologie sportive alle persone, che si sentono
07:42evidentemente più attratte da chi partecipa alla propria sofferenza o imperfezione o fragilità.
07:50Ci sono tantissime testimonianze anche di chi appunto era in redazione durante quella tragica
07:56notte con il contributo di Marco Pastonese e Paolo Condò, c'è il racconto di Alessandra Giardini che
08:02secondo me è uno dei più belli, non mi vergogno a dirlo, che andò direttamente in quel residence e
08:07si domandò ma come si fa a morire il giorno di San Valentino a Rimini fuori stagione in un residence
08:14da soli, tu te lo sei mai chiesto? Sì, è davvero la malinconia assoluta oppure la lacerazione di
08:24un'illusione che vede appunto un giovane uomo, Pantania non ha ancora, forse no, ha appena
08:33compiuto 34 anni, quindi un giovane uomo che decide di andare a morire a pochi chilometri da casa,
08:40in un posto anonimo, in una stagione fuori stagione, però nella sua terra, curiosamente.
08:47Ci sono molti contributi secondo me significativi di scrittori romagnoli,
08:52perché guarda caso forse riescono ad essere più vicini all'interpretazione forse più autentica
08:59di quello che è successo a Marco. C'è una bella storia, a parte il pezzo di Alessandra che è
09:04sicuramente uno dei più belli, ma c'è ad esempio una storia di Francesco Farabegoli che è uno
09:10scrittore di musica, un critico musicale, che parla di Sorrivoli, un posto nel primo
09:17entroterra romagnolo, una specie di piccola rocca con un muro, con una pendenza che spesso le
09:22corse hanno fatto, forse anche il Giro d'Italia, e da lì è come questo balcone sulla Romagna, lui
09:28conosce la verità, conosce la notizia della morte di Pantani ed è davvero immerso in quel
09:39contesto di sentimento, di cultura metà rivierasca, metà contadina. Un altro pezzo molto singolare,
09:53quello di Marcello Pieri che è un cantautore cesenate, più o meno coetaneo di Pantani,
09:59che insieme a Pantani negli anni 90 raggiunge un successo, raggiunge una popolarità. Pantani lo
10:05faceva in bicicletta vincendo le tappe del Giro del Tour e poi vincendo i Giri, il Giro e il Tour,
10:12Marcello Pieri è arrivato a un buon successo attraverso il Cantagiro, il Festival Bar, una
10:18partecipazione al Festival di Sanremo, era indicato come uno degli eredi del nuovo pop
10:25italiano, una specie di eredi di Vasco, e poi ha finito la sua carriera anche lui. Lo unisce a
10:31Pantani una storia singolare, Pantani a un certo punto gli chiede di scrivere una canzone per lui
10:37per andare a Sanremo e tutto quanto nasce nel giro di un pomeriggio, questa canzone in punta di
10:42piedi viene scritta quasi come un piccolo miracolo con una sintonia, con una partecipazione a quattro
10:52mani, a due cuori, non verrà mai incisa, verrà poi pubblicata proprio nei giorni della
10:59scomparsa di Pantani e Marcello Pieri, che peraltro appunto è tornato a fare il mestiere del
11:03padre, cioè il coltivatore di alberi da frutta alle porte di Cesena, dice con grande sincerità
11:11che per un romagnolo e per proprio l'identità caratteriale e la personalità di un romagnolo
11:19improvvisamente sentirsi non riconosciuto dalla propria gente oppure accusato di tradimento
11:26dai propri vicini di casa, forse dai propri amici, è un'onta particolarmente difficile da
11:34accusare e da mediare, da metabolizzare. Tu hai parlato della Romagna, c'è anche uno scopo di
11:46questo libro? Perché è quello di riportare Pantani alla sua terra, alla Romagna? È così, negli obiettivi
11:54di questo progetto di Tutorialex è quello di, una volta assolte le spese vive, che però fondamentalmente
12:01sono le spese di stampa, perché nessuno di noi autori e nessuno di chi ha lavorato intorno al
12:06libro ha chiesto di essere retribuito, quindi l'ha fatto tutto a titolo gratuito, quindi ci
12:11auguriamo che in breve tempo quel margine di guadagno che si otterrà dalle vendite del libro
12:19possa essere destinato a due realtà associative della Romagna, una è la società ciclistica
12:24Faentina, che è una delle società dilettantistiche più antiche del territorio romagnolo, che ha
12:33subito esattamente un po' più di un anno fa dei danni ingenti dopo l'alluvione in Romagna, così
12:40pure come ha subito dei danni il territorio di Sorrivoli, guarda caso, c'è un'associazione di
12:48Sorrivoli a cui abbiamo destinato appunto insieme alla Faentina il ricavato di questo
12:55libro e andrà, speriamo, sì sicuramente simbolicamente ma anche concretamente qualcosa
13:01a queste realtà che hanno a cuore la Romagna, come sicuramente avrebbe voluto anche Manu. Marco, tra
13:09l'altro a Sorrivoli, se non erro, c'è scritto sulla strada la poesia più corta del mondo, che è
13:14Vai Pantani, c'è il titolo appunto del racconto di Farah Begol. Tra l'altro ci sono anche alcuni
13:21autori, Marco Ballestraci e Aldo Grasso, i primi che mi vengono in mente, che ritengono che Pantani
13:27sia morto due volte, una volta a Madonna di Campiglio quando fu estromesso dal Giro d'Italia
13:31del 1999 e poi effettivamente nella sera di San Valentino del 2004, quindi è anche diverso il
13:40momento dei vari autori quando percepiscono la fine di Pantani, o anche il luogo, c'è chi tornava
13:47da un matrimonio dove aveva fatto il fotografo oppure chi stava andando ad un rave perché di
13:53fatto, l'hai detto tu Giro, no, ci sono varietà in questo libro e poi c'è chi ha legato il ricordo
14:00di Pantani di quella notte a un divano. Sì, sono ricordi privati, sono ricordi familiari,
14:08questo è il mio ricordo, il 14 febbraio del 2004 io stavo mettendo a letto mio figlio che
14:18aveva quattro anni e come sempre mi capitava andavo, lo accompagnavo in camera sua, ci
14:26mettevamo a leggere un libro, io leggevo una storia oppure gliela raccontavo così a braccio
14:32e poi spesso ci addormentavamo e quella sera venne a svegliarmi la mamma di Pietro con molta
14:40delicatezza perché appunto si aspettava che la notizia fosse per me qualcosa di delicato,
14:49di traumatico e mi portò davanti al televisore, io appoggiato alla spalliera di un divano rosso,
14:56ascoltai queste parole che mi sembravano incongrue, residence, rimini, pantani, morte,
15:03cadavere e dopo aver messo a fuoco la sintassi di questa comunicazione mi senti veramente un po'
15:13tagliare le gambe. C'era un divano, così come c'era un divano curiosamente dieci anni prima,
15:22al primo giro che rivelò il grande talento di Marco Pantani quando nel giro di due giorni vinse
15:30due tappe, mi ricordo la tappa del Mortirolo che arrivava a Santa Cristina Valfurva, io l'assistetti
15:37a quella corsa, di fianco a Silvia che era la mamma di Pietro, di mio figlio, che all'epoca appunto
15:45non era forse da pochi mesi fidanzata con me e che per la prima volta scoprì la bellezza del
15:51ciclismo alla televisione, sosteneva che era incomprensibile poter passare ore e ore a guardare
15:57una corsa ciclistica dove non capisci bene cosa sta succedendo, chi è davanti, chi è dietro e
16:04grazie però a quella miracolosa, avventurosa, folle performance di Marco Pantani capì e forse
16:12anche grazie a me che provavo a spiegarle che cos'è il ciclismo in tv, capì che valeva la
16:18pena passare del tempo ad ammirare le imprese ciclistiche, quindi si chiudeva un po' un cerchio
16:25durato appunto dieci anni, si chiudeva in modo drammatico, però insomma è il valore di questo
16:34sentimento collettivo che lega le esperienze, le emozioni private, familiari a quelle che sono
16:40emozioni partecipate perché Pantani, come dicevamo all'inizio, era un po' di tutti.
16:45Sembra quasi che leggendo le varie storie serpeggi nel quotidiano di tutti, perché di fatto la
16:51notizia arriva nel momento in cui tutti stavamo facendo qualcos'altro, ci colpisce, è stato poi
16:58difficile mettere insieme tutti i pezzi perché insomma 40 autori, 40 modi di scrivere diverse,
17:0440 forse idee anche sul sul pirata, è stata un'impresa ardua riunirle e riuscire, tu ti
17:12sei comportato un po' da rapsodo in questo... No ma non è stato così, perché tutti quanti
17:18hanno partecipato con grande affetto, con grande presenza e sincerità, si trattava poi di evitare
17:27troppe ridondanze, però credo che nella media il risultato sia stato raggiunto, soprattutto anche
17:37nella misura in cui ci siamo direi sempre tenuti alla larga da troppa retorica. Ecco questo è
17:42importante perché quando si parla di Pantani il muscolo si gonfia come il lessico, come diceva
17:49qualcuno, perché si va a toccare il sentimento e poi un campione che ha veramente esaltato le
17:55folie, questo è stato evitato? Sì direi di sì, sinceramente o chiaramente non si può chiedere
18:01all'oste se il vino è buono, però mi sembra di poter dire che è così perché ha prevalso la
18:08discrezione, la misura anche nell'esprimere la vicinanza, l'affetto, la nostalgia, anche il
18:16dolore rispetto a una perdita che continuiamo a sentire anche a distanza di vent'anni e ha
18:24prevalso questa dimensione di minimalismo quasi familiare, come se parlassimo di un amico,
18:37magari addirittura appunto di qualcuno che è appartenuto alle nostre vite, pur sapendo che mai
18:47si può entrare nella vita di un personaggio pubblico soprattutto e forse tanto meno nel
18:53caso di Pantani, quindi non nessuno di noi vuole avanzare, come dire, privilegio di aver
19:00conosciuto meglio di altri, questo assolutamente no, però ecco quello che Pantani ha lasciato
19:06nell'immaginario condiviso è ancora qualcosa che vive con grande emozione, ad esempio ha
19:14partecipato alla scrittura di questo libro anche Paolo Santolini che è un regista cesenate che non
19:21più di due anni ma forse tre anni fa ha realizzato un bellissimo documentario, il migliore su Marco
19:27Pantani, una delle forse più sincere testimonianze di quanto la figura di Pantani sia stata raccontata
19:34non sempre partendo dal presupposto che era un ragazzo della Riviera Romagnola con tutto
19:41quello che questo comporta, il fatto di averlo raccontato sulla triplice pista, cioè nel Pantani
19:49corridore e quindi campione, quindi col materiale di repertorio che ha sempre un impatto evocativo
19:55fortissimo, cioè perché è immediato, perché non c'è bisogno di parlarci sopra. L'altra pista era
20:03quella della testimonianza delle voci dirette di chi Pantani l'ha conosciuto addirittura prima
20:09che Pantani diventasse Pantani, quindi una sorta di retroterra di humus in cui nasce l'uomo e il
20:19campione Pantani, quindi gli amici e poi c'è, è una voce una pista come dire un binario silenzioso,
20:26c'è la Romagna, c'è Cesenatico d'inverno, c'è il Monte Carpegna con le nuvole e questa
20:34specie di sinfonia di tre blocchi, di tre binari di narrazione ha fatto sì che
20:42questa testimonianza, questo documentario possa essere davvero una delle migliori prove di come
20:48si può raccontare senza retorica e con sincerità e senza volerne anche andare ad indagare troppo
20:55sul torbido del declino della parabola finale di Pantani. Nel suo pezzo Favetto, Gianluca Favetto,
21:05scrive ovunque sia Pantani adesso sicuramente è primo, in chiusura ti chiedo Gino che cos'è
21:11rimasto allora adesso di Pantani secondo te? È rimasto, è rimasta una, mi viene da dire un'immagine
21:22ma potrebbe essere un sogno, potrebbe essere un'idea di ciclismo, un'idea di ciclismo che
21:34non fa troppi conti, un ciclismo all'avventura mi viene da dire, un ciclismo anche un po' riottoso
21:46a determinate regole in un senso o nell'altro, Pantani non nascondiamoci ha vissuto forse il
21:54periodo gli anni di piombo forse del ciclismo internazionale, ne è stato interpreto e forse
22:00anche anche vittima in qualche modo, però gli apparteneva, non era un extraterrestre in questo
22:08senso e non era neanche appunto il marziano o il santo capitato nel mondo dei bari o dei
22:19truffatori, però il suo modo ripeto sofferente e appassionato nel senso quasi etimologico di
22:31passione restituiva una vibrazione che raramente si è poi vista in seguito, forse perché mi
22:40verrebbe anche da dire fortunatamente è mancato il cote tragico nelle disavventure e ovviamente
22:48nessuno vuole augurare mai a nessuno quello che è capitato a Marco, però c'è questa,
22:55è come se fosse stato, si fosse trasformato in una specie di eroe letterario, mi viene in
23:06mente un altro pezzo, anni fa un altro, non era un film, non è un libro, ma è una performance
23:13teatrale del teatro delle Albe di Ravenna, che hanno raccontato la morte di Pantani davvero
23:20con una tragedia greca, anche questo il fatto di aver inseminato in campi diversi che sono la
23:27letteratura, il cinema, il teatro, le canzoni, ci sono canzoni su Pantani meravigliose e mi piace
23:35dire che l'altro ieri, anzi forse ieri, comunque qualche giorno fa è uscito un pezzo di Claudio
23:43Sanfilippo, un cantautore milanese, che ha messo in musica, in canzone, il testo che Gianni Mura
23:50scrisse nel settembre del 98 ed era un vero proprio poemeto dedicato a Pantani, la canzone
23:56si intitola Il Pantadattilo e Claudio Sanfilippo è riuscito a far vibrare quindi anche in forma
24:03musicale questa memoria sul pirata e su Pantani e tutto nasce appunto dal fatto che l'unicità di
24:11Pantani ha questa dimensione di partecipazione collettiva, di sentimento condiviso e ognuno
24:18apporta dentro di sé il proprio Pantadattilo. E a proposito di Gianni Mura è presente anche
24:23lui perché non poteva non aprire colui che ha scritto forse le pagine, anzi togliamo il forse,
24:29ha scritto le pagine più belle su Pantani, lo ha raccontato in maniera vera, emozionandosi,
24:36ovvero Gianni Mura e tu dicevi è diventato un mito e lo scrisse quel 15 febbraio 2004
24:42quando Gianni Mura appunto per Repubblica scrisse l'articolo sulla morte di Pantani,
24:46diventerà un mito probabilmente, come quelli che muoiono troppo presto, come quelli che non
24:52si sa perché muoiono. 40 autori raccontano il loro Pantani personale, l'ultima volta che se
24:59ne è andato Pantani, edito da Mulaterra ed editore, curato da Gino Cervi che ringrazio
25:04nuovamente di essere stato qua con me oggi. Grazie Pietro, grazie a voi.
25:08Alla prossima con Ciclostile, buona lettura!