Urbis - Storie di periferie - Puntata di Sabato 14 Dicembre 2024
Category
📺
TVTrascrizione
00:00:00Urbis, storie e volti della città eterna, con Massimiliano Cacciotti.
00:00:30E' casa mia.
00:00:48Qui tutto fa colore, e più che povertà.
00:01:01Qui non è mai Natale, la noia qui non ha pietà.
00:01:07Scorsi stragi senza sorte, morte dove sei?
00:01:19In periferia, è lì che ho lasciato un po' di questa vita mia.
00:01:31Periferia!
00:01:51E' casa mia.
00:02:01E benvenuti, benvenuti su Urbis, storie e volti della città eterna.
00:02:08Oggi parliamo di periferia, della periferia di Roma, delle sue storie, della sua storia, di come è nata, di come si è sviluppata,
00:02:19ma anche della sua bellezza, una bellezza a volte nascosta, a volte evidente.
00:02:26Ne parliamo insieme al nostro ospite, autore di un libro che si intitola per l'appunto Roma bella in periferia,
00:02:36e do il benvenuto a un amico di Urbis, Stefano Caviglia. Grazie, ciao, grazie per essere qui.
00:02:44Grazie a voi per avermi invitato.
00:02:47Allora, dicevamo, tu hai appena pubblicato un libro che si intitola Roma bella in periferia,
00:02:53molti pensano alla periferia come un luogo di degrado, come un luogo anche brutto da un punto di vista estetico,
00:03:01e invece in questa storia dove racconti lo sviluppo di Roma ci dici che non è sempre così.
00:03:09No, la periferia di Roma è un mondo veramente molto complesso, molto ampio, molto articolato,
00:03:16in cui convivono certamente molti problemi e situazioni anche difficili dal punto di vista sociale,
00:03:21dal punto di vista urbanistico, ma anche tanta bellezza e tanta storia,
00:03:25perché la periferia di Roma è fatta di quartieri che hanno un'identità molto forte,
00:03:31che io ho cercato di rappresentare in questo libro raccontandone il percorso storico in modo unitario,
00:03:38cioè da quando si è cominciata a costituire questa costellazione di quartieri che stanno intorno al nucleo storico di Roma,
00:03:48e raccontando anche la storia delle comunità umane che li hanno abitati questi luoghi e che li abitano tuttora.
00:03:55È veramente una storia incredibilmente ricca, non molto conosciuta,
00:04:00per cui abbiamo pensato con l'editore Intramenia, che ha pubblicato questo libro,
00:04:04che valesse la pena di provare ad abbracciare questo grande tema in un unico racconto,
00:04:11in un unico sguardo, in un unico racconto, che è anche un pezzo molto importante della storia della città,
00:04:17perché attraverso la nascita e lo sviluppo delle periferie si racconta un pezzo importante della storia di Roma
00:04:23che grosso modo dura più di un secolo, perché la periferia di Roma nasce anche dal punto di vista concettuale,
00:04:31cioè il concetto stesso di periferia di Roma nasce dopo l'ingresso di Roma nel Regno d'Italia.
00:04:37Esatto, proprio di questo ingresso di Roma nel Regno d'Italia tu ci hai già raccontato alcuni aspetti
00:04:45le scorse settimane quando sei stato nostro ospite per raccontarci la storia, per esempio, del Tevere,
00:04:52della nascita dei muraglioni, la storia della scomparsa di alcuni pezzi di verde,
00:04:59di alcune ville storiche che poi sono state sostituite da quartieri come l'Esquilino, la zona della stazione Termini,
00:05:09il quartiere Ludovisi, quello dove ora c'è via Veneto. Adesso invece ci racconti una storia a 360 gradi,
00:05:19proprio nel vero senso della parola, perché abbracci tutta quanta la periferia di Roma,
00:05:26una storia che, come dicevi, parte dal 1800 per arrivare fino ai giorni nostri,
00:05:30perché poi le ultime grandi trasformazioni sono fra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo.
00:05:40Tra l'altro dovremmo avere una piantina di Roma datata metà dell'Ottocento,
00:05:49se sbaglio Stefano, anni 40 e l'Ottocento.
00:05:55Anni 40 e l'Ottocento, e rivediamo un attimo questa cartina, perché vediamo un insediamento,
00:06:01queste sono le mura aureliane, è soltanto una piccola parte all'interno delle mura,
00:06:08e invece poi Roma non solo ha occupato tutto lo spazio all'interno delle mura aureliane,
00:06:15ma si è stesa ben oltre per decine di chilometri.
00:06:19No, questa piantina è il punto giusto da cui partire per raccontare questa storia,
00:06:24per far capire di cosa stiamo parlando, perché come si vede la città era molto poco edificata
00:06:31e molto poco abitata, basti pensare del resto di Roma nel 1870 aveva una popolazione che
00:06:39grossomodo si calcola fra i 210 e i 220 mila abitanti, che nell'arco dei 30 anni successivi
00:06:47raddoppiano e poi diventano il triplo nei successivi 20, quindi nel 1900 Roma ha grossomodo
00:06:55il doppio degli abitanti del 1870, nel 1920 ne ha il triplo, questo significa che l'insediamento
00:07:03della città storica non poteva assolutamente essere neanche minimamente sufficiente, tant'è
00:07:08vero che si costruiscono tanti nuovi quartieri dentro la città delle mura aureliane e si
00:07:16cominciano a costruire fuori, ma il problema è che questo flusso migratorio, perché questo
00:07:21aumento della popolazione deriva fondamentalmente da un flusso migratorio, perché la demografia
00:07:26di Roma non è che fosse particolarmente vivace, l'aumento si verifica per il fatto che quando
00:07:31la città diventa capitale del Regno d'Italia, tanti vengono a vivere a Roma e ci sono innanzitutto
00:07:38i funzionari dello Stato, molti piemontesi o di altre regioni del centro nord, però
00:07:45poi arrivano i professionisti, i politici, gli imprenditori, ma arrivano anche tanti
00:07:50poveri diavoli che non hanno i mezzi economici per procurarsi una casa a Roma, perché con
00:07:55un aumento di popolazione di questo tipo i prezzi delle aree edificabili e quindi anche
00:08:00poi degli affitti crescono vertiginosamente, c'è tanta gente che non è in grado di procurarsi
00:08:05una casa a Roma e quindi si cominciano a costruire dei quartieri popolari che alcune volte sono
00:08:12pianificati dal comune, altre volte sono spontanei nel senso che c'è gente che si
00:08:18costruisce la casetta, la villetta, la casupola qualche volta, perché parliamo sempre di
00:08:23un popolo quasi nulla tenente e quindi inizia questa grande storia della periferia romana
00:08:31che è storia molto anche di un popolo di immigrati che dalla sua a solo la volontà
00:08:37di sopravvivenza, tra virgolette aggiungerei collettiva, perché una delle caratteristiche
00:08:44di questo racconto è che i quartieri di cui circondiamo hanno tutti una forte identità
00:08:51di quartiere e suscitano una forte energia collettiva di gente che cerca di farsi valere
00:08:58nella nuova città come popolo organizzato in qualche modo.
00:09:04Stefano ti interrompo un attimo perché questa è quella che ha indicato forse una delle
00:09:09principali differenze fra gli argomenti di cui abbiamo trattato le volte scorse, là
00:09:17dove si parla della costruzione del quartiere Squilino oppure di Prati, del quartiere Ludovisi,
00:09:24cioè di quei quartieri che tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento sono stati i primi
00:09:30quartieri nuovi della città, lì parliamo di quartieri per la borghesia media e anche
00:09:37alta in certi casi, qui invece cominciamo a parlare anche di una Roma proletaria, di
00:09:44una Roma operaia con quartieri di nuovo sviluppo urbanistico che adesso per esempio verrebbero
00:09:54considerati come i quartieri centrali o semicentrali a Tessaccio e a San Lorenzo.
00:10:00Sono considerati oggi come i quartieri centrali, ma all'epoca erano considerati la periferia
00:10:05estrema e in qualche caso anche pericolosa della città, questo è un aspetto pure molto
00:10:10interessante che vale la pena sottolineare, perché quartieri come Tessaccio e San Lorenzo,
00:10:14specialmente San Lorenzo, erano considerati un po' pericolosi, nel senso che c'era
00:10:21malavita, c'era una situazione sociale che certamente non era quella della borghesia
00:10:27che si era insediata. Certo, avevano la fama che adesso potrebbero avere quartieri come
00:10:32Torbellamona. Esattamente, si parte da Tessaccio negli ultimi decenni dell'Ottocento dove
00:10:43addirittura si progetta di insediare la futura industria della capitale, questo è un tema
00:10:49molto interessante perché nel momento in cui Roma viene acquisita al Regno d'Italia
00:10:55e diventa capitale del Regno d'Italia, si progetta o si pensa che diventerà una città
00:11:00industriale, poi questo non succederà, tranne si impianteranno delle industrie in alcuni
00:11:06quartieri, ma nulla di paragonabile a quello che avviene nel nord Italia, ma soprattutto
00:11:12non ci saranno le industrie, ma ci saranno invece quelli che dovrebbero in teoria fare
00:11:18funzionare le industrie, ma che poi sono semplicemente un popolo che si distribuisce
00:11:24in queste aree periferiche della città e sbarca il lunario come può, con l'artigianato,
00:11:29con il piccolo commercio e alcuni anche mettendosi in cerca di lavoro, molti con l'edilizia
00:11:36naturalmente, perché molti diventano operai dell'edilizia che poi è l'industria principale
00:11:41della città di Roma per molti decenni e cercano di sbarcare il lunario come possono, dando
00:11:47vita a situazioni tipiche di questi quartieri, dove si svolge una lotta politica molto accesa,
00:11:55perché poi i partiti di sinistra cercano di favorire l'integrazione di questa massa di
00:12:01immigrati nella vita della città, i conservatori li guardano con più diffidenza e si interruppano.
00:12:06Stefano, ma proprio nello specifico di questa storia e dei quartieri, a partire da Testaccio
00:12:13e San Lorenzo, i quartieri già citati, parleremo fra pochissimo, solo pochi secondi
00:12:19e poi ritorniamo qui su Urbis.
00:12:43Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
00:13:13Ben ritrovati su Urbis, storie e volti della città eterna, oggi stiamo parlando delle
00:13:42periferie di Roma, della storia delle periferie, della bellezza delle periferie, a partire
00:13:49da quelle che un tempo erano periferie, che oggi sono considerate invece quartieri centrali,
00:13:55uno di questi quartieri è sicuramente Testaccio, dove è stata girata la gran parte delle scene
00:14:02del film C'è ancora domani, il film di Paola Cortellesi, che ha avuto grandissimo successo
00:14:09lo scorso anno, proprio a Testaccio erano girate anche le scene che abbiamo visto, a
00:14:15partire da quel cortile dove abbiamo visto Mastro Andrea che andava un po' adirato,
00:14:23tirandosi su le maniche della camicia.
00:14:25Per parlare di periferie c'è un ospite che è anche l'autore di un libro che si intitola
00:14:32Roma bella in periferia e lui si chiama Stefano Caviglia, Stefano ciao!
00:14:38Buonasera a voi!
00:14:40Stavamo dicendo prima del break pubblicitario della trasformazione di Roma a partire dal
00:14:461870 e della nascita ipotetica di quartieri operai, uno di questi quartieri operai doveva
00:14:53essere proprio Testaccio?
00:14:55Il primo, il primo doveva essere Testaccio perché già nel 1870 c'è una commissione
00:15:00nominata dal generale Cadorna che aveva appena guidato la conquista di Roma da parte dell'esercito
00:15:07italiano, che decide, che scrive, nero su bianco, che Testaccio sarà deputato alla
00:15:13nascita di un moderno, così dicono, quartiere industriale.
00:15:17Perché Testaccio?
00:15:18Perché Testaccio non è lontano dal centro, ma è fuori dal centro, è fuori dal centro,
00:15:22non è lontano ma è fuori dal centro.
00:15:24Questo mi fa piacere che mostriate questa foto perché siamo andati alla ricerca del
00:15:29cortile dove è girata la scena che avete fatto vedere prima del film C'è ancora domani
00:15:35ed è proprio questo, questa è la foto di oggi, di quel cortile che è un tipico cortile
00:15:41di Testaccio perché l'edilizia popolare che si è sviluppata fra la fine dell'800
00:15:46e i primi decenni del 900 prevede appunto questi caseggiati popolari non troppo alti
00:15:54con dei grandi cortili interni dove si sviluppava una vita sociale molto intensa
00:16:00che dà luogo appunto a tutta una serie di situazioni che sono ben rappresentate,
00:16:04benissimo rappresentate nel film e anche in altre opere perché per esempio anche il libro
00:16:09famoso romanzo La Storia di Elsa Morant è in parte ambientato a Testaccio, da cui sono
00:16:15stati tratti pure lì un film e poi una serie televisiva, è ambientato a Testaccio dove
00:16:19c'è uno spirito particolare che non è certo quello dei quartieri borghesi.
00:16:22Stefano ma come mai tu ci dicevi, nel 1870 Gadorna dice che Testaccio deve diventare
00:16:30il quartiere operaio industriale, vengono anche costruite delle strutture a Testaccio,
00:16:38non a caso lì poi vengono insediati il mattatoio, i mercati generali, la centrale Montemartini
00:16:48che adesso è diventato un museo, però poi non c'è questo sviluppo industriale del
00:16:53quartiere di Testaccio, c'è una ragione specifica di questo?
00:16:57Ci sono varie ragioni specifiche, tutte molto significative, la prima è che un'industria
00:17:04romana vera e propria come quella del Nord Italia non si è mai sviluppata, questo per
00:17:09ragioni storiche, questa foto molto bella è una foto del mattatoio appena costruito
00:17:13come si vede il piazzale antistante è tutto sterrato ancora, quindi è proprio degli anni
00:17:1990 dell'Ottocento. Dicevo non si è sviluppata perché la città ha preso un'altra strada,
00:17:27qui le teorie sulle motivazioni di questo sviluppo di Roma sono piuttosto così articolate
00:17:37e complesse, ma la principale è che i governanti dell'Italia liberale temessero una grande
00:17:44concentrazione di masse potenzialmente rivoluzionarie nella capitalità, non le volevano, avevano
00:17:49paura, anche perché pochi anni prima c'era stata la Comune di Parigi dove il popolo re
00:17:55insorto aveva sconquassato il governo e certamente l'Italia, i primi decenni dell'Italia liberale
00:18:02sono politicamente problematici, c'è il timore che ci possano essere dei tentativi di rilincita
00:18:11da parte dello stato pontificio che possa cercare di prendersi ciò che gli è stato sottratto,
00:18:16oppure semplicemente che ci fossero insurrezioni rivoluzionarie da parte delle masse popolari,
00:18:24quindi questo è uno dei motivi per cui si preferisce non avere concentrazioni operaie
00:18:31troppo consistenti nella capitale e poi ci sono altre zone di Roma che per quel poco
00:18:39di industria privata che si sviluppa nella capitale poi vengono preferite, la zona di
00:18:46San Lorenzo per esempio ha un incidimento industriale di testaccio, testaccio non ce
00:18:51ne ha quasi nessuno a parte il mattatoio, semmai c'è qualcosa all'ostienze che non
00:18:56è proprio testaccio, è un prolungamento di testaccio verso sud, passate le mura.
00:19:01Stefano tu hai citato San Lorenzo, tra l'altro non a caso proprio San Lorenzo verrà bombardato
00:19:09perché comunque era uno snodo importante anche vicino alla stazione, ma anche con delle
00:19:16piccole industrie, diventa quella la vera e propria zona industriale di Roma, tra l'altro
00:19:22tu hai fatto un parallelo fra testaccio e San Lorenzo, le due storie viaggiano quasi
00:19:30affiancate e a proposito di San Lorenzo, anche lì ci può venire in soccorso un film, quel
00:19:38film è un film famosissimo, si intitola I soliti ignoti.
00:20:08Salutiamo, possiamo entrare un momento?
00:20:18Non si può, c'è mia sorella, non deve sapere gli affari miei, non se minore ne è, è fidanzato.
00:20:26E quando si sposa?
00:20:27Questione di corretto, con grandissimo onore deve sposarsi e nulla ci deve mancare.
00:20:33Hai visto, per ribotto è l'uomo nostro.
00:20:35Boh, ma allora ti farebbero comodo 100 mila lire di dote?
00:20:38Non qui.
00:20:41Carmelina, io scendo.
00:20:45Esponetemi.
00:20:49Ebbene, Ferry Boss in questo film abitava a Testaccio, in quelle case con dei ballatoi
00:20:59un po' particolari, una caratteristica a San Lorenzo, scusate mi sono confuso, è una
00:21:10caratteristica di San Lorenzo, quei ballatoi che abbiamo intervisto nelle immagini del
00:21:15film.
00:21:16Esatto, la scena è molto interessante e funziona dal nostro discorso, tant'è vero abbiamo
00:21:19messo poi nel libro anche un fotogramma di quella scena, perché si inquadra una di queste
00:21:25prime case di San Lorenzo, che erano le cosiddette case a ballatoio, una tipologia che a Roma
00:21:31non esiste quasi da nessuna parte, anche a San Lorenzo ne sono rimaste pochissime, perché
00:21:36poi le altre sono state demolite, erano le case più povere.
00:21:40In altre città, in particolare a Milano, ci sono le case cosiddette di Ringhiera, che
00:21:45erano le case del ceto operaio, a Roma poi questo ceto operaio si è rivelato quasi,
00:21:50non dico proprio inesistente, ma molto contenuto e quindi queste case non si sono sviluppate
00:21:54tanto.
00:21:55Però ce ne sono alcune che sono poi molto belle da vedere e quella scelta per il film
00:22:00I soliti ignoti è una di queste, perché ci sono una fila di ballatoi dove si affacciano
00:22:06le cuscine o gli ingressi delle abitazioni.
00:22:10Queste sono le prime case di San Lorenzo, che sono inizialmente delle case veramente,
00:22:16ma anche quelle di Testaccio inizialmente erano delle case veramente molto povere, molto
00:22:21fondamentali, con poca luce, con scarsi criteri anche di vivibilità.
00:22:28Poi nell'arco, questo alla fine dell'Ottocento, mi devo fermare un attimo, mi devo cambiare
00:22:34argomento, perché San Lorenzo ha una particolarità, che questo magnifico giardino è il giardino
00:22:41di una villa che si chiama Villa Gentili, che si è creata nello scostamento fra le
00:22:48Mura Aureliane e l'Acquedotto Felice.
00:22:53Perché, faccio un altro piccolo inciso, una delle particolarità di questa periferia romana
00:22:58è non solo nell'architettura, nella storia delle popolazioni e nei suoi rapporti politici,
00:23:03sociali ed economici con la città, ma è anche il fatto che questa periferia, come
00:23:08tutto il resto di Roma e di quel che c'è intorno a Roma, è ricchissima di reperti,
00:23:16di cose, di storie, di monumenti, di cose che rimandano alla millenaria storia di Roma.
00:23:22Quindi in questo caso ci sono le Mura Aureliane che fanno da confine di San Lorenzo verso
00:23:28l'Esquilino e verso la stazione Termini, che si biforcano a un certo punto con l'Acquedotto
00:23:37Felice, che per un tratto corre insieme alle Mura Aureliane, poi devia verso l'interno
00:23:43della città, quindi verso la stazione Termini e nel triangolo che si è tirato in mezzo,
00:23:48nel 1700 è stata fatta una villa molto bella, che si chiamava Villa Gentili e che adesso
00:23:55è difficile notarla, se uno ci passa davanti non se ne rende neanche conto, però una delle
00:24:00cose che suggerisco nel libro è di fare attenzione, perché se ci passate nei giorni feriali,
00:24:07di solito trovate aperto una porticina che vi immette direttamente in questo cortile,
00:24:14anzi si devono salire delle scalette, si arriva su e si vede uno spettacolo magnifico, perché
00:24:18è questo giardino sovrastato dalla facciata di questa villa, che è una villa settecentesca
00:24:23fatta tra l'altro da un architetto famoso, napoletano, piuttosto famoso, che si chiamava
00:24:30Raguzzini e quindi questo per dirne una delle sorprese che si trovano.
00:24:35Sorpresa che poi si trovano un po' in tutte e quante le periferie romane, perché adesso
00:24:41stiamo parlando di San Lorenzo, ma situazioni simili con ruderi antichi.
00:24:47Questa è una cosa ancora diversa, che è molto particolare, che riguarda un'epoca molto più
00:24:52recente, che questo si chiama Villino Pizzamiglio, ed è uno dei due villini messi a specchio
00:24:59sulla destra di Via dei Ranni, che sono stati fatti costruire da due fratelli che erano
00:25:06titolari della fabbrica del ghiaccio, perché torniamo qui al discorso dell'archeologia
00:25:10industriale di San Lorenzo, che erano molto ricchi, molto facoltosi evidentemente, perché
00:25:15erano degli industriali, la fabbrica andava molto bene e certamente queste residenze sono
00:25:20residenze di lusso. Stefano io devo interromperti perché incombe la pubblicità, comunque stavo
00:25:25dicendo che è molto caratteristico di Roma, come ci hai sottolineato, che in quartieri
00:25:32periferici o ex periferici, come nel caso di Tessaccio e San Lorenzo, si trovino anche
00:25:39delle chicche architettoniche veramente spettacolari e questo succede anche alla periferia est di
00:25:46Roma, di cui parleremo fra pochissimo.
00:25:55Città Eterna, con Massimiliano Cacciotti
00:26:14Urbis, storie e volti della Città Eterna, con Massimiliano Cacciotti
00:26:22Un altro quartiere periferico del tutto nuovo, alla cui nascita hanno collaborato tutte le
00:26:27istituzioni preposte all'edilizia popolare e che sorge dove era una landa di tufo interrotta
00:26:32qua e là da vecchi ruderi, è quello che si estende lungo la via Tuscolana, dal Quadraro
00:26:37a Cinecittà, sulla direttrice dei Colli Albani. Questi edifici, questi nuovi quartieri che
00:26:43per decine e decine di chilometri cingono con il loro abbraccio di cemento armato la
00:26:48città, consentono di credere che tra non molto tutta la periferia di Roma sarà così
00:26:53e nessuno dirà più la frase rassegnata e triste della donna della borgata Gordiani,
00:26:57ho cercato tanto ma non c'è niente da fare.
00:27:07Ben ritrovati, ben ritrovati su Urbis, storie e volti della Città Eterna, oggi stiamo parlando
00:27:12della periferia di Roma, della sua storia, di come sono nati e si sono sviluppati i
00:27:17vari quartieri che cingono la capitale, quartieri un tempo periferici poi divenuti centrali
00:27:24come ad esempio Testaccio e poi San Lorenzo e adesso in questo volo d'uccello che ci
00:27:31porta un po' a fare il giro della capitale, parliamo della periferia est, una periferia
00:27:39est che si è sviluppata moltissimo e anche in quartieri molto ramificati a partire dal
00:27:46Secondo Dopoguerra e questo filmato che abbiamo appena visto era un filmato del 1960, ci raccontava
00:27:54di quegli anni, ma lo sviluppo è stato non soltanto negli anni a ridosso dell'Olimpiade
00:28:03dove Roma ha avuto anche lì un grande sviluppo, ma nel corso di vari decenni, di tutto questo
00:28:10ne stiamo parlando insieme a Stefano Caviglia che è l'autore di un libro che si intitola
00:28:15Roma bella in periferia, siamo arrivati adesso in questo rapido giro, sembra con la velocità
00:28:22di un'automobile che va sul raccordo anulare, stiamo facendo il giro completo di Roma, la
00:28:29periferia est, come mai Roma, forse la risposta era già in quella piantina che abbiamo visto
00:28:35all'inizio di questa puntata, come mai Roma si è sviluppata moltissimo nella zona orientale?
00:28:42Si è sviluppata in quella zona soprattutto perché lì c'era e c'è la stazione Termini
00:28:49e poi all'inizio del 1900 è stato impiantato lo scalomerci, che erano due snodi fondamentali
00:28:56per la vita economica della città che hanno portato alla realizzazione di impianti industriali,
00:29:05il meglio o quasi il meglio dell'industria della piccola, l'industria privata di Roma
00:29:10si trovava in quella zona, subito all'esterno di Porta Maggiore, che un tempo si chiamava
00:29:18Porta Prenestina, fu impiantato già negli anni 70 dell'800 il primo mulino a vapore
00:29:25di Roma, che fu utilizzato da un pastificio molto importante che si chiamava inizialmente
00:29:34Ducco e Valle e poi divenne il pastificio Pantanella, che qualcuno forse ricorderà perché
00:29:39è stato uno dei più importanti pastifici italiani e forse anche europei nell'arco
00:29:44di diversi decenni e lì si svilupparono anche altre industrie, si sviluppò l'industria
00:29:50meccanica, si sviluppò l'industria dei trasporti, la Tramways e Omnibus, che poi
00:29:57dava luogo all'azienda del trasporto locale di Roma e quindi nel corso dei decenni si
00:30:04cominciarono a collocare una parte di questi immigrati che venivano a Roma in cerca di
00:30:15lavoro. Il filmato che abbiamo visto riguarda gli anni 60, ma io sto parlando invece di
00:30:22un periodo molto precedente dove il primo nucleo di sviluppo di queste comunità umane
00:30:28popolari, di quartieri popolari, è il Pigneto, che è un quartiere importantissimo della
00:30:33periferia romana da tutti i punti di vista, anche dal punto di vista dell'immagine, perché
00:30:38al Pigneto Pasolini ambienta…
00:30:44Prima di farti parlare del Pigneto, vogliamo vedere un breve clip tratta proprio da un
00:30:51film, il primo film di Pasolini, a cattone e girato al Pigneto a via fanfulla da Lodi.
00:31:03Il primo film di Pasolini a via fanfulla da Lodi.
00:31:33Il primo film di Pasolini a via fanfulla da Lodi.
00:32:03Il primo film di Pasolini a via fanfulla da Lodi.
00:32:34Il primo film di Pasolini a via fanfulla da Lodi.
00:32:51Le immagini a cattone di Pasolini, il Pigneto forse è l'esempio classico di come la periferia
00:32:58possa essere bella, un quartiere che lo abbiamo visto anche dalle immagini del film, un quartiere
00:33:05che è stato a lungo, un quartiere popolare che adesso è diventato il centro principale
00:33:11della movida romana.
00:33:13Sì, nel film si vedono le parti, la parte più povera del Pigneto, si intravedono delle
00:33:20casupole, alcune sono state anche, non solo utilizzate per il film, ma poi conservate,
00:33:27sono delle targhe per ricordare che quella era la casa del protagonista del film a cattone.
00:33:32Ci sono anche parti più pregevoli dal punto di vista architettonico, specialmente la parte
00:33:39che sta, diciamo, verso Piazza del Pigneto e Via del Pigneto, dove si svolge, come giustamente
00:33:46hai ricordato, una parte della movida romana e che sono molto gradevoli, anche il pomeriggio
00:33:53dove la gente si siede, i tavoli, i bar all'aperto, è stato molto ben allestito e questo è un
00:33:59esempio molto significativo di trasformazione di un quartiere, perché come abbiamo detto
00:34:05poc'anzi, inizialmente il Pigneto era uno dei luoghi di maggiore insediamento dell'industria
00:34:11privata romana attraverso questi stabilimenti che ho citato e poi in tempi tutto sommato
00:34:20abbastanza recenti si è completamente trasformato, grazie in parte alla gradevolezza di alcune
00:34:26sue strade e dei suoi edifici, perché ci sono delle riparazioni degli anni venti che
00:34:30sono piuttosto belle a vedersi e le strade poi sono state pavimentate ad hoc per renderle
00:34:37più piacevoli ed è anche un esempio della varietà che si incontra nella periferia romana,
00:34:45perché poi dopo la prima parte del Pigneto si passa un ponticello, si attraversa la circombalazione
00:34:52Casilina e si passa nella parte dei villini, perché al Pigneto anche ci sono dei villini
00:34:58piuttosto, sempre un'edilizia non ricca, un'edilizia di gente che si è costruita
00:35:05la casa da sola, perché lì le cooperative dei ferroviari, le ferrovie hanno un ruolo
00:35:10importante nella periferia romana, perché in diverse zone, specialmente nell'area orientale,
00:35:14cioè vicino alla stazione e alle stazioni, perché c'è anche la nazionale dello scalomerci,
00:35:18ci sono state queste cooperative dei ferroviari che grazie al credito che faceva l'azienda
00:35:26o alle garanzie che dava sui prestiti e così via, sono riusciti a costruirsi la casa in
00:35:32cooperativa e a realizzare degli esempi piuttosto pregevoli, perché poi è un'area molto verde
00:35:39e molto piacevole come tipo di situazione e vale senz'altro una passeggiata e una visita,
00:35:48perché si vede uno scenario piuttosto inconsueto, dove ci sono questi villini dei ferroviari
00:35:55e poi c'è anche una villa piuttosto importante che in tempo era una tenuta molto grande,
00:36:01che poi è stata lottizzata e i villini sono stati costruiti su quel territorio lì, su
00:36:06quel terreno lì, che si chiama Villa Serventi e che adesso è ridotta solo a un ettaro,
00:36:13ma si intravede solo dall'esterno, non è facile vedere, noi abbiamo mandato un drone
00:36:19per fare una foto, si vede una villa, un palazzo signorile al centro di un'area boscosa e tra
00:36:26l'altro quella è la zona che dà nome al quartiere, perché il quartiere si chiama
00:36:32il Pigneto, perché la via si chiamava Via del Pigneto e la via si chiamava così perché
00:36:35nel Settecento sono stati piantati molti pini in quella zona, tra l'altro con una curiosa
00:36:42distorsione lessicale, perché la parola Pigneto in italiano non esiste, avrebbe dovuto chiamarsi
00:36:47Via della Pineta, ma siccome nella zona c'erano molti Pigneti, allora per assonanza la Pineta
00:36:53è diventata Pigneto.
00:36:56Tra l'altro Stefano tu hai parlato di tutti questi luoghi, ma la stessa via fanfulla da
00:37:01Lodi, quella che abbiamo visto poco fa nelle immagini di Pasolini, se uno torna in quello
00:37:08stesso luogo, perché poi il bar che si vede nelle immagini esiste davvero, anche se è
00:37:17dislocato qualche decina di metri più in là, fatica in qualche caso a riconoscere il luogo,
00:37:26perché altrimenti non ci sono più quelle case diroccate che vediamo adesso sullo sfondo,
00:37:33ma è stato tutto quanto ricostruito, abbellito, anche abbellito dai murales che raffigurano
00:37:41proprio Pasolini e alcune scene.
00:37:44Ce n'è uno molto bello, se non sbaglio, proprio in via fanfulla da Lodi, in cui si vede Pasolini,
00:37:48l'occhio di Pasolini, e poi sotto si vede un'immagine dello scrittore che quasi sembra
00:37:55staccarsi dal muro, è veramente un murale molto bello, molto toccante.
00:38:03Infatti è proprio quell'esempio che stavamo dicendo di una periferia che nasce come quartiere
00:38:11popolare, come quartiere anche difficile, come si vede poi nel corso del film a Cattone,
00:38:20che invece poi riesce a trasformarsi, a trovare nuova vita e nuova bellezza, bellezza che c'è
00:38:27sicuramente anche in altri quartieri nati come quartieri popolari, a partire da Garbatella,
00:38:34ma di Garbatella parleremo fra pochissimo, solo pochi secondi, poi ritorniamo qui su Urbis.
00:38:57URI E VOLTI DELLA CITTÀ ETERNA con Massimiliano Cacciotti
00:39:27Sì, la cosa che mi piace più di tutte è vedere le case, vedere i quartieri, e il quartiere
00:39:40che mi piace più di tutti è la Garbatella, e me ne vado in giro per i lotti popolari.
00:39:57URI VOLTI DELLA CITTÀ ETERNA con Massimiliano Cacciotti
00:40:14Allora non mi piace vedere solo le case dall'esterno, ogni tanto mi piace vedere anche come sono
00:40:20fatte dentro, e allora suona un citofono e faccio finta di fare un sopralluogo, e dico
00:40:28che sto preparando un film e il padrone di casa mi chiede di che parla questo film, e
00:40:34io non so che dire.
00:40:38Ben ritrovati su Urbis, storie e volti della città eterna, oggi stiamo parlando della
00:40:45storia delle periferie romane, di quartieri un tempo operai, proletari, fra questi quartieri
00:40:54uno dei quartieri di case popolari, nato perlomeno così, c'è sicuramente la Garbatella, che
00:41:01è un altro degli esempi, abbiamo parlato prima del Pigneto, ma un altro degli esempi
00:41:07di quartieri un tempo malfamati che poi nel corso dei decenni si sono decisamente rivalutati
00:41:14e sono diventati, come nel caso del film di Nanni Moretti, il quartiere più amato
00:41:22da tantissime persone.
00:41:24Allora, Stefano Caviglia, Stefano Caviglia, nostro ospite, che è l'autore del libro
00:41:30Roma, Bella in periferia, Stefano, come nasce Garbatella e come si trasforma poi in un altro
00:41:37quartiere di movita e di bellezza?
00:41:42Garbatella nasce all'indomani della prima guerra mondiale, in una fase di estrema
00:41:49conflittualità sociale, di estremo disordine anche dal punto di vista sociale, politico,
00:41:55di fortissime tensioni e in quell'epoca prende piede il concetto della città giardino,
00:42:03che doveva essere una specie di antidoto all'alienazione delle grandi metropoli
00:42:09contemporanee con la costruzione di case per il popolo immerse nella natura.
00:42:15Stefano, ti interrompo un secondo solo perché città giardino per molti romani evoca un
00:42:21altro quartiere di Roma e so che infatti lo sottolinei.
00:42:27Perché Garbatella e Montesacro sono per certi aspetti due quartieri gemelli, un po' come
00:42:32Testaccio e San Lorenzo, lo sono per la fase precedente di cui abbiamo parlato, perché
00:42:36nascono nello stesso periodo e informandosi allo stesso concetto urbanistico.
00:42:43Ed entrambi sorgono in delle zone particolarmente belle, che sono state scelte anche perché
00:42:50sono particolarmente belle, perché Garbatella è su una collinetta a non grande distanza
00:42:55dal Tevere e Montesacro è su una serie di colline che sono attraversate dall'Aniene,
00:43:02dal fiume Aniene che è il principale affronte del Tevere e sono entrambi due luoghi dal
00:43:07punto di vista naturale molto belli in cui si comincia a costruire, naturalmente sempre
00:43:13per la popolazione che non è in grado di procurarsi una casa in città.
00:43:17In particolare questo vale per Garbatella perché Montesacro poi se abbiamo tempo lo
00:43:22vedremo a un'origine un po' mista, inizialmente è stato progettato forse per una piccola
00:43:28borghesia in pigatizia che si voleva favorire in tempi di inflazione vialluppante, mentre
00:43:34Garbatella nasce proprio come un quartiere popolare, perché la famosa industria romana
00:43:40che non si era poi realizzata a testaccio come abbiamo visto, si comincia a immaginare
00:43:45un po' più a sud, all'Ostiense e al di sopra, a sovrastare questa spianata dell'Ostiense
00:43:52che sta sul fiume, c'è questa collina, questi rilievi collinosi perché non è una
00:43:57sola collina di Garbatella, dove si pensava di alloggiare i futuri operai in una zona
00:44:02più salubre di quella a livello del fiume e per cui si comincia a costruire questo quartiere
00:44:10nel 1920. La particolarità di questo quartiere è che pur essendo un quartiere popolare è
00:44:18un quartiere realizzato con grande ricercatezza dal punto di vista architettonico, se si va
00:44:23a fare una passeggiata a Garbatella, che io consiglio a tutti, molti certamente lo conoscono,
00:44:27lo conoscono bene, ma c'è forse anche qualcuno che non lo conosce, io lo consiglio perché
00:44:32è un posto veramente da fiaba per certi mezzi. Quindi ha ragione Nanni Moretti a considerarlo
00:44:39il quartiere più bello di Roma? Per certi aspetti lo è, ha molte caratteristiche originali,
00:44:45in queste case popolari intanto sono state costruite a regola d'arte con dei materiali,
00:44:49specialmente il primo nucleo di Garbatella, che è quello da cui io consiglio di entrare,
00:44:53io consiglio proprio di entrare a Garbatella da Oves, così abbiamo titolato il primo paragrafo
00:44:57che parla di questo quartiere, entrare a Garbatella che vuol dire da Piazza Benedetto Brin, cioè
00:45:01quella dove si arriva dalla scalinata che parte da Viale Ostiense e che si affaccia
00:45:07sul Viale Ostiense e che è il primo nucleo costruito, il famoso lotto 5 della Garbatella
00:45:13dove c'è una particolarità innanzitutto che spiazza il visitatore perché uno entra
00:45:18dentro un piccolo archetto, c'è una bella facciata molto varia con quest'area sempre
00:45:23così un po' fiabesca che c'è a Garbatella con i balconcini, gli animali gotici sugli
00:45:30angoli dei fabbricati eccetera, uno entra dentro questo archetto e pensa di entrare
00:45:35dentro un cortile, invece in quel punto entra dentro la Garbatella perché oltre questo
00:45:40c'è tutto il quartiere che si sviluppa in discesa verso la parte poi più vivace
00:45:47della Garbatella e poi da lì si comincia con queste strade curve, un'altra caratteristica
00:45:51di Garbatella è di avere strade curve perché ovviamente essendoci rilievi collinosi per
00:45:56assecondare il terreno, i progettisti, il primo importante dei quali si chiamava Gustavo Giovannoni
00:46:03ed era stato un architetto all'epoca molto famoso ed è lo stesso che ha progettato Montesacro,
00:46:09che in parte si chiama ancora Città Giardino Aniene, ci si inoltra in questo quartiere
00:46:17che è fatto di salite e discese, molte scalette e anche di alcuni edifici pubblici particolarmente
00:46:25belli, perché qui c'è un altro architetto che ha lasciato traccia di sé e che vale
00:46:29la pena di tenere presente e di guardarne con attenzione le realizzazioni che si chiamava
00:46:33Innocenzo Sabatini che ha costruito, ha progettato il Palladium, il cinema è stato Palladium
00:46:41che è molto bello, è molto significativo, ha delle colonne all'ingresso e poi è una
00:46:47costruzione tipica del periodo del razionalismo italiano che è uno stile architettonico dell'epoca
00:46:54e qui però interpretato tra l'altro in maniera molto originale e veramente molto piacevole
00:47:00e interessante e poi soprattutto ci sono le case popolari che sono molto belle, sono
00:47:04disegnate bene, con una cura che non si era mai vista prima e non si vedrà più nelle
00:47:11case dei quartieri popolari di Roma e penso di quasi nessun'altra città del mondo.
00:47:17Queste che vediamo nella foto sono un altro elemento paradossale della Garbatella, sono
00:47:21gli alberghi suburbani, così si chiamavano, perché sono stati costruiti successivamente
00:47:25rispetto alle case di cui stiamo parlando, che erano tutte casette con il giardino, con
00:47:30l'orto, perché gli operai che ci sarebbero andati ad abitare si pensava che avrebbero
00:47:36avuto bisogno di incrementare i loro magri salari con la continuazione dei prodotti della
00:47:41terra. Quella immagine che abbiamo visto è invece l'immagine di alberghi suburbani che
00:47:46furono costruiti per dare sollievo all'emergenza abitativa della città, questo già durante
00:47:51il fascismo, mentre la parte iniziale è precedente, il fascismo progettava precedentemente e quindi
00:47:57che diventano un po' dei luoghi per certi aspetti un po' da incubo, perché il regime
00:48:02usa un po' questi edifici anche per permetterci le persone politicamente sospette o quelle
00:48:10che vanno tenute d'occhio, vanno sorvegliate, eppure anche qui questo Innocenzo Sabatini
00:48:17questo architetto che aveva già fatto il palladium, li costruisce con uno stile particolare,
00:48:23i loro profili sono rientrati rispetto al profilo dell'otto di costruzione così che
00:48:29si mettono poi delle aree verdi, in mezzo fra un edificio e l'altro si mette un grande
00:48:35campo di calcio e anche l'interno è molto curato e ci sono dei particolari che sono
00:48:44ancora nei libri di architettura. E anche Montesagro dicevi che c'è una concezione
00:48:51urbanistica in qualche modo simile rispetto a quella di Garbatella nonostante…
00:48:57Entrambi dovevano essere i quartieri modello dove alloggiare i ceti popolari, anche se
00:49:05Montesagro c'è la particolarità che inizialmente è stata pensata per essere costruita da cooperative
00:49:11che poi facevano diventare i soci della cooperativa proprietari, mentre Garbatella è stato costruito
00:49:15dall'Istituto Case Popolari che affittava la casa agli operai o ai lavoratori che non
00:49:21erano in grado di pagare un fitto a prezzi di mercato, mentre invece Montesagro nasce
00:49:27per essere destinato alla piccola borghesia in Pigatizia che poteva costruirsi la casa
00:49:35in cooperativa con delle agevolazioni e poi diventare proprietaria, se non che poi a un
00:49:41certo punto con l'avvento del fascismo al potere, questo ente che aveva condotto tutta
00:49:48l'operazione viene smantellato, subentra anche lì l'Istituto Case Popolari e ai villini
00:49:54privati subentrano grandi caseggiati popolari. Questa è una caratteristica interessante
00:49:59di Montesagro perché questi villini, alcuni piuttosto eleganti, sono affiancati dai grandi
00:50:04caseggiati popolari, che sono però pure quelli molto curati e quindi ce ne sono 4-5,
00:50:09uno più bello dell'altro, dove è istruttivo e interessante fare una passeggiata perché
00:50:15si vede un esempio di edilizia popolare che è veramente unico, sono costruiti con una
00:50:21cura e con un rispetto anche dell'ambiente naturale in cui sono immersi, di cui non si
00:50:26trova facilmente riscontro. Ne suggerisco uno in particolare che sta a Piazza Ischia
00:50:31che non è molto conosciuto, ma se ci capitate, tra l'altro ha la fortuna di non essere chiuso,
00:50:37la fortuna per il visitatore, non è chiuso da cancellate come invece altri di questi
00:50:41complessi popolari, uno può entrare tranquillamente, sembra di entrare in un paesino diverso da
00:50:47quello della città in cui ci si trova, con vialetti a diversi livelli, questo di Piazza
00:50:53Ischia c'è addirittura un bel portico, tutto sembra, a meno che è un caseggiato popolare,
00:50:59è una concezione molto nobile, molto bella di caseggiato popolare che un po' rappresenta
00:51:06lo spirito per certi aspetti di queste periferie che hanno tutte una condizione che le fa sembrare
00:51:13dei paesi separati, autonomi. Questa concezione forse si è un po' persa
00:51:22negli ultimi decenni e della storia di case popolari, quartieri periferici più recenti,
00:51:31parleremo fra pochissimo, solo pochi secondi di attesa per tornare qui su Urbis.
00:51:52Urbis, storie e volti della città eterna, con Massimiliano Cacciotti.
00:52:09Tutte le borgate di Roma hanno bisogno di provvedimenti e di cure edilizie urbanistiche e sociali,
00:52:15ma di esse, sono ben 52, alcune meritano una particolare attenzione. Sono quelle costruite
00:52:21in gran parte da abitazioni ricovero, come furono chiamate nell'epoca fascista,
00:52:26in cui vennero raccolti gli abitanti delle zone del centro, demolite a 30 anni orsono
00:52:30per ragioni urbanistiche, o coloro che per motivi vari, dominanti tra questi la guerra
00:52:35con le sue distruzioni e l'affluenza di profughi da regioni devastate, non avevano più casa.
00:52:41Doveva trattarsi di un soggiorno provvisorio, casa ricovero significa infatti un solo ambiente,
00:52:47spesso per tutta una famiglia, i servizi sono tutti esterni e in comune, ma talvolta
00:52:53ciò che è provvisorio diventa definitivo e chi doveva restare in queste case qualche
00:52:58mese, ha finito per rimanervi degli anni.
00:53:04Ben ritrovati su Urbis, storie e volti della città eterna. Oggi stiamo parlando delle
00:53:11periferie di Roma, della loro storia e del loro sviluppo urbanistico. Abbiamo visto prima
00:53:19del break pubblicitario alcune immagini di quartieri che sono diventati o sono nati,
00:53:26come nel caso di Garbatella, molto interessanti da un punto di vista urbanistico e anche sociale.
00:53:35C'è una periferia che nasce male per così dire, quella delle borgate, perché dopo i
00:53:43primi anni del Novecento c'è un progetto di insediamento delle classi popolari nelle
00:53:53cosiddette borgate, un progetto che poi non riesce ad essere molto efficace né da un
00:54:03punto di vista sociale né da un punto di vista urbanistico. Di queste periferie di
00:54:10Roma e anche della loro bellezza, bellezza a volte nascosta, a volte che nasce subito
00:54:17con la loro costruzione e a volte invece un po' dopo quando vengono ristrutturate, di
00:54:25tutto questo stiamo parlando con Stefano Caviglia, nostro ospite che è anche l'autore
00:54:30del libro Roma bella in periferia. Allora a un certo punto abbiamo parlato delle costruzioni
00:54:40di quartieri fino agli anni venti del Novecento, poi con il fascismo che succede Stefano?
00:54:47Dunque con il fascismo sorge una nuova tipologia di periferia, finora abbiamo parlato di tre
00:54:56tipologie, quella ottocentesca, quella spontanea dell'area orientale della città e poi quella
00:55:02dei due quartieri, delle due borgate giardino e poi con il fascismo nascono le borgate che
00:55:07è un altro tipo di periferia che nasce, come dicevi giustamente tu, meno bene sicuramente,
00:55:13perché sempre sotto la pressione di questo problema della casa che a Roma è sempre stato
00:55:19molto importante e molto sentito, il fascismo cerca di provvedere costruendo una serie di
00:55:27isole intorno alla città. Questi quartieri sono stati molto abiasimati nel dopoguerra
00:55:37a partire dagli anni Sessanta, abiasimati perché come frutto di una politica urbanistica discriminatoria
00:55:44di fronte ai ceti popolari, in realtà alcune erano borgate veramente indecenti e sono state
00:55:51del tutto demolite dopo la guerra, non ce n'è più traccia di alcune, si è persa perfino la memoria,
00:55:56nel libro parliamo un pochino anche di questi per ricostruirne la storia, ma altre sono invece
00:56:01state costruite in una fase successiva, sempre durante il fascismo e presentano delle caratteristiche
00:56:07architettoniche più interessanti e quindi è importante fare una distinzione. La prima ondata
00:56:13di queste borgate si sviluppa in maniera un po' estemporanea in seguito a uno scontro di potere
00:56:22che avviene all'interno del fascismo, questa è una storia non molto conosciuta ma che alcuni
00:56:26studiosi hanno messo in luce in epoca recente, perché il governatore della città che si chiamava
00:56:33Francesco Boncompagni Ludovisi, che apparteneva a una delle grandi famiglie nobili della città,
00:56:38in contrasto con il presidente dell'Istituto Case Popolari, che era un architetto pure lui,
00:56:44molto famoso all'epoca, si chiamava Alberto Calzabini ed era fascista dalla prima ora,
00:56:49entrano in conflitto perché non si sa bene chi deve pagare, chi deve costruire queste case popolari
00:56:54che tutti richiedono e a un certo punto il governatore decide di saltare l'Istituto Case Popolari
00:56:59che fino a quel punto si era occupato di tutti i quartieri popolari, di tutte le periferie di Roma
00:57:04e di affidare direttamente a delle dette private la costruzione di nuovi quartieri.
00:57:09Il primo di questi quartieri si chiamava Borgata Prenestina e nasce per una situazione del tutto
00:57:16occasionale e estemporanea, ossia perché il principe Umberto II si deve sposare con Maria Giosè,
00:57:25si organizza il matrimonio e i sovrani, i genitori di Maria Giosè che dovevano venire a Roma,
00:57:33dovevano passare con la ferrovia accanto a un insediamento di baracche molto sgradevole a vedersi
00:57:40e quindi si decide che stava sulla Portoenza e si decide di smontarlo in trette furia e di affidare
00:57:45a questi sbaraccati un terreno che si trovava su via Prenestina all'angolo con via di Portonaccio
00:57:54e si insediano là, si costruiscono la loro casetta e poi arrivano le dette private che costruiscono
00:58:01la loro casetta, ma sempre delle cose dal punto di vista urbanistico piuttosto indecenti,
00:58:05erano scatole di muratura con l'accesso al gabinetto all'esterno delle case, insomma una serie di cose
00:58:12che non vanno, però costano molto poco, quindi sia il fascismo, sia Mussolini, sia il governatore
00:58:19della città considerano l'esperimento perfettamente riuscito, siccome soldi ce n'erano pochi per fare
00:58:23questi quartieri e se ne fanno anche altri, si fa una borgata che si chiama Gordiani che è sempre
00:58:29da quella parte là dove si sta sviluppando come abbiamo detto prima una parte della periferia
00:58:34romana molto importante, un'altra si chiama Teano, sono quartieri che sono poi stati distrutti,
00:58:40di Teano si è addirittura persa la memoria, è stata ricostruita la sua storia in tempi
00:58:44abbastanza recenti sulla base delle carte del governatore di Roma, perché prima veniva
00:58:50confusa con altre borgate, altre vengono demolite perché sono state costruite sempre con criteri
00:58:56di estrema povertà da tutti i punti di vista e vengono demolite e ricostruite dopo la guerra,
00:59:04una si chiama Sette Chiese, un'altra è la famosa Tormarancia, lo stesso vale anche per
00:59:10Pietralata e sono quartieri in cui si abita male, si vive male perché sono costruiti
00:59:18con criteri assolutamente inadeguati, però successivamente poi grossomodo a metà degli
00:59:24anni 30 cambia il governatore di Roma, subentra Giuseppe Bottai a Boncompagno Ludovisi e si
00:59:32richiama in causa l'Istituto Case Popolari, l'Istituto Case Popolari che affida le nuove
00:59:37borgate a degli architetti che sanno il loro mestiere e che costruiscono dei quartieri
00:59:43che pur nella loro povertà e problematicità sono dal punto di vista architettonico interessanti
00:59:48e tali sono considerati ancora oggi, per esempio se si va a Primavalle si può vedere il nucleo
00:59:53centrale della borgata che ha un disegno architettonico interessante e anche elegante,
00:59:58lo stesso vale per il Tufello, vale per il Trullo e vale per il Quarticciolo che sono
01:00:02costruiti da architetti che poi si sono affermati, uno era l'architetto Roberto Nicolini che
01:00:11era il padre del famoso Assessore Renato Nicolini che è stato un Assessore molto conosciuto
01:00:17a Roma all'epoca delle Giunte di Sinistra perché lui è famoso per aver inventato l'estate
01:00:23romana. Questi quartieri hanno delle caratteristiche, sono sempre costituiti al risparmio perché
01:00:32risorse importanti per costruire questi quartieri dove andavano i classi popolari non ce n'erano,
01:00:38non sono state destinate specialmente durante il fascismo, però questa seconda fase di
01:00:44costruzione delle borgate romane è una fase dal punto di vista architettonico più interessante
01:00:49e io consiglio di andare a visitarli perché sono gradevoli a vedersi, hanno un disegno
01:00:56preciso, molto lineare, sempre un po' secondo l'ispirazione dello stile razionalista con
01:01:03un insieme di costruzioni che formano degli aggregati che nell'insieme formano il quartiere
01:01:11ma sono anche distinti al loro interno, ciascuno ha il suo cortile, il suo verde, le sue panchine,
01:01:18addirittura c'è un caso che è abbastanza comico, che è quello del trullo, dove la cattiva
01:01:26fama architettonica del quartiere deriva dal fatto che dal momento dell'inaugurazione Mussolini
01:01:31nel 1942 chiedo scusa, il trullo, Mussolini va a inaugurare e poi dice ai costruttori,
01:01:41ma veramente a me queste case mi sembrano più che altro delle caserme, le critica aspramente
01:01:46e il ragazzo che era stato chiamato per fare la trombettiere, per suonare la donata, per
01:01:51radunare tutti e acclamare il duce che andava a visitare il quartiere, ha detto Mussolini
01:01:56che queste case, si è lamentato, la domanda è Mussolini perché ha detto questo? Secondo
01:02:01me lo ha detto perché ci teneva a far vedere che lui difendeva il popolo e criticava i
01:02:08costruttori che avevano realizzato il quartiere, in realtà gli studiosi molti decenni dopo
01:02:13hanno ribalutato questo quartiere, hanno detto che non era affatto male, è un quartiere
01:02:17popolare con delle caratteristiche di pregio che sono poi tuttora considerati tali dagli
01:02:23studiosi, questo per dire che questa periferia, anche questa periferia di quartieri che poi
01:02:30anche dopo la guerra sono stati quartieri molto problematici perché per via del loro
01:02:35insediamento sociale c'è stata sempre una fortissima tensione, c'erano manifestazioni,
01:02:40c'era la lotta per la casa, alcuni hanno faticato a entrare in possesso delle case costruite
01:02:45dopo, quando quelle vecchie malmesse sono state demolite e quindi sono stati quartieri
01:02:52che hanno vissuto una vita molto travagliata, però dal punto di vista architettonico i
01:02:56loro nuclei originali, specialmente quelli pensati dagli architetti che le hanno costruite
01:03:02inizialmente, non sono considerati affatto di cattiva qualità, alcuni sono stati inseriti
01:03:08anche come luoghi di interesse, formalmente definiti luoghi di interesse nei piani regolatori
01:03:13e sono protetti, tuttora protetti come situazioni architettoniche.
01:03:20Pensiamo anche che vengono organizzate adesso delle vere e proprie visite guidate nei quartieri
01:03:26che hai citato, il Trullo per esempio, il Tuffello che poi si integra…
01:03:32Il Tuffello è molto interessante perché è costruito su una collina e quindi è costruito
01:03:39un po' a terrazze, nel libro abbiamo pubblicato anche alcune foto in cui si vede bene che
01:03:45dal punto di vista visivo è una situazione molto interessante, perché si vedono questi
01:03:50archetti, questi portici che accompagnano lo sviluppo dell'insediamento da un livello
01:03:57all'altro, naturalmente il tutto inframmezzato da aree verdi e zone comuni che possono favorire
01:04:06la vita associativa, la vita di quartiere. Aree verdi e zone comuni che ci sono anche
01:04:13quartieri popolari più recenti, di questi andremo a parlare fra pochissimo, stiamo
01:04:21arrivando quasi ai giorni nostri per parlare della periferia di Roma, solo pochi istanti
01:04:27d'attesa e poi ritorniamo qui su Urbis.
01:04:43Urbis, storie e volti della città eterna, con Massimiliano Cacciotti.
01:05:04La periferia è l'unica parte viva della città, nel senso che il centro di Roma è
01:05:14un museo in cui di fatto non ci vive nessuno, nel senso che ci transitano turisti per periodi
01:05:24più o meno di treni, c'è stato magari all'egami prima giorno di Augusto e adesso
01:05:29non ci sono più, ma turisti ricchissimi che ci trascorrono per periodi più o meno
01:05:35lunghi, ma nessuno c'era abita nel centro di Roma, quindi di fatto qualsiasi storia
01:05:42uno volesse raccontare, qualsiasi umanità volesse incontrare, comunque la devi andare
01:05:48a cercare a periferia, ma la periferia di Roma sono chilometri e chilometri, c'è
01:05:53un centro che è completamente esterno dal punto di vista dell'umanità e quindi della
01:05:59creatività delle narrazioni che ci diciamo dentro.
01:06:03Ben ritrovati su Urbis, storie e volti della città eterna, oggi stiamo parlando di periferia,
01:06:09della periferia di Roma, di quella periferia dove è possibile trovare la bellezza, la
01:06:16bellezza architettonica, urbanistica e anche sociale come abbiamo sentito dalle parole
01:06:22di Zero Calcare, questo giro nella periferia di Roma che ci sta portando in quasi tutti
01:06:31i quartieri periferici, è un giro anche che attraversa i decenni, attraversa i secoli,
01:06:39siamo partiti dal XIX secolo, dalla fine dell'Ottocento, quando Roma è diventata capitale
01:06:47d'Italia, siamo passati nel XX secolo, abbiamo parlato del ventennio fascista con il periodo
01:06:57delle borgate e stiamo arrivando a un'epoca molto più vicina a noi, facendo quindi un
01:07:03viaggio anche nel tempo di oltre 100 anni, tutto questo lo stiamo facendo insieme al
01:07:11nostro ospite di oggi che è anche l'autore di un libro che si intitola Roma bella in
01:07:16periferia, Stefano Caviglia. Abbiamo parlato prima del break pubblicitario del periodo
01:07:24delle borgate fasciste, borgate inizialmente mal riuscite, poi via via si è andata a giustare
01:07:33il tiro fino a creare dei quartieri che adesso sono considerati anche esteticamente molto
01:07:41interessanti, oltre che urbanisticamente come il trullo e come il tuffello, però questo
01:07:49sviluppo delle periferie non si è fermato lì, anzi diciamo che non si è fermato mai,
01:07:55continua anche in questi anni. Hai avuto un grande momento con quelle che sono state le
01:08:07giunte di sinistra degli anni 70-80, quando si è cercato di trovare una soluzione a quel
01:08:13problema abitativo che Roma si porta avanti dal 1870, dalla breccia dei portapie. Esattamente,
01:08:21il flusso migratorio che ha reso sempre più pressante il problema della casa Roma, si
01:08:26esaurisce grossomodo negli anni 70-900, ma la coda, il residuo di tutto quello che è
01:08:33successo nel secolo precedente invece era ancora un problema da risolvere, perché Roma
01:08:38negli anni 70, chi ha qualche anno come me se lo ricorda un po', era ancora una città
01:08:45dove c'erano diversi imbaraccamenti. Non è accaso che nel periodo in cui uscì un
01:08:50film come Brutti, Sporchi e Cattivi, che parlava di una sorta di favela dove... Esattamente,
01:08:57Roma ce n'era una diversa, io ricordo bene quella che c'era lungo la strada Perleur,
01:09:02dopo Ponte Marconi, ma ce ne stavano anche tante altre e c'era poi il problema degli
01:09:08sfratti e quindi il problema dell'emergenza abitativa della città è sempre stato un
01:09:13problema molto importante e molto sentito e a un certo punto, alla metà degli anni
01:09:1870, quando si insediano le prime giunte di sinistra dalla fine della seconda guerra mondiale,
01:09:28quindi c'è un cambiamento epocale, un'epoca in cui dal punto di vista politico sembra
01:09:33quasi tutto possibile, cominciano a produrre risultati concreti un dibattito che andava
01:09:42avanti da qualche anno, forse da più di un decennio e si cominciano a costruire questi
01:09:47quartieri che io nel libro chiamo i quartieri dell'utopia, ne prendo a modello tre, che
01:09:53sono i più significativi e anche dal punto di vista simbolico, che sono Laurentino 38,
01:09:59Corviale e Torbella Monaca, anche perché sono i tre quartieri che più hanno suscitato
01:10:06grandi aspettative, la cui costruzione è iniziata con un grande ottimismo un po' da
01:10:16parte di tutti, non solo degli amministratori e dei partiti di sinistra che facevano parte
01:10:20dell'aggiunta e poi invece sono stati oggetto di critiche feroci, perché hanno dato luogo
01:10:26a situazioni dal punto di vista sociale molto problematiche. Laurentino 38 è il primo di
01:10:35questi quartieri che ha uno sviluppo abbastanza travagliato, perché è progettato sulla via
01:10:44Laurentina naturalmente, nell'area del piano di edilizia popolare contrassegnata con il
01:10:51numero 38, quindi per quello si chiama Laurentino 38, intorno a una valletta verde molto bella,
01:10:58viene affidata a un architetto che si chiama Piero Barucci, che pensa a questo quartiere
01:11:05intorno alla valletta con una struttura più o meno circolare e con la particolarità che
01:11:13fra i due lati estremi, fra le due estremità del perimetro dovevano esserci dei ponti dove
01:11:23doveva svolgersi la gran parte della vita sociale del quartiere, perché le case e gli
01:11:29edifici erano a un livello leggermente più basso lungo la strada, siccome i lati erano
01:11:34leggermente in rilievo si fanno questi ponti dove c'era una concezione abbastanza suggestiva,
01:11:40affascinante, se uno ci va adesso ancora capisce qual era lo spirito di questa idea e ne può
01:11:49restare ancora tuttora affascinato, però poi una serie di cose non sono andate come
01:11:54dovevano andare, questi ponti sono stati realizzati, ma poi non sono stati gli edifici, i locali
01:12:01che dovevano servire per la vita di tutti i giorni di questo quartiere, che dovevano
01:12:07essere fondamentalmente negozi, uffici, locali dove si svolgevano i servizi per il quartiere
01:12:13poi non sono stati assegnati nei tempi giusti, sono stati occupati e questi luoghi sono diventati
01:12:18dei luoghi un po' degradati, dove c'erano attività illegali, occupazioni abusive etc.,
01:12:26quindi questo quartiere è diventato uno dei simboli della problematicità della periferia
01:12:33romana, ma rimane ancora un posto interessante, per esempio questa valletta che c'è all'interno
01:12:39è molto verde, Barucci questo architetto l'aveva pensata come una specie di central
01:12:45park, doveva essere un parco contornato dai grattasieli e in effetti è molto bella, molto
01:12:51verde, però poi sono successe varie cose, sono stati trovati dei resti archeologici
01:12:57in un'area dove doveva essere edificata e quindi gli edifici dovevano essere messi
01:13:02là sono stati messi nella valletta e quindi il progetto di fare central park è andato
01:13:06un po' a farsi benedire, però è tuttora comunque una zona dal punto di vista naturale
01:13:10molto bella, anche l'idea dei ponti non è, ecco via Ignazio Silone vedo che si vede
01:13:15nella cartina che è questa strada attorno alla quale è sviluppato il quartiere, alcuni
01:13:21di questi, 3 di questi ponti sono stati poi abbattuti perché erano diventati dei luoghi
01:13:26un po' problematici dal punto di vista sociale, ne sono rimasti però altri 9, quindi
01:13:33sicuramente possono essere riqualificati e ripanutati, si spera che non siano.
01:13:38Continua a essere problematica anche un altro quartiere che tu hai citato, cioè Corviale.
01:13:45Corviale, è un quartiere a suo modo unico perché è un edificio che è lungo quasi
01:13:52un chilometro, che è stato costruito anche lì, grandissime aspettative perché all'inaugurazione
01:13:58della posa della prima pietra andarono le autorità civili, religiose perché si pensava
01:14:04a un modo nuovo di fare urbanistica e di andare incontro ai bisogni delle persone che non
01:14:11erano in grado di procurarsi una casa a prezzi di mercato, è una struttura gigantesca, forse
01:14:18si sono fatti anche degli errori nella progettazione, non lo so, su questo ciascuno può avere
01:14:26le sue opinioni, è chiaro che è una struttura dove vivono migliaia di persone, fra 4 mila
01:14:34e 500 e 6 mila che sono gli abitanti del palazzone di Corviale, è chiaro che tutto diventa
01:14:41difficile, diventa difficile la manutenzione, diventa difficile la sorveglianza e l'assicurazione
01:14:47della legalità della convivenza in questo luogo, però è anche vero che lo scenario
01:14:54naturale è magnifico, se uno sale all'ultimo piano, al nono piano di Corviale si vede intorno
01:15:00uno scenario splendido, si vede la campagna di Roma a perdita d'occhio verso l'esterno
01:15:06e si vede la città dall'altra parte e poi intorno c'è pieno di verde e anche alcune
01:15:13parti di queste strutture architettonicamente possono essere considerate interessanti, però
01:15:18anche qui sono successe un sacco di cose che non andavano bene, soprattutto l'assegnazione,
01:15:24il ritardo nell'assegnazione degli appartamenti ha fatto sì che un intero piano, il quarto
01:15:29piano di Corviale che doveva essere destinato a uffici, che doveva essere una vera e propria
01:15:35cittadella dove le persone poi andavano a fare la spesa o si servivano di tutto quello
01:15:40che era necessario per la vita quotidiana, quelli sono stati occupati, sono diventati
01:15:45appartamenti e ahimè la parte servizi è scomparsa dal progetto perché non si è poi
01:15:53riusciti a sgomberarli. Adesso però negli ultimi anni ci sono dei segnali di miglioramento,
01:15:58di risveglio, c'è questa iniziativa del calcio sociale che è sorta ai piedi di Corviale
01:16:05in un'area verde dove è stato istituito un centro sportivo molto funzionale, molto
01:16:12bello dove decine e decine di ragazzi vanno a giocare tutti i giorni, è tenuto molto
01:16:17bene e poi ci sono una serie di progetti di rigualificazione che sono partiti e che si
01:16:24stanno sviluppando, soldi europei che sono arrivati e si stanno spendendo per sistemare
01:16:31le cose che non vanno bene e di completare quelle parti del progetto che non sono poi
01:16:38state sviluppate. E questo Stefano speriamo che accada a Corviale così come in tutte
01:16:44e quante le periferie di Roma e attorno alla Monaco e come abbiamo visto anche in altre
01:16:51zone, periferie degradate, lo abbiamo visto al Pigneto, lo abbiamo visto alla Garbatella,
01:16:58sono diventati testaccio stesso, diventano dei luoghi invece suggestivi e ti richiamo.
01:17:05Stefano io ti ringrazio moltissimo per averci raccontato in breve la storia delle periferie
01:17:12di Roma, spero di riaverti qui, anzi sono sicuro che ti riavrò qui a breve per parlare
01:17:18di altre vicende, altre storie della nostra città. Grazie ancora Stefano.
01:17:25A voi.
01:17:26E io ringrazio anche tutti coloro che ci hanno seguito, grazie per essere stati qui su Urbis,
01:17:32appuntamento fra sette giorni per parlare di altre storie della città eterna, grazie
01:17:40a tutti voi e arrivederci.