• mese scorso
Trascrizione
00:00Questa processione si è svolta nel silenzio, un silenzio dell'anima che non va confuso
00:25con un mutismo. Il silenzio è sacro, esige la concentrazione della mente e del cuore.
00:38Abbiamo ripercorso le tappe della Via Crucis di Gesù e io, come in un grande schermo interiore,
00:54ho visto anche ripercorrere i momenti drammatici che hanno segnato la passione secondo gli Aquilani,
01:14perché questa Via Crucis si svolge a ridosso di una ricorrenza che tutti gli abitanti dell'Aquila
01:31sentono forte dentro la loro coscienza. Ricorre il sesto anniversario del terremoto.
01:45Come comunità cristiana e sociale non restiamo in un atteggiamento rassegnato di fronte a
01:59questa tragedia, proprio perché partecipi della Pasqua di Gesù sappiamo che la Via
02:10Crucis si apre a una Via Lucis e il punto d'arrivo del nostro percorso non è un sepolcro
02:24che rimane sbarrato dalla morte, ma è un sepolcro vuoto perché si spalanca l'orizzonte
02:35della risurrezione. Permettetemi, carissimi fratelli Aquilani, di consegnarvi una riflessione
02:45che ho a cuore, lo faccio con semplicità e sapendo che mi capirete, ci sono dei periodi
02:58che sono uguali nella durata, ma non sono equivalenti nell'importanza. Vi faccio un esempio,
03:10il tempo che va dai 3 ai 13 anni segna un decennio che per la sua valenza formativa
03:23è decisivo per il futuro di un ragazzo, in quel periodo si determinano trasformazioni
03:33culturali, fisiche che condizionano in bene o in male tutta l'esistenza di quella persona.
03:44Il decennio dai 50 ai 60 non determina lo stesso cambiamento, sono due decenni che da
03:54un punto di vista numerico risultano uguali, ma non dal punto di vista della valenza personale
04:03e comunitaria. A me sembra che il decennio 2009-2019 per l'Aquila, per la sua ricostruzione
04:13culturale, sociale, architettonica, è un tempo decisivo da cui dipenderanno i prossimi
04:2450 anni, questa generazione ha una responsabilità verso le generazioni che seguiranno, ha un
04:35compito fondamentale, sento di ringraziare tutte le persone, tutte le istituzioni a livello
04:44nazionale, regionale, locale che hanno preso a cuore la sorte di questa città e si sono
04:51impegnate seriamente per avviare un processo di ricostruzione autentico, integrale, ringrazio
04:59la magistratura, le forze dell'ordine che vegliano sui processi di ricostruzione perché
05:06si svolgano nella legalità, ma c'è un compito che spetta alla gente, c'è una missione di
05:15popolo che non può essere delegata alle istituzioni, le istituzioni rappresentano questa volontà
05:22comune, la interpretano, abbiamo il compito di preparare un futuro vero, ricco di prospettive
05:37di crescita per i bambini di questa generazione, per i ragazzi, perché ritrovino non soltanto
05:44un'Aquila ricostruita nelle sue strutture murarie, ma un'Aquila risorta, un'Aquila che
05:53ripresenta i suoi valori, la sua storia, la sua tradizione, la sua cultura, questa processione
06:03per noi è anche una scelta di operare insieme, perché questo sogno di una città più bella
06:18di prima, perché ha sofferto, si realizza, in quello scenario di cui parlavo, in cui
06:26ho visto la passione di Gesù che si svoggeva davanti allo sguardo della mia mente, del
06:35mio cuore, ho visto anche la sofferenza incancellabile delle famiglie che hanno perso i loro cari,
06:46rievoco una ad una le 309 vittime, non le dimenticheremo, resteranno punti di riferimento
06:58che ci impegnano in quel processo di rinascita che può essere vero solo se corale, collettivo,
07:07solo una comunità può produrre con l'aiuto del risorto questo prodigio nel quale noi
07:15crediamo e per il quale ci spendiamo fin in fondo, il cuore di questa città oggi deve
07:26pulsare combattiti più intensi e più forti, perché il sangue di una solidarietà, di
07:35una sinergia possa rappresentare un motivo vero di speranza per un futuro migliore, per
07:46un futuro che garantisca a tutti e a ciascuno la possibilità di una crescita integrale.

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