• 16 ore fa
La scuola si evolve ma spacca il mondo a metà, un po' come Punto di Rottura con Rush che oggi ha deciso di affrontare un tema che in pochi hanno il coraggio di fare.

In una scuola romana per l'infanzia, Ada Negri, Istituto comprensivo "Via Latina 303", nel VII Municipio di Roma Capitale, si è deciso di eliminare i lavoretti per la festa del papà. Viviamo oggi in un mondo dove tutto cambia in fretta e soprattutto viviamo in un paese Laico, cosa che spesso le persone dimenticano. Il conduttore vuole sottoscrivere questa cosa perché spesso si fanno riferimenti a quelle scuole che vogliono togliere i canti natalizi o chiudono per la fine del Ramadan.

Quanti di voi sono d'accordo o meno? Non è una polemica ma un riflettere. Sono i bimbi ad andarci di mezzo ma forse sottovalutiamo che saranno proprio loro a decidere il proprio futuro. Per capire se ci possano essere più o meno disagi per i bambini il conduttore ha deciso di chiederlo alla Psicologa Gaia Vicenzi, esperta in merito che in poche parole riesce a farci capire che i bambini sono in grado di adattarsi e proprio nella giovane età riescono ad apprendere più informazioni possibili. Secondo in conduttore è il caso di fargli vivere la loro generazione senza far sì che la nostra possa imprigionarli. La scuola si evolve e la vita pure.

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Trascrizione
00:00voglio andare subito
00:01dalla nostra ospite la psicologa
00:04in questo momento Gaia Vicenzi. Buongiorno!
00:09Buongiorno, buongiorno a tutti.
00:11Buongiorno, grazie intanto per aver accettato
00:13questo invito. Allora dottoressa
00:15io ho lanciato un po' questo argomento. In realtà vorrei parlare in generale
00:20dei bambini, di come i bambini fondamentalmente potrebbero vivere
00:24queste situazioni,
00:26questi cambiamenti all'interno della scuola
00:29anche perché sono piccoli. Magari noi
00:32ragioniamo con la testa degli adulti e a volte commettiamo magari degli errori
00:37ma forse non ci mettiamo troppe volte
00:40a pensare come un bimbo. Quindi in questo caso volevo sapere
00:45come potrebbero reagire questi bambini con tutti questi cambiamenti e soprattutto
00:49a volte delle esclusioni. Si parlava di lavorati chi magari ha una situazione
00:53particolare in famiglia, non ha il papà, genitori divorziati, situazioni
00:57economiche
00:58un po' brutte. Quindi volevo sapere un po', secondo il suo punto di vista, come i
01:03bambini possono vivere questi cambiamenti e queste situazioni.
01:09Parto dal servizio, visto che si chiedeva nel servizio stesso se abolire le fesse
01:14potesse essere una soluzione e rispondo di no e poi mi collego alla sua domanda.
01:19Nel senso che abolire ed evitare le situazioni di per sé
01:24porta poi
01:25invece ad un ampliamento della problematica. Quindi abolire non è la
01:29soluzione ma cercare di trovare
01:32in che modo assimilare e accomodare i cambiamenti rendendoli poi parte
01:37integrante della quotidianità. Tornando alla sua domanda
01:40i bambini vivono tutto quello che è costante e ripetitivo come normale
01:46quindi assolutamente può essere costante e ripetitivo l'introduzione di diverse
01:51feste.
01:52Però qui poi c'è il tema, queste feste cosa rappresentano? Rappresentano un
01:56tema di gioia, di legami, della volontà di celebrare anche
02:04gli affetti dei bambini, quindi
02:06perché togliere
02:08la possibilità di celebrare un affetto visto che tutto sommato tutti i
02:12bambini anche nelle famiglie queer, anche laddove ci sono famiglie
02:16svantaggiate, devono avere degli affetti e quindi
02:20tornando alla festa del papà, tornando anche alle feste religiose
02:25la festa è il momento per il bambino in cui si sta in famiglia, è la festa
02:29indipendentemente da che famiglia sia, è il momento in cui si celebrano i legami
02:35in cui si celebra
02:36il riconoscimento anche del valore del bambino stesso che è integrato in un
02:41determinato contesto
02:43è riconosciuto per quello che è, quindi io non abolirei, considererei che tutto
02:48va integrato, accomodato e nello stesso tempo questo aiuta i bambini a capire
02:53che fanno parte di una comunità
02:55a diversi livelli
02:57dentro i quali si possono trovare sempre accettati, questo è il mio punto di vista
03:03questo era il discorso che ho fatto nella prima parte del programma, io penso che
03:08mettere il bambino a conoscenza che esistono altre feste, che esistono altre
03:14culture soprattutto nel mondo in cui noi stiamo vivendo e lo stiamo capendo
03:18poi è un mondo multiculturale, secondo me aiuta, aiuta anche a scoprire, ad incuriosire
03:25a conoscere in prima persona magari cose che noi da piccoli non potevamo
03:29perché eravamo direzionati verso una parte
03:32sappiamo che ci sono molte persone che lasciano magari anche il nostro paese
03:35per andare anche solo in vacanza a vivere esperienze lavorative all'estero
03:39immagino questi ragazzi con una mentalità molto più aperta
03:43e al contrario che riescono magari a gestire la loro vita, la loro carriera
03:48parlo ovviamente in un futuro, perché sono già abituati a vivere
03:52tante, faccio un esempio banale, tante religioni
03:55tante differenze, passatemi il termine, da quello che noi siamo abituati
04:00quindi credo fortemente che quello che lei stia dicendo possa aiutare i ragazzi poi
04:03a crescere nel miglior modo possibile
04:08assolutamente sì
04:09adesso noi stiamo parlando di religione, ma mentre lei parlava
04:12e non voglio divagare, però sposo le sue parole anche per esempio
04:15in tema di educazione sessuale, cioè il tema è informare
04:19informare e spiegare, nel momento in cui una persona è informata
04:23e ha sull'informazione una chiarezza
04:26poi integra tutte queste informazioni che fanno parte di una cultura
04:30che arricchisce di prospettive valoriali il modo di vedere il mondo
04:35e sicuramente se uno riesce a vedere il mondo
04:37da più prospettive, da più finestre
04:39ha sicuramente una ricchezza interna che lo protegge dal mondo stesso
04:43e poi quando si è piccoli si ha la possibilità di poter capire sicuramente le cose
04:49anche più velocemente, mi correga se sbaglio, cioè quando un bambino è piccolo
04:52siamo stati piccoli tutti, se ci insegnano una cosa
04:56la apprendiamo con molta più facilità
04:58faccio un esempio sciocco, a partire dalle lingue straniere
05:01se le apprendiamo da piccoli siamo molto più veloci
05:04stessa cosa se apprendiamo una cultura, se apprendiamo dei valori
05:08adesso lei prima ha toccato la situazione a livello sessuale
05:10anche quello, se comprendiamo anche quello già da piccoli
05:14ovviamente in base all'età, questo è un po' come è sicuro
05:17avremo una propensione alla vita diversa, una comprensione sicuramente diversa
05:24assolutamente sì, il cervello del bambino è un cervello neuroplastico
05:28si dice, in realtà il cervello è neuroplastico
05:30ma quello del bambino ancora di più
05:32la buona notizia è che il cervello finisce di adattarsi
05:37al suo sviluppo a 27 anni, quindi possiamo dire che fino a 27 anni
05:41ai bambini fino a quell'età, si può proprio arricchire di informazioni
05:46che poi fanno parte della propria struttura di personalità
05:50e del proprio modo, ripeto, di interagire con il mondo
05:54quanto più una persona si è arricchita di stimoli e di competenze
05:59che poi lo aiutano anche ad integrare in maniera critica le stesse
06:04tanto più questa persona è una persona solida
06:07ok, volevo farle un'altra domanda
06:09per quei genitori che in questo momento magari stanno seguendo punto di rottura
06:14genitori separati, genitori magari che hanno una situazione un po' particolare
06:18come potrebbero, magari un consiglio, affrontare anche questa tematica con i bambini?
06:26quando un bimbo vede i genitori che sono separati e magari hanno un tipo di
06:29atteggiamento non proprio equo, ci sono alcune famiglie che vivono ancora insieme
06:34proprio per aiutare i bambini alla comprensione
06:37cosa pensarei, magari, sul punto di vista, un consiglio che sia
06:41le famiglie che si stanno separando, come comportarsi con un bambino?
06:45affrontare il discorso con uno psicologo, per esempio?
06:48sicuramente affrontare il discorso è un modo
06:56nel momento in cui si sta parlando di separazione, dobbiamo ricordarci
07:01un caposaldo, cioè che una delle competenze genitoriali
07:05è quella di garantire
07:07alla propria prole l'accesso all'altro genitore
07:10e quindi nel momento in cui si ripresenta la separazione come una
07:13rottura della coppia genitoriale, ma nello stesso tempo
07:16non come una rottura del legame genitoriale, già questo mette in
07:20protezione il bambino che sa che la mamma e il papà possono essere separati, ma che
07:24è informato del fatto che gli è garantito l'accesso all'altro
07:28e che, è vero, non sarà un accesso diverso rispetto a quello a cui era
07:32abituato, ma che sicuramente è un accesso garantito, che è un suo
07:37diritto e un suo dovere, e nello stesso tempo un diritto e un dovere
07:41di ogni genitore.
07:42Mi sembra di aver capito da questa bella chiacchierata e la ringrazio
07:46dottoressa Gaia Vicenzi, grazie per la nostra psicologa.
07:50A parte il suo modo di parlare, io sono molto spiccio, si dice a Roma, il mio
07:54programma è così per il povero, però il suo modo di parlare mi piace molto
07:57perché sono sicuro che arriva parecchio alle persone che stanno seguendo in
08:01questo momento il programma e mi sembra di capire che abbiamo speranze
08:06fino ai 27 anni, quindi per poter arricchire un po', quindi a questo
08:10punto non abbiate paura a casa, dico, a insegnare
08:15qualcosina di più che a voi risulta diversa, passatemi il termine perché
08:19magari venite da un'altra generazione a questi ragazzi che stanno vivendo la
08:23loro generazione, è giusto dottoressa?
08:26Esatto, giusto, sottoscrivo.
08:30Allora, io la ringrazio davvero, dottoressa Gaia Vicenzi, grazie davvero
08:34per essere intervenuta in questa bella chiacchierata, spero di poterla
08:37distrubare con la redazione più in là perché veramente mi piace il suo modo di
08:41esprimersi. Grazie per essere stata ospite.
08:44Volentieri.
08:46Grazie dell'invito, buona giornata, arrivederci.
08:50Arrivederci, dottoressa.
08:51Alla prossima. Grazie davvero.

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