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Il personaggio del giorno: Rita Levi Montalcini
Rita Levi Montalcini è stata una delle figure scientifiche più importanti del ventesimo secolo, una donna che ha contribuito enormemente alla comprensione del sistema nervoso umano e che ha ricevuto il premio Nobel per la medicina nel 1986. La sua vita è tutt’ora un grande esempio di dedizione alla scienza e impegno sociale.

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Trascrizione
00:00A Casa di Amici, il salotto di Radio Roma. Oggi vi racconto la storia di Rita Levi Montalcini,
00:08quindi un colosso, guardatela, un colosso del mondo intellettuale a 360 gradi. È una delle
00:18figure, e dico al presente perché lo è ancora, scientifiche più importanti del ventesimo secolo.
00:25È una donna che ha contribuito enormemente alla comprensione del sistema nervoso umano,
00:31ottenendo anche proprio per questo motivo il premio Nobel per la medicina. Ma torniamo
00:37indietro nel tempo. Nacque a Torino esattamente il 22 aprile del 1909 da una famiglia ebrea di
00:47origine italiana. Il padre si chiamava Adamo Levi ed era un importante ingegnere elettrotecnico,
00:57mentre la madre, che si chiamava Adele Montalcini, quindi lei porta fortunatamente il cognome sia del
01:04padre che della madre, era una pittrice. Quindi diciamo che nell'aria, come dire, si respirava,
01:11nell'aria familiare si respirava, come dire, molta cultura e soprattutto uno spirito,
01:18un'atmosfera molto intellettuale. Crebbe in questo ambiente particolarmente stimolante,
01:24però da un certo punto di vista quella era un po' un'epoca, come dire, in cui, diciamo così,
01:31le conseguenze anche del pensiero vittoriano erano molto molto marcate, per cui il padre,
01:39pur diciamo avendo la spinta insieme alla madre, ma non solo lei, anche i fratelli, in un, come dire,
01:47in un clima di ricerca costante anche di mondo intellettuale, era un po' contro le sue scelte.
01:53Perché? Perché ovviamente a quell'epoca vedere una donna che potesse studiare, che potesse in
01:59qualche modo raggiungere obiettivi brillanti dal punto di vista intellettuale, potevano entrare
02:05in conflitto con il suo essere madre o il suo essere moglie. Fortunatamente Rita Levi-Montalcini,
02:13il padre, non l'ha mai ascoltato, ha sempre eseguito i suoi sogni raggiungendo tra l'altro livelli
02:20altissimi. Si iscrisse infatti contro il padre alla Facoltà di Medicina e Chirurgia presso
02:27l'Università degli Studi di Torino ed è una scelta che è stata determinata non solo dalla
02:34sua passione per la ricerca, per la scienza, ma soprattutto perché lei in casa aveva una governante
02:40a cui era particolarmente affezionata. Un giorno purtroppo viene a sapere della sua malattia,
02:45si ha un mala di cancro e muore. Da lì, diciamo così, lei ebbe una spinta, forse una chiamata,
02:53a dedicarsi a questa meravigliosa professione. Io approfitto in questo momento per ringraziare
02:59veramente tutti i medici che fanno un lavoro incredibile e non deve essere semplice anche
03:04sopportare alcune condizioni proprio a livello psicologico, quindi veramente avete tutto il
03:10nostro applauso. Dopo aver conseguito brillantemente la laurea, quindi 110 e lode, come dire che fu
03:20il risultato massimo chiaramente, si concentrò prevalentemente sulla neurologia e sulla biologia
03:26e mostrò sin da subito un forte interesse proprio per il sistema nervoso, per lo studio in particolare
03:34dei processi di crescita neuronale. Un tema che poi ovviamente avrebbe portato importanza, come dire,
03:42anche nelle sue ricerche, avrebbe portato anche ottimi risultati fino a raggiungere poi il Nobel.
03:47Nel 43, a causa delle leggi razziali, quindi pensate raggiungere questi obiettivi per una
03:54donna a quei tempi e soprattutto con un'atmosfera che, insomma, 1943, parliamo ancora del secondo
04:00conflitto mondiale, che non era terminato. A causa delle leggi razziali fasciste che colpivano gli
04:06ebrei, altra difficoltà per quell'epoca in Italia, la Montalcini fu costretta ad interrompere la sua
04:12carriera accademica. Quindi diciamo che la questione si complicava sempre di più, ma nonostante le
04:19difficoltà e queste restrizioni, riuscì perfettamente a continuare le ricerche nel suo studio personale
04:26di Torino, ma anche grazie al supporto di alcuni colleghi. Quindi iniziò e continuò fortemente questo
04:34lavoro di ricerca. La sua scoperta più grande, però, pensate, arrivò nel 1952, quando è riuscita ad
04:44identificare una proteina fondamentale per lo sviluppo e la crescita delle cellule nervose che
04:52chiamò fattore di crescita nervoso, quindi nerve growth factor, per renderci un po' più internazionali.
05:00Questa molecola, pensate, prodotta da alcune cellule, va proprio a stimolare costantemente la
05:06crescita, ma anche il mantenimento delle cellule nervose, in particolare quelle del sistema nervoso
05:12periferico. In tutto questo ci vuole un traduttore, un esperto che ci possa spiegare un po' più nel dettaglio
05:17di che cosa stiamo parlando, ma lo faremo, ve lo prometto. La sua scoperta, quindi, non solo aprì nuove
05:23prospettive sul campo della medicina, ma anche della neurobiologia, delle neuroscienze e ne valse la fama
05:30internazionale. Ma a lei, parliamoci chiaramente della fama internazionale, poco le interessava. Era concentrata
05:38su un obiettivo di gran lunga sociale, perché la scienza e il sociale sono estremamente collegati,
05:47alle volte più di altri. Nel 1986 riesce a conquistare questo premio Nobel per la medicina, proprio grazie
05:56a questa scoperta, insieme allo statunitense Stanley Cohen. Il riconoscimento fu il culmine di una
06:03carriera brillante e straordinaria, ma inutile ripeterlo, insomma. È un qualcosa che io ci tengo a sottolineare
06:14perché, come vi dicevo prima, ha un estremo legame con il sociale, perché la sua carriera scientifica non si fermò
06:21su questo fronte e basta. Si dedicò per anni anche nel sociale, ma soprattutto nella difesa dei diritti umani.
06:31Il suo interesse per l'educazione, come vi dicevo prima della pubblicità, fu importantissimo, perché aveva
06:39imposto le basi di una fondazione, che prende poi il suo nome, orientata verso il processo di promozione
06:47dell'educazione e del miglioramento, questa è una cosa importantissima, delle condizioni di vita delle ragazze
06:54e delle donne in Africa. E questo, secondo me, merita molto di più, molta più attenzione.
07:02Nel 2001 fu nominata senatrice a vita, tra le tante altre cose, dal Presidente della Repubblica,
07:09che allora era Carlo Azzelio Ciampi, per il suo contributo, chiaramente. Morì il 30 dicembre 2012 a Roma,
07:17all'età di 103 anni. Beata lei. E voglio dire, con un patrimonio scientifico, culturale, come quello che ci ha
07:28in qualche modo presentato questa donna, io penso che non ci saranno uguali, non ci saranno...
07:36È importante, Giulia, sarei d'accordo con me, il suo ruolo non solo professionale, ma il fatto che lei abbia
07:42dedicato tutto, fino all'estremo, a favore della ricerca. E questo è fondamentale, perché, lo ribadisco,
07:53è un esempio estremo, però rimane un grande esempio da seguire, sicuramente, perché è proprio un personaggio
08:04che dimostra che le scorciatoie non esistono, e poi perché lei, per le sue anche origini ebraiche, ovviamente,
08:13ha vissuto dei momenti in cui non solo fare ricerca era difficile come donna, ma fare ricerca era difficile,
08:21e continuare a svolgere una vita normale, perché poi si è trovata in un contesto storico tutt'altro che facile.
08:28Ma anche quando fu nominata senatrice a vita, ci furono delle contestazioni ideologiche che non hanno motivo di esistere.

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