• 2 settimane fa
Nuova rubrica dedicata agli approfondimenti con i professionisti, condotta da Costanza Fioriti.

Su tutte le piattaforme social, soprattutto Tik Tok, si sta diffondendo la contrapposizione di due prese di posizione: da una parte il concetto di “lazy girl job”, dall’altra quello di “girl boss”.

Il concetto di “lazy girl job”, ovvero “lavoro da ragazza pigra”, è stato coniato dalla tik toker americana Gabrielle Judge che lo definisce “un lavoro che può essere svolto da remoto e dagli orari flessibili”; il termine “girl boss” è stato coniato dalla fondatrice di Nasty Gal, Sophie Amoroso, nel 2014 e si intende “una donna capo di se stessa”.

Un conversazione che prende piede in un dialogo ancora più importante e che ha come focus principali l’importanza di tutelare la propria salute mentale e capire come non cascare nella spirale del burn out.

Chiara Barbetti, career coach, è la professionista ospite della puntata di oggi di Social Trend e ha risposto alle seguenti domande: come combattere la frustrazione a lavoro? È possibile trovare un equilibrio tra vita privata e vita lavorativa? Cosa fare per non sentirsi sopraffatti?

Si ringrazia la dott.ssa Barbetti per la partecipazione.

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Trascrizione
00:00Social Trend, le news a portata di Hashtag con Matteo Acitelli ed Esmeralda Moretti.
00:07Amici di Social Trend, bentornati per un altro episodio dedicato all'approfondimento insieme ai nostri professionisti.
00:14Come sempre ringrazio Esmeralda e Matteo di avermi passato la linea.
00:18Allora, l'argomento di oggi è un trend davvero molto in voga,
00:23di cui si sta parlando davvero tanto all'interno delle piattaforme social preferite, ovvero TikTok e Instagram.
00:30Si sta contrapponendo due concetti fondamentali che fanno parte della dimensione lavorativa,
00:37quindi lo sviluppo all'interno del proprio percorso professionale,
00:41che sono Lazy Girl Job e Girl Boss.
00:46Allora, il termine Girl Boss è stato coniato nel 2014 dalla fondatrice di Nasty Gal,
00:55quell'e-commerce vintage che parecchi anni fa ha spopolato tantissimo
01:00e ha raggiunto davvero milioni e milioni di follower e di seguaci e di clienti, creato da Sophie Amoruso.
01:08Ma che cosa vuol dire?
01:10Allora, la definizione corretta sarebbe una donna che è capo di se stessa,
01:15ma soprattutto attraverso TikTok stiamo notando quanto la moda del freelance è in voga in questo periodo,
01:23quindi prendere in mano le redini della propria carriera per allontanarsi dal sistema 9 to 5,
01:31ovvero quello delle 9.17, quindi sarebbe l'orario delle 40 ore settimanali.
01:37Dall'altro lato della bilancia abbiamo però un altro termine,
01:41quello della Lazy Girl Job, coniato invece dalla TikToker americana Gabrielle Judge,
01:47che vuol dire essenzialmente lavoro da ragazza pigra, quindi un lavoro che può essere fatto senza stress e da remoto.
01:56Allora, in collegamento video abbiamo la nostra ospite, career coach Chiara Barbetti,
02:02a cui do un caloroso benvenuto, seppur virtuale.
02:05Salve Chiara, benvenuta!
02:07Ciao Costanza, buon pomeriggio a tutti!
02:10Salve, benvenuta presso i nostri microfoni, presso il nostro studio.
02:14Chiara, innanzitutto io avrei una domanda importantissima da farle,
02:21soprattutto vista la situazione attuale anche dei giovani che stanno vivendo queste dinamiche di forte pressione all'interno del mondo del lavoro.
02:32Com'è possibile combattere la frustrazione che si può riscontrare all'interno del proprio ambiente professionale?
02:41Allora, questa è una bella domanda che secondo me, diciamo, da dopo il Covid in poi colpisce tutti, non solo giovani,
02:53ma ho riscontrato, diciamo, questo fenomeno anche comunque i lavoratori dai 40 anni in su, 40, 50,
03:01quindi diciamo che è una cosa che colpisce, sta colpendo molto.
03:05Allora, la frustrazione io la definisco un po' come l'apice dello star male di un lavoratore,
03:11nel senso che si passa prima da un disagio.
03:15Se tu senti come lavoratore un disagio giornalmente nel tuo lavoro,
03:21significa che è l'ora di farsi delle domande.
03:24Esistono diversi tipi di frustrazione,
03:27perché se consideriamo una frustrazione a livello, diciamo, progettuale di mansione che si sta facendo,
03:34di rapporto magari con il capo, di rapporto con i colleghi lavorativi,
03:40questo è un tipo di frustrazione su cui si può lavorare molto bene, ok?
03:45Ad esempio, si potrebbe benissimo parlare con il nostro capo, chiarire la situazione,
03:51magari anche di assegnarci delle mansioni meno preponderanti, meno impegnative, ok?
04:00Quindi sicuramente il primo consiglio che do è capire il tipo di frustrazione.
04:04Se è un tipo di frustrazione che dipende dall'ambiente lavorativo e dal tipo di carico che hai,
04:11ma nonostante questo il tuo lavoro ti piace, e quindi sei assolutamente convinto del lavoro che fai,
04:17diciamo che questo è il tipo di frustrazione più facile da gestire.
04:20La frustrazione invece su cui bisogna farci molte domande e su cui soprattutto nell'ultimo periodo
04:28si è costatato l'intervento anche proprio di psicologi in questo ambito, di psicologi del lavoro,
04:34è la frustrazione che deriva soprattutto dal burnout.
04:38Cioè quando si parla di burnout si parla di una cosa che in realtà tu con la mente dici
04:43non è possibile che mi viene dal lavoro questa frustrazione, ma è assolutamente possibile.
04:48I sintomi sono il fatto di svegliarsi tutte le mattine con l'ansia di affrontare una giornata lavorativa,
04:55di affrontare otto ore lavorative dentro l'ufficio, di fare sempre le stesse mansioni,
05:02di avere a che fare comunque con dei colleghi poco amichevoli magari,
05:09avere a che fare con un capo poco collaborativo nelle nostre idee.
05:15Quando la frustrazione diventa tanta e diventa eccessiva e ci fa stare male,
05:20ne derivano ansia, attacchi di panico, depressione, bisogna farci delle domande,
05:26bisogna capire se il lavoro che stiamo facendo è veramente il lavoro dei nostri sogni.
05:31Perché se quello che facciamo tutti i giorni non rispecchia quello che siamo noi,
05:36non rispecchia quelle che sono le nostre passioni, i nostri talenti, i nostri modi di pensare,
05:41i nostri modi di agire, prima o poi la frustrazione arriverà.
05:45E questo purtroppo è questo dato.
05:49Il Covid è ciò che ci ha fatto capire, che ci ha fatto svegliare,
05:55ma la frustrazione ce n'era tanta anche prima, ce n'è tanta anche adesso.
06:00Ma da lì cominciare a farsi delle domande.
06:03Ok, mi piace il mio lavoro? Sì o no.
06:06Che strada posso intraprendere? Che percorsi formativi alternativi posso intraprendere
06:10che ancora non ho magari avuto modo di affrontare?
06:16Da questo fare proprio, io lo chiamo uno schema,
06:20uno schema proprio della cosiddetta lista del pro e del contro.
06:25E capire effettivamente quali sono i pro di rimanere in quell'azienda,
06:29in quell'ambiente che magari ci fa stare male, e quali sono i contro.
06:34Quindi diciamo che la frustrazione ce n'è di diversi tipi,
06:39ma quella su cui bisogna soffermarci, è quella che proprio a livello psicologico
06:44ci fa capire che non siamo più noi.
06:46Non siamo più sereni, non ci svegliamo sereni la mattina.
06:49E quando c'è questo tipo di disagio, o viene affrontato in maniera ovviamente
06:54tramite dei percorsi con dei professionisti,
06:57ma può essere affrontato anche con una consapevolezza maggiore di chi siamo noi,
07:02facendoci proprio delle domande pratiche.
07:05A volte succede, nei giovani di oggi ho visto proprio questa tendenza.
07:10Io faccio l'università perché mi è stato detto di fare quella,
07:14perché magari mio papà ha fatto questo, mia mamma ha fatto questo.
07:17C'è una tendenza a replicare i lavori in famiglia,
07:21e a non capire qual è invece la nostra esigenza.
07:25E ricordiamoci che noi passiamo il 70% della vita in un contesto lavorativo.
07:30Assolutamente, di fondamentale importanza.
07:33Anche poi ricordiamoci che l'essere umano è un animale sociale,
07:37quindi l'andare d'accordo con i colleghi è fondamentale.
07:41Come ha detto lei giustamente Chiara,
07:43noi passiamo 40 ore della nostra settimana dentro a quelle quattro mura.
07:47A questo proposito, secondo lei come è possibile trovare un equilibrio
07:51tra queste 40 ore dedicate al lavoro e la vita privata, la vita personale,
07:57e soprattutto dare il giusto spazio anche a se stessi e ai propri affetti?
08:01Come possiamo fare?
08:03Allora, io questanza dico che 40, sempre che tutto vada bene,
08:07perché io vedo anche persone del mio lavoro che non so come,
08:12ma riescono a stare anche 50 ore nell'ufficio,
08:16che per me è una cosa paradossale.
08:18Però rispondendo alla tua domanda, io direi di fare questo.
08:22Se il nostro lavoro comunque ci piace, non ci crea disagio,
08:26passiamo volentieri quelle 40 ore, perché il lavoro non deve essere un obbligo,
08:31il lavoro deve essere una passione, una rappresentazione del sé.
08:34E se noi passiamo quelle 40 ore settimanali in maniera molto serena,
08:40poi i problemi succederanno a tutti prima o poi,
08:44però un conto è un problema e un conto è una frustrazione.
08:47Quindi se le passiamo bene quelle 40 ore settimanali,
08:52se vediamo che cominciano ad essere troppe, perché il disagio si fa troppo pesante,
08:57e soprattutto non riusciamo a coniugare, come mi dici tu,
09:00la vita privata con la vita lavorativa, bisogna iniziare a step,
09:05cioè per prima cosa capire se è possibile magari ridurre l'orario lavorativo,
09:10e se questa riduzione dell'orario lavorativo non va a incidere ovviamente con un aspetto economico.
09:17Per seconda cosa, quello che consiglio a tutti,
09:22e questo sarà una voce un po' fuori dal cuoro,
09:25ma quello che consiglio anche alle persone che seguo,
09:28è quello di capire dalle proprie passioni se è possibile farne un lavoro professionale privato,
09:35cioè nel senso con partita IVA, con la classica partita IVA,
09:39quindi da libero professionista,
09:41e capire quindi se è possibile sganciarsi da un meccanismo
09:44che ormai è diventato obsoleto,
09:47perché siamo stati abituati al fatto che usciti dall'università
09:51dobbiamo trovare l'aziendina che ci ospita,
09:54e che ovviamente si parte così, partiremo tutti da questo campo,
09:58ma se vediamo che la vita privata non riusciamo a coniugarla bene con quella lavorativa,
10:03perché la lavorativa è troppa e ci comincia a stare stretta,
10:06bisogna cercare anche di capire se è possibile magari iniziare a coltivare i propri talenti
10:13in maniera autonoma.
10:15Un terzo consiglio che do, quindi se non sono possibili i primi due,
10:19il terzo è quello di coniugare in partita IVA, magari se hai la possibilità di aprire in partita IVA,
10:25di lavorare con più realtà, perché questo crea dinamismo,
10:29e crea soprattutto più voglia di fare per diversi tipi di realtà,
10:36quindi non deve necessariamente essercene una.
10:40Esatto, anche perché poi si crea anche una dinamica un po' noiosa,
10:45sempre 40-50 ore settimanali dentro quelle quattro mura,
10:49sicuramente avere più lavori, poi come freelancer ovviamente diventano più clienti,
10:57è qualcosa che può aiutare anche a chi magari non vuole sentirsi ingabbiato in quell'ufficio.
11:05Guarda Chiara ha detto una cosa sacrosanta, che sottolineo nuovamente,
11:10ovvero il sistema un po' obsoleto, e ci tengo anche a precisare che tramite i social,
11:17quindi Instagram e TikTok, personalmente io vedo tante ragazze
11:21che condividono la loro esperienza, soprattutto di social media manager freelance,
11:28e sto dicendo ai nostri ascoltatori, a chi ci sta guardando la puntata di oggi,
11:35di dare un'occhiata a quella che può essere la bellezza
11:38di non avere il famosissimo e adorato da Checco Zalone posto fisso,
11:43perché in verità potrebbe essere una salvezza, si può scappare un po' da questo schema.
11:49Assolutamente, io sono pro, assolutamente pro.
11:54Allora Chiara, prima di salutarla, un ultimo consiglio al volo,
11:58cosa fare per non sentirsi sopraffatti nel lavoro?
12:04Allora, come primo consiglio mi sento di dare un consiglio che può sembrare banale,
12:09ma in realtà l'ho provato sulla mia pelle ed è molto utile secondo me.
12:13Se siamo in una situazione, anche appunto un po' di problema, un po' di frustrazione,
12:18quindi si sentiamo appunto un po' sopraffatti,
12:22un consiglio che può sembrare banale è quello di svegliarsi,
12:26non quando ci suona la sveglia per alzarci, prepararci, fuggire subito al lavoro,
12:32ma di mettere la sveglia almeno mezz'ora prima,
12:35dedicarci almeno dieci minuti alla nostra salute mentale,
12:41al nostro stato mentale,
12:43dedicare un po' di esercizio a quella che è la meditazione,
12:47a quello che può essere un esercizio fisico,
12:49andare a fare una camminata, perché poi fino alle sei del pomeriggio
12:52saremo costrette a stare chiuse nell'ufficio,
12:54quindi diciamo che svegliarsi già con un'idea di dedicare del tempo a noi è molto importante.
13:01L'altro consiglio che do è di non sottovalutare il fatto di sentirsi sopraffatti.
13:07Lo ripeterò fino all'infinito, l'ho detto anche prima,
13:09iniziare a farsi domande e non aspettare,
13:12cioè non credere che la nostra testa sta sparpugliando e sta dicendo cose assurde.
13:17No, è possibile cambiare strada a qualsiasi età,
13:21è possibile cambiare lavoro, è possibile formarsi di nuovo,
13:25io ne sono un esempio perché a 31 anni prenderò di nuovo l'università,
13:29quindi nel senso non ci vedo nulla di male,
13:32e i consigli pratici per la sopraffazione ce ne possono essere tanti.
13:37Quello che mi sento di dire è staccare anche il lavoro dalla vita privata,
13:41cioè dedicarsi ai propri hobby, alle proprie passioni,
13:44questo è fondamentale.
13:47Grazie Chiara, grazie davvero di essere stata con noi
13:50e ovviamente io ringrazio i nostri follower per quanto riguarda Social Trend
13:56e mi raccomando rimanete sintonizzati.

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