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Roma, 9 dic. - L'Italia è uno dei principali produttori mondiali di olio extravergine d'oliva (EVO) e rappresenta un'eccellenza per la qualità dei suoi oli, soprattutto grazie alla varietà di cultivar e alla tradizione che lega molte regioni italiane alla coltivazione dell'olivo. Nel 2023-2024, la produzione di olio EVO in Italia ha dovuto affrontare sfide significative, come la siccità e l'aumento dei costi energetici e di manodopera, che hanno influito sia sui volumi produttivi che sui prezzi.L'Italia è uno dei maggiori esportatori di olio EVO al mondo, con la maggior parte delle esportazioni dirette verso Stati Uniti, Germania, Francia e Giappone. Gli olii italiani sono spesso percepiti come prodotti di alta qualità, soprattutto quelli con certificazioni biologiche e di origine geografica. Questa reputazione ha contribuito a valorizzare l'olio italiano anche in mercati competitivi, come quello nordamericano e asiatico, dove il made in Italy è sinonimo di qualità.Sono diversi i progetti europei che mirano a valorizzare l'Olio Evo come il progetto che il Dipartimento di Agraria dell'Università mediterranea di Reggio Calabria e UNAPROL stanno sviluppando: il progetto "Filiera sostenibile dell'olio d'oliva - Calabria e Basilicata" per modernizzare e valorizzare il settore olivicolo. L'iniziativa si concentra su biodiversità, nuovi modelli di coltivazione, strategie contro il cambiamento climatico e qualità dell'olio, promuovendo anche il riutilizzo dei sottoprodotti. Il progetto prevede ricerca, divulgazione e una piattaforma web, puntando a una filiera sostenibile, competitiva e innovativa.L'olio extravergine d'oliva biologico inoltre è un vero elisir per la salute, grazie alle sue proprietà nutrizionali uniche. Ricco di antiossidanti come la vitamina E e i polifenoli, aiuta a combattere i radicali liberi, rallentando l'invecchiamento cellulare. Ne parlano David Granieri, presidente Unaprol, Nicola Di Noia, DG Unaprol e Giuditta Blandini, Coop Agricola Assoproli Calabria.

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00:00Sono diversi i progetti europei che mirano a valorizzare l'olio Evo, tra
00:04questi quello che stanno sviluppando il Dipartimento di Agraria dell'Università
00:08Mediterranea di Leggio Calabria e Unaprol, il progetto filiera sostenibile
00:12dell'olio d'oliva Calabria e Basilicata per modernizzare e valorizzare il
00:16settore olivicolo. L'iniziativa si concentra su biodiversità, nuovi modelli
00:20di coltivazione, strategie contro il cambiamento climatico e promozione
00:24dell'olio di qualità. Un'annata dove noi ci troviamo come presentatori dei
00:29contratti di filiera a dover iniziare questo percorso, ma è l'annata dove già
00:35sono iniziati i primi tentativi di speculazione. Utilizzando il traffico di
00:40perfezionamento attivo arrivano grandi importazioni di prodotto del bacino del
00:44Mediterraneo, casualmente proprio nel momento della raccolta, quando i
00:49produttori stanno immagazzinando e quando in realtà tutto dovrebbe essere
00:54sterilizzato e tentando di poter dare valore al prodotto di nuova raccolta per
01:02poter dare valore e ricchezza ai territori.
01:04Questo è un grosso problema che non ci spieghiamo e non ci spieghiamo perché
01:10non si interviene allontanando la data delle importazioni.
01:18L'olio extravergine di oliva biologico è un valore aggiunto sia per la filiera che lo
01:23produce ma anche soprattutto per il consumatore. L'obiettivo dell'olio
01:26extravergine di oliva biologico è quello di ridurre l'apporto di sostanze chimiche
01:32sia dal punto di vista della difesa fitosanitaria ma anche dell'apporto
01:36chimico in termini di concimazione. Ovviamente è un valore aggiunto
01:39soprattutto per l'ambiente perché questo significa ridurre drasticamente le
01:44sostanze che poi in qualche modo possono danneggiare l'ambiente stesso, quindi la
01:48certificazione comunitaria bisogna rispettare un disciplinare di
01:53produzione ben preciso che viene verificato e controllato da un ente di
01:56certificazione accreditata. Un olio extravergine di oliva biologico deve
02:01avere alcune caratteristiche, la prima per definirsi extravergine deve
02:08rispettare alcuni parametri cioè le acidità devono essere inferiori allo 0,8
02:13iperossidi inferiori allo 20 ed altri, quindi non deve presentare difetti e
02:19biologico significa che è stato coltivato, quindi che le olive sono state
02:24ottenute utilizzando dei disciplinari europei molto ben definiti che
02:31comunque prevedono l'utilizzo di sostanze naturali in tutto il
02:37processo produttivo.

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