Milano, 9 ott. (askanews) - Una lezione di arte radicale, ribelle, caotica, che prende possesso con naturalezza degli spazi di Pirelli HangarBicocca e stabilisce una relazione forte con il luogo, e in questo modo si rinnova, al di là della storicizzazione di cui è già stata oggetto. Le opere intricate di Jean Tinguely, le sue macchine scomposte e reinventate, i suoi ammassi di tecnica, si rimettono in moto nel museo milanese di Pirelli, per dare vita alla più grande retrospettiva italiana sull'artista dopo la sua morte.La mostra è curata da un team composto anche da Lucia Pesapane: "È stata abbastanza una sfida - ha spiegato la co-curatrice ad askanews - anche se il luogo era proprio ideale per mostrare queste macchine in movimento arrugginite, questi ingranaggi, queste ruote in HangarBicocca. Jean Tinguely alla fine della sua vita viveva e lavorava in un hangar industriale, quindi le analogie e la coerenza erano evidenti. Abbiamo scelto le opere in parte anche proprio per tenere il confronto e reggere lo spazio, ovviamente, e abbiamo cercato di scegliere quelle che si muovono ancora oggi, perché non tutte comunque riescono a tenere il tempo, alcune non funzionano più, questo faceva parte anche dell'estetica di Jean Tinguely, però abbiamo cercato di privilegiare opere in movimento, creando una coreografia anti-armonica, un risultato finale cacofonico, ma volutamente". Le navate dell'Hangar trovano nel dialogo con Tinguely la propria vocazione più classica, lo spazio diventa elemento dell'opera, accoglie la sua stranezza e la sua problematicità. Aspetti che sono alla base dell'attualità del lavoro dell'artista, che certamente può essere letto come una polemica verso una società consumistica che genera l'accumulo di cose che poi si tramuta fisiologicamente nell'accumulo di rifiuti, per esempio, ma le suggestioni contemporanee non si fermano qui. "Lui non si vedeva come un artista solitario, genio e creativo chiuso nel suo atelier - ha aggiunto Lucia Pesapane - ma amava collaborare, lavorare con gli altri artisti, eseguire performance, e quindi questo aspetto un po' più democratico di arte è un aspetto che secondo me oggi piace molto e che forse è il bello di Jean Tinguely oggi".Opere vive, strani oggetti volanti, luci e rumori, ma anche una voluta oscurità e una sensazione costante di avere di fronte lavori che non vogliono conformarsi a nessun parametro stabilito da altri. È in questa attitudine, per così dire, selvatica che la mostra si caratterizza al meglio, togliendo certezze per sostituirle con ipotesi, molto provvisorie, eppure spesso funzionanti contro ogni previsione. Per chi frequenta da tempo Pirelli HangarBicocca, poi, la mostra ha un altro elemento di fascino, questa volta più sottile, perché a sensazione ricorda altre grandi esposizioni del passato che sono state ospitate nelle Navate, e vengono in mente i nomi di Juan Munoz o Philippe Parreno. E se i macchinari di Tinguely sono in grado di azionare anche il dialogo con il tempo del museo allora è probabile che ogni cosa sia al proprio posto nel migliore dei modi.Organizzata con il Museo Tinguely di Basilea, la mostra milanese è aperta al pubblico fino al 2 febbraio 2025.
Category
🗞
NovitàTrascrizione
00:00Una lezione di arte radicale, ribelle e caotica che prende possesso con naturalezza degli spazi
00:11di Piorelli a Garbicocca e stabilisce una relazione forte con il luogo e in questo modo
00:16si rinnova al di là della storicizzazione di cui è stata già oggetto.
00:20Le opere intricate di Jean Tinguely, le sue macchine scomposte e reinventate, i suoi ammarsi
00:24di tecnica si rimettono in moto nel museo milanese di Piorelli per dare vita alla più
00:29grande retrospettiva italiana sull'artista dopo la sua morte.
00:32E' stata abbastanza una sfida anche se il luogo era proprio ideale per mostrare queste
00:38macchine in movimento, arrugginite, questi ingranaggi, ruote, in hangar Bicocca.
00:43Jean Tinguely alla fine della sua vita viveva e lavorava anche lui in un hangar industriale.
00:49Le analogie, la coerenza era evidente, le abbiamo scelte in parte anche proprio per
00:55tenere il confronto e reggere anche lo spazio e abbiamo cercato di scegliere le opere che
01:02si muovono ancora oggi perché non tutte comunque riescono a tenere il tempo, alcune non funzionano
01:09più.
01:10Questo faceva parte anche dell'estetica di Jean Tinguely, però abbiamo cercato di privilegiare
01:14opere in movimento creando una coreografia antiarmonica, risultato finale, cacofonico
01:20ma volutamente.
01:21Le navate dell'hangar trovano, nel dialogo con Tinguely, la propria vocazione più classica,
01:26lo spazio diventa elemento dell'opera, accoglie la sua stranezza e la sua problematicità,
01:30aspetti che sono la base dell'attualità del lavoro dell'artista, che certamente può
01:34essere letto come una polemica verso una società consumistica che genera l'accumulo di cose
01:39che poi si tramuta fisiologicamente nell'accumulo di rifiuti per esempio, ma le suggestioni
01:43contemporanei non si fermano qui.
01:51Lui non si vedeva come un artista solitario, genio creativo, chiuso nel suo atelier ma
02:08amava collaborare, lavorare con gli altri artisti, eseguire performance e quindi questo
02:14aspetto un po' più democratico di arte è un aspetto che secondo me oggi piace molto
02:20e che è forse il bello di Jean Tinguely oggi.
02:25Opera vive, strani oggetti volanti, luci e rumori, manca una voluta oscurità e una
02:29sensazione costante di avere di fronte lavori che non vogliono conformarsi a nessun parametro
02:35stabilito da altri.
02:36È in quest'attitudine, per così dire, selvatica, che la mostra si caratterizza al meglio, togliendo
02:41certezze per sostituirle con ipotesi molto provvisorie eppure spesso funzionanti contro
02:46ogni previsione.
02:47Per chi frequenta da tempo Pirelli a Garbicocca, poi, la mostra ha un altro elemento di fascino,
02:52questa volta più sottile perché la sensazione ricorda altre grandi esposizioni del passato
02:57che sono state ospitate nelle Navate e vengono in mente i nomi di Juan Muñoz o Filippo Arreno
03:02e se i macchinari di Tinguely sono in grado di azionare anche il dialogo con il tempo
03:05del museo, allora è probabile che ogni cosa sia al proprio posto nel migliore dei modi.
03:10Organizzata con il Museo Tinguely di Basilea, la mostra milanese è aperta al pubblico fino
03:14al 2 febbraio 2025.