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Il corretto utilizzo dei fondi interprofessionali crea un ponte virtuoso che mette in relazione le esigenze dei lavoratori disoccupati e longennial con quelle delle imprese.

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Novità
Trascrizione
00:00Buongiorno, benvenuti alla sesta puntata di Talk Formazione Continua, l'iniziativa che
00:11Money.it insieme a Fondo Impresa dedica alla formazione professionale continua. Nelle puntate
00:16precedenti abbiamo parlato molto dell'importanza della formazione come strumento necessario
00:22per adeguare o aggiornare le conoscenze dei lavoratori alle mutevole esigenze del mercato.
00:28Aggiornamenti che riguardano miglioramento delle tecniche attuali e anche l'introduzione di nuove
00:33tecniche in linea con le grandi transizioni in essere. I target di riferimento a cui rivolgere
00:39l'iniziativa di formazione in genere sono quelli degli attuali occupati delle aziende,
00:43cioè coloro che sono attivi. Da oltre vent'anni le forme interprofessionali si curano di loro,
00:51cioè con lo scopo di raccogliere il punto 30 della retribuzione dei lavoratori e permettono
00:58la disposizione delle aziende per la formazione. Ma esiste una fascia di lavoratori disoccupati
01:05che potrebbero essere inseriti nel mondo del lavoro e che con un adeguato aggiornamento
01:10potrebbero arricchire il capitale umano delle imprese, contribuendo quindi in modo efficace
01:15alla crescita delle aziende. Noi vogliamo capire e lo facciamo insieme a Giuseppe Zaffarano a cui
01:22diamo il benvenuto. Buongiorno Zaffarano, Presidente di Associazione Lavoro Over 40.
01:29Vogliamo capire esattamente quanto vale questa fascia di lavoratori disoccupati,
01:34qual è la sua dimensione e quali sono le caratteristiche sociali. A lei Zaffarano.
01:39Grazie, direi che è un tema molto spinoso quello che andremo ad affrontare. Innanzitutto diamo
01:47una dimensione numerica al fenomeno della disoccupazione. Considerando i disoccupati e gli
01:55scoraggiati, cioè coloro che per diverse ragioni non ritrovano più o non vogliono più ricercare
02:01il mondo del lavoro, noi parliamo di un mondo di tre milioni e mezzo di persone. Se poi andiamo
02:06a declinare questi tre milioni e mezzo secondo le fasce d'età ci accorgiamo di alcune cose molto
02:12interessanti e preoccupanti nello stesso momento. La 15-24 anni, che è la fascia che è considerata
02:20giovanile, contiene circa 500-600 mila persone. Mentre le fasce superiori 25-34 anni, 35-44 anni,
02:3145-54 anni, tengono una dimensione di circa 8-900 mila persone. La prima considerazione che viene
02:40da fare è che noi parliamo sempre di disoccupazione giovanile, facendo riferimento alle percentuali,
02:46ma in realtà poi se andiamo a vedere i valori assoluti ci accorgiamo che le fasce superiori a
02:51quella giovanile superano circa il 30% della disoccupazione giovanile. Ma cosa significa
02:57questo? Significa che molto spesso bisogna, anzi bisognerebbe, dare anche peso e importanza alla
03:05disoccupazione in età matura, che è quella oltre i 40 anni, perché meritano altrettanto interesse quanto
03:12lo sono i giovani. Questa è la prima considerazione, ma per capire veramente il fenomeno bisogna anche
03:18fare riferimento ad una cosa importante. Chi sono i lavoratori maturi? Sono coloro che sono il cuore
03:26pulsante dell'economia. Se voi fate un momento locale vi accorgete che sia in qualunque settore,
03:31sia politico che aziendale, gli over 40 e gli over 50 sono coloro che dimostrano
03:38esperienza e sicurezza, che hanno il potere decisionale e coprono e ricoprono anche
03:46posizioni apicali, il che significa che tradotto nelle aziende rappresentano un patrimonio aziendale
03:54e guidano i gruppi e prendono decisioni molto importanti. Allora si capisce molto bene quale
04:02può essere la criticità della disoccupazione in età matura. Mancando il lavoro a questa fascia
04:11di persone si creano una serie di problematiche molto forti, problematiche che toccano le
04:17motivazioni economiche, le motivazioni familiari, le motivazioni psicologiche e soprattutto sociali.
04:23E' assolutamente necessario trovare delle soluzioni che possano includere questi lavoratori maturi che
04:32non solo si fa un bene alla società, ma si incrementa e si migliora il patrimonio aziendale.
04:40Ecco Zaffarano, molto interessante, ma praticamente come si può agire per far sì che non si perda
04:49questo prezioso patrimonio esperienziale e che lo si possa mettere a disposizione delle aziende?
04:55Fino a vent'anni fa circa le persone andavano in pensione dopo 35 anni di lavoro e questa età
05:06si aggirava e questa condizione si verificava tra i 50 e i 55 anni. Quindi le aziende quando
05:15si trattava di fare della formazione per queste persone la ritenevano energie sprecate e tempo
05:26altrettanto sprecato. Pertanto lasciavano che queste persone non avessero più la formazione,
05:32quindi depauperando ovviamente il patrimonio aziendale. Però in questo periodo è anche
05:40aumentata in maniera molto consistente la speranza di vita, ma insieme alla speranza
05:46di vita è aumentata anche l'aumento della vita lavorativa, soprattutto dovuta all'accontenimento
05:59della spesa pensionistica. Cosa significa questo? Significa che ora le persone dovranno andare in
06:05pensione più tardi ed è un fenomeno che già sta accadendo come lo avrete sentito dalla stampa e
06:15quindi le aziende si sono anche preoccupate appunto perché esiste un aumento della vita
06:24lavorativa, hanno dovuto preoccuparsi di sviluppare nuove politiche all'interno delle aziende che
06:30tenessero conto anche di questo fenomeno dell'avanzamento dell'età e quindi è nata una
06:35nuova metodologia delle politiche attive che riguarda l'age management, cioè politiche molto
06:42presenti per le diverse facce d'esat che esistono all'interno dell'azienda. In questo futuro
06:49scenario si inquadra proprio con il problema dei disoccupati. I disoccupati over 40 e quindi
06:57in età matura potrebbero essere valorizzati maggiormente, portare il loro patrimonio
07:05all'interno dell'azienda con dei processi di formazione upskilling e reskilling. Upskilling
07:13che vuol dire migliorare la propria conoscenza della materia e quindi aggiornandola o reskilling
07:21quindi utilizzando delle formazioni complementari che vanno ad arricchire la conoscenza e le
07:30competenze delle persone. E questo vale ancora di più se teniamo conto che siamo in una fase in cui
07:38ci sono forti transizioni digitali, forti transizioni green e sociale. Pertanto una
07:45formazione molto personalizzata su questi disoccupati in upskilling, reskilling e sui
07:53rapporti relazionali, perché è altrettanto una materia che è assolutamente importante di tenere
08:00in considerazione, certamente questo apre l'opportunità di utilizzare questo patrimonio
08:07che è lì disponibile e fermo e che sarebbe un peccato distruggerlo. Ecco in maniera molto
08:14pratica, come si ottiene questo scopo? Quali sono gli strumenti che ci possono utilizzare?
08:24I disoccupati oggi come oggi rappresentano, proprio per quello che abbiamo detto,
08:30potrebbero diventare il focus delle nuove politiche attive delle aziende e quindi questo
08:37l'abbiamo visto, ci sono anche delle tendenze dei long annuals, si parla di long annuals e
08:45di inserimento di over 50, un interesse che è nato negli Stati Uniti come al solito e che adesso
08:54si sta riflettendo in Europa e soprattutto in Italia. Ma anche noi in Italia attraverso il
09:03programma GOAL, che è Garanzia Occupabilità Lavoratori, ci siamo impegnando a occupare circa
09:123 milioni di persone dal 2022 al 2025, studiando per loro dei percorsi molto personalizzati su
09:24tutto il territorio italiano, quindi è una grossa massa di soldi che vengono messi a disposizione,
09:31circa 5 miliardi di euro, con l'obiettivo di ridurre, non dico annullare perché non sarà
09:39possibile, ma di ridurre il mismatch che esiste tra le competenze disponibili e le competenze
09:45richieste dal mondo del lavoro. Quindi su questa scia anche i fondi interprofessionali si stanno
09:54muovendo valutando o sperimentando anche l'utilizzo di fondi che loro raccolgano
10:02per mettere a disposizione le risorse alle aziende per i disoccupati, vale a dire i fondi
10:10interprofessionali che hanno come interfaccia le aziende invitano le aziende anche a utilizzare i
10:17disoccupati per aumentare e migliorare il proprio capitale umano. In effetti già abbiamo evidenza
10:30di un avviso del 1-2023 di fondi impresa che stanno preparando proprio questa strada e credo
10:41che nel tempo ne usciranno anche molti altri. Questo aspetto può avere una doppia lettura. I
10:51disoccupati se conoscono e se sanno che esiste questa fonte economica per la loro formazione
11:01utilizzeranno questa opportunità stimolando le aziende ad utilizzare questi fondi. Quindi
11:13come vedete è un buono strumento, non solo ma in questo modo aiuteranno anche loro stessi a
11:24reinserire nel mondo del lavoro, quindi una posizione win-win. Del resto anche le aziende
11:32potranno avere anche un'utilità perché potranno utilizzare dei fondi che mette a disposizione il
11:42fondo interprofessionale con il quale potrebbe essere quello di fondi impresa per attingere
11:48al mondo dei disoccupati e quindi arricchire il loro patrimonio aziendale con un capitale
11:53umano che, ripeto, si vorrebbe utilizzare per non lasciarlo lì e quindi inutilizzato.
12:03Benissimo, grazie Giuseppe Zaffarano. Noi entriamo nel merito della questione affrontando
12:15proprio il tema del finanziamento della formazione dei disoccupati insieme a un'esperta che è una
12:23consulente di formazione per i fondi interprofessionali ed è Barbara Piccoli. Buongiorno
12:27Barbara Piccoli. Buongiorno, buongiorno, grazie Giuseppe, grazie Dario, buongiorno a tutti. Lei
12:34ha sentito che cosa ha detto Zaffarano. Io la vorrei coinvolgere su un aspetto molto pratico
12:41ed è quello, la domanda gliela faccio in maniera molto diretta, ci fa capire quale formazione serve
12:49davvero ai disoccupati e soprattutto ai disoccupati non denians. Bene, grazie perché questa domanda
12:57chiarisce moltissimi aspetti. Allora, dati assolutamente allarmanti, un livello di disoccupazione
13:06molto elevato, ce lo conferma anche l'ANPAL nel ventunesimo rapporto sulla formazione
13:15continua in cui fa questa denuncia degli over 55 a cui comunque servono competenze, serve a
13:25investire sui lavoratori più vulnerabili. Bene, ma veniamo alla domanda, quale formazione serve?
13:32Allora, serve una formazione che sia su misura rispetto a cosa? Rispetto alle competenze, cioè
13:39quello che sanno fare questi lavoratori e quello che richiedono le imprese. È assolutamente noto che
13:47ci sono dei profili professionali che sono difficilmente reperibili e che quindi possono
13:54essere formati per essere operativi presso le aziende. Chi si occupa di formazione come me sa
14:02che le competenze possono essere di base trasversali o tecnico-professionali,
14:08pertanto competenze di base sono le competenze di cittadinanza, tecnico-professionali sono quelle
14:17competenze richieste dal mercato, quindi magari tutto il tema delle competenze digitali e poi
14:24le competenze trasversali che sono quelle competenze che danno alla persona la capacità
14:31e la voglia di mettersi in gioco, anche perché c'è tutto il tema che un lavoratore che è stato
14:39espulso dal mercato, che ha oltre i 40 anni, ha assolutamente bisogno di rinfrancare tutta una
14:46serie di competenze trasversali per poi potersi mettere in gioco e quindi aggiornarsi e assolutamente
14:54informarsi. I fondi interprofessionali sono in particolare i fondi impresa che è già stato citato,
15:01una delle fonti più interessanti che ad oggi investono sulle competenze di queste persone e
15:12quindi direi davvero le competenze che servono a chi ha il mercato del lavoro, quindi alle imprese
15:21che hanno bisogno di profili che non riescono a trovare e quelle che mancano alle persone che
15:27sono state espulse dal mercato del lavoro, per cui la parte più utile è proprio creare questo ponte,
15:36capire quali competenze servono, non servono delle competenze generiche, servono delle competenze X
15:45per questa azienda, Y per quell'altra azienda, per cui non è possibile generalizzare, è necessario
15:54che ci sia una progettazione partecipata tra chi è alla ricerca di lavoro e chi invece sta cercando
16:03dei profili da inserire. Bene, sul tema dei fondi interprofessionali ci torniamo dopo. Io adesso le
16:10faccio due domande in una perché vorrei davvero, lei è molto pragmatica, capire quali sono gli
16:17strumenti per la formazione dei lavoratori disoccupati che attualmente abbiamo a disposizione.
16:24Uniamo questo aspetto sul complemento 1, cioè quali sono le regole che le imprese devono seguire
16:32per formare i lavoratori disoccupati, quindi vediamo la situazione nell'insieme. Nell'insieme
16:40stiamo chiedendo a Sistema Italia, che lavora a Compartimenti Stagni, finalmente di dialogare,
16:46quali sono gli strumenti. Gli strumenti sono semplici e sono delle discipline molto lineari,
16:52definire quelle che sono le competenze delle persone. Le competenze vuol dire un saper fare
17:00agito, non le conoscenze, che cosa sa fare concretamente la persona. Andare presso le
17:07aziende e capire quali competenze hanno bisogno le aziende e magari lavorare proprio sull'aiutare
17:18l'azienda a capire di che cosa ha bisogno. E il terzo aspetto serve generare un ponte tra chi ha
17:28le competenze e sta cercando lavoro e l'azienda che dall'altra parte cerca competenze che non
17:34riesce a trovare. Ora, se la domanda è questo sistema funziona, la risposta è il sistema è molto
17:42molto migliorabile e la motivazione, quindi io ringrazio Moni per questa meravigliosa opportunità
17:49per la quale siamo qua, è proprio spiegare sia alle imprese che ai lavoratori che esistono
17:55degli strumenti per coniugare quella che è una domanda da parte del lavoratore con la domanda
18:04di competenze da parte dell'azienda e quindi risolvere due tipi di problemi. Uno la competitività
18:11dell'azienda con le competenze giuste che acquisisce le competenze giuste e l'altro
18:18l'occupabilità delle persone. Nel programma di fondi impresa, negli avvisi di fondi impresa,
18:27c'è proprio una sezione dedicata ai lavoratori disoccupati nell'avviso 1-2023?
18:34Sì, nell'avviso 1-2023 che è già stato citato, fondi impresa offre la meravigliosa opportunità
18:45alle aziende di ricevere direttamente dei finanziamenti per poter formare delle figure
18:53professionali difficilmente reperibili. L'esempio è l'ingegnere Mario Rossi che va
19:00nell'azienda PINCO e non ha grande esperienza di digitalizzazione IoT piuttosto che l'azienda
19:11PINCO forma l'ingegnere sull'IoT e sulla digitalizzazione. Con quali soldi? Con le
19:18risorse di fondi impresa. Ricordiamo alle aziende che non ne hanno ancora beneficiato
19:25e usufruito che fondi impresa mette a disposizione risorse a fondo perduto e da 2019 ad oggi questa
19:35meravigliosa opportunità di diventare quello che io ho citato prima, quel ponte che manca tra la
19:43persona che cerca il lavoro e l'azienda e poi quel pezzettino di competenze che servono
19:50all'azienda può essere attivato e acquisito mediante percorsi di formazione che vengono
20:00finanziati completamente da parte di fondi impresa. Fondi impresa chiede ovviamente che
20:09il percorso di formazione sia finalizzato all'inserimento lavorativo per cui cosa deve
20:16fare l'azienda? L'azienda deve capire di quali competenze ha bisogno, incontrare la persona
20:24alla ricerca di lavoro, capire qual è il gap tra le competenze che la persona ha e le competenze
20:31che l'azienda ha bisogno e con una semplice domanda di finanziamento richiedere dei contributi
20:40per realizzare questa formazione. Formazione, ripeto, che deve essere molto pratica e deve
20:48essere soprattutto finalizzata all'inserimento lavorativo. Per chiudere le faccio una domanda
20:56che sicuramente pratica ma anche di visione. Lei è stata oltretutto passato per molti anni a diretto
21:03un ente di formazione del sistema confindustriale, forma meccanica, quindi ha affrontato il tema dal
21:10punto di vista della visione. Secondo lei in che modo i fondi interprofessionali dovrebbero essere
21:17intesi proprio dal sistema paese, quindi persone, imprese, sistema, perché possano essere davvero
21:24efficaci per tutti. Quando possono, quando potranno diventare una best practice? Quando
21:33la smetteremo di fare dichiarazioni di principio e accontentarci di quello ma faremo della serie
21:39progettazione partecipata coinvolgendo chi? Coinvolgendo le imprese e i lavoratori. Infatti
21:46la vostra iniziativa è straordinaria. Chi dobbiamo coinvolgere? Dobbiamo coinvolgere l'impresa che sa
21:53dove sta andando, qual è il suo progetto di sviluppo competitivo, quali sono le competenze
21:58che servono all'impresa e dobbiamo coinvolgere i lavoratori per capire quali competenze mancano.
22:05Questo livello deve essere praticato a livello territoriale, quindi il lavoratore disoccupato o
22:16inoccupato che si trova a Milano e l'azienda che opera nell'area milanese devono avere dei punti
22:26di incontro. Abbiamo già insomma una lunga storia di bilateralità, i fondi interprofessionali in
22:35fondo nascono da un'operazione di bilateralità che ad oggi deve essere maggiormente implementata
22:43e resa concreta dall'incontro tra lavoratori e imprese, che è poi il punto che genererebbe
22:54una svolta positiva a favore del sistema economico nel suo complesso e a favore dei
23:01lavoratori, in particolare quelli over 40 o addirittura over 55, il cui inserimento diventa
23:11una risorsa assolutamente preziosa per l'azienda. Ringraziamo Barbara Pigoli, abbiamo già ringraziato
23:20Giuseppe Zaffarano, la sesta puntata di Talk Formazione Continua termina qui,
23:25appuntamento alla prossima, nel frattempo buona formazione a tutti. Grazie.

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