Bologna, 29 nov. (askanews) - "Siamo di fronte al diciannovesimo mese consecutivo di calo della produzione industriale nel nostro Paese. Quindi, al di là delle balle che questo governo racconta siamo di fronte, in alcuni settori, dall'abbigliamento all'automotive, a un rischio molto concreto di recessione, di regressione". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, prima dell'inizio del corteo a Bologna nella giornata dello sciopero indetto da Cgil e Uil."Stanno aumentando le richieste di cassa integrazione - ha aggiunto Landini - è evidente da questo punto di vista il rischio di licenziamenti. Pensiamo anche agli elettrodomestici e a quello che sta succedendo. E' chiaro che la mobilitazione di oggi mette al centro la necessità di nuove politiche industriali. Il governo ha tagliato 4 miliardi e 600 milioni che dovevano essere destinati al rilancio e agli investimenti del settore automotive; sta tagliando miliardi sul Mezzogiorno e si pone un problema molto preciso che si chiama evitare i licenziamenti per quello che noi pensiamo significa bloccare i licenziamenti. Dall'altra parte c'è bisogno di mettere risorse per sostenere il reddito dei lavoratori e governare un processo di riorganizzazione che non vogliamo che produca licenziamenti".Il governo, ha concluso Landini, "è assente e silente. Sta raccontando balle, un Paese che non c'è. Le piazze si stanno riempiendo perché la gente non vive da un'altra parte, ognuno guarda la propria condizione e le condizioni stanno peggiorando, perché non arrivi alla fine del mese, perché la sanità non funziona e devi pagare per farti curare, la gente vede le difficoltà di mantenere i figli a scuola o di non avere gli asili ai prezzi necessari o addirittura esistenti. Tutte queste diseguaglianze che stanno aumentando indicano necessità di mobilitarci e noi offriamo alle persone di non essere sole, di non rimanere da sole in questa situazione, ma di mettersi insieme per provare a cambiarla".
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00:00E' chiaro che siamo di fronte al diciannovesimo mese consecutivo di calo della produzione industriale nel nostro paese, quindi al di là delle balle che questo governo racconta, noi siamo di fronte in alcuni settori dall'abbigliamento, all'automotive, ad altri settori a un rischio molto concreto di recessione, di regressione, non a caso stanno aumentando le richieste di cassa integrazione,
00:26quindi è evidente da questo punto di vista il rischio di licenziamenti, pensiamo anche agli elettrodomestici a quello che sta succedendo, quindi è chiaro che la mobilitazione di oggi è una mobilitazione che mette al centro in realtà la necessità di nuove politiche industriali,
00:43questo governo ha tagliato 4 miliardi e 600 milioni che dovevano essere destinati al rilancio e agli investimenti del settore automotiva, sta tagliando miliardi su un mezzogiorno e da questo punto di vista si pone un problema molto preciso che si chiama evitare i licenziamenti,
01:01per quello che noi pensiamo significa bloccare i licenziamenti e dall'altra parte c'è bisogno di mettere risorse per sostenere il reddito dei lavoratori e governare un processo di riorganizzazione che non vogliamo che produca licenziamenti e su tutto questo il governo ad oggi è assente, è silenzio, sta raccontando valle e sta raccontando un paese che non c'è e non a caso le piazze si stanno rivendo perché la gente non vive da un'altra parte,
01:28ognuno guarda la propria condizione e le condizioni stanno peggiorando perché non arrivi alla fine del mese, le condizioni stanno peggiorando perché la sanità non funziona e devi pagare per farti curare, la gente vede le difficoltà di mantenere i figli a scuola o di non avere gli arrivi ai prezzi necessari o addirittura esistenti,
01:51tutte queste diseguaglianze che stanno aumentando indicano necessità di mobilitarci e noi offriamo alle persone la possibilità di non essere sole, di non rimanere da sole di fronte a questa situazione ma appunto di mettersi assieme per provare a cambiarla.