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Trascrizione
00:00Ben ritrovati a un nuovo appuntamento anche agli amici di TeleTutto con il magazine connessi in questo momento con Radio Brescia 7 per i prossimi 20 intensi minuti in cui facciamo una chiacchierata con quello che ormai consideriamo un amico perché spesso torna a trovarci.
00:30Cercando di incastrare il suo calendario di concerti che è sempre fittissimo e infatti qui con noi il maestro Federico Colli, buongiorno come stai?
00:38Buongiorno grazie Maddalena tutto bene?
00:40Sono molto contenta per due cose, primo perché sei venuta a trovarmi e poi finalmente i Bresciani possono riagguantarti in un concerto molto bello che sarà il 30 di aprile e infatti ti ho detto quindi tutto a posto per il 30 aprile e tu mi hai detto sì però in mezzo c'è un mare magnum di tante altre cose.
00:58Ancora mezzo mese praticamente sì.
01:00E quindi tante cose ancora da fare.
01:02Londra, Spagna, è un bel momento insomma è molto molto preso, molto impegnato ma sto bene, sono in forma.
01:10Mediamente quante date hai fatto? Non ti dico nel 2025 perché è ancora in corso ma nel 2024 tieni il conto di quante date fai?
01:17Sì ma una buona media credo siano 40-45 concerti all'anno, uno alla settimana.
01:24Che vuol dire essere in giro tanto perché chiaramente giri il mondo attraverso la tua musica.
01:30Uno di qua, uno di là e certo quindi ci sono da incastrare dati, date, orari, voli, repertori diversi anche, collaborazioni diverse però è tanto sacrificio però è bello.
01:43In questi 40 concerti circa all'anno poi c'è un tema che è quello dello studio perché chi fa il tuo lavoro, che è un lavoro artistico ma sempre di lavoro si tratta, deve mantenere altissime le prestazioni il che significa avere sempre un pianoforte a disposizione.
02:00Sì ma infatti io lo dico che il mio lavoro è quello dell'abnegazione, del sacrificio quotidiano, quello è il mio lavoro, cioè di svegliarsi e ogni mattina essere davanti alla tastiera.
02:11Il concerto è il regalo bello che è frutto dell'abnegazione che ci metti nella preparazione.
02:16È un'opportunità quella del concerto, cioè tutto quello che si è preparato in fase di studio sia l'opportunità responsabile, però è sempre un'opportunità, quindi un dono di manifestarla.
02:27Quindi questo è il momento della gioia, il momento del duro lavoro, della miniera come dicevano i miei parenti in valle.
02:34Quello in cui ti chiedi ma non potevo fare un'altra cosa, ti capita mai, non credo.
02:38Ma a volte quando c'è veramente l'impegno fisico è portato un attimo all'esasperazione, allora dico ci sono altri lavori artistici un po' meno impegnativi fisicamente.
02:52Dopo otto ore che si lavora, i muscoli, i tendini, le spalle cominciano a soffrire.
02:58Quello a volte sì, dico ma mannaggia.
03:01Ma quindi tu fai anche un'attività fisica che sia propedeutica poi alla performance, cioè immagino che avrai il tuo fisioterapista di fiducia.
03:10Che salutiamo Giovanni Bresciani, che salutiamo.
03:13Ti conosciamo molto bene, l'abbiamo parlato.
03:15Davvero?
03:15L'abbiamo già parlato, sì sì.
03:16L'abbiamo già parlato, è sempre lui che una o due volte al mese vada a farmi scrocchiare.
03:21E' importante sia in fase di preparazione ma anche in fase di defaticamento, post concerto, post tour, assolutamente importante.
03:31E anche la prevenzione, quindi un po' di stretching, un po' di crioterapia, sono momenti...
03:35Crioterapia vuol dire la terapia del freddo?
03:38Del ghiaccio, sì sì, del ghiaccio.
03:39E ti dirò di più, andando su con l'età, questi miei fisioterapisti, miei ecografi mi dicono sempre, è ridurre il carico di lavoro ed aumentare invece quello che è l'irobustimento muscolare, la mobilità.
03:55Quindi dedicare un po' meno tempo davanti al pianoforte per un po' più tempo in allungamenti, esercizi, sollevamento pesi, qualcosa che possa irrobustire la muscolatura.
04:05E' parte del lavoro anche quello.
04:06Non c'è dubbio.
04:07Quello che ti vorrei chiedere a proposito di, hai citato adesso gli anni che passano, è che differenza c'è tra un grande pianista a 30 anni e un grande pianista a 70, 80, perché poi insomma per fortuna vostra ci si mette probabilmente degli ingredienti diversi, ma di sicuro avete carriere longeve.
04:30Sì, se il fisico supporta lo regge, ecco lo regge, e anche c'è la parte fisica e anche una parte psicologica mentale, perché noi suoniamo a memoria.
04:40Quindi imparare nuovi brani a memoria, sai, la memoria è un po' una macchina, un grande elemento di conservazione di cose, a un certo punto finisce.
04:52Quindi ci si rende conto che immagazzinare nuovi ingredienti si fa sempre più difficile.
04:57Ho avuto una specie di guizzo d'ansia, ti spiego perché. Perché è una domanda che faccio sempre e non mi è mai venuto in mente di farla a te o altri musicisti.
05:05Faccio sempre agli attori di teatro, perché sono sempre impressionata dalla grande memoria, perché devi avere la capacità di tenere a scena di recitare, eccetera, ma anche di sapere a memoria sempre tutto.
05:17Non hai mai paura che a un certo punto ti scompaiano le note mentre sei in concerto.
05:23Attenzione, la memoria è la prima paura che un artista ha.
05:26Ecco, vedi.
05:26Secondo me chi dice il contrario mente.
05:29La paura è la prima memoria, perché si è nudi davanti sul palcoscenico e davanti al pubblico, si è nudi qualsiasi cosa può succedere.
05:36Quindi l'unica tutela è il grande studio, la grande preparazione e c'è uno studio mnemonico.
05:42Ci sono diversi tipi di memoria, c'è la memoria analitica, c'è la memoria muscolare, c'è la memoria per colori, quindi visiva, la memoria sonora.
05:50Però qualsiasi cosa può succedere sul palcoscenico.
05:53Diceva Benedetti Michelangeli, grandissimo pianista bresciano, che sul palcoscenico bisogna arrivare pronti al 150%.
06:00Il 100% non basta, perché quel 50% in più è quella compensazione.
06:04È la logica dell'imprevisto.
06:06È la compensazione dell'imprevisto.
06:08Quello che, per rispondere alla tua domanda, andando più su con l'età, immagino che, sempre per la logica della compensazione, la maturità, l'esperienza,
06:18viene in aiuto a quello che è un normale decadimento fisico.
06:22Quindi le dita di un sessantenne, di un settantenne, non vanno così veloci come quelle di un ventenne.
06:29Questo è l'oggettivo.
06:30Non volevamo deprimervi oggi.
06:32Se gravitate intorno ai sessantacenne, è che volevamo farvi restare male.
06:36È una presa di coscienza che ogni età ha qualcosa da regalare.
06:39E cos'è che ha da regalare l'età della maturità?
06:42Secondo me, la coscienza del giusto peso delle cose.
06:45E questo è veramente una dinamica fondamentale che sto cercando di capire, sto cercando di rapportarmi.
06:53L'esperienza, la maturità, quindi una ricerca approfondita che può essere sul suono, che può essere su un incontro, sulla relazione con l'ispirazione.
07:04Tutte queste cose che nel tempo della maturità hanno il loro peso.
07:08E quindi il loro peso è anche la loro profondità, la loro forza.
07:13Al di là della, diciamo così, preparazione tecnica e emotiva, perché poi si suona anche con la passione, con tutti i sentimenti,
07:23anche la conoscenza degli autori del concerto fa il concerto.
07:30Siccome abbiamo sempre parlato, tu ed io, di quanto sia importante essere, e questa è una cosa che mi hai insegnato tu,
07:36aperti a una visione del mondo che va al di là dell'essere un bravo pianista.
07:41Tu sei un uomo acuto, attento, colto, che si guarda attorno.
07:45E questo, abbiamo detto, certo è un beneficio per i concerti.
07:49E anche la conoscenza degli artisti che porti sul palcoscenico?
07:53Assolutamente sì, ma sono diversi attori che partecipano alla riuscita di un evento.
07:59Io il 30 aprile sarò a Brescia, porterò diversi autori, tra cui Ravel, per esempio.
08:05Concluderò il programma con Ravel, un'opera molto importante di Ravel, inizio del secolo scorso,
08:10Le Tombo de Couperin, un'opera di 20 minuti.
08:13Ci sono le note, ci sono i crescenti diminuendi, ci sono gli accenti, c'è la mia esperienza, il mio vissuto,
08:21le mie emozioni, c'è l'acustica della sala, c'è la brillantezza o la morbidezza del pianoforte,
08:28ma poi c'è Ravel.
08:30Certo.
08:31Ma addirittura, io ho detto, poi c'è Ravel, ma all'inizio di tutto c'è Ravel.
08:34C'è Ravel.
08:34Perché se non ci fosse Ravel, con la sua personalità, con quello che lui ha voluto mettere in quella musica,
08:39io non sarei lì, il pianoforte non sarebbe lì.
08:40Quindi parti da lì e poi arriva tutto il resto?
08:42Il vissuto del compositore è ancora la prima dinamica, il motore immobile che muove tutto.
08:48Perché Ravel ha scritto quella musica?
08:50Dov'era? Cosa pensava? Era innamorato? Era triste? Stava facendo un trasloco?
08:53Cosa aveva per la testa?
08:55Capito?
08:55E sono umani anche loro.
08:57Certo.
08:58Riappropriarsi dell'aspetto umano di questi compositori, questo secondo me è una delle chiavi di lettura.
09:04Capite perché mi piace invitarlo?
09:05Perché ci apre dei mondi meravigliosi, a prescindere dal grado di preparazione che avete per la musica classica, passione, eccetera.
09:13Tu sei una grande risorsa proprio per accendere le passioni agli altri.
09:18Il fatto che tu insegni anche è una grande cosa.
09:23È uno dei miei lavori, è uno degli aspetti più importanti e ammirevoli del mio lavoro.
09:32Mi sa che sei severissimo, così a sentimento.
09:35Con i miei studenti?
09:36Sì, richiedo molto.
09:39Richiedendo molto a te stesso immagino che la stessa cosa tu la richieda ai tuoi studenti.
09:44Vabbè, sappiamo insomma, perché ce l'hai spiegato poco fa.
09:47Si capisce tutto da quello che ci hai spiegato.
09:49Ci prendiamo 40 secondi e poi ritorniamo.
09:51Rieccoci in diretta con il maestro Federico Colli.
09:56Abbiamo fatto una bella introduzione a questa chiacchierata e sei già planato sulla data del 30 di aprile,
10:01quando appunto i bresciani potranno godersi un tuo concerto inserito nel festival pianistico.
10:08Dacci qualche suggestione, perché poi arrivare dopo averti sentito parlare rende, secondo me, l'esperienza ancora più bella, più ricca.
10:20Perché uno poi ha delle cosine in tasca che se no non avrebbe.
10:23E credo sia importante.
10:24È per questo che io praticamente ogni anno ci vediamo.
10:27Sono come questi checkpoint nei videogiochi.
10:31Poi ci sono questi checkpoint in cui un attimo fai il punto della situazione.
10:35Quindi mi piace mantenere questa tradizione e devo anche dire che sono grato al festival pianistico,
10:40perché sono 11 anni che io ogni anno sono ospite del festival pianistico.
10:45Anche questo è un bel appuntamento.
10:47Ritornare nella mia città davanti al mio pubblico, e lo dico sempre, è una grande responsabilità.
10:52Sento il peso e la gioia di questa responsabilità.
10:55Quindi il 30 aprile sarò in Recital, questa volta, quindi suonerò pianoforte solo a Teatro Grande.
11:01Il tema di quest'anno del festival è la musica spagnola.
11:04Quindi il mondo delle contaminazioni, la Spagna è stata questa terra di contaminazioni.
11:10E io porterò diverse contaminazioni.
11:12Non tutti i miei autori, gli autori che suonerò saranno spagnoli, però hanno tutti dell'influenza.
11:18Sono stati contaminati da questo grande coacervo che era la cultura spagnola,
11:23poi la cultura di Alan D'Alus, insomma c'è tutta la cultura della riconquista.
11:28C'è tutto veramente un mondo nella musica spagnola.
11:30Devo dire che io non l'avevo mai affrontato approfonditamente, lo sto lavorando.
11:36È stata un'idea tua o, non so, per esempio è stato il maestro Rizio che ti ha detto sarebbe bello?
11:40Il maestro Rizio decreta le linee guida del festival e poi gli artisti cercano più o meno di riallacciarsi.
11:46E' un mondo veramente affascinante quello della Spagna, è veramente un mondo culturale, artistico,
11:54è un coacervo, è veramente un incrocio di culture veramente meraviglioso.
11:59Io porterò tanto Scarlatti che è italiano, napoletano, ma di tradizione italiana, ma espatriato,
12:05ha vissuto tutta la vita prima in Portogallo e poi in Spagna.
12:08porterò Soler, padre Soler che è autoctono spagnolo, porterò Cupren che è veramente francese,
12:16nel barocco francese, però con questa sua opera, Le Follie Francaise, tratta un tema,
12:21quello della follia spagnolo, caro al tema, alla tradizione folcloristica spagnola,
12:28e poi tutta la seconda parte che sarà veramente più inerente alla Spagna,
12:32con Albanese, che è il capostipite di una certa tradizione spagnola,
12:36e poi Debussy con le sue rete dans Granada, quindi La Sera a Granada,
12:41che è veramente un brano condensato in cinque minuti, ma meraviglioso, evocativo,
12:46e pensa che Debussy non era mai stato a Granada.
12:49Non aveva mai viaggiato in Spagna, però lui nel suo studio, solo grazie all'immaginazione,
12:55ha tirato fuori queste melodie, questi suoni, e già dalle prime otto battute,
13:00dai primi trenta secondi si è immersi dai profumi della Lambra, è meraviglioso.
13:05Concludendo con Ravel, Ravel è un compositore basco, quindi la terra di confine
13:09tra la raffinatezza francese e la passionalità veramente spagnola.
13:14Quindi contaminazioni forti in questo senso.
13:16Contaminazioni forti, credo sia un bel programma, difficile all'ascolto,
13:20perché tutta la prima parte saranno cinquanta minuti di un grande blocco barocco,
13:25difficile all'ascolto, ma sarà veramente un bel viaggio, e ci tengo a sottolineare
13:28che il 30 aprile, in questo mio concerto, verrà commemorato, insomma si ricorderanno
13:34anche i 40 anni del concorso Cerri Mazzola, un concorso letterale.
13:39Che tu hai fatto un po' di anni fa.
13:41Quando nei miei studi, nei miei anni di formazione, al liceo, i primi anni del liceo,
13:46feci, credo tre volte, vinci sempre il primo premio, e tra l'altro il primo premio...
13:50Poi gli hanno detto, non presentarti più per cortesia.
13:53Il primo premio, tra l'altro, era l'abbonamento gratuito al Festival Pianistico.
13:59Quindi io i primi appuntamenti al Festival Pianistico da spettatore,
14:03li feci grazie al concorso Cerri Mazzola.
14:05Per tre anni di fila.
14:06Di fila, sì, veramente, ero lì alloggione, proprio tappa fissa per me.
14:10Lo abbiamo raccontato in più appuntamenti, mi piace sempre dire,
14:14com'è nata la tua passione per il pianoforte?
14:16È nata come un gioco, e per tanti anni è stata una bellissima avventura, un bellissimo gioco.
14:22Mio nonno, io ho scoperto il pianoforte in casa dei miei nonni,
14:25perché mio nonno, questa cultura bresciana in cui gente del popolo,
14:31perché mio nonno era un commerciante, salumiere, persone semplici,
14:37però avevano sempre la coscienza della bellezza.
14:40Quindi appena aveva un momento libero strimpellava due note, scriveva una poesia.
14:44Era una cosa normale.
14:46Io ero un artista.
14:47E a suo modo era un artista, e mi ha passato, io vedevo questo pianoforte,
14:51che mi sembrava enorme, e ci mettevo a strimpellare le dita,
14:54ma non sapevo niente ancora parlare.
14:55Ho cominciato a suonare prima di parlare,
14:59e poi devo dire che l'appuntamento con il maestro Sergio Marengoni,
15:03quando avevo otto anni, lì un po' mi ha fatto capire
15:05che la musica poteva essere qualcosa di serio, più di un gioco,
15:08perché la figura di Marengoni è veramente molto responsabile e anche autoritaria.
15:13Quando io dico che pretendo molto dei miei lievi...
15:15Hai avuto anche tu un maestro che ti ha insegnato anche quella parte.
15:19Eh sì, eh sì, la responsabilità davanti alla musica.
15:21Non stiamo facendo, cioè non sono note.
15:24Noi viviamo per un crescendo, viviamo per...
15:26E diventa la nostra emozione.
15:28Ovviamente da te arrivano pianisti che sono già di un certo profilo,
15:30quindi arrivi, tra virgolette, con la tua severità,
15:34avvantaggiato dal fatto che lì ci sono persone motivate.
15:37Persone motivate e che hanno un talento.
15:38Quindi c'è questa bellissima frase del Vangelo
15:40A chi è stato dato, molto sarà richiesto.
15:42A chi più è stato dato, più sarà richiesto.
15:45Quindi è oggettivo che avere un talento è un dono,
15:47ma è un'assunzione di responsabilità.
15:49Devi essere responsabile.
15:50E anche, quindi, la famiglia, gli insegnanti,
15:52tutto il tuo entourage deve supportare.
15:54Senza pressioni, perché devo dire alla mia famiglia,
15:56i miei insegnanti non mi hanno mai dato pressioni,
16:00o ansie, o stress,
16:01però mi hanno sempre fatto capire
16:02sacrificio uguale risultato.
16:04Quindi c'è, hai un dono,
16:06hai il dovere di essere responsabile a questo dono.
16:10Hai citato il tuo primo maestro,
16:11mi piacerebbe sapere,
16:12perché è una domanda che faccio sempre,
16:15in quella che è un'età estremamente delicata,
16:18dove tu puoi essere poi da adulto
16:20quello o il contrario di quello.
16:22Chi sono stati gli altri incontri
16:24che ti rendono l'artista,
16:26ma anche la persona che sei oggi?
16:28Sicuramente tutti i miei insegnanti.
16:30Dopo Marengoni ho incominciato la mia grande epopea
16:33con l'insegnamento russo,
16:34prima con Constantin Poghinò,
16:36poi con Boris Petruschansky
16:37all'Accademia di Imola.
16:38A proposito di persone che hanno quel minimo,
16:41il senso del dovere.
16:44Dei stacanovisti russi.
16:45Esatto.
16:46Queste sono state figure importanti.
16:48Ci tengo a citare anche alcune personalità a Brescia,
16:51il maestro Rizio, Piercarlo Rizio,
16:53e anche Alberto Bonera,
16:55una figura eclettica all'interno della Brescianità,
16:58è stata veramente una figura dal punto di vista filosofico
17:00e del pensiero molto importante per me.
17:02Dagli otto anni a ora,
17:05quali sono,
17:07perché siamo in dirittura d'arrivo,
17:08abbiamo bruciato il tempo,
17:10due minuti abbiamo,
17:11quali sono stati i momenti
17:13che ti hanno fatto capire
17:14di essere veramente arrivato
17:18a quello che tu pretendevi da te,
17:20che non vuol dire necessariamente il successo,
17:22ma sentirti a posto nella tua carriera?
17:25C'è una bella frase che ho scritto,
17:28che ho incorniciato,
17:30e ho fatto scrivere proprio accanto al mio pianoforte,
17:32nella mia nuova casa,
17:34chi si sente arrivato è finito.
17:36Quindi un artista che si sente arrivato
17:39lì incomincia il lento e doloroso declino
17:42verso un melston.
17:43Perché poi è vero che non vai in stallo,
17:45quando ti senti arrivato non vai in stallo,
17:47regredisci.
17:48Quindi è sempre una tensione verso qualcosa,
17:50quindi ci si può sentire momentaneamente felici,
17:54appagati,
17:55però c'è sempre una tensione verso l'alto
17:57che non deve mai mancare.
17:58Ci sono certo alcuni appuntamenti importanti,
18:00uno tra l'altro molto recente,
18:03a metà marzo,
18:03ho fatto il mio debutto al teatro alla Scala.
18:05Esatto, di questo volevo proprio chiederti,
18:07perché guarda,
18:08ho stampato proprio la locandina
18:10con una certa soddisfazione.
18:11Sì, sì, questo è il mio debutto
18:13con l'orchestra filarmonica della Scala,
18:14il maestro Michele Mariotti.
18:17Insomma, la Scala è un teatro
18:21dove rispiri proprio la grande storia italiana.
18:25Cosa hai fatto gli ultimi minuti
18:26prima di salire sul palco della Scala?
18:28Allora, io non auguro il mio peggior nemico,
18:32ma tutta quella giornata.
18:33Per esserti intorno.
18:34Tutta quella giornata,
18:35non l'auguro il mio peggior nemico,
18:37però sai qual è stato il miracolo?
18:38Avevo studiato veramente tanto.
18:40Una settimana prima
18:41mi ero veramente chiuso in casa
18:42e mi sono costruito la bolla
18:45della mia concentrazione,
18:47perché solo quello ti può salvare.
18:48Certo.
18:49Quando ci sono 4.000 occhi che ti guardano,
18:51perché ogni uomo,
18:52tranne Polifemo,
18:53ha due occhi,
18:54quindi 2.000 posti.
18:55Mi è montata l'ansia
18:56solo sentirtelo dire,
18:57te lo dico.
18:58Se lì si è stato veramente tanto stress,
18:59però il miracolo è stato
19:00che appena mi sono seduto sul pianoforte,
19:03appena ho sentito l'orchestra suonare,
19:04prepararsi,
19:05mi sono sentito a mio agio.
19:07Eri al posto giusto.
19:07Ero al posto giusto,
19:08al momento giusto,
19:09ho fatto tutto il possibile.
19:11Se avessi studiato
19:12un minuto in meno,
19:14non sarei stato in grado
19:16di essere così tranquillo
19:17sul palcoscenico.
19:18Ed è stato un successo.
19:19È stato un successo.
19:20E sai cosa?
19:20Me la sono goduta.
19:22Ci dicono che dobbiamo chiudere.
19:24E allora,
19:24è stato come sempre molto bello.
19:26Prima di salutarci Federico,
19:27grazie a Ruggero Tavelli
19:28per la legge audio e video.
19:30Grazie.
19:30Grazie perché oggi abbiamo un pubblico presente
19:32che è Beatrice,
19:33ma ve la presento presto
19:35perché qui merita una storia a parte.
19:37Grazie a voi che ci avete ascoltati
19:38alla radio,
19:39a voi che ci avete guardati in tv,
19:41ma grazie soprattutto
19:41in bocca al lupo
19:42per la tua vita
19:45e per la tua vita artistica.
19:46Federico Colli,
19:47a presto.
19:47Grazie Carpillupo,
19:48grazie per l'invito.
19:49Grazie maestro,
19:49a presto.