Inizia l’avventura di “Nuova Era – alle frontiere della conoscenza”, una trasmissione nata per raccontare e approfondire i grandi temi della contemporaneità.
Nella prima puntata ci siamo chiesti se esiste ancora una distinzione fra informazione e propaganda. Lo abbiamo fatto insieme ad Alberto Contri, esperto di comunicazioni e docente di importanti università, nonché autore di un articolo dal titolo provocatorio: “Goebbels è ancora qui, più forte di prima”.
Contri ha evidenziato come gli undici punti ideati da Goebbels, l’ex ministro della propaganda di Hitler, per inculcare alla popolazione anche le più inverosimili bugie, siano ancora oggi applicati da molti giornalisti e politici nei più importanti paesi del mondo.
Abbiamo poi conosciuto Tiziana Chiarion e Simone Massetti, rispettivamente editrice e direttore della rivista “Nexus New Times”, un periodico che da quasi trent’anni fa approfondimento sulle principali tematiche sociali, scientifiche, dell’attualità, risultando una sorta di “mosca bianca” nel panorama editoriale contemporaneo.
Infine, la disegnatrice e youtuber “Pubble”, alias Paola Ceccantoni, ci ha raccontato con un suo video la lunghissima, ma sempre attuale storia della propaganda, fornendoci importanti spunti per poterla riconoscere e sapercene difendere.
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Nella prima puntata ci siamo chiesti se esiste ancora una distinzione fra informazione e propaganda. Lo abbiamo fatto insieme ad Alberto Contri, esperto di comunicazioni e docente di importanti università, nonché autore di un articolo dal titolo provocatorio: “Goebbels è ancora qui, più forte di prima”.
Contri ha evidenziato come gli undici punti ideati da Goebbels, l’ex ministro della propaganda di Hitler, per inculcare alla popolazione anche le più inverosimili bugie, siano ancora oggi applicati da molti giornalisti e politici nei più importanti paesi del mondo.
Abbiamo poi conosciuto Tiziana Chiarion e Simone Massetti, rispettivamente editrice e direttore della rivista “Nexus New Times”, un periodico che da quasi trent’anni fa approfondimento sulle principali tematiche sociali, scientifiche, dell’attualità, risultando una sorta di “mosca bianca” nel panorama editoriale contemporaneo.
Infine, la disegnatrice e youtuber “Pubble”, alias Paola Ceccantoni, ci ha raccontato con un suo video la lunghissima, ma sempre attuale storia della propaganda, fornendoci importanti spunti per poterla riconoscere e sapercene difendere.
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NovitàTrascrizione
00:00Nuova Era, alle frontiere della conoscenza, con Massimiliano Cacciotti.
00:06E benvenuti, benvenuti a Nuova Era, alle frontiere della conoscenza, una trasmissione per approfondire
00:16i grandi temi della contemporaneità.
00:19Esiste ancora una differenza fra informazione, comunicazione e propaganda.
00:26E' questo uno dei temi di grande attualità, soprattutto in questo momento storico,
00:32in cui anche il giornalismo sembra aver perso la sua caratteristica di inchiesta
00:38ed essersi trasformato in tifoseria e partigianeria.
00:44Parleremo di tutto questo in questa puntata, lo faremo con diversi ospiti,
00:49ma prima di dare loro il benvenuto e aprire la nostra chiacchierata,
00:55io andrei a far vedere una breve scheda che abbiamo preparato.
01:25Voto Antonio, italiani, elettori, inquilini, coinquilini, casigliani,
01:32quando sarete chiamati alle urne per compiere il vostro domenico,
01:37ricordatevi un nome solo, Antonio La Trippa!
01:42Italiano, vota Antonio La Trippa!
01:45Italiano, vota La Trippa!
01:49Cento, cento, cento!
01:55Cari amici elettori, estraiabilmente amiche elettrici di Marina di Sopra,
02:01mi è stato chiesto se vengo eletto, cosa intendo fare per i poveri bisognosi.
02:06Una beata minchia!
02:18Sì, propaganda, propaganda, la risposta ad ogni tua domanda.
02:27Non molto tempo fa si parlava di civiltà dell'immagine,
02:31poi civiltà dell'informazione, ora di civiltà dell'intelligenza artificiale,
02:37ma si può parlare ancora di civiltà?
02:41Inizia così, con questa domanda, un interessantissimo articolo pubblicato dalla rivista Nexus
02:47e firmato da Alberto Contri, esperto di comunicazione,
02:51già docente in importanti università e per vent'anni alla guida di pubblicità progresso.
02:57L'articolo ha un titolo volutamente provocatorio, Goebbels è ancora qui, più forte di prima.
03:04Secondo il dizionario Sabatini-Coletti,
03:06civiltà significa una forma elevata di organizzazione sociale
03:10raggiunta grazie a un adeguato sviluppo di conoscenze materiali e intellettuali.
03:18Ma è una definizione applicabile ad un periodo storico
03:21in cui imperano disuguaglianze, guerre, confusione?
03:27In proposito, è opportuno ricordare un famoso aforisma di Mao Zedong,
03:31grande è la confusione sotto il cielo, quindi il momento è eccellente.
03:37Forse è ancora più adatta all'attuale situazione la frase di un brillante editorialista italiano, Mario Secchi,
03:44viviamo tempi interessanti, forse troppo.
03:47Beh, il vecchio proverbio cinese dice
03:50auguro ai miei nemici di vivere in tempi interessanti.
03:53L'articolo di Contri analizza da un punto di vista storico le diverse forme di propaganda
03:58di cui l'umanità si avvalsa nel corso dei secoli.
04:01Fino a tempi abbastanza recenti esistevano la comunicazione,
04:05l'informazione, la pubblicità, la propaganda,
04:08che erano attività ben visibili e distinte.
04:14Oggi non lo sono più, specifica Contri nel suo articolo,
04:18anche grazie all'evoluzione dei supporti tecnologici che le veicolano,
04:23il che conferma, una volta di più, la validità del famoso aforisma di Marshall McLuhan.
04:29Il mezzo è il messaggio.
04:53L'allarme lanciato da Contri è che stia ormai venendo meno il concetto di indipendenza dell'informazione.
05:16In particolare in Italia non esistono più editori puri,
05:21ragione per cui i contenuti dei mass media sono sempre intenti a promuovere mode,
05:25orientare l'opinione pubblica o trattare argomenti e tematiche
05:29a seconda degli interessi dell'editore stesso o delle pressioni di inserzionisti o finanziatori.
05:39Il collegamento tra informazione, pubblicità e propaganda
05:42costituisce un problema non da poco, anche per un altro motivo.
05:47Chiunque infatti può apurare, consultandone i bilanci,
05:51che al vertice delle attività economiche e finanziarie
05:54vi sono alcuni enormi fondi di investimento
05:57che detengono significative partecipazioni di controllo
06:01nelle prime 500 multinazionali mondiali,
06:04incluse quelle che gestiscono mass media e social media.
06:08Ecco perché possono, e con un solo schiocco di dita,
06:11attivare tutta la propaganda che vogliono,
06:14sia direttamente tramite la comunicazione giornalistica,
06:18sia indirettamente tramite la pubblicità delle aziende controllate.
06:22Secondo lei, come mai il giornalismo spesso è diventato
06:28tifoseria da una parte o da l'altra?
06:31Io credo che lo sia da un sacco di tempo, è una tifoseria.
06:35Nel caso del Covid c'è stata tantissima pigrizia mentale,
06:40prima di tutto c'è stata la voglia proprio di adagiarsi
06:47sulla verità ufficiale e poi c'era anche la voglia
06:52di fare un po' di propaganda.
06:55Così adagiarsi sulla verità ufficiale.
07:00E poi c'era anche una questione molto particolare nel Covid,
07:03che le restrizioni non riguardavano i giornalisti.
07:07Ci sono quelli che hanno gestito e raccontato la pandemia
07:10e che hanno portato avanti la propaganda dall'inizio alla fine.
07:13Sono persone che, quando c'erano i lockdown,
07:16potevano girare liberamente.
07:18Ci hanno guadagnato invisibilità, soldi
07:22e accusavano gli altri di volerci guadagnare.
07:45Goebbels è ancora qui più forte di prima.
07:49Questo è il titolo dell'articolo di Alberto Contri.
07:52E Alberto Contri è qui con noi,
07:55è il primo ospite di oggi.
07:57Grazie per essere venuto.
07:59Buonasera, è un piacere essere con voi.
08:02Allora Contri, abbiamo visto anche nella scheda
08:07che lei ci va giù pesante.
08:09Sta dicendo che ormai non c'è più una differenza
08:13fra informazione e propaganda.
08:17È diventato tutta una stessa minestra.
08:20Innanzitutto basterebbe prendere i principali quotidiani
08:26e vedere come i titoli sono praticamente una fotocopia
08:29uno dell'altro.
08:31Poi è sparito il giornalismo d'inchiesta,
08:34perché il giornalismo d'inchiesta dà fastidio a questo o quell'altro.
08:37Ne abbiamo avuto un'occasione clamorosa durante la pandemia
08:42perché tutti, a prescindere dalla verità scientifica
08:47che è emersa in maniera palese
08:51con una quantità di articoli serissimi,
08:56molto critici sulla vaccinazione,
08:58di tutti questi non è apparso mai nulla.
09:01Oggi si arriva addirittura all'obbrobrio,
09:04proprio all'obbrobrio dell'altro ieri,
09:07in seguito all'eccesso di mortalità
09:10soprattutto dei giovanissimi nella regione Abruzzo
09:13una garante dell'infanzia dice
09:17che è tutta colpa della droga.
09:19Adesso che i ragazzini da 0 a 12 anni
09:22moiano per droga mi sembra francamente curioso,
09:27magari più avanti.
09:28Quindi si cerca di tutto,
09:30di poter anche solo accennare
09:32che si possa trattare di effetti collaterali.
09:36Chi si permette di essere critico
09:41facendo riferimento a lavori scientifici internazionali
09:46di grande livello,
09:47peer reviewed, come si dice,
09:49cioè certificati,
09:51viene considerato negazionista.
09:53Adesso la moda è accusare chi non la pensa
09:56secondo la volgata generale,
09:58negazionista,
09:59lo si applicava per il vaccino
10:01e adesso lo si applica anche
10:03per il riscaldamento climatico.
10:05Adesso non è che noi possiamo negare
10:08che in certi giorni abbia fatto caldo,
10:10adesso per esempio non fa più tutto questo caldo,
10:13in montagna addirittura
10:14se non c'hai due pullover c'hai freddo.
10:17Per esempio,
10:19titolo di Repubblica,
10:21gli oceani sono diventati bollenti,
10:25ha aumentato come non mai
10:27il calore del Mediterraneo.
10:29Poi nello stesso articolo
10:31si dice che è aumentato di 0, qualcosa,
10:35ma vi rendete conto?
10:37Qui ci vogliono indottrinare,
10:40questo è quello che sconvolge,
10:42che ci vogliono indottrinare.
10:44Un tempo invece c'era la pubblicità
10:46separata dall'informazione,
10:48separata dalla propaganda
10:50che è poi quella che invece fanno i partiti politici
10:52durante le campagne elettorali
10:54e qua sembra proprio che invece
10:56di articoli di giornale
10:58ma anche di talk show,
11:00mirano tutti quanti a sottolineare
11:04e semplicemente imporre una verità ufficiale
11:07e guai a osare criticare
11:09a ragion veduta
11:11e quindi questa è una situazione
11:13molto molto grave.
11:15Del resto,
11:16già George Orwell
11:19nel suo famoso romanzo 1984
11:21ha detto che George Orwell
11:23era un membro della Fabian Society,
11:25questa famosa società segreta
11:27di cui lui poi si pentì
11:29di essere membro se ne venne fuori
11:31e scrisse il romanzo,
11:32non per scrivere un romanzo di fantascienza
11:34ma per avvisare le generazioni future
11:36cosa sarebbe successo.
11:38Lei in qualche modo
11:40le sta avvisando anche adesso
11:43grazie al suo articolo.
11:45Poi parleremo meglio
11:47anche di quelli che sono i vari punti
11:49che lei indica,
11:51i vari punti che lo stesso Goebbels
11:53ideò in tempi lontani,
11:56ormai 90 anni fa
11:58durante il nazismo,
12:00ma tutto questo lo faremo fra poco
12:02dopo la pubblicità.
12:19Ben ritrovati su
12:21Nuova Era,
12:23alle frontiere della conoscenza,
12:25per approfondire grandi temi
12:27della contemporaneità.
12:29Oggi stiamo parlando di
12:31informazione e propaganda,
12:33lo stiamo facendo con Alberto Contri,
12:35autore di un articolo
12:37dal titolo molto provocatorio
12:39Goebbels è ancora con noi.
12:42Stavamo dicendo
12:44prima del break pubblicitario
12:46che la presenza di Goebbels
12:48nel titolo non è casuale
12:50perché Goebbels è autore
12:52di una sorta di decalogo
12:54della propaganda,
12:56un decalogo che lei Contri
12:58presenta nell'articolo
13:00e fa conoscere ai lettori.
13:02Per non stare a ripercorrerlo
13:04tutto adesso basta
13:06scrivere su Google
13:0811 punti di Goebbels
13:10che vengono subito fuori.
13:12Quindi è un un decalogo per la verità
13:14in cui emergono due cose importanti.
13:16Una, lui dice
13:18dite una bugia
13:20più volte possibile
13:22ripetetele all'infinito
13:24ma lì c'è un'altra cosa
13:26ancora più importante
13:28la paura è la modalità più importante
13:30per convincere le persone
13:32di comportarsi in una determinata maniera.
13:34Noi abbiamo assistito
13:36per esempio in questi due anni
13:38a questi bollettini giornalieri
13:40dei morti che poi sono andati a vedere
13:42erano gli stessi morti
13:44che ci sono sempre stati
13:46piuttosto che dei contagi
13:48ma i contagi non erano affatto
13:50e poi vabbè
13:52non ti restare a ripercorrere
13:54tutti i motivi per cui
13:56si andava in ospedale
13:58semplicemente perché
14:00si era seguito il protocollo
14:02di tachipirina vicino attesa.
14:04Ma l'altra cosa
14:06è impressionante che
14:08a tantissimi anni
14:10da quando il decalogo fu promulgato
14:12nel 1943
14:14sia ancora
14:16in vigore in tantissimi posti
14:18e segnatamente
14:20da chi comanda
14:22il giro del fumo in tutto il mondo
14:24diciamo sostanzialmente gli Stati Uniti
14:26l'Unione Europea e tutti i paesi
14:28importanti e pesanti
14:30ma proprio Orwell di cui abbiamo parlato
14:32aveva parlato nel suo romanzo
14:34della neolingua
14:36cioè l'uso di cambiare
14:38i termini delle parole
14:40convinti che cambiando
14:42le parole si potesse cambiare la realtà
14:44c'era il protagonista che addirittura
14:46era l'inglese socialista
14:48gli articoli
14:50del passato
14:52per renderli coerenti
14:54col pensiero del momento
14:56questo è quello che ci è successo
14:58e quindi
15:00la cosa più grave
15:02è che ripeto
15:04perché i giornali sono fotocopie
15:06perché essendo non più
15:08di editori puri ma di editori
15:10che hanno altri interessi
15:12per esempio uno può avere interesse
15:14per ora deve stare in ginocchio
15:16davanti al Ministro della Sanità
15:18quell'altro deve avere interesse
15:20per gli automobili
15:22e allora
15:24ci danno delle indicazioni
15:26e i giornalisti ben contenti
15:28copiano le veline
15:30della Nato sulla guerra
15:32copiano le veline della Pfizer
15:34sui vaccini
15:36ma quanto tempo sono andate avanti
15:38a dire efficaci e sicuri
15:40quando si è scoperto che non erano efficaci
15:42quanto tempo
15:44abbiamo dovuto ascoltare delle assurdità
15:46come quelle di Draghi
15:48se non ti vaccini muori fai morire
15:50e proprio l'altro ieri
15:52il governo tedesco sollecitato
15:54per lettera
15:56il Ministero della Sanità
15:58gli viene chiesto ma siamo sicuri
16:00che questi vaccini
16:02siete certi che questi vaccini
16:04possono evitare i contagi
16:06la risposta è no
16:08e allora ragazzi
16:10come stanno emergendo
16:12la cosa spaventosa è che per esempio
16:14mi ha molto colpito che il Capo dello Stato
16:16sia venuto fuori
16:18tranquillamente nella cerimonia del ventaglio
16:20a dire
16:22la commissione di inchiesta
16:24non deve
16:28solcare le strade
16:30tipiche della magistratura
16:32ma come l'articolo 82 della Costituzione
16:34dice che la commissione di inchiesta
16:36si può comportare
16:38esattamente come la magistratura
16:40quindi come è possibile
16:42che il Capo dello Stato, come se era il garante della comunicazione
16:44decida di riscriverla
16:46così durante un discorso
16:48questo è veramente preoccupante
16:50allora c'è questa propaganda
16:52strisciante per cui
16:54non si può criticare
16:56ma quello che è grave è che
16:58chi critica per esempio i vaccini
17:00o chi critica
17:02non tanto il riscaldamento climatico
17:04perché è vero che c'è
17:06ma le ragioni
17:08le cause di questo riscaldamento climatico
17:10sono tutti scienziati
17:12sono premi Nobel di altissimo livello
17:14sono Rubio, sono John Clauser
17:16il quale ha detto, americano
17:18premio Nobel per la fisica del
17:202022
17:22che ha detto
17:24il fatto che il riscaldamento climatico
17:26sia provocato dall'uomo è una bugia
17:28gigantesca perché al massimo
17:30la responsabilità dell'uomo c'è
17:32ma è del 5%
17:34Franco Prodi che è l'unico fisico
17:36dell'atmosfera che abbiamo in Italia
17:38Rubio, Zichichi e altri
17:40dicono ma guardate che il riscaldamento climatico
17:42esiste ma è
17:44figlio dell'inclinazione
17:46dell'asse terrestre che ogni 400-500
17:48anni muta e quindi
17:50potete immaginare come mutano le correnti
17:52come muta il circolo delle nubi ecc
17:54e soprattutto le nottevità solare
17:56a dimostrazione di questo
17:58per esempio ci sono due fatti molto semplici
18:00che si è dimostrato che come mai
18:02Annibale ha attraversato
18:04le Alpi
18:06tanti migliaia di anni fa perché
18:08evidentemente non c'era la neve e si poteva
18:10passare, come mai hanno trovato
18:12una barnotta recentemente?
18:14La posso interrompere un attimo perché lei ha parlato di Annibale
18:16Le faccio però
18:18una domanda
18:20provocatoria o il suo articolo
18:22provocatoria forse è anche la mia domanda
18:24ma
18:26spesso si parla di un cambio
18:28di paradigma in questi ultimi anni
18:30prima a partire dall'
18:32avvento di internet che
18:34ha cambiato sicuramente il modo
18:36di fare comunicazione e poi
18:38la propaganda che
18:40c'è stata in questi ultimi
18:42tre anni a partire
18:44dalla pandemia
18:46però la cosa che mi
18:48viene da chiederle, ma la propaganda
18:50in realtà non è sempre
18:52esistita, la comunicazione
18:54non è sempre stata propaganda
18:56penso ad esempio
18:58ai grandi
19:00cronisti medievali che in realtà erano
19:02pagati dai re
19:04e Ginardo era pagato da Carlo Magno
19:06cioè stiamo assistendo
19:08a qualcosa di nuovo oppure
19:10stiamo assistendo alla
19:12versione del
19:14terzo millennio
19:16di qualcosa che è sempre esistito?
19:18Ennuce
19:20effettivamente ha ragione, lei
19:22è sempre esistito, adesso stiamo assistendo
19:24però a una massificazione
19:26a un'ibridazione talmente
19:28forte di questi tre concetti
19:30per cui vi ricorderete
19:32che uno degli slogan principali
19:34di alcuni giornali
19:3640 anni fa era i fatti separati
19:38delle opinioni, adesso
19:40non c'è un fatto che non sia raccontato
19:42come un'opinione
19:44e questa è la cosa e la quantità
19:46diciamo di un tempo
19:48avevamo grandi giornalisti
19:50che erano controcorrente
19:52che facevano quello che si diceva
19:54erano i cani da guardia del potere
19:56oggi non c'è nessun
19:58cani da guardia del potere, ci sono
20:00semplicemente dei giornali
20:02delle stazioni televisive che
20:04ripetono a manetta
20:06quello che gli viene chiesto di ripetere
20:08è l'entità del
20:10fenomeno che è aumentata e che ripeto
20:12andate a via a leggere
20:14gli 11 punti di Goebbels e capirete
20:16come siamo ridotti che noi
20:18nel 2023 con tutto
20:20l'avanzamento che c'è stato, ma poi c'è
20:22un altro problema grave che riguarda
20:24la nascita di internet e la nascita
20:26soprattutto del cellulare
20:28perché questo meraviglioso oggetto
20:30che noi abbiamo sempre
20:32in mano, che cosa fa? Io ci sono
20:34scritto un saggio che si chiama McLuhan
20:36non abito più qui, in cui si dice
20:38si parla della costante attenzione parziale
20:40tutte le giovani generazioni
20:42ma anche noi adulti oramai
20:44siamo continuamente col naso dentro
20:46questo device, questo apparecchio
20:48e così cogliamo frammenti
20:50registriamo frammenti, introduttiamo
20:52frammenti e risputiamo frammenti
20:54recentemente sono usciti due
20:56grandi test, uno il test in basso
20:58per gli studenti, l'altro
21:00delle ricerche sugli adulti
21:02che dicono che i ragazzi
21:04non capiscono più
21:06un articolo scritto
21:08un testo di 20-20, di 2000 battute
21:10e soprattutto gli adulti
21:12non sono il 70% degli italiani
21:14non è in grado di codificare
21:16un articolo di media difficoltà
21:18perchè? Perchè a forza di vivere
21:20di frammenti, a forza di leggere solo
21:22notizie di due righe
21:24io ai miei studenti chiedevo sempre
21:26all'inizio d'anno, ma voi come vi informate?
21:28La risposta era inevitabilmente
21:30ma noi leggiamo le breaking news
21:32che ci manda Vodafone, Tim
21:343G e compagnia bella
21:36ma scusate, quelle
21:38dicono crollato Ponte Morandi
21:40e quell'altro a tre morti, e beh che altro
21:42c'è da sapere? Come che altro c'è da sapere?
21:44C'è da sapere se era
21:46corroso
21:48il ferro che stava dentro i pilastri
21:50se era
21:52stata fatta la manutenzione
21:54allora questo poi lo si scopriva agli esami
21:56che quando cercavi di farle ragionare
21:58scoprivi che più di due
22:00righe non riescono ad andare oltre
22:02quindi io credo che noi abbiamo bruciato
22:04due generazioni, questa è una
22:06cosa molto molto grave, capirete come
22:08su una popolazione
22:10che vive di questi frammenti
22:12come la propaganda
22:14passa sopra come una crema sulla torta
22:16ma molto più facilmente di prima
22:18perché prima c'era qualcuno che a fronte
22:20del proprio approfondimento
22:22poteva sollevare qualche dubbio, oggi
22:24nessuno ha più dubbi, nessuno si ritrova
22:26forse qualcuno
22:28c'è, c'è per esempio
22:30la rivista Nexus su cui lei
22:32ha pubblicato il suo articolo
22:34nel nostro piccolo cerchiamo di fare informazioni
22:36approfondimento anche
22:38anche noi
22:40ecco, allora
22:42siamo soltanto un minuto
22:44ancora
22:46prima del nuovo break pubblicitario
22:48qual è
22:50l'augurio che
22:52lei si fa per cercare di
22:54frenare questa tendenza di cui
22:56abbiamo parlato
22:58l'augurio è più che un augurio
23:00è un consiglio di cercare di elevare il senso
23:02critico, io quando ero
23:04stato consigliere della RAI
23:06ero riuscito a far mettere in un giorno in cui
23:08si decideva la nuova missione dell'azienda
23:10al primo punto
23:12elevare il senso critico del paese
23:14ma questo lo si può fare con l'informazione
23:16con l'intrattenimento, con il divertimento
23:18mica soltanto con la pesante cultura
23:20questo non è mai successo
23:22e questo lo vediamo anche oggi
23:24che francamente
23:26siccome il senso critico
23:28costa studio, approfondimento
23:30analisi delle fonti, ma chi lo fa?
23:32non lo fa più nessuno
23:34scusate
23:36non è che non lo fanno nessuno
23:38bravo, si è corretto giustamente
23:40posso dire che
23:42quelli che
23:44avevano qualche dubbio
23:46e che alimentavano il senso critico
23:48considerati poi l'area
23:50del dissenso, in realtà
23:52è cresciuta, secondo alcuni
23:54sociologi, dal 5 al 20%,
23:56che è comunque interessante
23:58bene, quindi è un elemento
24:00incoraggiante, io ringrazio moltissimo
24:02Alberto Contri
24:04il suo articolo
24:06è ancora con noi
24:08bene, e
24:10fra poco continueremo a parlare
24:12di approfondimento
24:14di informazione, di propaganda
24:16ma dopo la pubblicità
24:18Nuova Era
24:20alle frontiere
24:22della conoscenza
24:24con Massimiliano Cacciotti
24:28Nuova Era
24:30alle frontiere della conoscenza
24:32con Massimiliano Cacciotti
24:34Ben ritrovati
24:36su Nuova Era
24:38alle frontiere della conoscenza
24:40oggi stiamo parlando di informazione
24:42e propaganda
24:44lo abbiamo fatto con Alberto Contri
24:46autore di un interessantissimo
24:48articolo, apparso
24:50sull'ultimo numero della rivista
24:52Nexus
24:54ma cos'è Nexus?
24:56lo abbiamo detto poco
24:58prima della pubblicità, Nexus
25:00è una sorta di esperimento
25:02editoriale in controtendenza
25:04rispetto al clima
25:06di superficialità dell'informazione
25:08che c'è in questi
25:10ultimi anni
25:12non è soltanto una rivista, ma è anche
25:14una casa editrice
25:16con numerosi titoli
25:18in catalogo
25:20e proprio per parlare di Nexus
25:22ci sono i nostri
25:24ospiti di questa terza parte
25:26della nostra trasmissione
25:28a cui do il benvenuto
25:30a Tiziana Chiarion
25:32che è editrice
25:34della Nexus Edizioni
25:36e benvenuto a Simone Massetti
25:38direttore della rivista Nexus
25:40New Times
25:42Allora, io partirei da Tiziana
25:44Tiziana, Nexus
25:46parte nel 1995
25:48quindi parliamo
25:50di 30 anni di storia, 30 anni
25:52in cui la società e l'informazione
25:54e l'editoria
25:56sono cambiati radicalmente
26:00Sì, diciamo innanzitutto
26:02voglio salutare i telespettatori
26:04ti ringrazio Massimiliano
26:06per questo invito
26:08sì, diciamo che
26:10la storia di Nexus
26:12è piuttosto lunga
26:14si presenta
26:16la testata
26:18Nexus New Times sul mercato
26:20editoriale italiano
26:22nel 1995
26:24quindi sono circa 28 anni
26:26quasi 30 anni di pubblicazione
26:28si presenta
26:30tra l'altro in un momento
26:32particolare del mercato
26:34editoriale in cui c'era una
26:36domanda
26:38da parte del pubblico
26:40al quanto disattesa
26:42dagli organi di stampa
26:44diciamo che noi siamo apparsi
26:46sul mercato editoriale
26:48con un genere di informazione
26:50al quanto atipico, tant'è che
26:52la nostra testata
26:54non tratta un unico argomento
26:56ma svariati argomenti
26:58da parte dell'attualità
27:00della geopolitica
27:02della salute, della scienza
27:04della tecnologia
27:06questa testata è piuttosto
27:08atipica per il mercato editoriale
27:10perché trattare di svariati argomenti
27:12in un unico contenitore
27:14non è
27:16consuetudine
27:18in Italia
27:20e proprio perché abbiamo
27:22presentato questa varietà
27:24di argomenti
27:26al quanto nuovi
27:28che si posizionavano anche
27:30al di fuori della stampa
27:32mainstream, della stampa generalista
27:34abbiamo soddisfatto
27:36un'ampia fascia di pubblico
27:38che era diciamo assetato
27:40di questo tipo
27:42di informazione che all'epoca
27:44la potevamo anche definire
27:46controinformazione
27:48e abbiamo sempre trattato
27:50un tipo di notizie
27:52difficili da trovare
27:54molto particolari
27:56e non abbiamo mai
27:58avuto la presunzione
28:00di dare la verità
28:02assoluta
28:04ma ci siamo sentiti
28:06partecipi
28:08di questo percorso
28:10in cui fornire strumenti
28:12utili al lettore
28:14e utili
28:16a chi desidera
28:18seguirci per approfondire
28:20per conoscere meglio
28:22per avere gli strumenti
28:24per comprendere anche meglio
28:26questo scorcio
28:28di cambiamento epocale
28:30al quale siamo chiamati
28:32ecco, questa è un po'
28:34la storia della testata
28:36Nexus New Times
28:38Tu ci hai parlato
28:40della grande varietà di argomenti
28:42che sono presenti nella rivista
28:44Nexus New Times, ma una grande varietà
28:46di argomenti, anche quella
28:48del catalogo di libri che voi
28:50avete, io non so se dalla regia
28:52possono farci vedere le copertine
28:54di questi libri, ecco, le stiamo vedendo
28:56adesso
28:58anche qui si spazia
29:00su argomenti molto diversi
29:02Sì
29:04proprio perché
29:06essendo Nexus un bimestrale
29:08anche all'epoca l'attesa
29:10tra un numero e l'altro
29:12era piuttosto lungo
29:14per i nostri lettori che erano
29:16assetati
29:18da questo tipo di informazione
29:20tant'è che si è sentita
29:22la necessità
29:24ancora nel lontano 2004
29:26infatti mi ricordo
29:28il primo titolo che uscive
29:30fu Bankenstein
29:32di Saab
29:34avevamo
29:36iniziato a proporre
29:38argomenti attraverso
29:40i libri, ci siamo proposti
29:42appunto in questo nuovo filone
29:44editoriale
29:46da allora, cioè chiaramente
29:48abbiamo pubblicato
29:50oggi abbiamo all'attivo circa
29:5240 titoli, non sono tantissimi
29:54per una casa editrice
29:56ho conto che pubblicavamo
29:58due testate
30:00tra cui anche Punero
30:02che era un progetto italiano
30:04fatto proprio dalla nostra redazione
30:06per affiancare
30:08la testata Nexus New Times
30:10chiaramente puoi capire
30:12che insomma di lavoro ce n'è
30:14e ce n'è piuttosto
30:16ce n'è veramente tanto
30:18come titoli
30:20abbiamo spaziato
30:22anche nel filone
30:24librario
30:26con autori anche d'eccellenza
30:28quali per esempio
30:30Germana Leoni col suo ultimo libro
30:32che lo reputo un capolavoro
30:34di informazione e un'inchiesta giornalistica
30:36molto affinata
30:38dove raccoglie
30:40documentazioni
30:42desecretate
30:44veramente è un libro che va letto
30:46tutto d'un fiato
30:48è inconfutabile
30:50ma rappresenta perfettamente
30:52i tempi che stiamo vivendo
30:56a fianco al Deep State
30:58abbiamo anche
31:00a fianco agli autori italiani
31:02abbiamo anche autori stranieri
31:04quali Matthew Herret
31:06con l'origine del Deep State
31:08negli Stati Uniti d'America
31:10e poi abbiamo pubblicato nel lontano
31:12mi sembra 2004-2005
31:14anche La Violette
31:16con un libro che è ancora molto attuale
31:18insomma
31:20di titoli e di testi
31:22ne abbiamo pubblicati svariate
31:24e tutti molto interessanti
31:26Simone Massetti
31:28io andrei un attimo da Simone
31:30Tiziano ci ha raccontato
31:32un po' la storia di
31:34Nexus New Times
31:36tu ne sei il direttore
31:38con te dalla storia
31:40vorrei andare al presente
31:42l'ultimo numero di
31:44Nexus New Times
31:46abbiamo visto insieme
31:48ad Alberto Contri
31:50uno degli articoli
31:52che sono stati pubblicati
31:54su quest'ultima edizione della vostra rivista
31:56quali altre perle
31:58quali altri argomenti vengono affrontati
32:00in quest'ultimo numero
32:02innanzitutto grazie di questo invito
32:04soprattutto perché Nexus
32:06ha una sua specificità
32:08e rappresenta in realtà
32:10un unico nel panorama editoriale italiano
32:12questa non è una mia opinione ma è una
32:14diciamo banale sintesi di quelle
32:16che sono le caratteristiche
32:18che la testata stessa raccoglie
32:20come ha detto Tiziano Aghiarionna abbiamo avuto
32:22una storia lunga quasi 30 anni
32:24a questo punto è un caso unico
32:26nella storia italiana dell'approfondimento
32:28che non è ovviamente
32:30qualcosa di immediatamente e facilmente
32:32percepibile perlomeno dai più
32:34i quali spesso e volentieri
32:36lo confondono con la divulgazione
32:38e invece no
32:40oggi nel numero 160 che è quello di cui tu
32:42mi hai chiesto peraltro è
32:44l'ultimo numero uscito ma siamo
32:46già in preparazione con il 161
32:48che uscirà a breve
32:50e così come in ogni numero di Nexus
32:52cerchiamo di dare a letture
32:54una pluralità
32:56di tematiche e una pluralità di sguardi
32:58altri dove
33:00altro non significa necessariamente
33:02controinformazione ma significa informazione
33:04alternativa per coloro che chiaramente
33:06hanno seguito e che sono
33:08attenti o sensibili alla storia
33:10del giornalismo moderno e
33:12contemporaneo la differenza non è piccola
33:14ma tuttavia può essere diciamo così
33:16sintetizzata in due parole
33:18poiché oggi il mondo
33:20stesso è diventato un luogo
33:22complesso in cui interagire
33:24i lettori stessi sono cambiati
33:26quindi le persone hanno bisogno di strumenti
33:28innanzitutto soprattutto perché nel
33:3095 non esisteva pressoché
33:32la rete internet
33:34e decisamente per essere
33:36appetibili dove appetibili
33:38ma interessanti in realtà
33:40per una frizione di lettura come quella che si
33:42richiede per il lettore di Nexus
33:44bisogna necessariamente
33:46dare attenzione a accendere
33:48focus, analizzare
33:50situazioni, contesti
33:52e a volte anche di
33:54svelare tematiche e
33:56tagli che non sono usuali per
33:58quanto possibile. Questo perché
34:00oggi la cosa importante è diventata la
34:02selezione ed ecco perché per ogni numero
34:04noi ospitiamo autori che
34:06abbiano solo
34:08un rigore proprio in termini
34:10di onestà
34:12intellettuale ma che abbiano ben
34:14presente, perché questo è quello che io chiedo in quanto
34:16direttore per ogni numero
34:18a tutti gli autori, indipendentemente
34:20da chi siano,
34:22abbiano la capacità
34:24di poter offrire al nostro lettore
34:26che ovviamente ha
34:28un'estrazione sociale diversa
34:30un livello culturale diverso
34:32un tasso di interesse per la realtà
34:34che è diverso e che
34:36quindi anche può ricavarne
34:38i propri strumenti ma
34:40deve avere l'autore necessariamente
34:42la capacità di offrire tutto questo
34:44senza essere dogmatico
34:46perché nessuno, nessun giornalista
34:48nessuna redazione, nessuna
34:50entità possiede la verità
34:52e tantomeno deve insegnarla
34:54a qualcuno ma in realtà
34:56è proprio la mission costitutiva del
34:58giornalismo ed ecco perché anche Nexus è
35:00un unicum da un certo punto di vista
35:02nella nostra redazione non c'è qualcuno
35:04che semplicemente
35:06porge la verità
35:08casomai porge uno strumento, offre
35:10uno strumento al lettore per poter
35:12comprendere, farsi un'opinione egli stesso
35:14questo sarebbe davvero
35:16la cosa importante, ancora oggi
35:18e soprattutto su carta, perché chiaramente
35:20il digitale questo meccanismo l'ha
35:22in parte distorto
35:24ecco Simone abbiamo soltanto
35:26pochi secondi prima del break pubblicitario
35:28ci fai qualche nome
35:30degli autori che appaiono su questo
35:32numero di Nexus
35:34oltre a Berto Contri ovviamente Enzo
35:36Kermol ha scritto un fantastico
35:38articolo che è una disamina
35:40psicosociale su quella
35:42che è l'evoluzione di uno dei costumi
35:44o diciamo così dei costumi
35:46sessuali dell'umanità
35:48a partire da un concetto e da un
35:50mestiere antico come il mondo
35:52la prostituzione ma con uno sguardo
35:54analitico, neutro e
35:56senza pregiudizi che io consiglio
35:58veramente a tutti di poter leggere
36:00dopodiché all'interno
36:02di questo numero come
36:04per tutti i Nexus
36:06c'è una parte molto importante che è
36:08il dossier, per noi
36:10il dossier rappresenta una sorta
36:12di argomento
36:14principale all'interno di altri argomenti
36:16molto importanti
36:18che vale la pena quasi quasi di staccare
36:20non è un caso infatti che sia al centro della rivista
36:22per potersi conservare
36:24ovviamente poi abbiamo
36:26un'altra cosa molto interessante
36:28è il contributo che ci ha dato il professore Alberto Nigi
36:30il quale affronta
36:32a noi una tematica molto cara
36:34già trattata in altri numeri di Nexus
36:36ma in questo caso in modo estremamente
36:38rigoroso e cioè l'universo
36:40olografico, questa teoria che oggi come oggi
36:42in campo scientifico, nella comunità scientifica
36:44internazionale prende sempre più
36:46piede ma lo fa come ha dimostrato
36:48Simone io devo purtroppo interromperti
36:50perché incombe il break
36:52pubblicitario, ti ringrazio
36:54moltissimo Simone Massetti
36:56ringrazio anche Tiziana
36:58grazie per essere
37:00stati con noi
37:02e la rivista Nexus
37:04consigliata a tutti quanti
37:06e anche la Casa di Titrice che trovate
37:08di cui abbiamo visto
37:10poco fa il catalogo
37:12grazie ancora, continueremo
37:14a parlare di informazione
37:16comunicazione, propaganda
37:18ma fra poco dopo la pubblicità
37:24frontiere della conoscenza con
37:26Massimiliano Cacciotti
37:30Nuova Era
37:32alle frontiere della conoscenza
37:34con Massimiliano Cacciotti
37:36Ebbene
37:38ritrovati su Nuova Era alle frontiere
37:40della conoscenza
37:42ultima parte della nostra trasmissione
37:44in cui cominciamo
37:46a conoscere
37:48alcuni degli amici
37:50di Nuova Era
37:52qui è sicuramente Pablo
37:54l'imbannabile, una youtuber
37:56che fa milioni di visualizzazioni
37:58sul web
38:00e ci ha mandato un suo
38:02video in cui parla
38:04dell'argomento di oggi, ovvero
38:06della propaganda
38:08in questo video di oggi cercherò di darvi
38:10tutti gli strumenti per riconoscere
38:12la propaganda nel vero
38:14senso del termine
38:16innanzitutto la propaganda esiste
38:18da quando esiste la politica
38:20in sintesi da quando esiste
38:22l'uomo e manco a dirlo
38:24da quando esiste la guerra
38:26è propaganda ad esempio
38:28il De Bello Gallico di Cesare
38:30scritta nel primo secolo avanti Cristo
38:32è la fonte su cui basiamo
38:34la ricostruzione storica di quelle campagne galliche
38:36pochissimi però magari
38:38sanno che è stata scritta da Giulio Cesare
38:40stesso
38:42l'unica fonte dunque che ricostruisce quel periodo
38:44è la fonte del vincitore
38:46Cesare in sintesi
38:48è importante se la suona
38:50utilissima per ricostruire gli spostamenti militari
38:52risulta un pochino
38:54faziosa nella descrizione
38:56delle tribù galliche
38:58le tribù alleate di Roma ovviamente sono descritte come
39:00similissime alla cultura romana
39:02le tribù rivali invece
39:04traditrici, vigliacche, retrograde
39:06soprattutto dal punto di vista del culto
39:08e dell'amministrazione politica
39:10e tendenti a fare agguati di notte
39:12una cosa abbastanza ignobile
39:14per il codice di combattimento di quell'epoca
39:16quindi un racconto di parte
39:18anche perché manca una fonte che invece
39:20possa esaminare la situazione
39:22dal punto di vista dei popoli galli
39:24ma sufficiente per segnare
39:26il nostro immaginario
39:28di quel periodo e su quei popoli
39:30ancora oggi
39:32se vi parlo infatti di impero romano e galli
39:34ne viene da sé che voi già avete ricostruito
39:36un immaginario nella vostra testa
39:38Roma vinto!
39:46questo è un esempio di propaganda
39:48altro esempio è l'eneide di Virgilio
39:50Roma che si fonda
39:52sulla discendenza della mitica Troia
39:54tramite la figura di Enea
39:56enormemente utilizzata da Ottaviano Augusto
39:58che parlava di una sua discendenza
40:00risalente fino ad Enea
40:02e che era fatta appunto per giustificare
40:04il fatto che stesse subentrando al potere
40:06alla morte di Cesare
40:08dal passato alla contemporaneità
40:10cambia veramente poco
40:12i meccanismi della propaganda
40:14sono sempre gli stessi
40:16ma la contemporaneità rispetto al passato
40:18si poggia sull'aiuto di un alleato
40:20molto potente
40:22la carta stampata
40:24la stampa diventa il braccio
40:26della propaganda dal XIX secolo
40:28nell'Ottocento infatti
40:30tanto in Europa
40:32quanto negli Stati Uniti
40:34la stampa non è più appannaggio
40:36soltanto di un'elite
40:38ma diventa una cosa che viene diffusa
40:40alle masse
40:42negli Stati Uniti
40:44la prima rivoluzione della stampa
40:46coincide con il 1833
40:48il primo esempio di penny press americana
40:50ma che cos'è la penny press?
40:52la penny press
40:54è una tipologia di stampa che si avvale
40:56delle più recenti scoperte tecnologiche
40:58sia nell'ambito della produzione
41:00che nell'ambito dei trasporti
41:02ma che soprattutto si avvale
41:04dell'advertising ovvero
41:06la pubblicità
41:08la pubblicità avrà un ruolo fondamentale
41:10per ammortizzare i costi della produzione
41:12nella prima rivoluzione della stampa
41:14che cosa succede?
41:16che le copie sono vendute a pochissimo
41:18si è alzato il livello di alfabetizzazione
41:20e quindi c'è la diffusione
41:22della stampa già alle prime centinaia
41:24di migliaia di copie
41:26nel 1880 ci sarà la seconda rivoluzione
41:28della carta stampata
41:30e si passerà da poche centinaia di migliaia
41:32di copie a milioni di copie
41:34la pubblicità quindi
41:36per ammortizzare i costi
41:38di coprire un ruolo ancora più fondamentale
41:40e quindi voi capite da soli
41:42che quando subentra la pubblicità
41:44all'interno della stampa
41:46giornalistica
41:48è difficile rimanere liberi
41:50primo strumento a vostra disposizione
41:52per riconoscere la propaganda
41:54guardate chi finanzia i giornali
41:56fateci caso
41:58ma è forse nel XX secolo che la propaganda
42:00conosce il suo personaggio chiave
42:02questo personaggio è
42:04Edward Bernays
42:06lui è stato infatti ad elaborare le teorie
42:08della propaganda
42:10accognare il termine fabbrica del consenso
42:12riferendosi a quella capacità
42:14di diffondere informazioni
42:16che possano influenzare
42:18i comportamenti delle masse
42:20a lui si deve la diffusione
42:22dei mezzi di comunicazione di massa
42:24che utilizzò in modo spregiudicato
42:26e a lui si deve la trasformazione
42:28del mondo moderno
42:30in una società di consumi
42:32non soltanto in ambito pubblicitario
42:34ma anche in ambito politico
42:36il volto moderno della propaganda di guerra
42:38si deve a questo personaggio
42:40Edward nasce a Vienna
42:42il 22 novembre del 1891
42:44e morirà ultracentenario
42:46e ricchissimo
42:48nel 1995 a Cambridge
42:50è imparentato con Freud
42:52sia da parte di madre che di padre
42:54la madre è la sorella di Freud
42:56e il padre è il fratello
42:58della moglie di Freud
43:00non servo certo io per farvi capire
43:02se questa parentela e lo studio della psicologia
43:04abbiano influenzato la sua attività
43:06è uno zio con il quale
43:08mantiene per tutta la vita
43:10un legame molto stretto
43:12corrispondenze con lui sono tracciabili
43:14sino alla morte di Sigmund Freud
43:16e all'interno di queste corrispondenze
43:18è tutta la documentazione necessaria
43:20per far capire come le teorie dell'inconscio
43:22siano state apprese
43:24ed applicate al lavoro di Edward
43:26teorie dell'inconscio applicabili
43:28quindi al concetto di consumismo
43:30l'acquisto non è più soddisfare un bisogno
43:32ma imporre un modo d'essere
43:34orientare le persone
43:36verso identici bisogni
43:38identiche ideologie politiche
43:40non è altro che un modo per facilitare
43:42questo processo di libertà
43:44se siamo tutti uguali è più facile, no?
43:46sarà lui l'inventore delle relazioni pubbliche
43:48indicando con questo termine
43:50l'insieme di attività
43:52volte a creare un'ideologia collettiva
43:54stampa, organizzazione di eventi
43:56campagne pubblicitarie
43:58che veicolino l'informazione
44:00in una direzione
44:02influenzando così idee politiche
44:04consumi e mode
44:06sarà lui ad esempio a determinare
44:08che uova e bacon sono la base
44:10della colazione americana
44:12ingaggiato da una società produttrice di bacon
44:14ha subito l'intuizione
44:16che pubblicizzare banalmente
44:18il prodotto non avrebbe l'effetto desiderato
44:20capisce che per rendere
44:22sacro quel prodotto
44:24ha bisogno di un comunicatore importante
44:26il comunicatore deve avere autorità
44:28e chi è meglio di un medico
44:30che rassicuri sulle qualità benefiche
44:32di quel prodotto?
44:34il consumatore sarà inconsciamente portato
44:36a dar per buona quell'informazione
44:38proprio perché proviene da un'autorità
44:40quanto sia effettivamente
44:42vera quell'informazione
44:44in termini di qualità della vita
44:46non importa, importa soltanto
44:48che il prodotto vada a segno
44:50infatti tutt'oggi la colazione americana
44:52prevede uova e pancetta
44:54il modo d'essere del consumo
44:56come abbiamo detto prima
44:58la creazione di uno status symbol
45:00che come vedete è tutt'oggi in bocca
45:02un'altra delle sue campagne più famose
45:04sarà quella portata avanti
45:06dalla American Tobacco Company
45:08l'obiettivo sarà quello di sdoganare
45:10il consumo di sigarette all'interno
45:12del mondo femminile
45:14cosa che nel 1929 è ancora considerata
45:16un tabù
45:18durante una parata pasquale
45:20convince infatti un gruppo di ricche femministe
45:22informa poi la stampa
45:24di essere presente a quell'occasione
45:26perché le suffragette staranno per compiere
45:28un atto trasgressivo
45:30ed ecco là che il gioco è fatto
45:32cognerà la frase torce della libertà
45:34per rappresentare le sigarette
45:36accese da quelle donne
45:38e la scelta della parola libertà
45:40sarà importantissima quanto assolutamente
45:42non casuale
45:44libertà in riferimento alla statua della libertà
45:46libertà in riferimento
45:48ai valori americani
45:50libertà in riferimento al desiderio
45:52di emancipazione femminile
45:54la parola libertà e il concetto
45:56che trasmette impone
45:58che ci sia un doveroso sostegno
46:00da parte di tutta l'opinione pubblica
46:02criticare
46:04quell'evento significava automaticamente
46:06essere contro la libertà
46:08una comunicazione per ciò
46:10che inchioda il consenso
46:12e infatti il giorno dopo
46:14tutti i più importanti quotidiani mondiali pubblicheranno
46:16la notizia manifestando sostegno
46:18e nel frattempo
46:20le vendite dell'American Tobacco Company
46:22decollano
46:24cominciate a capire il giochino?
46:26altrettanto attivo ed efficacissimo
46:28sarà Edward all'interno della propaganda politica
46:30durante la prima guerra mondiale
46:32sarà infatti consulente
46:34per il comitato di informazione pubblica
46:36sotto la guida del presidente Wilson
46:38lo scopo è orientare
46:40favorevolmente l'opinione pubblica
46:42verso la guerra
46:44quando l'America nel 1917
46:46dichiarerà di entrare a far parte
46:48del primo conflitto mondiale
46:50l'opinione pubblica non l'aveva presa benissimo
46:52e con l'istituzione di questo comitato
46:54il presidente Wilson voleva ribaltare
46:56la situazione
46:58si dovevano sfruttare tutti gli strumenti possibili
47:00si sguinzaglia la stampa
47:02che comincia così a diffondere
47:04migliaia di comunicati
47:06ma soprattutto si diffondono milioni di poster
47:08e nasce così
47:10il mito dello zio Sam
47:12si sguinzaglia anche la cinematografia
47:14Hollywood comincia a produrre
47:16una serie di film con messaggio
47:18chiaramente antitedesco
47:20bastarono soltanto 6 mesi
47:22le organizzazioni patriottiche
47:24cominciarono a spuntare come funghi
47:26l'intera popolazione era in preda
47:28all'isteria antitedesca
47:30la commissione creò anche
47:32il 4 minute man
47:34uno spazio di 4 minuti
47:36destinato a circa 75.000 volontari
47:38che ripetevano cose scritte
47:40dal comitato e venivano mandati
47:42nei cinema
47:44spazi quindi destinati ai megafoni
47:46della propaganda
47:48sottratti a qualunque forma di opposizione
47:50il giochino si comincia a capire
47:52sempre di più
47:54Edward fu un personaggio fondamentale
47:56all'interno della commissione
47:58talmente tanto fondamentale
48:00che quando la guerra finisce
48:02il presidente Wilson deve regarsi alla conferenza per la pace di Parigi
48:04e accompagnato da lui
48:06e gli altri membri dello staff
48:08fare del mondo una democrazia
48:10più sicura diceva il presidente
48:12Wilson e fu proprio lui a creargli
48:14intorno il personaggio del
48:16liberatore, dell'eroe
48:18l'uomo che aveva creato il mondo nuovo
48:20dove ogni individuo sarebbe stato
48:22libero, libero di pensarla
48:24come la pensano loro
48:26ora vi ho dato gli strumenti per poterla riconoscere
48:28provate a fare attenzione
48:30aguzzate la vista
48:32ma soprattutto la riflessione
48:34adesso avete tutto il modo
48:36per non farvi fregare
48:38quindi non fatelo
48:40e allora
48:42con queste parole
48:44di Pabol
48:46questo racconto della storia
48:48della propaganda nel suo stile
48:50inconfondibile
48:52si chiude questa puntata
48:54di Nuova Era
48:56abbiamo parlato di informazione
48:58e propaganda
49:00lo abbiamo fatto con Alberto Contri
49:02autore di un
49:04interessantissimo articolo
49:06l'abbiamo fatto anche con
49:08l'editrice
49:10e il direttore
49:12della rivista Nexus
49:14abbiamo poi ascoltato
49:16le parole di
49:18Paola Ceccantoni
49:20alias Pabol che ci ha
49:22raccontato la storia
49:24della propaganda e alcuni
49:26interessanti elementi per poterla
49:28riconoscere, io ringrazio
49:30tutti coloro che ci hanno seguito
49:32grazie per essere stati con noi
49:34ci vediamo alla prossima puntata
49:36e arrivederci