• mese scorso
Nuova rubrica dedicata agli approfondimenti con i professionisti, condotta da Costanza Fioriti.

Con l’avvento dei Social sono cambiate le modalità di condivisione e di socialità: hanno sicuramente apportato dei grandi benefici alla vita quotidiana, ma allo stesso tempo potrebbero nascondere insidie e pericoli.

È il caso della nuova “moda” che prende il nome di “sharenting”, termine coniato dagli Stati Uniti d’America. Il significato è semplice: riguarda alcune dinamiche genitoriali e l’eccessiva condivisione dei propri figli sulle piattaforme Social più popolari.

Insieme all’avvocato Antonio Del Vecchio, membro attivo della realtà avvocatosubito.com, sono state analizzate le normative atte a limitare l’iper sharing dei minori ed è stata fatta una panoramica di quelli che sono i rischi del nuovo trend.

L’episodio si conclude con un invito a utilizzare i Social con una maggiore consapevolezza.


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Trascrizione
00:00Social Trend, le news a portata di Hashtag, con Matteo Acitelli ed Esmeralda Moretti.
00:08Bentornati amici di Social Trend per un altro episodio. Lo sapete che è stata introdotta la rubrica dedicata agli approfondimenti con i professionisti.
00:16Ringrazio ancora una volta i miei colleghi Esmeralda e Matteo di avermi passato la linea.
00:20Allora, la puntata di oggi riguarda un tema davvero molto molto delicato, ovvero quello dello sharenting,
00:27un termine coniato direttamente dagli Stati Uniti che vuol dire condivisione, quindi oversharing, di contenuti che riguardano i propri figli.
00:37Bambini e bambine che il più delle volte sono minorenni, addirittura in alcuni, purtroppo molti casi, sono anche neonati.
00:48Allora, abbiamo in collegamento video l'avvocato Antonio Del Vecchio a cui do un caldo benvenuto. Antonio, benvenuto.
00:55Benvenuto a voi, grazie per avermi contattato.
00:59Allora, abbiamo fatto una piccola introduzione di quello che è il concetto da approfondire durante questo episodio.
01:07Allora, io mi chiedevo quali sono i rischi di questa pericolosa dinamica da un punto di vista legale.
01:15Sì, i rischi sono tanti. È un fenomeno che si sta diffondendo ormai sempre più frequentemente, ma soprattutto a mio avviso i rischi sono di due tipi.
01:28Il primo è che nel diffondere in maniera eccessiva queste immagini, queste foto che riproducono e ritraggono questi bambini,
01:36ci potrebbe essere una sorta di mescolamento sull'identità digitale del minore e quindi sulla corretta formazione a livello di personalità di queste persone.
01:49L'altro rischio, a mio avviso, potrebbe essere di creare anche delle tensioni nei rapporti tra genitori e figli.
01:57Quindi a mio avviso questi sono i due principali rischi a cui sicuramente andremo incontro in futuro se si diffonderà ancora di più questo fenomeno.
02:05Sul nostro territorio, quindi parlando di normativa italiana su questo tipo di concetto, di topic, quali sono le normative, le proposte di legge per l'appunto e le principali sentenze? Avvocato.
02:24Le principali normative, al momento non c'è una norma specifica, quindi una norma DO che tratta e regolamenta la materia.
02:33Si sta discutendo proprio sul diffondersi di questo fenomeno, in Francia in Senato hanno approvato qualche tempo fa una legge a proposito.
02:44In realtà, a mio avviso, potremmo tranquillamente rifarci all'articolo 10 del Codice Civile che tutela un po' l'immagine delle persone, quindi dell'individuo e delle persone fisiche.
02:57E un'altra normativa che al momento abbiamo che potrebbe in un certo qual modo tutelarci è sicuramente la normativa sulla privacy.
03:05Infatti il garante per la privacy è stato uno dei primi che è intervenuto a proposito su questo fenomeno, è quello che un po' ha lanciato la denuncia di questo fenomeno.
03:17Ci sono stati anche alcuni tribunali che in un certo qual modo sono stati chiamati in causa da parte di alcuni soggetti e che hanno in un certo qual modo trattato già la materia.
03:29Si può ricordare per esempio il Tribunale di Trani del 2021 che in riferimento a una madre separata che aveva pubblicato alcuni figli del figlio di 9 anni su TikTok, altra piattaforma molto in voga,
03:41il giudice ha disposto all'immediata rimozione di queste immagini, di questi video non autorizzati e ha condannato la madre a pagare una multa di circa 50 euro per ogni giorno di ritardo affinché non si avesse adempiuto a quell'ordinanza del magistrato.
03:57C'è anche una sentenza del Tribunale di Mantua, andiamo un po' indietro negli anni del 2017, che aveva ritenuto l'inserimento di queste foto, di queste immagini, di questi video abbastanza pregiudizievole e quindi ha ordinato anche in questo caso di non diffondere questi video sui social network.
04:16Voglio ricordare anche una sentenza delle parti dove sono io in Abruzzo che è del Tribunale di Chieti del 2020 che aveva condannato due genitori divorziati ad allastenersi di pubblicare sui foto del figlio minore senza il suo consenso.
04:34Alcuni magistrati stanno già intervenendo su questo fenomeno, però è chiaro che avere una legge specifica per questo tipo di fenomeno aiuterebbe molto anche a potersi tutelare da questo fenomeno.
05:04Tra l'altro una cosa che adesso sta andando quasi di moda, mi viene da dire, è la creazione di un profilo di questi bambini piccoli, ripeto, neonati all'interno delle piattaforme.
05:22Ovviamente il motivo è meramente economico, quindi per collab, collaborazioni, pubblicità e promozioni. Come ha accennato lei prima in Francia si stanno muovendo sotto questo punto di vista non solo per limitare l'utilizzo dei social agli adolescenti,
05:48quindi hanno se non sbaglio inserito una fascia d'età dai 15 anni in su, ma si stanno anche muovendo per quanto riguarda questo concetto, questo fenomeno che fa raccapponare la pelle del baby influencing, perché ha anche un nome, questi bambini piccoli che diventano influencer.
06:10Secondo lei quindi un modo per tutelare questi bambini quali potrebbe essere, oltre che cercare di prevenire, quindi inserendo delle multe salate ai genitori che possono pubblicare e condividere questi loro contenuti?
06:30Sicuramente sono degli accorgimenti di vita quotidiana, di vita pratica, per esempio mi viene in mente il fatto di rendere in questo caso nel momento in cui viene pubblicata un'immagine, rendere riconoscibile il viso del minore, per esempio utilizzando programmi, sistema di grafica per coprire il volto, quindi il cosiddetto ingergo grafico pixelare i volti, quindi coprire un po' questo qui, oppure coprirli allo stesso tempo con delle faccine,
07:00l'emoticon che appunto rende irriconoscibile il volto di questo bambino, quindi limitare proprio la visibilità a questi minori delle loro immagini sui social, come anche per esempio evitare di poter dare la possibilità di creare degli account social dedicati proprio al minore, anche perché ripeto spesso e volentieri queste immagini,
07:24come abbiamo visto possono essere utilizzate anche da soggetti terzi che hanno uno scopo di carattere delittuoso e quindi possono essere utilizzate anche da soggetti per il fenomeno della pedopernografia a livello sociale e su Internet, quindi bisogna stare molto attenti a diffondere in macchia d'olio queste immagini e queste foto dei figli e dei figli minori.
07:50Io voglio solo fare una chiosa sulla conclusione e dire che nel 2021 uno studio europeo ha evidenziato che l'80% dei bambini aveva una significativa presenza online fino a due anni, che è tantissimo, come anche da 0 a 3 anni il 64% era presente, i genitori pubblicavano le foto e le immagini di questi bambini.
08:20Sono numeri allarmanti a mio avviso adesso, io credo che con lungo andare potrebbero aumentare queste percentuali se non mettiamo un freno, ecco tutto qui.
08:30Potrebbero aumentare, sicuramente aumenteranno se non viene messo un piccolo muro, una piccola ma giusta e corretta barriera perché in termini di business all'interno dei social le opzioni e le possibilità sono tantissime, questo però non vuol dire che bisogna sfruttare l'immagine di individui che non hanno la minima idea di quello che sta succedendo.
08:59Tra l'altro i dati a cui lei ha fatto riferimento sono allarmanti perché l'80% è veramente troppo, è veramente troppo alta come percentuale, in più recentemente, come ha accennato anche lei correttamente,
09:18è uscito fuori su parecchie testate giornalistiche che i contenuti video e foto di siti in contesto pedopornografico erano contenuti che potevano stare là perché erano presi direttamente dai profili pubblici dei genitori che pubblicavano foto e video dei loro bambini.
09:42Faccio un'aggiunta perché spesso vengono pubblicate non solo sulla pagina personale di Facebook, per esempio quindi di un social network riservata tra virgolette agli amici, ma anche vengono diffusi anche su altri gruppi, quindi aperti, pubblici e quindi da lì poi si espongono queste foto e queste immagini e possono veicolare e finire a terzi che hanno intenti non propriamente leciti, questo è il pericolo.
10:06E' questo il pericolo, che possano finire in mano persone molto poco raccomandabili, io ringrazio Antonio di aver partecipato e averci dato questa prospettiva legale, io sono sicura che Antonio concorderà con me dicendo che bisogna fare un'azione di diffusione e di consapevolezza perché è l'adulto che si dovrebbe porre il freno,
10:32il freno è l'adulto che si deve porre il problema di quello che fa all'interno dei social, perché ormai quello che pubblichiamo resta, quello che viene pubblicato su internet, infatti anche da un punto di vista meramente aziendale, la recensione di un'azienda su internet perché fa paura,
10:55perché quella recensione rimane, quindi figuriamoci le foto di bambini, le foto di neonati, è un pozzo senza fondo di pericoli che potrebbero esserci.
11:10Io penso che anche i titolari che gestiscono questi social dovranno rivedere un attimino anche alcune norme di introduzione all'attività social perché io voglio ricordare, ricordo a me stesso che su alcuni social basta avere 13 anni per potersi iscrivere e quindi spesso si pensa che a 13 anni siamo già delle persone un po' grandicelle ma in realtà non lo siamo perché viviamo una fase adolescenziale con tutto ciò che ne comporta.
11:40Adesso nella nostra contemporaneità, nella nostra società, quindi forse secondo me anche lì si potrebbe fare qualche modifica per esempio alzando l'età per potersi iscrivere, quindi non so portarla a 16 anni, 17 anni, 18 anni, ragionando un po' a voce d'alta.
11:55Allora io ringrazio Antonio di essere stato con noi e di aver partecipato alla nostra trasmissione, grazie ancora Antonio.
12:03Grazie a voi e buon lavoro, proprio seguendo.
12:06Grazie, volevo anche ringraziare la piattaforma avvocatosubito.com che ci ha permesso di entrare in contatto con l'Avvocato del Vecchio e mi raccomando amici di Social Trend rimanete con noi per nuovi approfondimenti, nuove rubriche.

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