• l’altro ieri
Roma, 20 feb. (askanews) - Un labirinto del pregiudizio per far capire cosa vivono le persone affette da diabete, ogni volta che si avvicinano ad un dolce o devono controllare il proprio peso. Oggi Abbott inaugura una installazione immersiva in piazza San Silvestro, a Roma, e fino al 23 febbraio sarà possibile provare a comprendere.Angelo Avogaro, coordinatore European Diabetes Forum, dice: "Oggi è una giornata molto importante perché vuol fare il punto su uno dei problemi maggiori del paziente con diabete ed è il fatto che molto spesso il paziente con diabete ha uno stigma negativo su se stesso. Purtroppo questo comporta che il paziente si vergogni, rinuncia agli esami, trascura la sua patologia e quindi questa situazione deve indurre tutti noi a una educazione del personale socio sanitario e ad una educazione dei cittadini di cosa è il diabete e soprattutto fare in modo di dedicare più tempo alla narrazione che il paziente dà della sua patologia".I risultati di un sondaggio internazionale, condotto in 8 paesi tra cui l'Italia, sono chiari: l'85 per cento intervistate delle persone ha spiegato di aver visto informazioni sbagliate sul diabete nei mass media, al cinema o sui social. Ed il 40 per cento dichiara di aver sentito battute o barzellette sul diabete.Massimiliano Bindi, amministratore delegato Abbott Italia, sottolinea: "Noi in Italia abbiamo 4 milioni di persone affette da diabete che vivono quotidianamente moltissime difficoltà nella gestione della loro patologia. Di recente abbiamo condotto una indagine in 8 paesi, tra cui l'Italia, ed è emerso che in aggiunta alle loro problematiche cliniche o patologiche c'è la diffusione di molti luoghi comuni e pregiudizi che creano un vero stigma da parte dell'ambiente su di loro e che quindi rende ancora più complessa la gestione della loro condizione. Proprio per questo abbiamo lanciato oggi questa campagna in Italia, 'Above the Bias - Oltre il pregiudizio' che si pone l'obiettivo di spostare un po' l'attenzione, l'angolo di osservazione delle persone nei confronti del diabete creando una diversa consapevolezza, una diversa empatia, perché siamo convinti che non solo la tecnologia ma anche questo tipo di situazione ambientale e di empatia verso il diabete possa rendere la vita a queste persone più facile ed anche più facile la gestione della loro patologia".I risultati della ricerca stanno lì a spiegare tutto: la vergogna provoca silenzio. Quasi il 25% evita di parlare della propria patologia con familiari e amici per imbarazzo.Il professor Avogaro spiega: "Quello che è importante sapere è che l'iperalimentazione nel paziente diabetico è solo uno dei tanti elementi che favoriscono la comparsa della patologia. Perché il diabete viene favorito da problemi genetici, dal contesto socio sanitario, dallo stress ambientale. Finchè non si sanno queste cose, purtroppo, ci sarà sempre lo stigma, ovvero il fatto che la colpa di essere diabetico è solo ed esclusivamente del cittadino e questo non è assolutamente vero".

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00Un labirinto del pregiudizio per far capire cosa vivono le persone affette da diabete
00:06ogni volta che si avvicinano ad un dolce o devono controllare il proprio peso.
00:10Oggi Abbott inaugura una installazione immersiva in piazza San Silvestro a Roma
00:16e fino al 23 febbraio sarà possibile provare a comprendere.
00:20Oggi è una giornata molto importante perché vuol fare il punto su uno dei problemi maggiori
00:27del paziente con diabete ed è il fatto che molto spesso
00:33il paziente con diabete ha uno stigma negativo su se stesso.
00:38Purtroppo questo comporta che il paziente si vergogna di dire di essere diabetico,
00:44rinuncia agli esami, trascura la sua patologia
00:49e quindi questo deve indurre a tutti noi un'educazione del personale sociosanitario,
00:55un'educazione dei cittadini di cosa è il diabete
00:59e soprattutto bisogna fare in modo di dedicare più tempo
01:04alla narrazione che il paziente dà della sua patologia.
01:08I risultati di un sondaggio internazionale condotto in 8 paesi, tra cui l'Italia, sono chiari.
01:13L'85% delle persone intervistate ha spiegato di aver visto informazioni sbagliate sul diabete
01:20nei mass media, al cinema o sui social
01:23ed il 40% dichiara di aver sentito battute o barzellette sul diabete.
01:29In Italia abbiamo 4 milioni di persone affette da diabete
01:32che vivono quotidianamente moltissime difficoltà nella gestione della loro patologia.
01:37Recentemente abbiamo condotto un'indagine in 8 paesi, un'indagine internazionale,
01:41tra cui l'Italia in cui è emerso che in aggiunta a loro problematiche cliniche o patologiche
01:45c'è la diffusione di molti luoghi comuni e pregiudizi
01:48che creano un vero stigma da parte dell'ambiente su di loro
01:52e che quindi gli crea ancora più complessa la gestione della loro condizione.
01:55E proprio per questo noi abbiamo lanciato oggi in Italia questa campagna Above the Bias
02:00oltre il pregiudizio che si pone l'obiettivo di spostare un po' l'attenzione
02:04e l'angolo di osservazione delle persone nei confronti del diabete
02:07creando una diversa consapevolezza, una diversa empatia
02:10perché siamo convinti che non solo la tecnologia
02:13ma anche questo tipo di situazione ambientale e comunque di empatia verso il diabete
02:18possa rendere la vita a queste persone più facile
02:20e anche più facile la gestione della loro patologia.
02:23I risultati della ricerca stanno lì a spiegare tutto.
02:27La vergogna provoca silenzio.
02:29Quasi il 25% evita di parlare della propria patologia con familiari e amici per imbarazzo.
02:36Quello che è importante sapere è che l'iperalimentazione nel paziente diabetico
02:42è solo uno dei tanti elementi che favoriscono la comparsa del diabete
02:48perché il diabete viene favorito da problemi genetici,
02:52viene favorito dal contesto sociosanitario, viene favorito dallo stress ambientale.
02:57Finché non si sanno queste cose, purtroppo, ci sarà sempre lo stigma
03:03ovvero il fatto che la colpa di essere diabetico di un cittadino è solo e esclusivamente del cittadino
03:09e questo non è assolutamente vero.

Consigliato