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Il Piccolo Grand Tour: è definito così quel tratto di percorso che attraversa le pianure Pontine e che veniva attraversato dai viaggiatori del Settecento e dell'Ottocento che si recavano in Italia.

Il Piccolo Grand Tour è un viaggio nel presente e nella storia, realizzato grazie a un documentario di Gian Luca Campagna.

Con lui torniamo indietro nel passato, attraversando luoghi un tempo ostili e paludosi, ma ricchi di fascino, raccontati da quei viaggiatori che, nei secoli scorsi, lungo la via Appia, scendevano da Roma per recarsi a Napoli, scoprendo così il territorio Pontino.

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Trascrizione
00:00Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
00:07Benvenuti per una nuova puntata di Polis, il racconto dei territori.
00:13Oggi un viaggio non soltanto nello spazio ma anche nel tempo.
00:19Andremo nelle pianure pontine, lo faremo grazie a un documentario
00:25che ci trasporterà in quello spirito del Grand Tour,
00:32il giro turistico che i nobili di un tempo di tutta Europa facevano in Italia
00:40e passando quindi anche per il Lazio.
00:44Lo faremo insieme a un amico di Polis che è tornato a trovarci, Gianluca Campagna,
00:50autore di un documentario che si intitola proprio Il Piccolo Grand Tour.
00:56Ci porti nelle pianure pontine e ci porti anche in un viaggio fra 7 e 800.
01:02Sì, ciao Massimiliano, ciao a tutti.
01:06Sì, è stato questo un documentario che forse fa parte di un bagaglio culturale
01:13che mi sono sempre portato dietro, ovviamente essendo di Latina,
01:17essendo un amante della storia di questo magnifico territorio,
01:21così diverso da nord al centro al sud,
01:24mi ha sempre affascinato il fatto che fosse un passaggio quasi obbligato
01:28per tutti quegli aristocratici ma anche per tanti squattrinati
01:32che facevano il Grand Tour durante i secoli scorsi
01:37e da Roma per andare a Napoli passavano ovviamente per la Regina Viarum,
01:42per la Lappia che però era completamente sommersa dalle voluti pontine,
01:46sommersa da quitrini e quindi questo ha reso sempre più affascinante
01:50e molto suggestivo questo itinerario che ha visto protagonisti Mozart,
01:55Andersen, Desaad, Montesquieu e tanti altri autori e scrittori internazionali.
02:04Ecco, scrittori internazionali che all'epoca non conoscevano,
02:10non c'era Google Maps e quindi non sapevano cosa li attendesse
02:15all'interno di quelle che un tempo erano le paludi pontine
02:19che oggi dopo le varie bonifiche sono diventate le pianure pontine,
02:24luoghi pieni di fascino, pieni di scoperte
02:28e io andrei a cominciare a vedere il tuo documentario Gianluca
02:34e a scoprire il piccolo Grand Tour.
02:40L'Italia per secoli ha costituito agli occhi del mondo
02:43un modello di indiscussa bellezza.
02:46Invidiata per il suo sterminato patrimonio artistico,
02:49apprezzata per il clima mite soleggiato,
02:52emulata per il diritto alla sua storia,
02:54può vantare l'appellativo di culla della civiltà.
02:58Per questi motivi era considerato un patrimonio di bellezza
03:01e un patrimonio di ricerca.
03:04Per questi motivi era considerato un passaggio fondamentale
03:07della propria formazione culturale, recarsi in Italia.
03:11Così il bel paese diviene presto meta privilegiata di viaggi
03:15e di un turismo antelitteram, esploso poi nel cosiddetto Grand Tour.
03:34Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
04:05Ma cosa spinge un uomo a viaggiare?
04:07Curiosità, senso di inquietudine, desiderio di esplorare,
04:10volontà di espiazione, o iubris, vale a dire
04:13quel sentiere comune a molti eroi che li spingeva
04:16a valigare i confini del mondo allora conosciuto.
04:19Questi i sentimenti che sin dal XVII secolo
04:22hanno animato i protagonisti del Grand Tour.
04:25Ma che cos'era questo viaggio a tappe?
04:27E cosa rappresentava per i giovani, per uomini e donne di grande ardimento?
04:32Il poeta inglese Samuel Rogers, nella premessa della sua opera in versi itali,
04:36ci fornisce qualche indizio a riguardo.
04:39Il ricco viaggia per divertirsi,
04:41il povero per tirarsi su,
04:43il malato per guarire,
04:45l'uomo dedito agli studi per imparare,
04:47l'uomo colto per trovare svago
04:49o in compagnia dei suoi servi o della sua ombra.
04:57Con l'espressione Grand Tour indichiamo quei viaggi di formazione
05:01che sin dal XVII secolo furono intrapresi per lo più da giovani di buona famiglia,
05:07collezionisti d'arte ed esponenti della classe dirigente europea
05:11alla scoperta dell'Europa con lo scopo di arricchire il proprio bagaglio culturale.
05:17Si visitavano la Francia, la Germania, l'Austria, la Svizzera
05:20e talvolta si toccavano anche le Fiandre.
05:23Ma la meta finale rimaneva la più ambita, l'Italia.
05:28Il viaggio in Italia in realtà ha origini ben più antiche.
05:32Spesso vi ci si recava per motivi devozionali,
05:35essendo Roma il fulcro della cristianità.
05:38Nel XV secolo invece, a aggiungervi,
05:41erano soprattutto gli eruditi e gli artisti attratti dal fermento culturale
05:46che diede vita alla prolifica stagione del Rinascimento.
05:49Ma ciò che si verificò tra il XVII e il XVIII secolo
05:54e si protrasse fino a parte del XIX secolo
05:57è un fenomeno senza precedenti, testimoniato dalla letteratura e dall'arte.
06:09L'espressione Grand Tour ha fatto la prima volta
06:12la sua comparsa sulla guida dei Voyage of Italy di Richard Lasers,
06:16edita nel 1670.
06:19Se la Francia era meta sofisticata,
06:21la meta dell'avventura per Antonomasia divenne l'Italia.
06:26Il Grand Tour costituiva per i viaggiatori del tempo
06:29non solo una meravigliosa opportunità per conoscere la cultura,
06:32l'arte, gli usi e i costumi di altri popoli europei,
06:35ma diveniva soprattutto un'occasione per accaparrarsi i preziosi cimeli
06:39e acquistare i souvenir come un vero turista di giorni nostri farebbe.
06:47E quale luogo più florido dell'Italia?
06:50Da sempre uno scregno di tesori a cielo aperto,
06:52il cui baricentro e meta preferita era rappresentata da Roma,
06:55con le sue antiche vestigia e colosa campagna ricca di suggestione.
07:03Da Roma i viaggiatori scendevano verso Napoli spingendosi fino a Palermo,
07:08ma per toccare queste città attraversavano una terra a loro sconosciuta,
07:12ostile, selvaggia.
07:15Il territorio delle Palludi Pontine,
07:18segnato da una lunga cicatrice, l'antica Viappia, la regina Viaruma,
07:22che da Porta Capena, nel resto del Circo Massimo,
07:25arrivava fino a Brittisi.
07:28Secondo una leggenda, la Pallude Pontina era l'esito di una maledizione
07:32che la dea Giunone aveva scagliato contro queste terre
07:36per punire una delle tante amanti di Giove,
07:39la ninfa Feronia, che in questi luoghi dimorava.
07:43Il toponimo Pontino disvela in una delle sue etimologie attestate
07:48il proprio carattere distintivo.
07:51Pontinus, infatti, pare derivare dall'emma indoeuropeo Pont,
07:56con cui si fa riferimento ad ampie distese di acque.
08:01Le Palludi Pontine si escendevano dal porto di Ostia
08:04e dal sud dei castelli romani fino a Terracina,
08:07una laguna immensa con lembi di terra fertile.
08:10I primi tentativi di bonifica furono effettuati dai latini e dai volsci.
08:14Pensate che quello che è diventato l'Agro Pontino
08:17ha strappato ben 11.000 ettari alla Pallude,
08:20mediante la più massiccia opera di bonifica idraulica mai avvenuta in Europa,
08:24proprio durante gli anni del fascismo.
08:27In età imperiale, i romani riuscirono,
08:30nell'intento di prosciugare i terreni palludosi,
08:33favorendo l'insediamento di centrabitati lungo la via Appia Antica,
08:36la regina delle strade,
08:38una delle più grandi opere di ingegneria civile del mondo antico.
08:41Fu il censore Appio Claudio Cecco a dare avvio
08:44alla sua costruzione nel 321 a.C.,
08:47che si conclude nel 190 a.C.
08:50Il tracciato viario rivestì un ruolo di fondamentale importanza
08:53nell'ambito degli spostamenti commerciali e militari,
08:56mettendo in comunicazione Roma con la Magna Grecia,
08:59ovvero con l'Italia Meridionale, giungendo fino a Brindisi,
09:02uno dei porti più sviluppati dell'Italia Antica.
09:06Dopo i diversi tentativi di bonifica effettuati nell'antichità
09:09dal console Marco Cornelio Cetego,
09:12Cesare, del regoto Teodorico
09:15e molte altre influenti figure della vita politica romana,
09:18è nel XVIII secolo che Papa Pio VI,
09:21raccogliendo la sfida dei suoi predecessori sul sogno pontificio,
09:25riuscì, nell'intento di prosciugare le acque stagnanti della palude,
09:29in un'impresa durata un ventennio a partire dal 1777.
09:36Grazie alla grandiosa opera di Papa Braschi, dal maggio 1781,
09:41quel tratto della via Appia, da lungo tempo non transitabile,
09:44fu restituito al traffico.
09:50Nel 1787, dunque, il sommo scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe,
09:56giunto in Italia da Grand Tourist nell'anno precedente,
09:59poteva attraversare la pianura Pontina,
10:02avvalendosi del percorso della Regina di Anglia.
10:06Nell'opera Viaggio in Italia, Goethe fece un resoconto puntuale e vibrante
10:11di un sincero trasporto emotivo delle tappe, delle impressioni,
10:15degli incontri che il suo soggiorno italiano gli regalò.
10:24Secondo le parole dello scrittore Johann Wolfgang von Goethe,
10:28le palude pontine sono l'angolo più selvaggio e affascinante d'Europa.
10:33Forse la sua è un'antesignana a sindrome di Sendal.
10:41L'angolo più selvaggio e affascinante d'Europa.
10:45Gianluca, abbiamo scoperto anche una cosa che forse non molti conoscono.
10:50Si sa della grande bonifica avvenuta durante l'epoca fascista delle pianure Pontine,
10:58l'Agro Pontino, pochi conoscono invece l'opera che è stata fatta due secoli prima
11:04e che tu ci racconti in questo documentario, cioè quella di Papa Pio VI,
11:11che già nel Settecento aveva cominciato un'opera di bonifica
11:14che ha permesso poi di ripristinare il tracciato dell'Appia Antica,
11:20o quantomeno di un tratto dell'Appia Antica,
11:24e ha permesso a Goethe di attraversarla e scoprire quindi l'Agro Pontino.
11:31Sì, la straordinaria bellezza di questo territorio che ha una storia antichissima
11:35perché poi sembra che Latina, Sapaudia, Pontina, alcune città che sono a ridosso del mare
11:44siano sconosciute più quando invece ci sono orme antiche che stanno a testimoniare la loro esistenza.
11:53Ci diamo spesso e volentieri l'operato dei Papi, tra cui in particolar modo Pio VI
11:59che ha cercato di ripristinare quell'antico collegamento che era la Piappia,
12:03senza però dimenticare, magari nel documentario non l'abbiamo citato,
12:06ma per ragioni di tempo, anche Leonardo da Vinci si ingegnò per come prosciugare
12:13quest'area così distesa che andava quasi...
12:16Gianluca, allora a questo punto io direi di approfondire questo aspetto di Leonardo da Vinci.
12:21Dan Brown ce lo insegna, quando si parla di Leonardo l'attenzione del pubblico è molto alta
12:28e quindi riprenderei questo discorso fra pochissimo, qualche istante di pubblicità
12:33e poi torniamo su Polis.

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