• l’altro ieri
Trascrizione
00:00Buongiorno, benvenuti e bentornati a Stardust TV eccellenze in primo piano, torniamo con
00:17un'altra puntata crediamo estremamente interessante e oggi siamo qui in compagnia di un'altra
00:25eccellenza ma prima di passare alle presentazioni salutiamo Deborah Cannone che non può essere
00:31presente quest'oggi per altri impegni ma la troveremo in una prossima puntata.
00:38Il tema di oggi appunto come dicevamo in apertura riteniamo sia estremamente interessante perché
00:46continuiamo a parlare di nutrizione, continuiamo a parlare di benessere e oggi ci focalizziamo
00:51sulla tematica della terapia chetogenetica e con noi un'eccellenza da questo punto di
00:57vista e quindi presentiamo la dottoressa Claudia Venturini, benarrivata, buongiorno, Claudia
01:04Venturini medico chirurgo specialista in scienza dell'alimentazione, dottorato di ricerca in
01:08obesità e patologie correlate, dirigente medico OSD nutrizione clinica, centro di riferimento
01:15regionale per la nutrizione artificiale domiciliare a Ancona, Claudio buongiorno, tema estremamente
01:27interessante. Oggi saremo un po' almeno all'inizio nell'ambiguo, nel senso che dovremmo dare
01:37da lei alla dottoressa Venturini ma ci lega una conoscenza, un'amicizia da diverso tempo
01:44per cui è probabile che passi immediatamente al tuo, a lei e quindi usciamo dall'impasse
01:52e partiamo con la nostra puntata. Per iniziare, da dove nasce la tua passione per l'alimentazione?
02:01Per l'alimentazione e per il mondo del sovrappeso, obesità, per riuscire a portare un qualcosa
02:08che fosse di impatto per pazienti affetti da obesità e patologie correlate, nasce dal
02:15fatto che ho fatto una tesi di laurea con un professore universitario che è uno dei
02:21maggiori studiosi al mondo di tessuto adiposo e la mia tesi di laurea era sui mitocondri,
02:28che sono questi organelli, queste centrali energetiche della cellula, che io tentavo
02:33di stimolare farmacologicamente per cercare di farli bruciare più grassi, quindi diciamo
02:39che tutto è partito da questo interesse per la biochimica, per la biochimica della nutrizione
02:44e poi da lì naturalmente ho deciso di specializzarmi in scienze dell'alimentazione per prendermi
02:50cura di questi pazienti. Bene, oggi parleremo di alimentazione e salute
02:58da una prospettiva direi abbastanza particolare, perché negli ultimi anni il concetto di dieta
03:07si è estremamente ampliata, amplificata e ha assunto quasi un nuovo ruolo, diventando
03:15in alcuni casi una vera e propria terapia medica. Raccontaci, spiegaci un po' questa
03:23evoluzione del concetto di dieta negli ultimi anni.
03:27Dieta, soprattutto la terapia chetogenica, la dieta chetogenica è una vera e propria
03:31terapia, tant'è vero che adesso ci sono dei protocolli che si chiamano Velo Energy
03:35Ketogenic Diet, che praticamente vengono utilizzati e rientrano nelle riguide del trattamento
03:41dell'obesità, ma che la nutrizione e il cibo possa essere una medicina lo diceva
03:47l'epocrate, non ci siamo inventati nulla, solo che negli anni la medicina si è un
03:54po' allontanata da questo concetto e quindi si è più spostata sull'aspetto farmacologico
03:59e ha un po' tralasciato questi aspetti nutrizionali. Ultimamente poi devo dire che
04:03il Covid ha dato una grande mano a questo, c'è una grande attenzione, un ritorno invece
04:08alle corrette abitudini alimentari, degli stili di vita più salutari che ci possano
04:12poi portare anche a una vita più longeva, un aumento dell'aspettativa di vita in salute,
04:19quindi non solo un aumento della life span, quindi dell'aspettativa di vita, ma della
04:24health span, dell'aspettativa di vita in salute, senza di malattie, perché noi vogliamo
04:30tutti vivere tanto, ma vivere in maniera funzionale, essere capaci di fare tutte le attività che
04:36ci piacciono e di vivere una vita piena e felice. In questo naturalmente l'alimentazione
04:42è dovuta per forza ritornare al centro e tra le varie tipi di alimentazione io mi
04:48sono focalizzata sull'alimentazione chitogenica, sulla terapia chitogenica, perché è un
04:54tipo di dieta che ha dei veri e propri risvolti farmacologici, in primis il fatto che tu se
05:02fai un qualsiasi tipo di dieta, non ci sono dei biomarkers che possano dire che stai seguendo
05:10un particolare tipo di dieta, mentre con la dieta chitogenica sì, io posso trovare
05:14dei biomarcatori nel sangue, nelle urine, nell'alito che mi dicono che il paziente
05:21sta seguendo quella dieta ed è a un livello di chetosi, che può essere un livello basso,
05:27un livello più alto, a seconda anche del motivo per cui si fa la dieta.
05:31Certo, entriamo un attimo nel merito, abbiamo parlato di chetosi che sostanzialmente può
05:40essere uno stato metabolico piuttosto frainteso oggi, questo per tanti motivi, oggi si è
05:49anche abituati a raccogliere informazioni tendenzialmente anche di natura scientifica
05:56solamente andando su web, su google e cercando di ottenere informazioni da soli, ma in parole
06:06semplici, la chetosi che cos'è e come si può misurare?
06:11Ti ringrazio per questa domanda perché c'è tantissima confusione nell'ambito, appena
06:17dici la parola chetogenica le persone cominciano a dire ma no, fa male, reni, invece la chetosi
06:24è uno stato metabolico assolutamente fisiologico in cui siamo nati, nasciamo in chetosi e ci
06:32ha permesso anche di evolversi come specie, perché se pensiamo ai nostri antenati che
06:39mangiavano e osservavano dei periodi di giugno molto lunghi tra un pasto e l'altro, sono
06:46sopravvissuti grazie alla chetosi, che è uno stato metabolico in cui il corpo comincia
06:52a utilizzare i corpi chetonici che sono derivati dagli acidi grassi invece che lo zucchero,
06:58quindi praticamente quando il nostro corpo non ha più a disposizione i zuccheri fa
07:02uno switch metabolico, un po' come le macchine ibride che passano da bruciare benzina all'energia
07:09elettrica, allo stesso modo il nostro corpo che funzionalmente è molto intelligente,
07:14se non ci sono zuccheri riesce tranquillamente a utilizzare come a scopo energetico i corpi
07:20chetonici che derivano dal metabolismo dei grassi, quindi i grassi vengono trasformati
07:24in corpi chetonici e questi corpi chetonici vanno in giro e nutrono il cervello, i muscoli,
07:28il cuore, quindi vengono utilizzati come un vero e proprio carburante alternativo molto
07:34efficiente oltretutto. Allora è estremamente interessante come vedete stiamo entrando nel
07:40merito della questione, prima hai accennato al tema dei biomarcatori, ora per capire meglio
07:48gli effetti della chitosi sul corpo, quali sono i principali biomarcatori e come vengono
07:56monitorati in ambito clinico? La cosa veramente interessante della dieta chitogenica è che
08:01quando il nostro organismo va in chitosi e comincia a produrre questi corpi chetonici
08:05che vengono prodotti a livello del fegato dentro il mitocondrio, i famosi mitocondri
08:10che sono questi organelli molto particolari che hanno la funzione di bruciare i grassi
08:17e produrre questi corpi chetonici, i corpi chetonici poi vengono rilasciati nel circolo
08:21ematico e li possiamo ritrovare sotto forma di beta-idrossibutirrato in circolo e adesso
08:27ci sono dei sensori per esempio che sono in grado di monitorare i livelli di beta-idrossibutirrato
08:3224 ore su 24, un po' come i sensori della glicemia che indossano i pazienti diabetici,
08:38poi invece abbiamo l'acetoacetato che è un altro di questi corpi chetonici che viene
08:45eliminato tramite le urine, quindi lo possiamo testare con gli stick, si chiamano ketostick,
08:50sono degli stick per l'urina che a seconda della quantità di acetoacetato presente nelle
08:55urine si assumono un colore differente e poi invece abbiamo l'acetone, il famoso acetone
09:00dei bambini che tutti conoscono, questo è il corpo chetonico più conosciuto che invece
09:05viene rilasciato tramite l'alito e adesso ci sono, ancora in Italia non sono disponibili,
09:09ora in America, io ce l'ho perché l'ho comprato in America quest'estate, ci sono
09:14dei dispositivi in cui, una specie di boccaio in cui si soffia, è personale e rileva il
09:20livello di acetone nel fiato, quindi per esempio dei bambini che devono fare queste diete ketogeniche
09:25magari per problemi di epilessia, così non hanno bisogno di avere un sensore, ma possono
09:31semplicemente soffiare per vedere a che livello di ketosi stanno.
09:35Un po' come le prove delle nostre forze dell'ordine alle uscite delle discoteche sostanzialmente.
09:40Esatto, è uguale, è una specie di un bread test.
09:45Una delle preoccupazioni, forse anche qui riguarda il tema della non approfondita conoscenza
09:54o della non completa informazione, una delle preoccupazioni che potrebbe riguardare chi
10:02avvicina a queste tematiche è un po' la differenza tra ketosi e ketoacidosi, di cosa
10:08stiamo parlando?
10:09A ketoacidosi sono due concetti vicini da un punto di vista biochimico, ma a livello
10:16di pericolosità clinica molto differenti, la ketoacidosi è una problematica seria grave
10:24che può condurre anche a morte, quindi assolutamente da non sottovalutare ed è una condizione
10:29in cui il corpo va in acidosi perché in assenza di insulina non riesce a fermare la
10:34formazione dei corpi tetonici, quindi è una condizione che può intervenire solo in pazienti
10:40che hanno diabete mellitio tipo 1, per esempio, oppure adesso ci sono dei farmaci che si usano
10:46per il diabete che possono indurre questo stato di ketoacidosi, però è una condizione
10:52che normalmente in persone che hanno una normale funzionalità insulinica non avviene perché
10:58l'insulina blocca la produzione dei corpi tetonici, quindi impedisce ai ketoni di aumentare
11:03troppo nel nostro sangue e di indurre una condizione di acidosi, quindi per le persone
11:09normali la condizione di ketosi si autoferma da sola.
11:14Tra qualche istante passeremo alla clinica che secondo me è uno degli aspetti veramente
11:20interessanti, ma prima una domanda che ritengo estremamente importante, perché riguarda
11:29il tema della sicurezza e dell'efficacia, quando vengono analizzati i parametri clinici
11:36di un paziente in ketosi, quali sono gli aspetti più importanti, più significativi che tu
11:42consideri?
11:43Innanzitutto è una domanda ad hoc perché mette in rilievo il fatto che la dieta ketogenica
11:50debba essere fatta sotto controllo medico, perché se dobbiamo monitorare i parametri
11:55ematochimici prima, durante e dopo questa terapia, va da sé che il paziente deve essere
12:01seguito da un medico e non può scaricare queste diete da internet o prenderle sulle
12:06riviste.
12:07I parametri metabolici da considerare sono molteplici, innanzitutto prima di cominciare
12:12una dieta ketogenica è fondamentale il fatto che il paziente abbia una funzione epatica
12:17ottimale, perché i corpi ketonici vengono prodotti dai mitocondri degli epatociti che
12:23sarebbero le cellule del fegato, se abbiamo un fegato che non funziona per qualche ragione,
12:28non riusciamo a produrre i corpi ketonici, quindi al paziente togliamo i carboidrati,
12:32il paziente non riesce a utilizzare altre fonti energetiche, quindi non riesce a utilizzare
12:37i corpi ketonici e quindi va in ipoglicemia con tutte le conseguenze del caso, quindi
12:41funzione epatica, funzionalità renale, ma non perché la dieta ketogenica come pensa
12:47la maggior parte della gente è una dieta iperproteica, perché la dieta ketogenica
12:50non è iperproteica, anzi una dieta iperproteica non può essere ketogenica perché fa produrre
12:55insulina e quindi l'insulina blocca la ketosi, ma deve esserci un'ottima funzionalità
13:02renale per un altro motivo, perché i corpi ketonici vengono eliminati anche tramite
13:06le urine, quindi se noi abbiamo un'insufficienza renale, non riusciamo ad eliminare questi
13:13corpi ketonici, quindi ci aumenta il rischio magari di chetoacidosi, questi sono i parametri.
13:18Poi altri parametri fondamentali da tenere in considerazione sono gli elettroliti, perché?
13:24Perché i corpi ketonici eliminati tramite le urine si portano dietro degli elettroliti
13:29che sono il sodio, il magnesio, il potassio e ne portano via tanti, infatti quando si
13:35fa la dieta ketogenica ci si asciuga tanto, si perdono molti liquidi, però a volte se
13:40ne perdono troppi e soprattutto si perdono gli elettroliti e questo può provocare delle
13:46aritmie per esempio, perché magari un deficit di potassio ci potrebbe provocare delle aritmie,
13:50dei crampi muscolari importanti, quindi dei cali di pressione importanti, quindi per
13:55evitare questo vanno monitorati gli elettroliti all'inizio, durante e va anche supplementata
14:00l'alimentazione con gli elettroliti. La supplementazione elettrolitica è un must,
14:04è fondamentale nella dieta ketogenica, quindi non va assolutamente sottovalutata e va fatta
14:10anche a dosaggi abbastanza alti. Ora come promesso veniamo al tema della clinica,
14:17in particolare mi interesserebbe affrontare con te due ambiti dove il tema della ketosi
14:26è abbastanza presente e so che in questi due ambiti sono a te molto cari, uno è l'ambito
14:34neurologico e l'altro è l'ambito oncologico. Partiamo dalla neurologia, l'uso della dieta
14:40ketogenica in neurologia ormai non è più una novità. No, anzi nasce in neurologia di
14:46ketogenica. Quindi cosa possiamo dire su quest'ambito e in particolare quali sono i risultati ottenuti
14:55in ora? Cioè qual è lo stato dell'arte? Allora la dieta ketogenica come sappiamo tutti nasce
15:00in neurologia perché è una dieta che veniva utilizzata prima che venissero scoperti i
15:06farmaci antiepilettici per tenere a bada le crisi epilettiche, perché in uno stato di
15:11ketosi il cervello riusciva ad avere uno stato di quiete per cui non si scatenavano queste
15:16crisi epilettiche. Poi naturalmente sono stati sviluppati dei farmaci e quindi questa dieta
15:22ketogenica è stata accantonata per un periodo abbastanza lungo, fino a che è stata ripresa
15:29per dei tipi di epilessi a farmaco resistenti, perché purtroppo l'epilessia è una patologia
15:35molto invalidante e molti pazienti hanno delle crisi epilettiche che non sono responsive ai
15:42farmaci, cambiando vari tipi di farmaci, aumentando i dosaggi e quello che si è visto invece
15:47è che con la dieta ketogenica si riuscivano a ridurre queste crisi dal 40 al 70%, anche
15:53indurre una remissione completa delle crisi epilettiche, quindi è stata rivalutata recentemente,
15:59adesso esiste una fondazione che si chiama The Charlie Foundation, che praticamente si
16:06occupa di terapie ketogeniche per l'epilessia e stanno facendo tantissime ricerche e quindi
16:12lo stato dell'arte adesso è in questo particolare filone è abbastanza avanzato e l'unica cosa
16:24difficile per questi tipi di pazienti è il fatto che loro devono raggiungere un livello
16:29di chitosi molto alto, quel livello di bete idrosibutirato che dicevamo prima, che normalmente
16:35basta che stia al di sopra di 0,5 millimoli su litro, fino a verso 3-5 millimoli abbiamo
16:41una chitosi terapeutica basale, lì deve stare spesso sopra i 4-5 millimoli su litro
16:48e per fare questo dobbiamo fare delle diete ketogeniche con un alto indice ketogenico,
16:54quindi con molti grassi e molti poche proteine, molti pochi carboidrati e questo non è sempre
17:00facile da raggiungere, perché poi la palatabilità di queste diete non è eccezionale, quindi
17:05sicuramente sono difficili da gestire questi pazienti.
17:10Vorrei farti una domanda secondo me abbastanza delicata, perché è evidente che potrebbe
17:15interessare tantissime famiglie, chitosi e rallentamento del declino cognitivo, mi viene
17:28in mente ad esempio l'Alzheimer, cosa possiamo dire?
17:32Recentemente, nel 2023 è stata pubblicata una bellissima review dove si spiegano tutti
17:39gli effetti dei corpi ketonici a livello del sistema nervoso centrale e devo dire che le
17:46evidenze che ci sono attualmente sono veramente incoraggianti, perché in uno stato di chitosi,
17:52perché il nostro cervello riesce a funzionare meglio e quindi possiamo avere un rallentamento
17:56di questo declino cognitivo, perché praticamente i corpi ketonici funzionano da fonte energetica
18:04alternativa rispetto al glucosio, se consideri che si è visto che la demenza, l'Alzheimer
18:10viene definito anche il diabetema in lito tipo 3, perché sembra che ci sia un deficit
18:15a livello di neurotrasportatori del glucosio a livello cerebrale e quindi praticamente
18:20che si chiamano glut 3, quindi il cervello non riceve abbastanza glucosio, le celle neuronali
18:25quindi sono in deficit energetico e cominciano a lavorare un po' più lentamente, quindi
18:31c'è un rallentamento di tutti i processi sideri, sinapsi, dei collegamenti neuronali.
18:38Cosa succede? Che quando entriamo in chitosi, i corpi ketonici hanno la funzione eccezionale
18:44di riuscire a passare la barriera emattencefalica indipendentemente dall'insulina, quindi
18:50se anche c'è insulina resistenza diciamo che si oltrepassa questo problema e vanno
18:57a nutrire i neuroni, andando a riempire quel gap energetico che viene lasciato invece
19:02dal glucosio e quindi i neuroni cominciano a riprendere la loro funzione e a funzionare
19:07in maniera assolutamente attiva. Basti pensare che tutti gli studi sui corpi ketonici, sull'utilizzo
19:19anche di ketoni esogeni, quindi ketoni che vengono assimilati come se fosse un farmaco
19:24presi dall'esterno per aumentare il livello di cateremia, sono stati fatti sugli astronauti,
19:28dagli scienziati della NASA, perché? Perché avevano bisogno di trovare delle sostanze
19:34naturali che non avessero aspetti collaterali e che i ketoni sono assolutamente naturali
19:38perché li produce il nostro corpo fondamentalmente, che passassero la barriera emattencefalica
19:46e fornissero energia ai neuroni per farli lavorare in maniera adeguata, fornissero anche
19:52una stabilità neuronale, perché in determinate situazioni sia gli astronauti che i navy seers
19:59che sono mozzatori che magari respirano con i rebreather, quindi devono respirare livelli
20:05di energia carbonica più alti, sono a rischio di sviluppare crisi epilettica e quindi se
20:11abbiamo in circolo una sostanza che abbassa il rischio di crisi epilettica è sicuramente
20:15un vantaggio ulteriore. Inoltre l'aspetto positivo che hanno i corpi ketonici sul nostro
20:21cervello, che aumentano tantissimo i focus, la capacità di concentrazione e oltretutto
20:27siccome il soggetto non sente fame, perché comunque hanno un effetto anoressizzante
20:31importante, quindi il soggetto tende a stare assolutamente tranquillo.
20:48In oncologia si sta studiando il metabolismo tumorale e la ketosi come possibile supporto
21:00alle terapie standard, qui invece lo stato dell'arte qual è?
21:05Qui partiamo da concetti che già si conoscevano negli anni 60, ma che erano stati sottovalutati
21:14come l'effetto hormone, ossia che certe linee di cellule tumorali hanno un metabolismo
21:19degli zuccheri particolare, non usano la glicolisi, ma usano la fermentazione degli zuccheri che
21:24è anche un metabolismo molto poco redditizio e soprattutto alcune cellule tumorali hanno
21:30un deficit a livello mitocondriale di alcuni trasportatori per cui non sono in grado di
21:35utilizzare i corpi ketonici, quindi cosa succede? Che se noi mettiamo un soggetto che ha un
21:41tumore che magari sta facendo una chemioterapia in dieta ketogenica, quindi non gli diamo
21:46gli zuccheri e costringiamo il suo corpo a produrre corpi ketonici, la cellula tumorale
21:51sarà privata sia degli zuccheri, ma anche dei corpi ketonici perché non è in grado
21:55di utilizzarli e quindi praticamente la cellula tumorale soffre maggiormente, mentre tutte
22:02le cellule normali che non sono tumorali riescono a utilizzare i corpi ketonici a scopo energetico
22:08e quindi tranquillamente possono sopportare per esempio una chemioterapia, quindi quello
22:14che viene enfatizzato in questo momento soprattutto in ambito oncologico non è il fatto che la
22:20dieta ketogenica abbia effetti antitumorali, ma è il fatto che la dieta ketogenica danneggia
22:29la cellula tumorale, la rende più vulnerabile agli effetti della chemioterapia, della radioterapia
22:34e dell'immunoterapia, quindi praticamente ci dà un grosso vantaggio perché il paziente
22:39riesce a sopportare meglio le stesse terapie, oltretutto che poi la dieta ketogenica essendo
22:44una dieta povera di zuccheri, quindi che ci abbassa tendenzialmente l'insulinemia, abbassa
22:50uno che l'insulina è uno dei fattori di crescita più importanti per le cellule tumorali,
22:56quindi naturalmente togliamo un fattore di crescita alla cellula tumorale.
23:00Un altro tema estremamente importante è il tema dell'obesità patologica, ora la domanda
23:09è la dieta ketogenica può essere in questo caso un approccio che comunque garantisce
23:17efficacia e sicurezza?
23:19Assolutamente, anche perché anche l'iniguida della società europea di endocrinologia ha
23:24posizionato le diete ketogeniche come strumenti principali di cura e di terapia per pazienti
23:31con obesità e anche questa nelle ultime linee guida una novità con obesità sarcopenica,
23:38che sarebbe una nuova forma di obesità che ormai si sta sviluppando, che unisce due fattori
23:45negativi, che il primo è l'aumento eccessivo del tessuto adiposo e il secondo purtroppo
23:51è la perdita eccessiva di tessuto muscolare, quindi ci ritroviamo pazienti che sono molto
23:58grassi, ma non hanno massa muscolare e quindi lì la problematica diventa duplice, perché
24:04la dieta ketogenica è particolarmente efficace in questi soggetti?
24:08Perché innanzitutto utilizza come scopo, come carburante principale i grassi, quindi
24:13va a tingere alle riserve di grassi e quindi abbiamo un svantimento del grasso più veloce,
24:20il beta idrosibutirato soprattutto come corpo ketonico si è visto che ha un effetto anticatabolico,
24:27vuole dire che va a proteggere la massa muscolare, che è quello che poi ci ha permesso di sopravvivere
24:32ai nostri antenati quando vivevano in ketosi, altrimenti l'organismo si starebbe mangiato
24:39il muscolo, invece in questo modo, siccome il beta idrosibutirato protegge il muscolo,
24:44durante il dimagrimento praticamente è come se avessimo una sorta di sistema di difesa
24:51che protegge il nostro muscolo dall'essere attaccato, perché altrimenti in situazioni
24:56di deficit energetico andremmo a utilizzare pure quello.
24:59Ora entriamo un po' nel merito della pratica, prima di iniziare un protocollo ketogenico,
25:14quali sono gli step fondamentali per valutare se un paziente è adatto o no?
25:21Sto pensando a tutto il tema legato all'infiammazione, che in linea di massima tendenzialmente
25:29qualunque soggetto sano comunque ha nel corpo.
25:32Sì, poi soprattutto se è un po' sottrappeso, obeso e lì c'è proprio una infiammazione cronica,
25:39un basso grado di infiammazione cronica che è sempre presente.
25:43Innanzitutto gli esami ematochimici come dicevamo prima, quindi controllare la funzionalità
25:47epatica, renale, gli elettroliti, controllare anche il livello di infiammazione iniziale
25:53e questo già ci dà un'idea del paziente che può essere sottoposto o meno a dieta
26:00ketogenica, perché ci sono alcune condizioni che abbiamo detto sono una contraindicazione
26:04assoluta e quindi non deve essere fatta la dieta ketogenica.
26:07Poi va fatta una valutazione della composizione corporea, possibilmente se è possibile fare
26:12una DEXA, adesso ci sono i miei impedenziometri multivettoriali molto avanzati che ci permettono
26:17di valutare quanto tessuto adiposo c'è, che tipo di tessuto adiposo, perché abbiamo
26:22tessuto adiposo sottocutaneo, viscerale e anche l'impatto sul rischio cardiovascolare
26:29totale del paziente è differente.
26:32Poi dobbiamo vedere la famosa massa muscolare, perché fondamentale, questo lo spiego sempre
26:37ai miei pazienti, è un concetto su cui non ci siamo focalizzati per tanti e tanti anni
26:43come classe medica, quindi l'errore sicuramente è stato nostro di focalizzarci solo sul peso
26:49e sulla perdita di grasso, senza considerare che invece un paziente ha bisogno di aumentare
26:55la massa muscolare, quindi il peso diventa relativo, la perdita di peso, riducendo la
27:01quantità di grasso, quindi una valutazione iniziale e una valutazione poi della composizione
27:07corporea, diciamo longitudinale nel tempo, in modo da vedere che comunque la dieta stia
27:12facendo veramente l'effetto che desideriamo, questi sono principalmente i Marchese e poi
27:17durante la dieta, siccome c'è la possibilità o di far fare al paziente il chetostick con
27:22le urine o di fargli mettere questi sensori, se il paziente ha necessità di capire, magari
27:28ha difficoltà a stare in chetosi, perché stare in chetosi è molto difficile, soprattutto
27:33se c'è un'insulino resistenza, se c'è un'inflessibilità metabolica, non è facile
27:39passare, switchare da un carburante all'altro per il nostro organismo, è una cosa che si
27:44deve anche allenare e in questo caso può essere utile mettere un sensore al paziente
27:50e fargli capire quali sono magari gli alimenti che lo fanno stare in chetosi, quelli che
27:56lo fanno subito uscire dalla chetosi, perché paradossalmente uno non ci pensa, però anche
28:02mangiare troppe verdure, siccome le verdure comunque hanno una quota di carboidrati, può
28:06determinare l'uscita dalla chetosi o mangiare troppe proteine, che è uno degli errori più
28:11comuni che fanno le persone pensando di fare una dieta chetogenica ben fatta, mangiano
28:16tantissime proteine e invece le proteine sono fatte da aminoacidi che hanno uno scheletro
28:20carbonioso che viene ritrasformato in carboidrati e quindi stimola la produzione di insulina,
28:25anche certi aminoacidi sono molto insulino sensibilizzanti e quindi questa insulina li
28:31fa uscire dalla chetosi, quindi c'è gente che dice, ma perché faccio la chetogenica
28:35e non dimagrisco, perché faccio la chetogenica? Invece non fanno la chetogenica, pensano
28:40di fare la chetogenica, ma non è chetogenica, fanno un'altra dieta, fanno un'iperproteica,
28:44fanno altri tipi di diete.
28:46Prima di passare alla conclusione, poi un po' i take home messages, cosa ci portiamo
28:53a casa da questa chiacchierata con la dottoressa Venturini è una domanda che ha un paio di
29:01risvolti, sempre però sul tema della personalizzazione della dieta. La prima è come si arriva a
29:08creare un piano nutrizionale ad hoc per un paziente specifico, la seconda è più orientata
29:16alla eventuale patologia da trattare, ossia il paziente tipo che ha anche una patologia,
29:24come questa può incidere o meno sulla dieta che devi creare per lui o per lei?
29:30Siamo qui per te!
29:32Innanzitutto per creare una dieta ad hoc si parte sempre dalla storia, dall'analisi
29:38del paziente e dalla storia alimentare e dalle abitudini del paziente, anche le abitudini
29:43della dieta, quindi soprattutto se dobbiamo indurlo in una chetosi, dobbiamo capire quanto
29:50quel paziente sarà predisposto a andare in chetosi, è già un paziente insulino dipendente,
29:55sedentario, so che avrò delle difficoltà a farlo andare in chetosi, quindi posso cercare
30:00di unire anche dei differenti stili alimentari, per esempio una dieta chetogenica unita a
30:07un intermittent fasting, quindi un digiuno modificato, in modo che il paziente mangia
30:11a finestra oraria di 8 ore, a ripranza all'una, cena entro le 9 di sera, poi dalle 9 di sera
30:17all'una digiuna beve solo, in quelle ore di digiuno, quelle 16 ore di digiuno, nelle
30:23ultime ore il paziente riesce a andare in chetosi, perché comunque finiscono le scorte
30:28di glicogeno e il corpo comincia ad attingere al grasso, quindi quello ci aiuta ad entrare
30:34in chetosi, poi se durante la finestra oraria il paziente mangia, fa una dieta chetogenica,
30:39può andare a stare in chetosi. L'altra cosa importante da considerare è il fatto
30:44se il paziente abbia massa muscolare da mantenere o da aumentare, perché in quel caso anche
30:50l'apporto proteico va cadenzato e vanno inserite le proteine in maniera adeguata,
30:57non in maniera, non in surplus, però in fase pulsatile, quindi alla mattina, a pranzo,
31:03alla sera, negli spuntini, per garantire il fatto che l'anabolismo muscolare possa
31:08instaurare, quindi la crescita del muscolo possa instaurarsi più volte al giorno, perché
31:12c'è una soglia anabolica, viene chiamata, che dobbiamo raggiungere per fare in modo
31:17che il muscolo poi si ricomponga e se non la raggiungiamo, perché magari non abbiamo
31:23raggiunto l'apporto proteico adeguato, il muscolo, rischiamo di perderlo.
31:29Chiaro, siamo quasi arrivati alla conclusione, al termine di questa puntata delle storie
31:35di eccellenza in primo piano, diamo un messaggio a chi ci sta ascoltando, se ti chiedessi di
31:43riassumere in tre punti, tre macro punti, quali sono gli aspetti fondamentali prima
31:49di approcciare una dieta chetogenica per scopi terapeutici?
31:55Per scopi terapeutici innanzitutto farsi seguire da un medico, affidarsi a un medico che è
32:01la base, però non è così scontato, e fare prima un panel di esami ematochimici basali
32:10e farsi seguire costantemente anche durante la terapia, perché essendo una terapia va
32:17monitorizzata ed è possibile monitorizzarla adesso, quindi quelle sono le cose fondamentali
32:22e poi naturalmente cercare di trovare sempre dei compromessi che adattino la dieta a quelle
32:28che sono poi le esigenze, anche i gusti personali, lo stile di vita, il tipo di attività fisica
32:34che si fa e nonché al tipo di patologia, perché purtroppo ci sono determinate patologie
32:39che richiedono diete chetogeniche che sono molto difficili da seguire, quindi non tutte
32:45le diete chetogeniche possono essere così friendly con il paziente.
32:50Domanda finale che mi piace sottoporti perché è un po' a mio avviso un ponte tra presente
32:59e futuro, e la domanda è questa, intelligenza artificiale e dieta chetogenica, è suggestione,
33:10è qualcosa di suggestivo o è già realtà?
33:16Ancora non è realtà, però devo dire che con tutti i wearable device che ci sono adesso,
33:22i sensori, già riusciamo ad integrare tantissimi dati grazie all'intelligenza artificiale
33:27e ad ottimizzare anche la dieta, quello che secondo me sarà fondamentale e sarà sicuramente
33:34un passo breve, ci siamo veramente vicini, è quello di riuscire a creare una medicina
33:41di precisione, quindi anche una dieta di terapia di precisione basata sul singolo
33:45paziente, quindi sui dati del singolo paziente, sulla base del monitoraggio, avremo con l'aiuto
33:52dell'intelligenza artificiale un sistema che ci permetterà di dire, allora il livello
33:56di betaidrosbutilato è una mattina e così, cerca di mangiare tot grammi di MCT o prendi
34:01tot grammi di proteine o aggiungi, in modo che la terapia sarà il più possibile targetizzata
34:08proprio sul paziente e in questo l'intelligenza artificiale ci aiuterà tantissimo, ci sta
34:12già aiutando, ma la direzione è quella, è già la realtà!
34:16Siamo giunti al termine di questa bella e piacevole chiacchierata con Claudio Venturini,
34:25ci rivedremo con te e parleremo di un tema anche qui estremamente interessante, il muscolo
34:34come organo della longevità, io ringrazio Claudia, ringrazio in particolare tutti coloro
34:42che ci hanno seguito, augurandoci che questa puntata sia stata di interesse e ci vediamo
34:50alla prossima puntata di The Stories TV, eccellenze in primo piano, un saluto da Walter Negroni!
35:04Grazie!