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"Tutti devono mori', ma solo in pochi ce guadagnano": è il motto della famiglia Pasti che da generazioni gestisce un'agenzia di pompe funebri. Dopo la morte del capofamiglia Giuseppe, un uomo disposto a tutto pur di trasformare una salma in una pila di banconote (preferibilmente in nero), l'azienda di famiglia è passata nelle mani dei figli Giovanni, Maria, Marco e Matteo. Giovanni ha ereditato dal padre una patologica avarizia che guida ogni sua scelta; Maria ha una forte compulsione a portarsi a letto tutti i vedovi che incontra; Marco è un mago della tanatoestetica (leggasi: trucca i cadaveri); Matteo vuole diventare un influencer e il suo contributo agli affari di famiglia si basa su un'irriverente quanto cattivo gusto nella gestione della comunicazione social. Quando l'azienda naviga in cattive acque (il nero non rimane nero per sempre), è proprio il suo modo di comunicare anticonvenzionale e politicamente scorretto a offrire ai Pasti un'ancora di salvezza: la manager Maddalena Grandi decide di contattarli per il funerale del famoso cantante Gabriele Arcangelo, suo assistito, morto di overdose nel bel mezzo di una campagna di sensibilizzazione contro le droghe; in fondo la "Spregiudicatezza" è proprio ciò di cui ha bisogno.

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