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Trascrizione
00:00:00Tutto pronto per Ipso Fatto, l'Italia si racconta. In questa puntata racconteremo
00:00:05una storia di immigrazione, di accoglienza e di nuova umanità con il
00:00:09regista Fabrizio Ferrante. Parleremo dei veri sovrani del cibo nel
00:00:14nostro sistema economico attuale con il presidente di Altro Mercato
00:00:19Alessandro Franceschini. Avremo poi ospite il professore Edoardo Cervi per
00:00:24darci dei consigli utili sulla salute delle nostre gambe dopo il caldo estivo
00:00:29e torneremo infine sul tema della migrazione con il libro dello scrittore
00:00:34Antonio Gerardo Del Rigo. Ovviamente tutto questo subito dopo la sigla insieme
00:00:39alle nostre rubriche tra poco.
00:00:59Ben, ritrovate una puntata di Ipso Fatto, l'Italia si racconta. Tanti
00:01:13argomenti, il primo un argomento di carattere assolutamente sociale
00:01:18parliamo di Asud di Nessun Nord, il docufilm nato grazie a un pallone
00:01:24pensate rimbalzato dentro a un cortile. Lo facciamo con il regista, qui do
00:01:29subito il benvenuto Fabrizio Ferrante. Buongiorno Fabrizio, ben trovato sul
00:01:34canale Europa TV. Buongiorno a tutti e grazie per l'intervento. Grazie a te di
00:01:40essere il nostro ospite, dunque tu ne hai curato la regia ma a fianco a te anche
00:01:44altre persone dello staff. I testi sono infatti a cura di Maurizio Bonulli e
00:01:50Selenia Erie, la voce narrante di Gabriele Bonafone, poi in collaborazione
00:01:56con Casa Betania e soprattutto i protagonisti che sono i ragazzi minori
00:02:01non accompagnati, ospiti del centro di accoglienza presso il seminario
00:02:05Vescovile di Massa Carrara. Ecco, con l'aiuto magari anche di alcuni
00:02:10stratti di un pezzo almeno di questo docufilm, mi piacerebbe che ci
00:02:17raccontassi tu e ti facessi portavoce di chi ha lavorato al tuo fianco
00:02:22Fabrizio. Quali tematiche trattate in questo corto? Le tematiche sono il tema
00:02:33dell'accoglienza, il tema di questi ragazzi che vengono dall'Africa
00:02:39sud-sahariana affrontando sfide inimmaginabili perché molte volte hanno
00:02:46hanno impiegato anni per raggiungere questa terra promessa che a loro viene
00:02:53come si dice, che loro sognano, questa terra promessa che loro
00:03:02sognano. Loro dopo tante peripezie, tante tante difficoltà approdano in questa
00:03:08realtà che è la nostra, la realtà europea dove carichi di sogni e di speranza si
00:03:14fanno forza l'uno con l'altro cercando di vivere una vita migliore, una vita che
00:03:19li possa rendere felici con meno sofferenze di sicuro di quelle che
00:03:26possano aver mai provato nel loro paese perché la vita per loro è stata dura
00:03:33anche solo affrontare il viaggio settimane intere attraverso il deserto
00:03:38senza acqua, col caldo torrido, senza mangiare, molte volte sempre con l'occhio
00:03:46vigile per fare attenzione al fatto che possono incorrere in malviventi
00:03:53piuttosto che in sevizi e piuttosto che incarcerati in campi di detenzione
00:03:59tutto questo insomma. Noi con questo documento cerchiamo di sensibilizzare un
00:04:06attimo la collettività soprattutto quelle persone che ci stanno intorno
00:04:11perché li abbiamo conosciuti qui nella nostra città in un centro di accoglienza
00:04:17praticamente in centro storico della città stessa e abbiamo notato
00:04:22l'indifferenza delle persone nel vederli quotidianamente. Piano piano abbiamo
00:04:27imparato a conoscerli, siamo diventati amici, abbiamo abbiamo vissuto le loro
00:04:33storie che ci hanno raccontato, facciamo parte del loro sogno, diciamo che questo
00:04:38film per loro è stata una cosa inimmaginabile, mai si sarebbero aspettati
00:04:42di vivere un'esperienza del genere con le telecamere, col trucco, con il dover
00:04:49recitare stesso. L'opportunità io credo in assoluto di raccontarsi che è
00:04:56fondamentale per rielaborare il passato e vivere il presente e pianificare il
00:05:02futuro. Io ho apprezzato tanto quando cercavi il verbo giusto che non veniva
00:05:07perché dentro a quel sognare lì c'era chiuso tutto Fabrizio e tra l'altro non
00:05:13me ne voglia, non ce ne voglia, ma per motivi televisivi non abbiamo sentito la
00:05:17bella voce appunto di Gabriele Bonafoni e abbiamo fatto vedere solo un
00:05:22piccolissimo estratto iniziale di questo docufilm che è più lungo ed è appunto
00:05:28una storia di immigrazione, di accoglienza, di ritrovata umanità.
00:05:31Tra l'altro è un tema con verrà immagino con me Fabrizio piuttosto spinoso questo
00:05:36cioè che in qualche modo divide l'opinione pubblica, non è un trattare un
00:05:44tema sociale facile, sei d'accordo? Esatto, è un tema che va a colpire diverse
00:05:50sfere, la sfera economica, la sfera sociale, la sfera umanitaria, la sfera
00:05:55politica. Secondo me si può risolvere tutto con
00:05:58una maggiore attenzione al dialogo stesso, parlandone, parlando con loro,
00:06:04capire quali sono le problematiche e soprattutto bisogna secondo me mettere in
00:06:10campo una politica di lungo termine, non si può pensare che tutto si risolva
00:06:16nel giro di un mese, due mesi. L'integrazione prevede secondo me, come
00:06:22dice stessa la parola, entrare a far parte di una società.
00:06:26Questi ragazzi, anche uomini, donne, entrando nel nostro paese hanno bisogno
00:06:33di un'assistenza formativa sia scolastica, perché molte volte parlano
00:06:39un'altra lingua e hanno un altro tipo di istruzione, molte volte non hanno neanche
00:06:43fatto una cosa che per noi è semplice, le scuole elementari, poi hanno bisogno di
00:06:48un avviamento al lavoro, imparare un lavoro che li permetta di garantirsi una
00:06:53propria dignità di sostentamento, senza dover dipendere per forza tutto il
00:06:58corso della loro vita a seguire da vari centri di accoglienza.
00:07:01Loro ambiscono proprio all'indipendenza economica e morale e umana.
00:07:07Anche perché questo poi tiene lontani tutti, di qualsiasi razza si parli
00:07:13ovviamente, senza distinzione anche dall'eventualità di andare a delinquere
00:07:18perché in qualche modo non ci si riesce a sostenere, quindi il fatto di integrarsi
00:07:23umanamente nelle relazioni e socialmente, unito al fatto di essere economicamente
00:07:28indipendenti e portare reddito, permette in qualche modo questa integrazione a
00:07:34tutto tondo e va a cascata a risolvere altri problemi enormi con cui
00:07:38quotidianamente ci dobbiamo confrontare. Senti, vogliamo vedere insieme un piccolo
00:07:44video che ci hanno preparato Maurizio Bonulli e Selenia Erie, in cui nel loro
00:07:51ruolo importantissimo di autori e sceneggiatori ci raccontano qualcosa,
00:07:56sentiamolo.
00:07:57Salve a tutti, ciao Francesca, io sono Selenia, lui è Maurizio Bonulli,
00:08:02abbiamo scritto a due mani questo film, a sud e sul nord,
00:08:06La nazionalità è un evento puramente casuale, è un titolo che raccoglie a pieno il
00:08:11significato che volevamo dare all'intera opera, perché proprio così
00:08:14bisogna essere fortunati a nascere dalla parte giusta del mondo.
00:08:18Abbiamo voluto raccontare la storia di questi ragazzi che sono nati nella parte
00:08:21sbagliata, se così vogliamo dire, perché poi hanno vissuto una vita difficile,
00:08:27proprio per questo hanno preso questa decisione di scappare dalle proprie
00:08:29abitazioni, Maurizio, giovanissimi, tutti minori accompagnati senza familiari, sono
00:08:35arrivati nella nostra terra e insieme a Maurizio abbiamo voluto dare vita a
00:08:40questo docufilm proprio perché vogliamo che le persone sappiano com'è la loro
00:08:44storia, com'è nata Maurizio, chiamalo a tutti. L'idea è nata in maniera molto originale perché questi ragazzi sono qua
00:08:49vicino in un centro d'accoglienza che è proprio a fianco, confinante dalla mia
00:08:53abitazione e loro nella loro ora di gioco giocano a pallone, questo è un gioco
00:08:57internazionale che accomuna tutti quanti e nel giocare a pallone il pallone cadeva
00:09:02sempre nel mio portile e una volta, due volte, tre volte io ho restituito questo
00:09:07pallone però poi ho cominciato a pensare che questi ragazzi avessero una
00:09:11storia da raccontare e quindi abbiamo deciso di raccontarla insieme con loro
00:09:15protagonisti. Esatto, sei un uomo curioso, lo siamo anche noi, un giorno eravamo a Parma
00:09:20per ricevere un premio, così lo vogliamo dire sempre a livello cinematografico, tu
00:09:24ci hai proposto questa cosa, noi abbiamo sposato la causa perché crediamo che far
00:09:28conoscere la verità, le persone possa consentire di abbattere le barriere
00:09:32dell'ignoranza e così è stato, ci siamo messi al lavoro e abbiamo portato a
00:09:37termine questo, io spero che piaccia a tutti voi, che abbiate modo di vederlo e
00:09:40anche di diffonderlo perché conoscere significa andare oltre il pregiudizio.
00:09:45Ed è quello che conta, bisogna veramente attraverso la conoscenza riuscire a far
00:09:50sì che tutti ci si possa considerare un tutt'uno, tutti quanti insieme, senza
00:09:55differenze. Ciao! Grazie, grazie anche per questo
00:10:01contributo ad opera di Maurizio e Selenia e Fabrizio, tornando a te, tu arrivi da
00:10:07vent'anni di televisione, di regia, un amore sconfinato per la fotografia, senti
00:10:13ci racconti, lo accennavi prima no? A me piace sempre tantissimo, facendo questo
00:10:18lavoro, tutto ciò che ci sta dietro, tutto ciò che è preparazione, tutto ciò
00:10:22che è backstage, ecco raccontaci, facci vivere le emozioni di questi ragazzi, ci
00:10:29parlavi di un periodo, di giornate particolari perché al trucco, prendersi
00:10:34cura, dover interpretare se stessi in qualche modo, ma comunque doversi
00:10:38cimentare con una narrazione, ci racconti qualcosa di come è stato? Il backstage è
00:10:44stato secondo me anche più bello della realizzazione del film e del prodotto
00:10:49finale, perché in quei momenti siamo riusciti a entrare in connessione proprio
00:10:54con questi ragazzi, si è creato proprio un legame di amicizia, direi anche
00:11:00profondo, perché poi questi ragazzi hanno bisogno di tante cose, noi essendo persone
00:11:08persone normali, che capiscono anche le esigenze degli altri, siamo diventati
00:11:13amici e man mano abbiamo un attimo a compensare, abbiamo iniziato anche a
00:11:19compensare le loro mancanze, che ne so, magari avevano bisogno di un completino
00:11:23per andare a giocare a calcio, si faceva in modo di recuperarlo, piuttosto che chi
00:11:28voleva avviare la pratica sportiva, fare box, abbiamo aiutato a trovare la
00:11:32palestra, tante cose, anche solo il fatto di parlare, farli parlare, dargli la
00:11:39possibilità di raccontare le loro storie, il loro vissuto, le loro ansie, le loro
00:11:45le loro paure, nei momenti di difficoltà, quando loro la sera si rinchiudono in
00:11:50cameretta loro e pensano alla loro famiglia che è lontana, che molte volte
00:11:55i loro familiari possono essere anche morti, o anche solo la lontananza stessa
00:12:01di non poter chiamare la mamma, che è a 2.000-3.000 chilometri di distanza, senza
00:12:06telefono, non sanno dove possono mai essere questi ragazzi, Selena ha avuto
00:12:12un ruolo importante, perché questi ragazzi si sono aperti con lei, con me,
00:12:15con Maurizio, gli abbiamo fatto vivere uno scampolo di vita tranquilla, gli abbiamo
00:12:22dato quella poca tranquillità che anche noi possiamo dare a loro, perché non
00:12:26possiamo, non è che possiamo risolvere sicuramente i problemi di tutto, però
00:12:31gli abbiamo fatto vivere attimi felici, attimi in cui loro per un piccolo breve
00:12:35periodo hanno dimenticato tutte le passioni che hanno avuto e si sono
00:12:42tranquillizzati, hanno vissuto un'avventura. È proprio una storia di vite, di sogni, lo
00:12:48dicevi all'inizio tu perfettamente, di speranze con un messaggio forte, questo
00:12:53ce l'hai fatto capire nitidamente, ci sono all'orizzonte, un po' domanda di
00:12:58rito prima di salutarti Fabrizio, all'orizzonte ci sono degli altri
00:13:03progetti attraverso i quali farete comunicazione per il sociale?
00:13:09Sicuramente sì, stiamo cercando di capire un attimo qual è la via migliore
00:13:14per affrontare un'altra questione abbastanza spinosa, non anticipo nulla
00:13:18per ovvi motivi, però sì torneremo molto presto con altri progetti perché ci piace,
00:13:25ci piace sensibilizzare la collettività e dare, diffondere soprattutto un messaggio
00:13:30di speranza. Noi allora vi aspettiamo, vi aspettiamo
00:13:34qui per raccontarci quando sarete pronti questo nuovo progetto tutto,
00:13:38interamente dedicato al sociale, grazie ancora Fabrizio e grazie a tutto il tuo
00:13:43staff che si è reso disponibile, grazie ancora e buon lavoro e ora invece è
00:13:49arrivato il momento di piccolo quotidiano poetico a cura della scrittrice
00:13:54Costanza Marana, sentiamo che cosa ci racconta in questa puntata.
00:13:58Ben ritrovati nel piccolo quotidiano poetico, oggi parleremo di Stéphane Mallarmé, è un poeta
00:14:15francese che nasce a Parigi nel 1842, egli prese l'abilitazione all'insegnamento della
00:14:23lingua inglese e sarà professore d'inglese in alcuni licei francesi. Nel 1894 si ritirerà con
00:14:33la sua famiglia a Val Vienne, sulle rive della Senna, qui terrà dei salotti letterari sulla
00:14:40poesia pura. Mallarmé parte dallo studio dei versi di Poe e di Baudelaire in un modo
00:14:50sistematico e organico, applica la sua teoria della poesia pura, egli vuole raggiungere il
00:14:58suo ideale di bellezza, egli credeva in un misticismo sensuale facendo sponda tra la
00:15:07tenerezza malinconica, il desiderio carnale e il rito dell'evocazione, la poesia vista come un
00:15:15incantesimo. Mallarmé è il maestro del simbolismo, egli crea un connubio tra la poetica di Baudelaire
00:15:25che era misticheggiante, il preziosismo e l'impressionismo. Mallarmé ha un'ammirazione
00:15:34molto forte per l'estetismo, ma il suo desiderio più forte era quello di sdoganare la poesia da
00:15:44ogni impurità logica e che affondasse in un rito di iniziazione con il lettore, attraverso le ombre,
00:15:54le allitterazioni e la suggestione visiva, uno stilema poetico tra enigmi e labirinti preziosi.
00:16:05I sonetti di Mallarmé sono immersi in una tensione drammatica dove si evince una ostinazione per
00:16:13la perfezione, per la purezza e per l'assoluto. Mallarmé canta la sua consapevolezza del nulla e
00:16:24il suo rifugio nella tonalità della purezza, della bellezza. Mallarmé vuole con la sua poesia
00:16:32attingere ad una sorgente di acqua pura che sia illibata dalle nefandezze logiche, ma che risente
00:16:42degli echi dell'esclusività del pensiero e del misterico. È come un abisso di vuoto e di silenzio,
00:16:51un raccoglimento ancestrale che esclude totalmente il reale poiché è vile. Il senso cancella il senso
00:16:59del vago, complice della bellezza della letteratura. Ora vi leggo alcuni splendi diversi di un suo
00:17:08sonetto. Tutta l'anima raccolta quando lenta l'espiriamo in anelli molteplici di fumo aboliti
00:17:17in altri anelli. A testa un sigaro che brucia sapientemente per poco che la cenere dal suo
00:17:25ardente bacio si separi. Così alle labbra in coro volano i canti, escludene sul nascere il reale
00:17:34perché il senso cancella con la sua esattezza la tua vaga letteratura. Un altro sonetto splendido
00:17:45quale seta dai balsami di tempo dove si estena la chimera vale la nube selvaggio intrico che fuori
00:17:56dal tuo specchio tendi le pensose barriere lacerate si esaltano nel nostro viale. Io serro la tua chioma
00:18:05nuda a nascondervi i miei occhi peati. No, la bocca nei suoi morsi nulla gusterà sicura se il
00:18:14principesco amante nei nodi folti non farà aspirare diamante il grido delle glorie da lui soffocate.
00:18:26E ringraziamo come sempre la nostra Costanza Marana per la sua rubrica. Adesso parliamo di
00:18:39un altro argomento con Alessandro Franceschini, presidente di Altro Mercato dal giugno 2020 e da
00:18:45quasi 30 anni impegnato attivamente nell'ambito del commercio eco e solidale italiano. Buongiorno
00:18:50Alessandro ben trovato anche a te. Buongiorno a tutti voi grazie dell'invito. Allora parliamo di
00:18:57un tema importante parliamo di cibo di diritto e non solo. Tu con Duccio Facchini giornalista
00:19:05scrittore direttore della rivista mensile altra economia ti sei occupato appunto di analizzare
00:19:10il vasto vastissimo direi e complesso tema del mercato alimentare e del diritto al cibo in un
00:19:17libro. Ecco con quale obiettivo ti sei cimentato in queste pagine perché scriverlo? E' un tema
00:19:26sicuramente molto molto centrale in questa fase perché di cibo noi parliamo tanto a livello
00:19:32gastronomico a livello diciamo di prezzi di consumo convenienza eccetera però raramente
00:19:37ci soffermiamo sugli aspetti che riguardano proprio la tematica del cibo come uno dei
00:19:43diritti fondamentali sancito anche proprio delle Nazioni Unite e che in realtà non è
00:19:48assolutamente un diritto in questo momento diffuso forse è molto meno di altri perché
00:19:53ancora diciamo 700 oltre 700 milioni di persone nel mondo soffre appunto di problemi alimentari
00:20:00e oltre 300 milioni di persone ha proprio sofferto la fame in questi ultimi anni ed è uno dei dati
00:20:07che non sta migliorando nel tempo e poi c'è tutto il tema che appunto sottolineano nel libro
00:20:13di chi veramente sono i proprietari delle filiere del cibo di come il mercato viene
00:20:17controllato e di come di fatto ci sia abbastanza cibo nel mondo per soddisfare il consumo di tutti
00:20:23gli esseri umani ma ci sia un'inique distribuzione sia delle risorse alimentari sia delle risorse
00:20:30economiche legate proprio al commercio del cibo. Ecco Alessandro quindi si parla molto di questa
00:20:35tematica ma trattandola sotto altri tipi di accezioni non come diritto universale del mondo
00:20:41intero e ora io chiaramente non ti voglio far spoilerare troppo anche perché non si può pensare
00:20:47di essere esaustivi ad esaurire un argomento così complesso a cui tu hai dedicato un libro
00:20:52intero nell'arco di un'intervista televisiva però spesso la politica così buttano il tema
00:21:01della sovranità alimentare però poi di fatto sembra un qualcosa che non non si riesce a
00:21:08toccare gommano quindi la domanda diretta è quando parliamo dei veri sovrani del cibo nel
00:21:13nostro sistema economico a chi ci riferiamo quantomeno chi dobbiamo sicuramente escludere
00:21:20se ti viene più facile rispondermi così? Ti posso rispondere in entrambi i modi nel senso
00:21:26che la filiera alimentare è abbastanza chiara nel suo sviluppo in questo momento purtroppo
00:21:32quelli che dovrebbero essere teoricamente i sovrani del cibo c'è da un lato i produttori
00:21:36quindi gli agricoltori gli allevatori chi sta proprio alla base della filiera e dall'altro i
00:21:40consumatori che sono quelli che appunto consumano il cibo dovrebbero teoricamente essere i veri
00:21:45sovrani del cibo in realtà in questa fase i veri i veri baroni del cibo sono quelli che stanno in
00:21:50mezzo cioè quelli che proprio controllano il mercato delle materie prime e della di tutta la
00:21:56parte appunto agricoltura e di allevamento e anche di tutta la parte industriale della
00:22:01distribuzione facendo sì che grandi interessi soprattutto di tipo finanziario anche questo è un
00:22:07tema che sottolineiamo molto nel libro cioè quanto gli interessi economici sono soprattutto
00:22:12di tipo finanziario più commerciale quindi più legati alla speculazione che alla produzione
00:22:17ecco chi appunto pochi gruppi industriali pochi gruppi finanziari che stanno in mezzo a queste
00:22:24filiere in realtà drenano la gran parte delle risorse quindi alla fine quelli che dovrebbero
00:22:29essere i sovrani del cibo cioè da un lato i produttori dagli altri consumatori sono quelli
00:22:33che in questo momento hanno meno voce. Quindi diciamo che nella filiera alimentare dal produttore
00:22:39al consumatore c'è questa tacca di mezzo questo tassello del puzzle che non fa funzionare le
00:22:45cose per come dovrebbero essere. L'Italia se la paragoniamo ad altri paesi europei o se preferisce
00:22:52allargando anche la visione in ottica globale come si colloca tra come dire difetti limiti e
00:23:01virtù? Beh allora c'è un po' una tendenza a confondere il tema della sovranità alimentare
00:23:08con il tema del sovranismo alimentare che sono due cose molto diverse cioè la sovranità alimentare
00:23:12è proprio restituire alle comunità di agricoltori le comunità legate proprio alla produzione più
00:23:19potere. In realtà noi ci concentriamo più che altro su un concetto di made in italy che molto
00:23:24spesso nasconde delle dinamiche non proprio tutte made in italy soprattutto un po' campanilistiche
00:23:32un po' localistiche. In un mercato globale in cui il cibo viene prodotto in tutto il mondo e gira
00:23:38tutto il mondo ed è una risorsa scambiata esattamente come il petrolio, l'oro o il gas
00:23:44naturale ecco che ragionare in termini esclusivamente locali rischia di essere un
00:23:49po' di distrarre e di distorcere la prospettiva. Quello che invece è interessante appunto per
00:23:58l'italia è che ci sono molti consumatori che stanno iniziando proprio a ragionare queste
00:24:02tematiche e a porsi in un'ottica di critica rispetto al sistema quindi dando vita a tutta
00:24:08una serie di alternative che fanno sì che poi magari i produttori tornino al centro sotto l'occhio
00:24:15del riflettore principale. Grazie Alessandro, un altro problema enorme è lo spreco alimentare e
00:24:21poi anche il cibo ultra processato. Ecco mi piacerebbe visto che ti abbiamo qui ospite che
00:24:29tu ci dicessi qualcosa al riguardo. Sì sono due temi che affrontiamo nel libro perché da un
00:24:35lato appunto diciamo che bisognerebbe cercare di spendere di più per il cibo, è una cosa
00:24:42totalmente controintuitiva perché adesso naturalmente ognuno pensa a spendere il meno
00:24:47possibile siamo proprio stati educati a ragionare sui termini in termini di convenienza in realtà
00:24:53però appunto quello che si dovrebbe spendere per pagare di più i produttori in realtà non
00:25:00si può recuperare in altro modo e proprio il tema dello spreco è un tema centrale. I dati
00:25:05appunto che riportiamo nel nostro testo dimostrano che una famiglia se potesse gestire meglio le
00:25:12le proprie risorse appunto i propri acquisti e quindi cercando di sprecare molto meno risparmierebbe
00:25:17fino a più di 1000 euro all'anno proprio per ogni nucleo familiare così come la tendenza del
00:25:25mercato ci sta portando sempre più verso cibi ultraprocessati industrializzati e meno verso
00:25:30cibi naturali e in questi cibi ultraprocessati che hanno meno potere calorico, meno potere nutritivo
00:25:37e anche calorico spesso ci sono appunto tutta una serie di prodotti chimici di trasformati
00:25:44chimici che rendono il prodotto magari più economico più conveniente per l'industria che
00:25:50lo produce e lo immette sul mercato però sicuramente più dannoso e più povero per il
00:25:56consumatore. Quindi un impatto sulla salute e questo poi dove si risparmia da una parte oltre
00:26:03al fatto di non stare bene si rischia poi di spendere a livello sanitario capito bene Alessandro?
00:26:10Sì proprio questo e anche il fatto che proprio diciamo si alimenta una filiera iniqua e questo
00:26:19è il tema che a noi piace molto sottolineare. Quando si parla di cibo molto spesso c'è un
00:26:24approccio che vede la sostenibilità solo come un elemento puramente ecologico, green, legato ai
00:26:32temi ambientali. Noi invece sottolineiamo quanto il cibo abbia un fortissimo impatto sui temi
00:26:38sociali oltre che ambientali. Quello che è successo a Latina durante questa estate, quello
00:26:44che si vede appunto con tutti i temi legati al caporalato, lo sfruttamento, dipendono proprio
00:26:49da come la filiera del prodotto alimentare è organizzata. Finché si continua a puntare solo
00:26:56sui prezzi più bassi è chiaro che poi in agricoltura sul campo si troveranno delle
00:27:01condizioni di sfruttamento della mano d'opera perché bisogna arrivare sul mercato con prezzi
00:27:06estremamente bassi. Noi vorremmo in qualche modo far ragionare i consumatori ma anche noi stessi
00:27:11sono un po' anche i sindacati e tutti i soggetti coinvolti fino alla politica sul
00:27:17fatto che questa filiera va profondamente ripensata perché così appunto schiaccia i diritti e anche
00:27:23schiaccia poi la capacità dell'ambiente di reagire a un'agricoltura troppo industrializzata,
00:27:31troppo spinta verso il chimico e non verso il biologico e l'organico. Un'ultima domanda,
00:27:39c'è un capitolo che mi ha colpito molto intitolato consumatori attivi cercasi. Ecco,
00:27:45ti chiedo in chiusura di intervista Alessandro che cosa possiamo fare noi cittadini se adeguatamente
00:27:53informati e consapevoli in una prospettiva quindi equa e solidale che vada in qualche modo a
00:27:58rispettare appieno i concetti che abbiamo affrontato in questa breve intervista ovvero
00:28:04il concetto importantissimo di diritto al cibo, altrettanto importante di salute e anche di
00:28:11sostenibilità che non può essere in questo ambito circoscritta abbiamo capito solo all'aspetto green
00:28:16ma va oltre. Sì, diciamo alla fine del libro facciamo una sorta di gioco affidando al consumatore
00:28:26un po' un rating di qualità quello della tripla A, quello con cui si giudicano diciamo le economie
00:28:33dal punto di vista della credibilità. Ecco, per noi il consumatore dovrebbe essere accorto,
00:28:39accurato e attivo, queste sono le tre A e cerchiamo appunto nel libro di spiegare come si
00:28:45sviluppa questo concetto, cioè accorto deve essere molto attento rispetto a quello che il mercato in
00:28:50questo momento dice e di falso, comunque di ambiguo rispetto soprattutto al tema del green
00:28:56washing, del social washing, di tutto quello che diciamo le aziende stanno mettendo in campo per
00:29:02convincere i consumatori che i prodotti sono tutti sostenibili, tutti equi, sono tutti solidali,
00:29:08eccetera. Ecco, noi cerchiamo di dire ai consumatori e diamo proprio dei tool, degli
00:29:11strumenti per destreggiarsi in questo complesso tema e di essere accorti, cioè di cercare di
00:29:20affidarsi solo a chi veramente garantisce delle filiere interamente sostenibili e solidali. Poi
00:29:27di essere accurati, quindi l'informazione fondamentale, tu la citavi, l'essere appunto
00:29:32informati è molto importante, non si pensi che questo esercizio sia un esercizio particolarmente
00:29:40così doioso oppure che richieda tanto tempo perché in realtà le informazioni sono abbastanza
00:29:46facilmente disponibili a partire appunto da riviste come Altereconomia e di ecco di fidarsi
00:29:52il meno possibile, insomma di affidarsi con Grano Salis per esempio di tutto il tema
00:29:59dell'influencer marketing, cioè di quegli influencer che sui social danno tutta una
00:30:04serie di consigli ma che magari possono essere anche pagati dalle stesse aziende per dare
00:30:08quei tipi di consigli sulle tematiche del cibo. E infine attivi perché c'è tutta una serie di
00:30:14attività, di possibilità per i consumatori di adesso per fare in modo che la sovranità torni
00:30:23appunto nelle mani dei consumatori da un lato e degli produttori dall'altro, a partire naturalmente
00:30:28dal commercio ecco, dall'agricoltura biologica, dai gruppi di acquisto solidale, dal consumo
00:30:32critico, dall'attivarsi a livello di diffusione nelle proprie comunità, nelle università, nel
00:30:39proprio comune, insomma ci sono tutta una serie di consigli che diamo proprio perché si passi
00:30:43da un concetto passivo di consumo in cui siamo da soli sul divano con il nostro telefonino a fare
00:30:49gli ordini sulle piattaforme online, a invece un concetto di consumo come un'attività collettiva
00:30:55fatta di relazioni, fatta di scambi che poi ci porti anche a considerare le conseguenze di quello
00:31:00che facciamo ogni giorno. Grazie Alessandro, quindi insomma accorti accurati e attivi,
00:31:06questi sono gli input che raccogliamo e grazie anche per averci bene delineato la differenza
00:31:13tra sovranità alimentare e sovranismo alimentare perché non è così scontata, almeno per chi non è
00:31:20un addetto ai lavori. Grazie ancora ad Alessandro Franceschini. Grazie a voi. E ora invece Alessandro
00:31:29se vuoi rimane in nostra compagnia, abbiamo la scrittrice Rosalia Messina con la sua rubrica
00:31:36Una tisana, un libro. Ascoltiamola.
00:31:43Bentornati a Una tisana, un libro. In questo secondo appuntamento settembrino vi parlo di
00:31:57un piccolo prezioso libro che si intitola Un'estate di un'autrice irlandese Claire Keegan, traduzione
00:32:09italiana di Monica Pareschi, edizione italiana di Einaudi. Piccolo piccolo libro, sì, sono 73
00:32:18pagine e Claire Keegan è autrice essenzialmente di racconti, di raccolte di racconti e anche
00:32:29questa sua opera è un racconto lungo dal quale è stato tratto anche un film che ha suscitato
00:32:37molto molto interesse nel pubblico e nella critica. È un'autrice pluripremiata che ci
00:32:52racconta una storia ambientata nell'Irlanda rurale, nella campagna irlandese fra la fine
00:33:00degli anni 70 e l'inizio degli anni degli anni 80. La protagonista è una una bimba, Kate, una
00:33:09bimba un po' chiusa, attenta, osservatrice, che va a trascorrere un'estate, un'intera estate lontana
00:33:22dalla sua famiglia, la madre è in attesa dell'ultimo di numerosi figli, Kate viene ospitata
00:33:32dai coniugi Kinsella che abitano in una fattoria poco poco distante, non hanno figli, John è Edna
00:33:43e la accolgono volentieri con un'immediata calorosa ospitalità. È una realtà semplice dove accadono
00:34:02cose ordinarie, si coltivano i campi, si allevano gli animali, si vivono i ritmi della natura. Kate
00:34:21scopre in questa breve stagione, breve e intensa stagione, che le relazioni umane possono essere
00:34:33diverse da quelle alle quali è abituata, che un padre può essere accogliente e comprensivo,
00:34:41che una madre può essere anche una compagnia piacevole con la quale con la quale trascorrere
00:34:48le giornate. Impara una cosa fondamentale, impara a comunicare, impara a esprimere le sue emozioni e
00:35:00prima ancora impara a identificarle, a riconoscerle. Non accadono cose trascendentali, però non mancano
00:35:13i misteri e i colpi di scena. Alla fine Kate deve tornare a casa, l'estate finisce, il bambino che la
00:35:26mamma aspettava nasce e lei torna a casa dopo aver scoperto anche un segreto doloroso nella
00:35:39vita dei coniugi Kinsella e dopo aver capito che si sente estranea alla sua famiglia, alla rozzezza
00:35:52in ospitale del padre, alla freddezza e alla distanza della madre, sempre affaccendata,
00:36:01sempre presa da mille cose che non le consentono di essere una vera presenza. E quindi dopo l'estate
00:36:15da Kinsella nulla sarà più uguale per questa bimba, per questa bimba che in una stagione è
00:36:25cresciuta molto, è cresciuta molto non soltanto fisicamente, non soltanto perché diventa più
00:36:32più robusta, più alta, perché acquisisce una grande velocità nella corsa, ma anche come crescita,
00:36:47come crescita interiore, come capacità di comunicare. C'è una scena finale, la scena
00:36:55finale che è veramente molto molto toccante, che chiude la storia e lascia intravedere i possibili
00:37:04sviluppi futuri. Quindi vi ricordo l'autrice Claire Keegan, il titolo, un'estate, l'editore
00:37:15è in Audi. Vi saluto e vi do appuntamento a una prossima tisana.
00:37:33E grazie anche ovviamente a Rosalia Messina, appuntamento tra due settimane. Adesso parliamo
00:37:40di salute, salute delle nostre gambe, lo facciamo in collegamento con il professore Eduardo Cervi,
00:37:46specialista in chirurgia vascolare generale, già docente presso l'Università degli Studi di
00:37:51Brescia. Buongiorno professor Cervi, benvenuto anche a lei, buongiorno. Buongiorno Francesca,
00:37:58grazie mille per il graditissimo invito. Grazie, grazie a lei per aver accettato. Allora innanzitutto
00:38:05facciamo un approccio più generale, professor Cervi, così chiunque ci può seguire meglio. Che
00:38:11cosa intendiamo quando parliamo di patologia venosa degli arti inferiori? Stiamo parlando di gambe,
00:38:18ci concentriamo su questa parte del nostro corpo, ecco in generale di che cosa parliamo? Allora
00:38:26quando si parla di patologia venosa degli arti inferiori salta subito a mente la parola varice,
00:38:34avere le vene varicose. La malattia venosa degli arti inferiori infatti si manifesta con una
00:38:41dilatazione delle nostre vene superficiali. Queste vene possono essere piccole e allora
00:38:47prendono il nome di capillari, un termine tecnico teleangiectasie, oppure più grandi di dimensioni e
00:38:54allora prendono il nome di vene varicose e la patologia è proprio la manifestazione di una
00:39:01dilatazione delle vene del nostro sistema venoso superficiale. Grazie professore, questo problema
00:39:07delle varici, quindi chiamiamolo proprio per il nome che ha e che anche ai non addetti ai lavori
00:39:13risulta più comune, le voglio chiedere se ha preso o meno più importanza dopo un periodo di lockdown
00:39:20forzato in cui siamo stati tanto costretti a dover condurre una vita sedentaria, abbiamo avuto tempo
00:39:27per rimodularci, per riformulare le nostre priorità e se vogliamo anche per dare una
00:39:32maggiore attenzione a quella che è la prevenzione? Certamente, tenga conto Francesca che la patologia
00:39:40venosa degli arti inferiori è data da una serie di cause, una quella familiare con una predisposizione
00:39:48genetica e poi ci sono i fattori di rischio, tra i tanti fattori di rischio sicuramente la
00:39:55sedentarietà, la mancanza di attività fisica rientra in uno di quei fattori predisponenti
00:40:02per il manifestarsi dell'insufficienza venosa degli arti inferiori, per cui quel terribile
00:40:08momento che abbiamo passato che ci ha obbligati ovviamente a stare a casa, ci ha obbligati alla
00:40:14sedentarietà, ha portato a una maggiore incidenza della patologia venosa degli arti inferiori.
00:40:20E' chiaro dunque anche che quindi alcuni fattori di rischio non sono modificabili,
00:40:26la genetica non è modificabile, l'età non è modificabile, il sesso non è modificabile e
00:40:33questa patologia colpisce soprattutto il sesso femminile, ma altri fattori quali ad esempio la
00:40:39sedentarietà, l'assenza di attività fisica, un'adeguata alimentazione, sono tutti fattori
00:40:45invece che noi possiamo modificare e quindi dobbiamo porre molto attenzione come tutte le
00:40:51patologie e anche questa al nostro stile di vita. Ecco professore mi ha anticipato, l'avrei chiesto
00:40:58proprio l'incidenza in termini di sesso e di età, abbiamo capito che il sesso femminile è più colpito,
00:41:03forse anche le gravidanze incidono sì o no e le chiedo anche con l'avanzare dell'età
00:41:09aumenta il problema in maniera direttamente proporzionale di solito?
00:41:13Esattamente, teniamo conto che l'insufficienza venosa, la malattia venosa degli arti inferiori
00:41:20è una patologia estremamente diffusa, ha il suo bersaglio principale nelle donne,
00:41:26anche se ricordiamo che anche l'uomo può essere soggetto a questa malattia,
00:41:30perché per le donne? Perché uno per un fattore genetico, due per un fattore ormonale e sicuramente
00:41:36le gravidanze vanno a peggiorare la situazione iniziale della patologia e più sono le gravidanze
00:41:44ovviamente più la patologia diventa di maggiore importanza. Così come anche l'età, abbiamo la
00:41:52massima incidenza dai 50 anni, poi andando avanti con gli anni la patologia tende a peggiorare,
00:41:57tanto è vero che la malattia si chiama insufficienza venosa cronica degli arti
00:42:01inferiori, quindi una malattia che ci porteremo per tutta la nostra vita.
00:42:05Però dall'altra parte non è ovviamente un disincentivo alla maternità, ci mancherebbe
00:42:11altro, però immagino dall'altra parte si possa fare in qualche modo prevenzione anche degli esami,
00:42:16sia in previsione di una gravidanza ma anche poi in generale in altri momenti della vita,
00:42:21diciamo non nei nove mesi di gestazione, giusto?
00:42:25Assolutamente, assolutamente, ripeto la gravidanza può peggiorare la patologia venosa degli arti
00:42:34inferiori, è chiaro che con determinati accorgimenti noi riusciamo comunque ad
00:42:39evitare le complicanze di questa patologia, ma quello che bisogna fare sono cose molto semplici,
00:42:46ad esempio per la diagnostica, quindi per la diagnosi di questa patologia c'è uno strumento
00:42:52molto semplice, indolore non invasivo facilmente ripetibile che è l'ecocolordoppler degli arti
00:42:58inferiori, è un'ecografia che mi studia i vasi, sia arteriosi, sia in questo caso ovviamente
00:43:04parliamo di vene venosi, che può essere eseguito, che deve essere eseguito in delle pazienti che
00:43:10hanno già dei fattori di rischio e poi anche durante la gravidanza, quindi il mio consiglio
00:43:15anche nelle donne che devono affrontare una gravidanza è fare non solo un'ecografia per
00:43:20il loro piccolo, ma anche tenere sotto controllo la salute delle gambe facendo un ecocolordoppler
00:43:26venoso degli arti inferiori. Professore, poi una volta, ora stiamo concentrando l'attenzione anche
00:43:33sul periodo di gestazione, ma in generale quindi finito quello, finito l'allattamento oppure in un
00:43:39periodo della vita normale o riferendosi ovviamente anche al sesso maschile che non va trascurato,
00:43:45di solito quali sono gli approcci terapeutici più efficaci una volta diagnosticata la problematica?
00:43:51Allora, una volta diagnosticata la problematica, come io dico sempre ai miei pazienti,
00:43:57una delle terapie maggiori, più importanti è lo stile di vita, perché io a parte la visita,
00:44:04qualche aiuto che adesso vi spiego quale che si può dare, è il paziente che vive con le sue gambe
00:44:0824 ore su 24, quindi se io vivo bene con le mie gambe già do un grande aiuto, un grande supporto.
00:44:17Poi una volta fatta a diagnosi, sicuramente uno dei cardini della terapia per quanto riguarda la
00:44:24patologia venosa degli arti inferiori è l'elastocompressione, sono le calze elastiche.
00:44:28Le calze elastiche, anche questo è un argomento che richiederebbe una puntata a parte, devono
00:44:33essere su prescrizione dello specialista e sono basate in funzione dell'ecocolordoppler,
00:44:38quindi una volta fatta l'anamnesi l'esame obiettivo dell'ecocolordoppler è lo specialista
00:44:43che prescrive la calza elastica adeguata. Fatto questo c'è anche un supporto terapeutico che può
00:44:50essere dato da dei flavonoidi, cioè sono degli integratori con dimostrati studi scientifici
00:44:55che aiutano l'infiammazione della parete venosa, perché nel momento in cui le vene si dilatano si
00:45:02crea un'infiammazione, bene, questi bioflavonoidi aiutano a diminuire l'infiammazione venosa. Detto
00:45:10questo se poi non è sufficiente ovviamente poi si può intervenire, le tecniche terapeutiche che
00:45:16si possono fare sono molteplici in base poi alla gravità della patologia, in conto se dobbiamo
00:45:22trattare dei capillari o se dobbiamo trattare delle vene varicose. Mi fa piacere che abbia
00:45:29ribattuto sul discorso delle calze elastiche che non possono essere acquistate così a giudizio del
00:45:37paziente ma occorre una prescrizione medica ad persona, ma doc, immagino, forse domanda retorica
00:45:44professor Cervi, che proprio nel momento in cui viviamo ondate di caldo siano quanto più necessarie,
00:45:51sembra una contraddizione, in realtà c'è ancora più bisogno, giusto? Giustissimo, è chiaro che
00:45:58quando il paziente mi giunge a una visita flebologica, quindi per le vene, magari d'estate,
00:46:04con magari una patologia venosa importante, io gli prescrivo delle calze elastiche e la risposta è
00:46:10proprio quella che lei Francesca ha dato, ma dottore ma così caldo, mi metterò su le calze
00:46:14elastiche adesso, ma facciamolo dopo l'estate. Purtroppo il calore, il caldo non va bene per le
00:46:21vene, non va bene per l'esposizione solare per chi soffre di insufficienza venosa, per chi soffre
00:46:25di vene varicose, perché il caldo causa una vasodilatazione. Tanti pazienti dicono va bene,
00:46:30magari mi metto sotto l'ombrellone, non è questione solo dell'esposizione diretta del sole,
00:46:36è questione proprio della temperatura, quindi anche sotto l'ombrellone possiamo trovare
00:46:40temperature elevate, oppure dicono mi metto un bel asciugamano sopra le gambe, ma anche
00:46:45quello ovviamente aumenta il calore, per cui è chiaro che non è che dico ai pazienti andate
00:46:50con le calze elastiche in spiaggia, però nella quotidianità, durante l'attività lavorativa,
00:46:55durante dei viaggi per le vacanze, l'elasto compressione risulta molto molto importante,
00:47:02così come la terapia medica. Poi per una terapia invece diciamo che può essere scleroterapica,
00:47:09chirurgica, termoablativa, è ovvio che poi si rimande il paziente a una stagione più fresca
00:47:13per poter intervenire. Ecco, è ora che siamo all'inizio dell'autunno, che cosa possiamo fare
00:47:20se ci siamo trascurati durante il gran caldo, se invece siamo stati anche bravi, ma ora è arrivato
00:47:26il momento di poter fare qualcosa in più, professor Cervi, come possiamo prenderci cura da qui in
00:47:33avanti? È giusto, è giusto, perché questo diventa un po' il momento, quando si parte con l'autunno
00:47:41fino alla primavera, il momento per dedicarsi alle gambe. Molti pazienti ovviamente dopo tanti
00:47:46giorni di sole, di mare, arrivano ovviamente con una situazione magari peggiorativa. Dopo l'estate
00:47:54mi sono aumentati i capillari, mi sono gonfiate le gambe, è aumentata la patologia varicosa. Sì,
00:48:00è vero, per tutti quei motivi che abbiamo detto. Quindi questo è il momento opportuno per affrontare
00:48:06una visita flebologica, per avere tanti mesi a disposizione, per poter curare le nostre gambe,
00:48:13perché chiaramente, come avevo detto, nel periodo estivo la terapia è lasciata un attimo da parte,
00:48:19ci si dedica invece in stagioni idonee come queste. Perfetto, professore, grazie. Così
00:48:26riusciamo anche a essere, come si dice noi giornalisti, sul pezzo con i periodi stagionali
00:48:30giusti. Abbiamo davanti dei mesi per poterci prendere cura e poi riaffrontare al meglio,
00:48:37chiaramente, quando tornerà la nuova estate 2025. Grazie ancora, professor Cervi, per questo
00:48:43suo intervento. Grazie mille a voi per l'invito. E ora torniamo un po' con me, se volessimo chiudere
00:48:51il cerchio di questa puntata, a parlare di migrazione, anche se Don Ciotti, che ha curato
00:48:57la prefazione del libro di cui parleremo tra poco, ha scritto di smetterla di parlare di
00:49:03migrazioni, ma di chiamarle come deportazioni indotte. Lo facciamo con l'autore di questo
00:49:10libro dal titolo Viaggio Infinito, ovvero il poeta, scrittore e sceneggiatore Antonio Gerardo
00:49:16Del Rico. Antonio, buongiorno. Ben trovato, un grande piacere averti il nostro ospite.
00:49:23Anche da parte mia è un piacere ritrovarti, Francesca, grazie a te e a tutti quelli che
00:49:27ti ascoltano. Ora ci ritroviamo perché abbiamo avuto l'occasione già altre volte di fare altre
00:49:33interviste in altri contesti televisivi. Un libro dedicato a chi? Un libro che tratta di tematiche
00:49:43sociali e che viene dedicato a qualcuno in particolare. Lo lascio dire a te, Antonio.
00:49:48Beh, è un libro che è stata una promessa, veramente, di un ragazzo che ho incontrato
00:49:54in un mio viaggio in Marocco. Un ragazzo marocchino che ci ha sentito parlare,
00:50:03me e mio fratello, e si è illuminato e ci ha detto, oh ma guarda che anch'io sono italiano,
00:50:08e mi ha raccontato un po' la sua storia. Poi alla fine, vabbè, ho chiesto a mio fratello,
00:50:14visto che era un scrittore, se potevo fare la sua storia. Allora mio fratello mi ha chiesto,
00:50:21vabbè dai, vediamo, fai questa storia. Per lì le storie non è che arrivano subito,
00:50:27arrivano col tempo. E ha detto, ma sì, dai, poi vediamo. Però poi alla fine mi è entrata
00:50:32dentro la storia di questo ragazzo e ho sentito l'obbligo, il dovere morale di fare questa storia,
00:50:40una storia di un ragazzo che poi incarna la realtà di molti altri ragazzi, solo che lui era
00:50:48un migrante di classe, nel senso che viene in Italia attraverso un'agenzia che forniva camerieri
00:50:58in Europa. E' arrivato a Torino, è arrivato in un hotel di lusso e a un certo punto però la sua
00:51:08vita ha preso una piega, essendo anche un ragazzo molto carino, molto bello, ha preso una
00:51:12piega di lussuria e si è dedicato un po' a feste, festini dove appunto si consumava allucinogeni,
00:51:25cose varie, insomma. Come sappiamo fa parte anche della cronaca questa, anche l'italiana,
00:51:31quindi dove ci sono questi raduni e quindi questo ragazzo ha perso un po' il suo orizzonte e a un
00:51:41certo punto è tornato a casa sua e si è salvato la vita ritornando a casa a Tangeri,
00:51:44vivendo con suo nonno. Quindi la storia è un viaggio infinito perché sembra appunto che questi
00:51:52viaggi non finiscono mai di chi cerca una pace, un equilibrio. Invece poi qua a Torino questo
00:52:02ragazzo Yussef incontra un'altra ragazzina, diventa suo maestro, suo mentore, e quindi
00:52:09Mohammed che invece rimane in Italia, si crea una famiglia, sposa un'italiana ed educa una
00:52:17figlia, una figlia sia all'islam, perché lui era musulmano, ma la madre che era italiana,
00:52:24trova spazio nell'educazione, anche l'educazione religiosa, sia islamica che quella italiana.
00:52:33E in certo senso questa ragazzina condivide queste due, non saprei come definirle, nel senso la
00:52:45religione, la religiosità, il sacro, insomma è molto personale, e questa ragazza si avvicina a
00:52:50tutte e due e gli viene concesso. Quindi è rivolto anche a chi crede che non sia possibile
00:52:56l'incontro tra il mondo arabo e noi. Ecco questo qua è proprio l'esempio di chi ha fatto una sintesi
00:53:05dei due mondi, perché chi è in pace sta bene ovunque.
00:53:10Tra i punti di connessione sono d'accordo con te, tra l'altro ti ringrazio perché chi ci sta guardando
00:53:18ha visto che abbiamo aperto attraverso un docufilm la puntata parlando di emigrazione, di immigrazione,
00:53:27di immigrazione ovviamente in base al contesto da cui si guarda il significato della parola e del fenomeno
00:53:36e di persone che sognano e che sono piene di speranze, che non hanno da mangiare, che si devono reintegrare
00:53:42in ogni modo. Qui invece abbiamo un problema di qualcuno che cade all'interno di alcune trappole e che deve
00:53:51in qualche modo uscirne, come può succedere a tutti, a prescindere dalla nazionalità, e che poi ha un
00:53:58pellegrinare infinito, come hai detto tu, per cercare di ritrovare il proprio equilibrio, le proprie origini,
00:54:04la propria identità sana. Una prefazione importante, l'ho detto io all'inizio, Don Ciotti, come mai ti sei rivolto
00:54:13proprio a questa figura, al ruolo che ricopre?
00:54:17Beh Don Ciotti è per me, per mio fratello, dico mio fratello perché è sempre un po' vicino a me,
00:54:24perché lo cito, lo nomino insomma Gerardo, mio fratello, che lavorava in carcere, la comandante del carcere
00:54:31a Torino abbiamo conosciuto anni fa, abbiamo conosciuto Don Ciotti, quando ha iniziato a fare la sua lotta
00:54:40alle mafie, alle violenze, capendo che le mafie non sono solo localizzate in una regione, ma ormai c'è una diffusione
00:54:51globale si potrebbe dire, quindi Don Ciotti è stato anche per noi, per me, un nostro orizzonte e quindi siamo rivolti a lui
00:55:02perché lavora in questo senso, ha un animo aperto verso questi discorsi, chi meglio di lui poterà farlo, insomma
00:55:09e quindi siamo rivolti a lui per questo.
00:55:13Senti, ci sono degli eventi storici che tu rigordi nel libro che hanno condizionato la quotidianità, la qualità di vita
00:55:23e la quotidianità di interi popoli, addirittura se non dell'intera umanità, ci vuoi giusto fare un excursus veloce Antonio?
00:55:33Assolutamente sì Francesca, allora il discorso è che appunto mi piacerebbe fare una piccola nota, non la chiamo chiosa oppure
00:55:45una piccola nota, cioè io scrivo da 40 anni probabilmente e mi sono sempre posto la domanda perché scrivo, potrei anche non scrivere
00:55:57ma ho scritto Socrate perché devo scrivere io, mi devo occupare di queste cose e alla fine mi sono messo a scrivere già quando avevo 20 anni
00:56:05più o meno perché alcune cose passano e si dimenticano e quindi per me un libro è testimonianza, infatti come tanti altri libri
00:56:18questo mio libro vuole essere una testimonianza di ciò che è accaduto, di ciò che accade e anche di ciò che accadrà facendo delle previsioni
00:56:27con il nostro spirito aperto e quindi i fatti che racconto sono fatti del terrorismo, anzi li raccontano i protagonisti stessi all'interno del libro
00:56:41dove ragazzi marocchini che vive uno a Torino, uno a Tangeri, che si incontrano dopo tanti anni su Facebook, si scrivono i messaggini
00:56:50ma questi messaggini intanto diventano sorpresa, bellezza di incontrare l'amico che si è lasciato in un altro posto
00:56:59ma poi quei messaggi diventano invece confidenza profonda, confidenza intima e condivisione di ideali tra cui all'interno degli ideali anche la preoccupazione
00:57:16che le cose possano precipitare verso qualcosa e quindi io ricordo gli attentati di Parigi del 2015, il Bataclan soprattutto dove è morta anche la nostra ricercatrice
00:57:30Valeria Sollecine, come adesso ci sono stati anche delle morti in questo anno, la cronaca che ci ha raccontato, anche a me aveva colpito questa ragazza Valeria Sollecine
00:57:47che era andata a vedere questo gruppo americano, un gruppo rock molto forte e perde la vita, lei era quel ragazzo insieme ad altri e hanno fatto poi, quando è stata ammazzata, hanno fatto i funerali sul Sagrato di Piazza San Marco della Cattedrale di Venezia
00:58:14dove hanno partecipato tutti, la religione ebraica, la religione islamica e anche il Vescovo di Venezia, si sono incontrati e si sono trovati insieme a tutta la popolazione, insieme a tanta gente, insieme a Gino Strada
00:58:35dove appunto il padre di Valeria ha fatto un discorso che io riporto nel libro che insegna molto, insegna la convivenza tra i popoli, quindi ho voluto raccontare questo fatto, sia il Bataclan che è un fatto duro, forte, violento, che l'hanno raccontato agli ragazzi perché in diretta, intanto che guardavano, erano su Facebook, scoppiano i spari allo stadio
00:59:02più posti, ci ricordiamo, sparano all'interno di quei ristoranti dove la gente andava a mangiare e massacrano tante persone innocenti e quindi questi due ragazzi che anche loro dicono ma non è possibile, non è questa la nostra religione, non è che quando muore qualcuno c'è qualcuno che si rallegra
00:59:27anche chi è di un'altra religione non si rallegra, la morte è la negazione dell'uomo, dell'umanità, della vita, quindi bisogna lavorare per la pace, adesso a proposito di pace anche in questo momento insomma
00:59:43Ti concluderei Antonio dicendo che questo libro dal titolo Viaggio Infinito è già un titolo fortemente evocativo ed anticipatorio di quello che troviamo all'interno delle sue pagine, in qualche modo ci fa capire e ce l'hai spiegato a fondo di questo continuo pellegrinare appunto del protagonista e degli incontri che fa, ma dall'altra parte è proprio un pellegrinaggio dentro la memoria interna di ciascuno di noi, interiore
01:00:12e questo è ciò che getta le fondamenta e condizioni per poi cercare di trovare il superamento dei conflitti culturali e per poter cercare di mantenere o dove non c'è di reinstaurare la pace, lo stiamo purtroppo vivendo drammaticamente negli ultimi periodi ma è un corso e rigorso storico, lo sappiamo benissimo
01:00:37Sì, infatti i viaggi sono sempre viaggi della coscienza, per me un libro ha senso se smuove in ognuno, anche in chi legge quel libro, smuove quella parte che tendiamo a dimenticarci, che gli altri, c'era anche una canzone, gli altri siamo noi, ma gli altri hanno gli stessi nostri diritti e quindi incontrarsi è una cosa che mi piace molto.
01:01:07E' una sorpresa, è una possibilità anche per chi sta bene, anche perché il futuro, come dicevo, forse il nostro futuro, il futuro di chi sta bene, dei popoli che stanno bene ora potrebbe cambiare notevolmente, quindi si ha bisogno proprio di quello sguardo, quella ispirazione di tutte le regioni,
01:01:30quella di incontrarsi per fare la volontà di chi è più sapiente di noi e che non sta su questa terra fondamentalmente.
01:02:00Grazie a te Francesca, grazie veramente per averti ritrovato così bella, pronta e piena di volontà, perché certe volte poi manca un po' questo anche per gli incontri, no?
01:02:25Invece l'ho visto dentro le cose compresa completamente.
01:02:32Sai che il giornalismo, l'informazione e la comunicazione sono una missione e quindi dobbiamo portarla avanti nel migliore dei modi, imparando sempre, cercando di dare.
01:02:41Antonio, grazie ancora e grazie ovviamente a chi ci ha guardato.
01:02:46Appuntamento la prossima settimana con una nuova puntata di Ipso Fatto, l'Italia si racconta.
01:02:51Grazie ancora a tutti voi.
01:02:55Sottotitoli e revisione a cura di QTSS